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La poetica di Giovanni Pascoli, Appunti di Italiano

La poetica di Giovanni Pascoli, con particolare attenzione alla sua visione del mondo, alla sua poetica del fanciullino, al suo linguaggio e alle sue opere principali. Si analizzano inoltre le differenze tra Pascoli e D'Annunzio, e si introduce il concetto di fonosimbolismo. Il documento può essere utile per uno studente che vuole approfondire la poetica pascoliana.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 09/06/2022

jasminefederici
jasminefederici 🇮🇹

25 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La poetica di Giovanni Pascoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Pascoli Come D'Annunzio, anche Pascoli aveva un senso forte della Giustizia. Infatti egli sosteneva che la politica doveva garantire a tutti uguali diritti. Grazie a Carducci, in Pascoli vi è l'amore per il mondo classico. VISIONE DEL MONDO PER PASCOLI Pascoli affrema che il mondo è caratterizzato da una continua sofferenza dell’uomo, il quale il più delle volte procura dolore ai propri simili, rendendo cos’ la terra un “atomo opaco del Male”. Da questa sua visione del mondo, nasce la poetica pascoliana. La poetica pascoliana afferma che l’unica realtà in grado di interpretare la realtà è la poesia. Come chiarisce Il fanciullino, solo la poesia è in grado di mostrare la realtà dei fatti. Affinchè la poesia possa fare ciò, si deve liberare delle regole precedenti e ne deve introdurre altre che possano descrivere lo stupore di un bambino. Pascoli introduce perciò la sintassi franta, una sintassi spezzata in quanto fatta di frasi brevi, ed è ricca di asindeti, ossia che non vi sono più le congiunzioni proprio per replicare il modo di parlare dei bambini. POETICA DEL FANCIULLINO Un'altra differenza tra Pascoli e D'Annunzio è che se D'Annunzio è così tanto egocentrico, esagerato eccetera, Pascoli invece è tanto chiuso in se stesso e cerca per tutta la vita di conservare una parte di sé che è quella del fanciullino. Scrive anche un'opera intitolata fanciullino, nella quale afferma che dentro tutti gli uomini c'è il fanciullo e continua ad esserci anche quando si è adulti. Il fanciullino è quella parte che consente di guardare le cose con meraviglia E con stupore. Però, la maggior parte degli uomini non sente più questo fanciullino ma il poeta è l'unico che riesce a conservarlo dentro di sé. Pascoli afferma che il poeta ha una sorta di privilegio rispetto agli altri uomini di comprendere veramente la realtà. Possiamo definire Pascoli come un vate Ma, se D'Annunzio riesce ad accedere la realtà attraverso i sensi, invece per Pascoli eh tornando bambini che si può riuscire a guardare la realtà è a capire il senso della vita. Quindi per Pascoli si comprende la realtà solo meravigliandosi per le piccole cose, guardandole con gli occhi di un bambino Una parte di sé vuole sempre rimanere bambino. LINGUAGGIO: in Pascoli troviamo due tipi di linguaggi: Linguaggio pre-grammaticale è il linguaggio post-grammaticale. Il linguaggio pre-grammaticale è un linguaggio composto da onomatopee, suoni che riproducono suoni della natura. Sono parole utilizzate da bambini Il linguaggio post-grammaticale invece, tratta di un lessico specialistico. Per esempio Pascoli inserisce all'interno delle sue poesie parole soprattutto che riguardano il lessico della botanica e del regno animale. OPERE PRINCIPALI Myricae Mi dice è una delle opere principali scritte da Giovanni Pascoli. All'interno sono presenti 152 componimenti. Il termine myricae è un termine preso da Virgilio e sta a significare una pianta che cresce vicino alle tombe, Le Tamerici. Decidi di utilizzare questi piante in quanto rappresentano il simbolo della morte e perché è una pianta semplice e umile. Da questo capiamo che le poesie presenti in questa opera sono poesie che parlano di cose semplici. Myricae è caratterizzata da poesie molto brevi Tutto ciò che viene narrato nelle poesie di mi dice è ambientato nelle stagioni. Canti di Castelvecchio Il significato del titolo rappresenta il ritorno al passato. Difatti Castelvecchio è uno dei luoghi in cui Pascoli è vissuto. Questi componimenti, perciò, richiamano il mondo dell'infanzia e della giovinezza. Anche qui Pascoli rispetta il ciclo della natura come tempo. Uno dei temi principali dei Canti di Castelvecchio è la memoria, la quale ha una funzione consolatoria ed educativa. Difatti quando si è cresciuti la memoria non serve più solo per consolare bensì anche per educare, poiché Bisogna capire alla luce dei ricordi ciò che è bene ciò che male. Lo stile è più elevato rispetto a myricae FONOSIMBOLISMO: è quel particolare aspetto di musicalità che Pascoli Cerca attraverso i suoni e che rende con l'uso di varie figure retoriche, soprattutto di suono, Questi suoni evocano qualche momento del passato. Aspetto del fanciullino, perché i bambini comunicano soprattutto con i suoni. X AGOSTO Il 10 agosto fa parte di myricae Il titolo viene scritto con il numero romano perché Pascoli vuole fare un riferimento alla Croce Cristiana dove è stato Crocifisso Gesù La prima strofa si apre con una invocazione a San Lorenzo e, come una struttura circolare, con una invocazione si chiude la poesia. Nella prima strofa Pascoli afferma che è consapevole del motivo per cui ci sono così tante stelle nella notte di San Lorenzo. Immagina che il cielo durante la notte di San Lorenzo pianga e tutte le stelle presente nel cielo non sono altro che il pianto del cielo per il dolori degli eventi successivi. La seconda strofa si apre subito con un senso di immediatezza, Difatti l'immagine della rondine ci viene presentata senza preamboli. Questo per far immaginare ancora di più il lettore In questa poesia abbiamo un tratto molto significativo del fanciullino: quello di passare da un dolore personale ad un dolore universale. Infatti, i bambini tendono a vedere i dolori piccoli come se fossero dolori immensi. LAVANDARE Lavandare è un complimento che fa parte della sezione l'ultima passeggiata. Il titolo allude alle lavandaie e sono le protagoniste di questo componimento. Quando le lavandaie lavano i panni dopo li sbattono sulla roccia. Questo sbattere provoca un rumore ed è proprio di quest'ultimo di cui parlerà Pascoli nella poesia. La prima terzina si apre con un immagine di solitudine, è rappresentata da un aratro che si trova in mezzo ad un campo. Questo aratro È completamente inutile poiché senza buoi. Sembra perciò essere stato abbandonato. Se si guarda Da lontano questo aratro sembra come se fosse un fantasma, Perché sembra essere avvolta nella nebbia. Quindi un atmosfera spettrale Una parte di sé vuole sempre rimanere bambino. MODERNISMO
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