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La Prima Guerra Mondiale: Origini, Conflitti e Conclusione, Schemi e mappe concettuali di Storia

Le tensioni che hanno portato alla Prima Guerra Mondiale, le mire espansionistiche di Austria e Serbia, l'assassinio dell'erede al trono di Austria e l'entrata in guerra di Italia. Vengono trattati anche i cambiamenti politici e sociali in Europa dopo la guerra, l'ascesa del nazionalsocialismo e fascismo in Germania e Italia, e la perdita delle colonie tedesche.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 10/06/2022

Vilona33
Vilona33 🇮🇹

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Scarica La Prima Guerra Mondiale: Origini, Conflitti e Conclusione e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! PRIMA GUERRA MONDIALE Rivoluzione generale che determina entusiasmo nel futuro e questa epoca si trova decadenza ma anche costruttiva. Nasce la Prima guerra mondiale vi erano tensioni e quella più forte era che da tempo si era verificata nei territori balcanici, qui c'era la volontà di allargare il proprio influsso su quelle zone e dall'altro c'era la volontà di quei territori di essere autonomi e sfuggire dai controlli dell'impero, la Serbia meno accettava il controllo austriaco perché lei voleva il controllo dato che era parte di quei territoti voleva egemonia. PANSLADISMO si chiama il fatto che la Serbia volesse controllare quei territori questo entra in conflitto con le mire dell'Austria che era più che convinta che avrebbe vinto la partita perché l'impero era stato forte per secoli e pensava di esserlo ancora e non aveva la percezione del fatto che era un impero vecchio, non aveva motivo di esistere ai primi del 900 ANACRONISMO. l'imperatore non aveva percezione era un baraccone antiquato che si sarebbe sgretolando e lo stesso imperatore era anziano di età e di mente, questa è una debolezza, l'imperatore era convinto che avrebbe avuto le zone balcaniche e la questione scoppiò quando l'impero trasformò un protettorato sulla Bosnia in una annessione, avere un protettorato vuol dire che controlli la politica ma non fa parte del tuo stato, la Bosnia diventa parte dell'Austria e non più controllata e basta. Questo fa nascere disapprovazione e nascono movimenti terroristici che agiscono contro la presenza austriaca e una di queste organizzazione apparteneva gavrilo Princis che bel 1914 durante una visita ufficiale di Francesco Ferdinando d'Austria a Sarajevo compì un attentato contro l'arciduca questo fu la goccia che fece traboccare il vaso. L'arciduca era un nipote dell'imperatore francese ed erede al trono e l'attacco era contro l'Austria. La reazione dell’Austria è pesante per l’assassinio dell’erede al trono, l’imperatore decide di inviare un ultimatum alla Serbia, considera che sono intromissioni nella politica interna, quelli che sarebbero gli interventi, partecipano ai lavori della commissione di inchiesta sull’attentato di Sarajevo, inoltre chiedeva di rimuovere ovunque in Serbia ogni simbolo anti Austriaco ma non furono accolti con simpatia, non accettavano queste richieste da parte di uno stato straniero, la Serbia rifiuta l’ultimatum e l’Austria dichiara guerra alla Serbia. Questo conflitto locale si allarga in Europa perché gli interessi che entreranno in gioco saranno più ampi del contrasto tra Serbia e Austria. C’erano interessi della Germania nei confronti della Francia, ma la Francia aveva il dente avvelenato per il conflitto franco prussiano del 1870, c’era la volontà della Germania di espandersi ancora sui territori francesi, quando scoppia il conflitto la Germania volle entrare nel conflitto in seguito alla triplice alleanza. Piano specifico di invasione della Francia, questo piano si chiamava piano schlieffen dal nome del generale che prevedeva l’invasione della Francia da nord da una posizione la quale la Francia non si aspettava di essere attaccata. La Francia aveva preparato una linea difensiva, la genialità stava nell’attaccava dove non si aspettava, nel Belgio non si aspettava di essere attaccata perché era neutrale. Esso prevedeva anche l’uso dei trasporti rapidi tramite ferrovia di sferrare l’attacco potente al nord della Francia, una parte verso est per bloccare