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La prima guerra mondiale: cause e contesto storico, Appunti di Storia

Le cause profonde della prima guerra mondiale, tra cui l'annessione della Bosnia Erzegovina da parte dell'Austria, il nazionalismo tedesco e il programma pan-germanista, le crisi marocchine, la situazione balcanica e le ideologie nazionaliste e razziste. Viene descritto il fronte degli imperi centrali e quello della Serbia legata alla Russia e alla Triplice Intesa. Inoltre, viene menzionato il piano Schleifer della Germania. utile come appunti per lo studio della prima guerra mondiale.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 29/08/2022

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Scarica La prima guerra mondiale: cause e contesto storico e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Pagina di 1 7 La prima guerra mondiale Le cause profonde IL CASUS BELLI 28 giugno 1914: studente serbo Gavrilo Princip uccise a Sarajevo l’erede al trono asburgico Francesco Ferdinando e la moglie. Sarajevo era la capitale della Bosnia Erzegovina ed era stata annessa dall’impero austro-ungarico nel 1908. L’annessione è stata possibile perché la Bosnia Erzegovina era dell’impero ottomano ma quest’ultimo era stato indebolito a causa di una rivoluzione interna scoppiata dai giovani turchi che volevano modernizzare il paese. L’Austria è riuscita perché legata alla Germania, dalla Triplice Alleanza. Questo aumentò la tensione con la Serbia, ormai indipendente dall’Impero Ottomano, che coltivavo un progetto panslavista (tutte le popolazioni slave insieme in un unico stato nazionale). Dunque l’annessione della Bosnia da parte dell’Austria danneggia il programma della Serbia. Gavrilo Princip faceva parte di un associazione segreta, la “Mano Nera” e la Serbia aveva appoggi con la Russia. IL NAZIONALISMO TEDESCO E PROGRAMMA PAN-GERMANISTA 1890 Bismarck fu costretto a dimettersi dal kaiser Guglielmo II che voleva inaugurare una politica estera più aggressiva per accentrare in Europa l’Impero tedesco. Venne a venir meno quella “politica dell’equilibrio in Europa” di Bismarck che riguardava: - La Triplice alleanza con Germania e Italia - L’isolamento della Francia (si temeva il revascentismo, dalla sconfitta di Sedan) - Neutralità della Grand Bretagna nelle vicende europee (occuparsi delle colonie e non dell’Europa) La Germania vuole presentarsi maggiormente nella corsa alle colonie, perché non aveva raggiunto grandi risultati. Il kaiser rende noto il suo progetto pan-germanista della “Grande Germania” : includere tutti i territori in cui abitano i tedeschi. Questo significava entrare in guerra con qualcuno. Ha avuto dei sostenitori: nazionalisti, grande industria. La guerra viene viste come “igiene del mondo” ossia in modo positivo come ordine del mondo (futurismo in Italia). La guerra serviva anche per distogliere l’attenzione da questioni interne che non andavano bene. LE CRISI MAROCCHINE Ci sono però delle potenze che cercano di evitare il conflitto. 1898 la Francia e l’Inghilterra si scontrano nelle loro colonie in Africa in Sudan, nell’incidente a Fashoda. La Francia e l’Inghilterra però hanno la facoltà diplomatica di non creare conflitto: all’Inghilterra va il Sudan e alla Francia è data la possibilità di estendersi sul Marocco. Il Marocco, però, interessava anche alla Germania. 1905-1906 Prima Crisi Marocchina dove rimane indipendente il Marocco ma si ha un protettorato della Francia. (Conferenza ad Algeciras, in Spagna) 1911 Seconda Crisi Marocchina: la Francia manda aiuti al sultano del Marocco per aiutarlo ma in realtà lo fa per occupare il territorio. La Germania accusa la Francia di occupazione mascherata e prova un azione di forza nella rada di Agadir ma rimane solo una minaccia perché timorosi degli Inglesi dunque si risolve in modo diplomatico anche questa. Pagina di 2 7 LA POLVERIERA BALCANICA Situazione pronta ad esplodere: su questa isola c’erano gli interessi di molti (Austria, Italia, paesi confinanti, Russia, Serbia con il suo gran progetto, Inghilterra). 