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La poetica di Giovanni Pascoli, Appunti di Italiano

La poetica di Giovanni Pascoli, caratterizzata dall'attenzione al piccolo e alla fanciullezza, alla sperimentazione stilistica e alla lingua della poesia. Si descrive la vita del poeta, segnata dalla morte dei familiari e dall'attaccamento al nido familiare. Si analizzano alcune opere come Myricae, Poemetti e Canti di Castelvecchio. Si approfondisce il concetto di fanciullino e si descrivono alcune poesie come Il gelsomino notturno e la mia sera.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 15/03/2023

Nickd15
Nickd15 🇮🇹

5 documenti

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Scarica La poetica di Giovanni Pascoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! giovanni pascoli Pascoli è il lato opposto di D’annunzio. D’Annunzio ha una vita avventurosa, piena di incontri, Pascoli invece vive quietamente, nel suo posto protetto (il nido). La sua poesia sostiene un allargamento del linguaggio, la lingua della poesia conquista nuovi territori. Esercita una pressione del linguaggio: da un lato va verso la specializzazione del linguaggio (idioletto) ovvero che non dà un nome a caso ad una pianta, ma con il nome esatto; dall’altra parte cerca il linguaggio primitivo, il linguaggio della natura, le onomatopee. Fa attenzione all’umile, al piccolo e vengono esercitate le “invisibili porte”, ovvero l’attenzione al piccolo deve portare all’individuazione a quello che è il punto in cui lo sguardo dell’uomo sembra arrestarsi e si intravede un di là. Per questo Pascoli ha un’attenzione maggiore verso la fanciullezza. Va a cercare l’ambiguità. Pascoli è un rivoluzionario dall’interno (che non mostra la sua rivoluzione): ad esempio la metrica pascoliana all’apparenza sembra una metrica tradizionale, ma in realtà poi scopriamo che attraverso piccoli spostamenti la metrica sconvolge la tradizione. Pascoli ama l’alba e il tramonto perché utilizza la sinestesia (figura metrica dove si uniscono due parole con riferimento sensoriale diverso). vita Nasce il 31 dicembre del 1855 a San Mauro di Romagna. È segnato all’età di soli 11 anni dall’uccisione del padre il 10 agosto del 1867, a cui segue in breve tempo la morte della madre, della sorella Margherita, dei fratelli Luigi e Giacomo. L’attaccamento al nido familiare sarà una delle sue ossessioni nella sua poetica. Durante gli studi universitari a Bologna, entra in contatto con il socialismo anarchico di Andrea Costa, appassionandosi alle sue rivendicazioni di giustizia sociale. Ma dopo un arresto si distacca dalla politica e si dedica all’insegnamento liceale. Si trasferisce a Livorno con le sorelle, intitola la raccolta d’esordio “Myricae” e si riferisce a delle piccole piante che nascono sulle coste. È simbolo di una poesia fatta di piccole cose che hanno significati molto profondi. Il matrimonio di sua sorella Ida lo considera come un tradimento e si trasferisce con Maria, l’altra sorella, a Castelvecchio di Barga dove conduce una vita appartata. Pubblica diverse opere in rivista e raccolta. ● 1897→ Il fanciullino ● 1897→ Poemetti ● 1903→ Canti di Castelvecchio ● 1904→ Poemi conviviali Gli ultimi anni a Bologna, il prestigio come poeta e come accademico conduce Pascoli a prendere posizioni pubbliche. Nel discorso “La grande proletaria si è mossa” e così come nelle sue ultime raccolte, sostiene il colonialismo italiano in Libia (è patriottico). La ricerca letteraria pascoliana è legata alla sperimentazione stilistica con insistenza sugli stessi temi. La natura, la morte e il nido. MYRICAE Quadretti naturalistici. Mostra il sublime nelle piccole cose. POEMETTI Vita di campagna. Terzine dantesche. Taglio narrativo. Sperimentazione linguistica. CANTI DI CASTELVECCHIO Ritornano all’esplorazione del mistero, caratteristica di Myricae. Ritorno alla misura breve. Tema del lutto. Regressione nel nido. Fonosimbolismo. È centrale la figura del fanciullino, capace di vedere la realtà delle cose con un atteggiamento di continuo stupore. Ognuno di noi ha un fanciullino dentro di sé. Il fanciullino ● Saggio in cui espone la sua poetica. ● Il fanciullino è una metafora ● La poesia dipende