Scarica La Prima Guerra Mondiale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! CAPITOLO 4: LA GRANDE GUERRA -4.1 Nel 28 giugno 1914 l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono austriaco, fu ucciso insieme alla moglie a Sarajevo in un attentato dove l’Austria incolpò la Serbia e il 28 luglio dichiarò guerra. Per effetto domino i vari trattati di alleanza, Triplice Intesa (Francia, Gran Bretagna e Russia) e Triplice Alleanza (impero ottomano, Italia e Germania), scattarono. La Russia si unì alla Serbia e mobilitò le sue truppe. La Germania, alleata dell’Austria, dichiarò guerra alla Russia e alla Francia e invase il Belgio, violandone la neutralità. La Gran Bretagna si schierò a fianco dei francesi, e così fece il Giappone. L’idea di un conflitto fu subito accettata, ci fu un’ondata di frenesia ed esultanza. L’appoggio dei partiti socialisti all’intervento determinò la fine dell’internazionalismo socialista. Uno spirito di fratellanza e solidarietà spinse molti civili ad arruolarsi. Per i borghesi ciò appariva come un dovere patriottico e come un’occasione per liberarsi dalle vecchie convinzioni, per costruire una nuova società, per gli operai e i contadini era solamente una dura necessità che erano stati costretti a subire. L’avanzata verso ovest della Germania fu arrestata dalle forze anglo-francesi nella battaglia di Marna. Da questo momento in poi la guerra di movimento si trasformò in guerra di posizione. Le trincee diventarono simbolo della guerra: in esse i soldati trascorrevano lunghi periodi, esposti al fuoco nemico, in pessime condizioni e malnutriti. L’avanzata russa nella Prussia occidentale minacciava Berlino, i tedeschi riuscirono ad uscirne vittoriosi, ma a loro volta i russi sconfissero l’armata austro-ungarica a Leopoli. -4.2 L’Italia in un primo momento aveva scelto la neutralità. Il Partito socialista (escluso Mussolini che venne espulso dal partito), i cattolici e la maggioranza del Parlamento manifestavano una ferma opposizione all’ingresso in guerra. A favore di esso invece vi erano i nazionalisti, i liberali di destra, il “Corriere della Sera” e il re Vittorio Emanuele III che auspicavano ad una svolta conservatrice. Con il patto di Londra, del 26 aprile 1915, l’Italia si impegnava a entrare in guerra a fianco dell’Intesa entro un mese. Il 24 maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria, gli italiani chiamati alle armi furono circa 6 milioni. -4.3 Sotto il comando di Luigi Cadorna, le operazioni belliche italiane furono tutte fallimentari, tranne la conquista della Gorizia nell’agosto del 1916, che però era strategicamente inutile. Intanto gli austriaci attaccarono il Trentino, trovando però resistenza da parte degli italiani. Nel 1916 Francia e Germania combatterono due lunghe guerre: guerra di Verdun e guerra della Somme. Si risolsero un due autentiche carneficine. Sul versante orientale durante il 1915 le vittorie austro-tedesche proseguirono e i russi abbandonarono gran parte della Polonia. L’impero turco si schierò a fianco della Germania, vennero attaccati dalla Gran Bretagna, che però si ritirò. Inoltre i turchi sterminarono la minoranza armena. Il conflitto intanto si era allargato ad altri paesi: la Bulgaria, che sconfisse la Serbia, il Portogallo e la Romania a fianco della triplice intesa. Nel maggio 1916 nella penisola dello Jutland si svolse l’unica grande battaglia navale. La supremazia della flotta navale britannica assicurò all’Intesa un vantaggio, poiché consentì di imporre un blocco navale. La Germania organizzò una flotta sottomarina. Essa promise al presidente americano Woodrow Wilson di preavvisare qualsiasi attacco alle navi. La guerra sottomarina tedesca divenne “totale” in quanto prevedeva l’affondamento di tutte le navi. Questa strategia annientatrice mise in serie difficoltà la Gran Bretagna e portò all’entrata in guerra degli USA. -4.4 Durante il conflitto vennero collaudate nuove armi con potenzialità distruttive: mitragliatrice automatica, armi chimiche, maschera antigas, carri armati e aeroplani. La prima guerra mondiale fu contrassegnata da un tasso estremo di violenza e per la prima volta fu coinvolta anche la popolazione civile.
