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LA POETICA DI GIOVANNI PASCOLI, Sintesi del corso di Italiano

descrizione della poetica e lo stile del poeta Giovanni Pascoli

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 22/05/2019

alessandro-perboni
alessandro-perboni 🇮🇹

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Scarica LA POETICA DI GIOVANNI PASCOLI e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI (San Mauro di Romagna oggi San Mauro Pascoli, 1855 – Bologna, 1912 R.I.P.) • LA VITA Giovanni Pascoli, nasce a San Mauro di Romagna il 31 dicembre 1855. Era il 4° di 10 figli. Figlio dell’amministratore di grandi proprietà terriere in ROMAGNA !!!! le quali consuetudinariamente appartenevano all’aristocrazia romana. In particolare il padre (RUGGERO PASCOLI) era fattore della TORRE di proprietà dei principi TORLONIA. La famiglia di Pascoli è perciò definita una piccola famiglia (patriarcale) medio-borghese. Grazie al benessere economico della famiglia Giovanni poté studiare al collegio dei PADRI SCOLOPI (ordine religioso impegnato nella formazione secondaria -liceo- prima e dopo l’unità). La vita del poeta venne però sconvolta in maniera irreparabile da un tragico avvenimento; che ebbe luogo il 10 Agosto 1867. Tale accaduto cambiò definitivamente la visione del mondo di pascoli. Il padre Ruggero Pascoli, come era consuetudine, tornava con il calesse guidato dalla cavallina storna dal mercato di cesena verso San Mauro; ma durante il tragitto, lo sparano….. venne fucilato. Nonostante le indagini svolte non si trovò mai il colpevole, e ciò contribuisce a creare in Pascoli un senso di ingiustizia bruciante che domina il mondo. Sin da ragazzino Pascoli interpreta la tragedia come un evento che da origine ad una serie di eventi drammatici. Dopo la morte del padre vennero quella della madre, della sorella maggiore e di altri due fratelli. I fratelli più grandi di Pascoli erano convinti che l’assassino del padre fosse colui che aveva preso il suo posto come amministratore. Costringendo cosi la loro famiglia a lasciare la villa. Dopo l’accaduto la famiglia inizia ad avere delle difficoltà economiche, credo in Pascoli un esperienza di declassazione. Infatti egli fece fatica a terminare gli studi al liceo. Ci riuscì grazie all’aiuto di un insegante che lo aiutò a terminare scuole primarie e liceo presso gli SCALOPI (a Firenze). Finite le scuole, Pascoli incomincia l’Università presso Bologna grazie ad una borsa di studi iscrivendo al corso di lettere classiche (Latino e Greco). Il senso di ingiustizia che domina il mondo aveva avvicinato pascoli verso la fine dell’800 ad idee di carattere anarchico; idee diffuse in Romagna ma anche a Bologna in quel periodo. Decide così di partecipare ad una manifestazione organizzata da movimenti che facevano capo alla 1° internazionale ma non era stata autorizzata. Fu così arrestato solo per aver partecipato alla manifestazione; trascorrerà alcuni mesi in prigione durante i quali la polizia si accertò della sua innocuità. L’esperienza del carcere in alcune sue poesie (es. La Voce) in cui il poeta immagina di essere ancora in prigione e che gli appaia in sogno la madre la quale lo rimprovera in quanto fratello maggiore avrebbe avuto degli obblighi da adempiere vero i suoi fratelli e sorelle minori in particolar modo Mariù (Maria). L’arresto viene vissuto come un esperienza traumatica facendolo sentire in colpa per essere venuto meno ai suoi doveri in quanto capo famiglia. Portandolo coì ad un distacco dalla politica attiva ma non dalle ideologie di carattere socialista. Infatti il socialismo di pascoli, è un SOCIALISMO UMANITARIO proveniente dal cuore, privo di ogni componente economica. Caratterizzato da una forte vicinanza ai deboli ed un’opposizione ad una