1912: Prima guerra balcanica che nasce per il controllo della Macedonia che faceva ancora parte dell’Impero Ottomano già in crisi. Al termine della guerra la Macedonia viene spartita tra Serbia, Grecia e Bulgaria. 1913: Seconda guerra balcanica la Bulgaria non è contenta della spartizione e dunque da sola si mette contro la Serbia, la Grecia, la Turchia per ottenere una diversa spartizione. Ma viene sconfitta. La Serbia era l’antagonista dell’Austria nei Balcani: volevano espandersi nella stessa area. Nel 1907 si forma un altro blocco ossia la Triplice Intesa con Russia, Francia, Gran Bretagna contro la Germania. (1882 triplice alleanza). La prima vuole contrastare l’Austria, alleata con Germania, nei Balcani, la seconda vuole invece rivendicare la sconfitta di Sedan, l’Inghilterra sente la presenza della Germania come oppressione nell’industria. LE IDEOLOGIE: CAUSA CULTURALE Le ideologie di fine secolo erano nazionaliste e razziste. Si avevano i consensi di quelle classi che prima erano lontani dalla politica. 1910 “Associazione nazionalista italiana” fondata da Enrico Corradini. Nazionalismo vuol dire esaltare la propria nazione, volontà di potenza, che è migliore delle altre. 23 Luglio l’Austria invia un ultimatum alla Serbia dove chiedeva: - La soppressione delle organizzazioni irredentistiche slave ossia mettere fine a quei movimenti che parlavano del progetto pan slavista. - Il divieto di ogni forma di propaganda antiaustriaca - L’apertura di una inchiesta sull’attentato, condotta da una commissione mista serbo-austriaca. La Serbia non accetta l’ultimo punto, lo considera umiliante perché l’Austria voleva arrivare alla guerra perché solo con essa si poteva emergere in Europa. 28 luglio 1914 l’Austria dichiara guerra alla Serbia. La guerra I FRONTI Fronti degli imperi centrali (Austro-ungarico, Tedesco, Ottomano nella fine di Ottobre) e fronte della Serbia, legata alla Russia che a sua volte era legata con la Triplice Intesa con Francia e Inghilterra. Nell’Agosto 1914 entra il Giappone perché era interessato alle colonie tedesche in Cina ed era entrato nella Triplice Intesa. Dunque, facevano parte della Triplice Intesa: Serbia, Russia, Francia, Inghilterra e Giappone. PIANO SCHLEIFER La Germania fa errori di valutazione perché pensa che la guerra sia una guerra lampo perché le operazioni si concluderanno in maniera rapidissima, non interverrà neanche l’Inghilterra secondo il suo progetto. La Germania aveva in mente il piano Schleifer dal 1905: in caso di attacco dalla Francia dalla sconfitta di Sedan. Il piano prevedeva di attaccare la Francia non dove se lo aspettava quindi a Sedan, dove c’erano fortificazioni, ma attaccarla passando attraverso i paesi neutrali (Belgio, Lussemburgo). Così si invadono due stati neutrali per colpire a sorpresa la Francia. Pagina di 5 7 L’Italia vuole ricavare dalla guerra: Trentino, Alto Adige, Venezia-Giulia, Istria e buona parte della Dalmazia (Terre promesse). 24 Maggio 1915 l’Italia entra in guerra a fianco dell’Intesa, nel Fronte Sud (fiume Isonzo e Carso). IL 1916 Sul fronte occidentale abbiamo un offensiva tedesca sulla città francese di Verdun con perdite spaventose in entrambe le parti. Per la prima volta vengono impiegati i carri armati (tentativo di sfondare la trincea). Sul fronte sud, in Italia, inizia la spedizione punitiva degli austriaci contro l’Italia. L’Austria conquista Asiago. l’Italia contraccambia con pochi risultati: l’unico risultato positivo è stata la liberazione di Gorizia (9 agosto) In Italia Salanda viene sostituito da Boselli. Entra in guerra anche la Romania a fianco dell’intesa ma viene subito invasa e così le sue disponibilità di petrolio passano al nemico. (Imperi centrali) La “Battaglia dello Jutland” è stata una battaglia navale combattuta per iniziativa dei tedeschi perché stanno perdendo via terra e sperano di riuscire a capovolgere le sorti della guerra. Sono dotati di una flotta forte, da navi pesanti e lente nelle manovre, molto diverse dalle navi inglesi. I cacciatorpediniere inglesi sono