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La Prima Guerra Mondiale: contesto, cause e fasi del conflitto, Appunti di Storia

Il contesto storico, le cause e le fasi della Prima Guerra Mondiale. Si analizzano le tensioni politiche ed economiche tra le grandi potenze europee, le alleanze militari e le innovazioni tecnologiche che portarono allo scoppio del conflitto. Si descrivono le fasi della guerra, i fronti di battaglia e le conseguenze sociali ed economiche del conflitto. In particolare, si analizzano la rivoluzione russa e la sconfitta italiana a Caporetto. un quadro completo della Prima Guerra Mondiale.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 23/09/2023

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Scarica La Prima Guerra Mondiale: contesto, cause e fasi del conflitto e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA PRIMA GUERRA MONDIALE. Il contesto e le cause della Prima Guerra mondiale. La competizione economica non era stato l’unico dei motivi a far scoppiare una guerra mondiale. A rendere quasi inevitabile questo esito fu il sommarsi di altre circostanze come: l’instabilità politica e i conflitti armati che segnarono il declino dei grandi imperi multinazionali. Scossi da molteplici tensioni e con la crisi del sistema politico internazionale. Molti degli elementi avevano alimentato l’ottimismo e la spensieratezza dell’età della Belle Époque e dell’imperialismo costituirono nel contempo le premesse della Prima guerra mondiale: - nella seconda metà dell’Ottocento il nazionalismo fu cruciale, poiché aveva permesso di effettuare i conflitti di classe che ne minavano la stabilità sociale; le tensioni che agitavano la società erano state indirizzare al di fuori dei confini nazionali, e ciò si era tradotto in una marcata aggressività verso l’esterno; - il positivismo e le scoperte scientifiche avevano segnato un miglioramento della qualità della vita e un profondo rinnovamento della cultura e della scienza, ma al contempo avevano suscitato la pericolosa convinzione che la civiltà occidentale fosse superiore a tutte le altre, alimentando idee razziste; - le innovazioni della seconda rivoluzione industriale favorirono uno sviluppo economico e consentirono di realizzare prime armi potenti; - lo Stato era intervenuto nell’economia ma questo suo intervento aveva enormemente dilatato le spese militari e si era sviluppata una corsa agli armamenti. Gli investimenti privilegiarono le flotte militari che avevano il dominio dei mari. Una crisi del sistema internazionale. Bismarck che voleva tutelare gli interessi della Germania esercitò un peso fondamentale nel definire i rapporti internazionali tra le principali potenze. Nel 1882 nacque la Triplice Alleanza tra Germania, Italia e Impero austro- ungarico. La risposta francese fu la Duplice Intesa nel 1894, un’alleanza tra Francia e Russia. La Triplice Alleanza venne rafforzata attraverso nuovi patti con le forze militari. L’Inghilterra si decise a stringere un’intesa prima con la Francia poi ancora con la Francia e la Russia, in funzione antitedesca. Il consolidamento di due schieramenti rese evidente che l’equilibrio internazionale della Belle Époque fu svuotato dall’interno. A cominciare dalla Germania, le forze che erano state protagoniste diventarono sostenitrici di una politica più aggressiva e adeguata a quella che si considerava come una grande potenza. Ci fu una grande rivalità tra Germania e Gran Bretagna che venne pressa come la vera causa scatenante del conflitto mondiale. L’aspirazione della Germania era quella di diventare una potenza globale, dotata di una flotta in grado di garantirle un solido dominio internazionale. Dal punto di vista della Gran Bretagna, la costruzione di una flotta tedesca era una minaccia diretta: il controllo degli oceani era una risorsa vitale. La prima fase della guerra. Il 28 giugno del 1914 a Sarajevo, lo studente serbo-bosniaco Gavrilo Princip uccise l’arciduca Francesco Ferdinando che avrebbe dovuto essere erede al trono austriaco. Ancora oggi non sono chiare le responsabilità della Serbia nella preparazione dell’assassinio di F.F. Quello che è certo è che tutti i governi europei diedero per scontata una reazione austriaca. Ma, il 20 luglio l’Austria inviò alla Serbia un ultimatum. Poi, nonostante la Serbia avesse accettato buona parte di quelle richieste, otto giorni dopo l’Austria dichiarò guerra. Seguì una vera e propria reazione a catena, poiché entrò subito in funzione il sistema delle alleanze. Nel 1915 L’Italia si schierò con l’intesa rovesciando la precedente alleanza con la Germania e l’Austria-Ungheria. Il conflitto ebbe inizio in Europa. Qui i principali fronti di guerra furono due: quello occidente e quello oriente. Con l’ingresso in guerra di altre potenze, furono aperti altri fronti: dopo l’intervento italiano, contro l’Austria, fu creato un fronte meridionale. Le operazioni militari cominciarono sul fronte occidentale. I tedeschi attaccarono immediatamente la Francia. Il piano prevedeva dunque l’invasione della Francia RUSSIA: Nel febbraio del 1917, lo zar Nicola II abdicò e al suo posto si insediò un governo provvisorio, guidato inizialmente da L’vov. La cosiddetta “rivoluzione di febbraio” era strettamente legata alla condotta della guerra: c’erano state gravissime perdite umane, un milione e mezzo di morti e due milioni di feriti; la produzione risultava bloccata, la disoccupazione era aumentata; la rete dei trasporti ferroviari era dissestata e si sfaldò. Nelle fabbriche, nelle campagne, nell’esercito di affermarono i soviet che si contrapponevano apertamente al governo legale. Nel luglio-agosto 1917 le tensioni sociali crebbero ulteriormente con l’aumentare degli scioperi. Il Partito bolscevico, guidato da Lenin, era un programma rivoluzionario: pace, terra ai contadini, pane e lavoro agli operai. Mettere fine alla guerra divenne l’obiettivo prioritario. Nell’ottobre i bolscevichi presero il potere. La Russia rivoluzionaria dovette accettare pesantissime condizioni: il territorio dell’Impero zarista venne smembrato. Ed è così che la Russia usciva dalla guerra. ITALIA: Per L’Italia il 1917 fu un anno drammatico per una grave sconfitta militare subita. IL 24-26 ottobre gli Imperi centrali che dopo aver concentrato ingenti truppe sul fronte italiano scatenarono un violento attacco che sfondò le linee nemiche presso Caporetto. L’esercito italiano fu travolto e dovette ripiegare abbandonando ai nemici il Friuli e parte del Veneto. Gli austriaci penetrarono in profondità per 150 chilometri verso la pianura padana. Gli italiani persero tutti i vantaggi territoriali faticosamente strappati in due anni di guerra; la disfatta impressionò a tal punto l’immaginario collettivo da trasformare il termine “Caporetto” in un sinonimo di “disfatta”. La fine della guerra. Il 4 novembre 1918 venne diramata la notizia dell’armistizio che sanciva la fine delle ostilità e la vittoria italiana. Rivelando il prezzo pagato delle classi sociali più povere. Le truppe anglo-francesi respinsero gli attacchi tedeschi e scatenarono una controffensiva che determinò la ritirata tedesca dal Belgio e dalla Francia. Alla fine dell’ottobre 1918 soltanto la Germania restava ancora in armi. Furono i rivolgimenti interni a determinare il crollo definitivo. Il nuovo governo firmò l’armistizio il’11 novembre 1918. La guerra era finita esattamente come era cominciata.
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