giustizia continuamente calpestata nel suo tempo. È un socialismo ispirato alle idee di bontà e di fratellanza . Viene considerato inoltre un socialismo “strano” perché convive con l’esaltazione della piccola proprietà contadina: • La città è vista come un luogo negativo mentre la campagna rappresenta la fuga dalla città; un rifugio. • Si collega ad uno dei temi più importanti della sua poetica, il tema del <<NIDO>> ossia la famiglia d’origine che vive in campagna. Dopo essersi laureato vincerà i concorsi e la cattedra per insegarne; inoltre vinse per diversi anni il primo premio per la poesia latina contemporanea che venne bandita dall’università di Amsterdam (Olanda) Dopo il 1905 diventa professore all’università di Bologna (succedendo a Carducci); scrive poesie e si atteggia a POETA VATE (profeta dei destini del suo popolo). Per via della “raccolta dell’eredità” di Carucci. Molto importante è un discorso da lui tenuto nel teatro di BRAGA nel 1911, in concomitanza alla guerra coloniale in Libia, dal titolo: LA GRANDE PROLETARIA SI E’ MOSSA. In questo discorso Pascoli sostiene l’impresa coloniale in Libia; identificando l’Italia come la grande proletaria ossia una nazione povera. La quale aveva tanti figli (problemi di sovrappopolazione) e non dava a tutti un lavoro costringendo molti italiani a migrare. (vedendo la colonizzazione della Libia come la soluzione all’esodo italiano). Pascoli fa questo discorso a Braga perché aveva acquistato e ristrutturato, con la sorella Mariù, una casa a Castel Vecchio, la quale avrebbe simboleggiato quel nido che non avrebbe mai più potuto ricostruire a San Mauro per via dell’espulsione dal paese. Gli unici “superstiti” della famiglia erano mariù e Ida; la quale poco dopo si sposò, e Pascoli visse il matrimonio come un tradimento della famiglia e un rifiuto alla ricostruzione del nido. Giovanni Pascoli muore il 6 aprile 1912 a Bologna, dopo essersi ammalato per un tumore allo stomaco . • IL PENSIERO Pascoli ha una biografia tipica del poeta italiano, perciò di formazione umanistica molto elevata. Ma dopo il liceo fu il positivismo la filosofia dominante. Indi per cui ricevette una formazione di carattere positivista. Ossia aveva studiato su test scritti da autori di matrice positivista. Nonostante ciò egli non è un positivista, in quanto vive la crisi del positivismo e la crisi che sia possibile attraverso la scienza, avere una conoscenza della realtà. Riceve perciò una formazione positivista affossata però da una visione del mondo irrazionalista; la ragione non è in grado di penetrare il mistero solo attraverso l’intuizione. La quale precede la ragione. Secondo pascoli il bambino può avere delle intuizioni superiori rispetto ad un adulto, perché il bambino vede le cose che un’ adulto non vede più; il bambino sa vedere dietro gli oggetti ciò che simboleggiano. Quella di pascoli è una POETICA SIMBOLISTA , delle corrispondenze nella quale agli oggetti corrispondono dei simboli (non paragonabile alle allegorie dantesche in quanto fanno riferimento ad una codificazione Medievale che deriva dal cristianesimo e che tutti nel Medioevo conoscevano). • IL FANCIULLINO Tra i vari capolavori del poeta vi è Il Fanciullino; l’unica opera nella quale riflette sulla poesia. Afferma che il poeta è il fanciullino, in realtà asserisce che il fanciullino è all’interno di ognuno di noi ma quando diventiamo adulti lo soffochiamo perché ce ne vergogniamo. Pascoli si distingue perché ascolta e riesce a “far parlare “ il fanciullino che è in lui. Questa idea è scaturita dal vuoto creatosi dal trauma infantile che il poeta cerca di curare con la regressione all’infanzia, rifiutando la ragione perciò si affida all’intuizione che è pre-razionale .
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