navi più piccole, che affondano facilmente, ma dotate di cariche di profondità (partono da sott’acqua e colpiscono). La guerra si concluse con 10 mila morti bruciati e affogati. La vittoria è dei tedeschi, che hanno causato più morti, ma in realtà è stata strategica: gli Inglesi rimangono padroni dei mari. IL 1917 Anno cruciale della prima guerra mondiale perché succedono tre cose fondamentali: Rivoluzione Russa di Febbraio Il papa benedetto XV aveva detto di fermare la guerra: la stanchezza era avvertita soprattutto dalla Russia. A febbraio, le donne russe manifestano a Pietrogrado contro la guerra e contro la mancanza di generi alimentari. Si aggiungono gli operai e i soldati che si schierano da parte dei manifestanti. Ciò porta all’abdicazione dello zar Nicola II. L’entrata in guerra degli Stati Uniti Gli Stati Uniti entrano in guerra contro la Germania a causa della ripresa della guerra sottomarina ma anche perché sono molto preoccupati per i capitali imprestati ai paesi dell’Intesa. Il presidente Wilson rompe l’isolamento statunitense e già dal gennaio 1918 enuncia i famosi 14 punti (p.129) in cui Wilson è già proiettato alla fine della guerra, che guideranno i trattati di pace e regoleranno le relazioni internazionali, ponendo già il destino dell’Europa dopo la guerra. In più punti si fa riferimento a quella linea politica che viene definita autodeterminazione dei popoli: ogni popolo deve avere diritto ad avere un proprio stato e scegliere la propria forma di governo. L’Italia voleva ammettere la Dalmazia, ma non potrà farlo per questo principio statunitense. Il quattordicesimo punto vede la nascita di una Società delle Nazioni che doveva tutelare tutti gli stati per evitare lo sfocio di una seconda guerra. Le prospettive erano buone ma questa società, che nascerà nel 1919, avrà dei limiti. La Disfatta di Caporetto Siamo in Italia. Questo argomento è strettamente legato alla Rivoluzione Russa. La Russia non uscirà dalla guerra, ma perderà interesse nella guerra. Gli imperi centrali si concentrano sul fronte Sud, quindi in Italia. Gli italiani subiscono una sconfitta durissima, ritirandosi per 140 km fino al Piave e facendo saltare ponti, distruggendo il territorio, per non essere seguiti. Oltre a ciò, si hanno tantissime perdite umane e perdite di armi. Gli italiani si rendono conto di reagire perché il nemico ha invaso il territorio, dunque non è più una guerra di conquista ma una guerra di difesa dal nemico. L’esercito si rende conto, così, che la situazione è disastrosa: rinasce, così, quel nazionalismo italiano andato perduto. L’esercito Italiano trova la forza di reagire. Boselli viene sostituito da Vittorio Emanuele Orlando e il generale Cadorna viene sostituito da Armano Diaz. Pagina di 6 7 Risulta così una decisione vincente perché Cadorna era un generale vecchio stato, che stabiliva le tattiche a tavolino senza partecipare alle operazioni belliche in prima persona con i suoi soldati. L’altro invece ha tutt’altro aspetto: si fa vedere al fronte e motiva, aiuta i soldati, che non erano più di professione ma erano dei semplici contadini. Diaz è veramente presente con i suoi soldati e li motiva con una promessa che non verrà rispettata: promessa delle terre ai contadini. Diaz decide di istituire la leva nel 1917 includendo i 18enni, perché servivano più civili. La guerra diventa così guerra totale, che coinvolge tutti i civili: le donne fanno i mestieri degli uomini e aiutano come crocerossine nel fronte, a seguito della necessità di persone in quanto tutti gli uomini erano in guerra. IL 1918 Nel luglio del 1818, avviene l’attacco sul fronte Occidentale dei Tedeschi: seconda battaglia della Marna. I tedeschi sperano di piegare le forze anglofrancesi e girare le sorti della guerra, prima dell’intervento degli Stati Uniti. La forza dei tedeschi è tanta. Nell’agosto del 1918, le truppe anglofrancesi retrocedono ma le forse dell’intesa riescono a sconfiggere la Germania nella battaglia di Amiens, grazie all’intervento dell’esercito statunitense. Tra il settembre e l’ottobre