da una voce interiore (quella del fanciullino) che ogni uomo ha, ma che solo il poeta è in grado di mantenerla viva e farla parlare. la voce del bimbo interiore Mette in chiaro la definizione del fanciullino. Distingue 3 fasi del rapporto tra uomo e fanciullino: il bambino è in accordo col fanciullino. Il “Ma” a fine riga 4 è una premessa in cui introduce l’allontanamento dal fanciullino in età adulta. Invece il “Ma” a inizio frase che va dai righi 14 ai righi 22 racconta di un uomo in età matura e più disposto a dargli ascolto. Il gelsomino notturno Ermetismo: è importante il titolo. Solo grazie al titolo possiamo capire di cosa parla. È un epitalamio: poesia scritta per le nozze di qualcuno, in questo caso per un suo amico. Ma non è gioioso: può solo ammirarla da fuori e da lontano ma ne resta escluso. In questa chiave vanno lette le immagini di morte, che costantemente si alternano a quelle amorose (“i miei cari”, “le fosse”, “l’urna”) e i frequenti riferimenti al “nido”. La poesia è scritta in occasione della prima notte dopo le nozze. Procede in modo impressionistico: a macchie, non delinea bene ma fa capire il concetto. la mia sera Durante la giornata il temporale ha scatenato lampi e tuoni, mentre verso il tramonto il cielo è diventato sereno, ma la descrizione non ha nulla di oggettivo, bensì è simbolica: la sera che porta serenità dopo una giornata di tempesta sta ad indicare gli anni della vecchiaia, quando si avvicina la fine della vita, come già sottolinea l’aggettivo possessivo “mia” nel titolo, che anticipa la soggettività del componimento, in cui i dati oggettivi arrivano ad assumere un significato esistenziale. poemetti I Poemetti di Pascoli, all’inizio vennero pensati come un'unica raccolta, successivamente vennero divisi in due opere differenti dal punto di vista tematico. La prima, intitolata Primi poemetti, la seconda, Nuovi poemetti. Questi componimenti vengono definiti poemetti perché possono essere quasi considerati romanzi. Nella prima edizione Pascoli racconta, attraverso quattro capitoli, la vita campagnola dei contadini della Garfagnana sotto una luce idilliaca, in cui la natura e la campagna diventano un luogo di protezione e di sicurezza in cui l'uomo può trovare rifugio. L’ultimo componimento è Italy. In Nuovi poemetti prevale invece il sentimento di ansia, legato al mistero dell'universo e al rapporto dell'uomo con esso. Il poeta si concentra in quest'opera sul senso di piccolezza che l'uomo e la Terra provano guardando all'immensità dell'universo, e giunge alla conclusione del totale disinteresse divino rispetto agli avvenimenti mortali. Crepuscolarismo: Il termine crepuscolarismo fu usato per la prima volta dal critico Giuseppe Antonio Borgese nel 1910, a proposito di tre giovani poeti (Marino Moretti, Fausto Maria Martini, Carlo Chiaves). Questa espressione voleva suggerire il tono di una poesia che nasceva da uno stato d’animo di stanchezza e di rinuncia. Era lo stato d’animo dell’intellettuale che non ha più fedi, che si sente spento, che non ha più capacità di esprimere e tenta inutilmente di aggrapparsi alle certezze altrui. Ma nel momento in cui questi poeti aderiscono A questo mondo sentono anche l’impossibilità di viverlo: con l’ironia di Gozzano, la disperazione di Corazzini o il rimpianto di Moretti. Per altri poeti come Govoni e Palazzeschi il crepuscolarismo rappresenta solo una tappa verso altre esperienze poetiche. Futurismo: fu movimento di avanguardia, artistico e culturale fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909 a Parigi. Anche Palazzeschi e Govoni aderirono al futurismo. Il passaggio di questi ultimi dal crepuscolarismo al futurismo conferma la comune radice decadente dei due movimenti. Il futurismo si esaurisce nel 1920. Avanguardia: Le avanguardie sono movimenti culturali nati in Europa dagli inizi del ’900 con lo scopo di ricercare una nuova arte e nascono da una profonda esigenza di rinnovamento culturale. Gli artisti d'avanguardia negano la tradizione, la memoria, il gusto. Sostenevano la rottura col passato e l'accelerazione verso la modernità. L’intenzione è quella di un rinnovamento totale della società.
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