la Russia, dopo aver attaccato la Francia ci si aspettava l’attacco della Russia per la triplice intesa. Era un buon piano ma c’era un punto debole perché veniva sottovalutata la reazione dell’Inghilterra, il cancelliere si aspettava visto il clima creato un reazione diplomatica, in realtà non avviene e questo trasforma la guerra in un conflitto sempre più ampio. Quando il piano si attua invadendo dal nord la Francia passa sul territorio del Belgio, quindi, viene dichiarata la guerra dall’Inghilterra per difendere la Francia. Nel giro di poco tempo l’impero ottomano entra a far parte della guerra perché esso aveva territori che confinavano nelle zone balcaniche e aveva interesse ad entrare nel conflitto, essi erano giganti con piedi d’argilla, non capivano di essere potenze non più potenti, passa il tempo dei grandi imperi. A questo punto l’Italia decide di dichiararsi neutrale, dato che gli alleati erano in guerra. L’Italia aveva paura di entrare in guerra per la potenza dell’esercito, bisognava capire se fosse conveniente entrare nel conflitto e da che parte, conti in sospeso con l’Austria ancora in sospeso per le terre. Si accende un dibattito e le forze politiche e gli intellettuali si dividono in due gruppi da un lato gli interventisti che vogliono entrare in guerra e i neutralisti che vogliono aspettare la fine della guerra per approfittare della situazione del dopo guerra, erano più numerosi i neutralisti ma gli interventisti portavano avanti le loro convinzioni con più forza diventando più convincenti. Interventisti: naturalisti, Nazionalisti: volevano dimostrare la grandezza della nazione italiana convinti di vincere la guerra, nella politica internazionale europea, c’erano tanti importanti come i futuristi, avevano idea di forza e imposizione il fondatore era Marinetti e questo favorì i nazionalisti, sanno convincere perché sanno come muoversi, si formarono comizi dove si spingeva a spostarvi verso l’interventismo. gli Irredentisti: sostenevano che il risorgimento non sarebbe compiuto se l’Italia non avesse le terre irredenti, Friuli, trentino,… bisognava entrare in parte all’intesa. Cesare Battisti era il più importante (ha soggiornato a Edolo), e Carlo Emilio Gadda importanti durante la Prima Guerra Mondiale. Cesare Battisti verrà incarcerato e sarà condannato a morte, era trentino lui e venne considerato traditore dall’Austria. Socialisti contrari, non accettava che le controversie, la chiesa e le forze cattoliche non erano favorevoli all’entrata in guerra perché professavano la pace, la maggior parte dell’opinione pubblica era contraria alla guerra. Si era certi che la guerra sarebbe stata breve, il piano si basava sull’idea di guerra lampo, se la prospettiva era questa l’Italia cambia idea sul sì. Tutti erano entusiasti di andare in guerra per conquistare le terre irredente. solo austriaci che si sentivano poco parte di esso e non aveva più motivo di esistere, il crollo è meno drammatico, una cosa che sarebbe avvenuta in ogni caso, percepito come liberazione. Non è più una grande potenza. Creazione della Cecoslovacchia e Jugoslavia, più realtà messe insieme, non si tiene conto della realtà esplosiva e si mette in una situazione critica. L’impero ottomano crolla. Nel 1917 -> dichiarazione Balbur che suggeriva all’elemento ebraico di spostarsi in Palestina. Rapporto difficile tra occidente e mondo arabo, la conferenza di pace ragiona come ragionava nell’800, Francia e Inghilterra ragionano come vecchie potenze coloniali dell’occidente. Non accettano l’idea dell’avanzamento storico. ITALIA: aveva vinto la guerra voleva il merito di aver contribuito alla vittoria delle forze d’impresa, voleva concezioni stabilite dal patto di Londra. Onorevole orlando concessioni previste prima dell’entrata in guerra dell’Italia, concesse le terre irredente e sugli altri territori non c’erano le possibilità di queste concessioni, quindi orlando abbandona pensando di far tornare Francia e Inghilterra sulle proprie posizioni. L’esito fu che le terre non furono consegnate. Problema di inserimento, questi territori hanno ottenuto degli statuti a parte e una tutela sulle minoranze linguistiche, presenza tedesca in alto Adige, problema di integrazione non ancora