del 1818, inizia la controffensiva dell’Italia: a Vittorio Veneto viene sconfitta l’Austria (29 ottobre 1918). L’armistizio tra l’Austria e l’Italia viene firmato a Villa Giusti, presso Padova, il 4 novembre 1918. Carlo I d’Austria fuggì e viene proclamata la repubblica in Austria. In seguito ci furono le rese della Bulgaria e della Turchia. L’Austria finisce così la guerra e la Germania, nonostante non viene invasa, crolla per i suoi rivolgimenti interni. Il 30 ottobre, quando i marinai della flotta stanziata a Kiael si ammutinarono, rifiutandosi di rispettare gli ordini. Questo spirito rivoluzionario si espanse in tutta la Germania. Il kaiser fu costretto a fuggire in Olanda. Il 9 novembre viene proclamata la repubblica nella città di Weimer. L’11 novembre il nuovo governo guidato dal partito social democratico firmò l’armistizio. IL 1919 Si aprono le conferenze di pace: tutte le trattative avvengono a Parigi. I trattati prendono nomi diversi in base a dove vengono firmati i trattati di pace. Partecipano solo i paesi vincitori che sono Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Italia. La Germania viene convocata a Parigi, nella reggia di Versailles, a firmare la pace di Versailles. Per la decisione sulla Germania c’è un dibattito: posizione di Wilson e Clemenceau 1) Wilson: la Germania non deve essere punita eccessivamente perché teme delle ripercussioni sull’ordine e sulla stabilità mondiale. Dare tutte le colpe alla Germania e punendola troppo non avrebbe giovato neanche all’economia dell’Europa. Poteva creare una situazione pronta ad esplodere, assolutamente negativa. Ciò lo pensava anche Keynes. 2) Clemenceau: vuole punirla eccessivamente e proclamarla causa principale della guerra. Al termine di questo dibattito, vince Clemenceau e la Germania viene pesantemente punita, ritenuta la principale causa della guerra. Deve pagare una cifra esorbitante per riparare la guerra (sanzioni di guerra) e gli vengono tolte le colonie. Le terre conquistate (Alsazia e Lorena) ritornano alla Francia ed quest’ultima si prende il bacino minerario che fruttava l’economia della Germania. La Germania viene inoltre divisa dal corridoio di Danzica, che non permetteva alla Germania di essere unita (Seconda guerra mondiale). Vengono annullati, infine, gli accordi tra la Russia e la Germania. La situazione dell’Italia si lega al trattato di Saint Germain del 1919. Pagina di 7 7 L’Italia riceve dall’Austria le terre irredente, ma non riceve le terre promesse dal Patto di Londra. (Terre albanesi…) La città di Fiume non era una terra promessa ma gli abitanti avevano espresso il desiderio di entrare nello Stato Italiano. Queste concessioni non vennero accettate dalle altre potenze vincitrici, secondo il principio di autodeterminazione dei popoli. l’Italia protesta uscendo dalla conferenza. L’Italia vince la guerra ma non la pace. (Vittoria mutilata) Sorge la Società delle Nazioni che fallirà nel suo progetto: - Non c’erano gli Stati Uniti. - Non ne fa parte neanche la Germania inizialmente. - Non ha un esercito ma può colpire gli Stati che non rispettano la sovranità degli altri Stati o la pace solo con delle sanzioni economiche. IL 1920 Trattato di Serves: regola la resa della Turchia. La Turchia aveva perso tutti i suoi territori tranne la città di Istanbul. L’impero ottomano controllava anche i territori arabi, del Medio Oriente: queste terre con questo trattato vengono cedute. Palestina e Iraq divengono protettorato dell’Inghilterra, mentre il Libano e la Siria diventano protettorato della Francia. Nel 1917 il ministro inglese Baldfour ha dichiarato l’insegnamento ebraico in Palestina, risultando favorevole al ritorno degli ebrei in Palestina. L’Inghilterra, così, avrebbe avuto le ricchezze degli ebrei in quanto aveva il loro appoggio. (131). (Storia di Mustafa Kemal a pagina 200-201). I 4 imperi plurinazionali (austro-ungarico, tedesco, turco, russo) crollano al termine della Prima Guerra Mondiale e diventano degli Stati a se indipendenti.
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