Scarica La Prima Guerra Mondiale: Attentato di Sarajevo e la Trasformazione in Guerra e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA PRIMA GUERRA MONDIALE Il 24 giugno 1914 lo studente bosniaco Gavrilo Princip uccise con due colpi di pistola l’erede al trono d’Austria Francesco Ferdinando e sua moglie mentre attraversavano le vie di Sarajevo, questo attentato terroristico organizzato dall’associazione segreta “Mano Nera” si trasformò in un caso internazionale. Nell’Europa del 1914 c’erano tutte le premesse per una guerra ma fu l’attentato di Sarajevo a far esplodere le tensioni e gli schieramenti principali erano La Triplice Intesa composta da Russia, Francia e Inghilterra e la Triplice Alleanza composta da Germania, Austria e Italia. La prima mossa fu compiuta dall’Austria che inviò alla Serbia, protetta dalla Russia, un ultimatum in quanto voleva partecipare alle indagini relative all’attentato ma venne respinto così Austria dichiarò guerra alla Serbia e la Russia mobilitò le forze armate. Successivamente la Germania inviò un ultimatum alla Russia di sospendere la mobilitazione e la Francia mobilitò anch’essa le forze armate così la Germania rispose dichiarando guerra alla Francia. La Germania ideò il piano Schlieffen che si basava sulla rapidità e prevedeva di sconfiggere la Francia, tedeschi per giungere alla Francia invasero il Belgio che era un paese neutrale e gli inglesi non tollerando l’aggressione ad un paese neutrale dichiararono guerra alla Germania. Nonostante i partiti socialisti si basassero sul pacifismo e l’internazionalismo, non riuscirono a sottrarsi alla guerra come il partito socialdemocratico tedesco i socialisti francesi e laburisti inglesi. Nonostante i successi dei tedeschi iniziali lungo la Marna e la sconfitta dei russi con le battaglie di Tannenberg e dei Laghi Masuri, i francesi riuscirono a fronteggiarli costringendo i tedeschi ad arretrare fallendo così il loro progetto. Non potendo più avanzare si cambió tattica passando dalla tradizionale guerra di movimento a una guerra di logoramento basata sulla costruzione di trincee lunghe anche 750 km dal Canale della Manica fino al confine svizzero e si dimostrò l’importanza dell’Inghilterra con il suo forte impero coloniale e la sua superiorità navale ma anche la Russia con il suo numerosissimo esercito, da qui il conflitto iniziò ad assumere dimensioni mondiali coinvolgendo per la prima volta tutte e cinque i continenti. L’Italia vedeva la Triplice Alleanza come un patto difensivo, rimase in una posizione neutrale per il primo anno con il presidente del consiglio Salandra e si divideva in interventisti e neutralisti. Gli interventisti erano a favore della guerra come per esempio Gabriele D’Annunzio, Mussolini e Cesare Battisti che era scappato dal Trentino per non essere arruolato dagli austriaci, era irredentista e fu catturato dagli austriaci e impiccato con il viso rivolto verso l’Italia da traditore. Erano repubblicani, radicali, nazionalisti e in parte i socialisti. I francesi, inglesi e russi fecero grandi promesse all’Italia come il recupero del Trentino, dell'Istria e di Trieste e grazie ai discorsi pubblici di vari intellettuali come D’Annunzio gli interventisti si accumulavano, anche i monarchici erano interventisti ma gran parte del parlamento era contraria all’entrata in guerra. D’altra parte vi erano i neutralisti che erano giolittiani, in parte socialisti e i cattolici, Giolitti pensava che l’Italia non era pronta ad affrontare una guerra ed era convinto che avrebbe ottenuto dagli imperi centrali dei territori in compenso per essere stata neutrale. Il partito socialista era tendenzialmente neutralista ma Benito Mussolini, direttore di “Avanti!” era favorevole all’entrata in guerra. All’oscuro del popolo, Salandra e Sonnino avevano contatti segreti con la Triplice Intesa e finirono il 26 aprile 1915 per firmare il patto di Londra con Francia, Inghilterra e Russia il quale prevedeva che l’Italia in caso di vittoria avrebbe ottenuto il Trentino, Venezia Giulia, Istria e una parte della Dalmazia. Subito dopo l’entrata in guerra ci furono le cosiddette “radiose giornate” a Maggio in cui l’interventismo si scatenò nelle piazze con la guida e D’Annunzio, Salandra tentò di dare le dimissioni in quanto il parlamento era in crisi ma il sovrano Vittorio Emanuele III non lo permise. Successivamente vennero attribuiti tutti i poteri al governo e la sera del 23 maggio l’Italia dichiara guerra all’Austria mentre la crisi politica all’interno dello Stato era davvero molta.