risolto oggi, questa sconfitta fa si che avvenga la vittoria mutilata, questa porterà D’annunzio all’impresa di Fiume. PROBLEMATICHE DOPO LA GUERRA: crisi economica, perché l’economia era modulata sulle esigenze di guerra, non è semplice quindi servono sforzi e risorse economiche. Quella sociale era il problema di inserire in un sistema lavorativo i reduci di guerra, la guerra insegna a vivere in un altro modo e il cervello si regola alle esigenze del momento, dopo la guerra tornare alla vita normale non è semplice. Serviva un nuovo modo per integrarle, risorse di assistenza sociale. La situazione non semplice deve essere aiutata da una forza politica debole, il liberalismo, che è una forza politica debole, più di prima, prende forza il socialismo che era l’antagonista del liberalismo, si hanno avvenimenti che vedono protagonisti i socialisti ma anche i lavoratori, BIENNIO ROSSO, 2 anni di rivendicazioni, di stampo socialista che riguardano sia gli operai ma anche gli agricoltori che rivendicavano un miglioramento delle proprie condizioni, in quegli anni c’era una scissione che avrebbe porta la distinzione di partito socialista e comunista, la nascita del comunismo è del 1921 e nasce anche il partito fascista in seguito alle problematiche della guerra. Cambiamenti che determineranno lo svolgersi degli eventi e favoriscono lo spostamento dell’Italia alla destra nazionalista che porta la creazione del fascismo. La situazione politica sociale ed economica della Russia prima delle rivoluzioni comuniste erano che era un impero con a capo lo zar e esso aveva cominciato a delinearsi nel 600 come sovrano assoluto, gli zar nei secoli costruivano sistemi che tra 600 700 e 800 erano funzionanti, e alcuni zar avevano percepito l’esigenza di equipararsi nella cultura alla condizione dell’Europa occidentale. La Russa voleva essere una grande potenza, a livello culturale ed economico, Pietro il Grande voleva capire quali riforme istituire, lui è illuminato e per non perdere il potere sono necessarie appunto riforme per migliorare andando in contro alle richieste dei cittadini. Le condizioni della popolazioni diventano misere, e la corte dello zar che si stacca dal paese reale ed avendo molte condizioni economiche le usa per aumentare il lusso e privilegio, volle promuovere le terre ai contadini e demolire quello che rimaneva del sistema feudale, (vivevano in condizioni misere, al freddo) questo tentativo era portato avanti da Stolipin che cerca di attuare la riforma agraria che ha il medesimo esito, oltre alle proteste dei contadini c’erano alcuni operai che iniziavano a mettersi in agitazioni per tentativi di rivolta si erano diffusi movimento populisti disposti a causare bagni di sangue pur di ottenere risultati, nel 1905 si ha il primo tentativo di protesta contro lo zar, rappresentata anche dalla corrazzata Potemkin, opporsi alle rivendicazioni dello zar, detta domenica di sangue, lo zar era lontano dalle esigenze. Comparve a corte una figura di un monaco che sosteneva di avere capacità taumaturgiche ma era un personaggio oscuro e influiva nelle scelte dello zar e aveva catturato la simpatia della zarina. La famiglia reale non faceva nulla per non mostrare il lusso reale. Gli oggetti sono usati per collezioni oggi. La frattura tra il popolo russo e zar erano incolmabili, favorisce il difforndersi di idee anarchiche e socialiste, maggior presa sul proletariato, in Russia si diffonde la corrente massimalista prende il nome di bolscevismo, non disposti a scendere a compromessi, il sistema dello zar andava per loro eliminato e riformista che prende il nome di Menscevismo disposti a cambiare la situazione russa ma trovando un punto di dialogo procedendo con riforme per moderare la situazione. Si mette in evidenza una figura importante ovvero il Lenin che prima del 1917 aveva partecipato a movimenti rivoluzionari considerato nemico ed espulso in esilio all’estero. Rivoluzioni comuniste. Perché quando entra in guerra non aveva risorse sufficienti e nel 17 si ha il mese di febbraio e quello di ottobre furono i mesi peggiori, (a quei tempi la Russa seguiva il calendario Giuliano, infatti, sarebbero il mese di marzo e novembre secondo il loro calendario). MESE DI FEBBRAIO: nel 1917 scoppia la prima rivoluzione guidata dal menscevismo, parte più moderata, disposti a mantenere lo zar ma se ci fosse una riforma, lo zar difronte alla rivoluzione abdica a favore del fratello ma lui si rifiuta, la famiglia viene isolata in una tenuta di caccia dove fanno una vita confortevole, e il menscevismo fa un governo provvisorio da Lvov e kerenski, che avrebbe dovuto procedere per migliorare la situazione russa, a fianco del governo provvisorio si hanno delle assemblee (soviet) che sono governi ombra che ostacolano in processo. Lenin intende ritornare in Russia per fare la rivoluzione comunista. In questo periodi rimangono problemi e Lenin si fa aiutare dai tedeschi, con un treno arriva in Russia dalla Germania, lo aiutano i tedeschi perché Lenin promette di far scoppiare una rivoluzione e far uscire la Russia dalla guerra. Arriva in primavera e organizza dei comizi guidando le posizioni del bolscevismo, posizioni massimaliste, questi comizi organizzati nelle maggiori città diedero vita alle tesi di aprili, dei punti che Lenin illustrava alla popolazione e possono costituire un programma elettorale, c’erano iniziative che erano ispirate a Marx e puntavano alla liberazione del proletariato a favore dell’istaurazione di un sistema più aperto, SISTEMA PRODUTTIVO e BANCARIO, ci doveva essere l’accesso alle risorse indispensabili, questo impegno portò ad una rivoluzione, il più importante era Trotzki era il braccio armato della rivoluzione, coordinatore e capo dell’armata rossa, grazie alla forza nel mese di ottobre si ha la rivoluzione bolscevica, più radicale e violenta di quella di febbraio, si instaura un governo comunista-bolscevico che intende attuare non solo in Russia ma anche nel resto del mondo la rivoluzione comunista, voleva esportare anche fuori dalla Russia la rivoluzione bolscevica. La rivoluzione porta alla caduta del governo provvisorio e nascono nuove strutture e si trasforma la Russia della rivoluzione della URSS o unione sovietica. Lenin fa la riorganizzazione e passa attraverso leggi , che prevedono un superamento del vecchio sistema feudale e una nuova classe, contadini benestanti che avendo disponibilità finanziarie possono acquistare delle terre e diventano piccoli proprietari terrieri e si sviluppa la politica economica-> nep, ed è la strutturazione nella quale ci siano iniziativa privata e statale che collaborano. ARMATE BIANCHE: eserciti costituiti dall’Inghilterra e stati uniti che si recano in unione sovietica per combattere contro l’armata rossa. COMUNISMO DI GUERRA: risvolti in campo economico perché serve a garantire le risorse alle città e all’armata rossa per poter resistere all’attacco delle armate bianche. Intervento di requisizione delle terrate alimentari per sostenere l’armata rossa di Trotzki, armate bianche sconfitte e la rivoluzione grazie all’impegno dell’armata rossa viene consolidata, RIVOLUZIONE PERMANENTE. La politica voleva superare scelte come il rafforzamento dei culachi che viene cancella to e deportazione nei campi di concentramento russi i culachi, realizzati per portare essi e i dissidenti, tutti quelli non d’accordo sul sistema di stalin. Stalin voleva il comunismo in un solo paese, voleva esportare il comunismo e voleva stabilizzazione del comunismo in unione sovietica, poi voleva eliminare appunto i culachi, vogliono eliminarli perché volevano fare una scelta di eliminare la politica di Stalin e passare alla pianificazione centralizzata, il partito definisce le strutture economiche del paese, ostacolo, piani quinquennali, ogni 5 anni stabilivano i passi economici per l’unione sovietica, non si poteva uscire da qui, dipendeva tutto dallo stato, settori portanti, settore agricolo e industriale, con più fatica su quello industriale, l’unione sovietica era in ritardo. Il settore agricolo si sviluppa attraverso cooperative, strutture che garantivano il sistema comunista, coperative dello stato che ricevevano disposizioni sul funzionamento, minima traccia di presenza privata, tutto organizzato sulla pianificazione privata, determinando ritmi massacranti perché venne avviato un programma di sviluppo edilizio e per spingere i lavoratori a
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