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La Prima Guerra Mondiale: Origini, Sistema delle Alleanze e Primati della Guerra, Sintesi del corso di Storia

Storia InternazionaleStoria della prima guerra mondialeStoria europeaStoria Moderna e Contemporanea

Le origini e le cause scatenanti della Prima Guerra Mondiale, il sistema delle alleanze che la caratterizzò e i primati bellici raggiunti durante il conflitto. La guerra, definita grande per la grande quantità di stati coinvolti e la partecipazione attiva della popolazione civile, segnò un cambiamento nel modo di combatterla, con la guerra di posizione e la guerra sottomarina. Il documento illustra le tensioni nazionalistiche e commerciali in Europa all'inizio del XX secolo, le crisi marocchine e le guerre balcaniche, e la divisione europea in due blocchi: la Triplice Intesa e la Triplice Alleanza.

Cosa imparerai

  • Perché la Germania interferì con gli interessi strategici e commerciali britannici e francesi in Marocco?
  • Che stati erano coinvolti nella Triplice Intesa e nella Triplice Alleanza?
  • Come la guerra di posizione e la guerra sottomarina cambiarono il corso della Prima Guerra Mondiale?

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 21/10/2021

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mari-sciuto-1 🇮🇹

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Scarica La Prima Guerra Mondiale: Origini, Sistema delle Alleanze e Primati della Guerra e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! LA PRIMA GUERRA MONDIALE La prima guerra mondiale è definita grande guerra perché coinvolge tanti stati, in cui vengono coinvolti anche i civili, cioè la popolazione e cambia anche il modo di fare guerra, perché prima le guerre di combattevano come movimento, mentre adesso viene definita guerra di posizione/trincea, quindi non si combatte solo viso a viso e finisce la battaglia, ma i militari si nascondono dentro delle buche, e vivono lì in condizioni di vita scarse. Antefatti della guerra: All'inizio del ventesimo secolo l'Europa era sempre di più caratterizzata da guerre nazionalistiche e rivalità economiche, in particolare le reazioni internazionali erano dalla Germania aggressiva di Guglielmo II, in Francia da quando ci furono le guerre franco-prussiane (terminato dalla sconfitta francese che aveva portato al coronamento della azione tedesca, per la pace la Francia aveva ceduto Alsazia e Lorena) quindi era animata da uno spirito di odio nei confronti della Germania, l'Inghilterra nonostante aveva il predominio navale, si sentiva minacciata dalla potente marina militare tedesca, la Russia dopo aver perso i rapporti con Guglielmo II, si era avvicinata alla Francia e all'Inghilterra nella Triplice Intesa (1907). A quel punto l'Europa era divisa in due blocchi, da una parte vi era la Triplice intesa (Francia, Russia e Inghilterra), dall'altra la Triplice Alleanza (Italia, Germania, e Austria). Le due crisi marocchine: La rivalità tra le potenze venne aggravata fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento dalla corsa alle colonie, verso la conquista dei continenti d'Africa e d'Asia che si trovarono sotto la dominazione europea. La Germania si era inserita nella competizione coloniale interferendo con gli interessi strategici e commerciali britannici e francesi in aree contese: ad esempio il Marocco, nonostante fosse uno Stato sovrano e indipendente aveva iniziato a subire la pressione della Francia che dopo aver ottenuto il via libera da Inghilterra e Italia, progettò di impadronirsi del Marocco. Guglielmo Il si era mostrato a favore dell'indipendenza del Marocco e si oppose alla pretesa della Francia, ci furono le cosiddette ‘crisi marocchine’, alla fine si giunse al compromesso che vide la Francia assumere il protettorato sul Marocco in cambio della cessione di una parte del Congo francese alla Germania. Le guerre balcaniche: Un'altra grave crisi si manifestò nella penisola balcanica, in cui ci fu uno espansionismo austriaco ai danni dell'impero turco. L'Austria approfittava dei problemi interni dell'impero ottomano, causati dal movimento nazionalista dei Giovani turchi che voleva avviare un processo di modernizzazione. Così nel 1908 l’Austria annette la Bosnia-Erzegovina, tale iniziativa aveva infastidito la Serbia, che con l'appoggio della Russia, aspirava a riunire in un unico Stato gli slavi del Sud, infatti ai primi del Novecento la Serbia era considerata una terra irredente. Nel 1912 la situazione nella penisola balcanica precipitò, Serbia, Grecia, Montenegro e Bulgaria si coalizzarono per sottrarre all'impero ottomano la Macedonia, ne derivò la prima guerra balcanica, che durò pochi mesi, e si giunse al trattato di Londra in cui l'impero ottomano rinunciò a tutti i possedimenti europei, tranne Costantinopoli e gli Stretti. La pace durò poche settimane, infatti con l'attacco della Bulgaria a Serbia e Grecia scoppiò la seconda guerra balcanica, alla fine dell'estate si giunge alla pace di Bucarest che assegnò alla Serbia parte della Macedonia e il Kosovo, e il resto passava alla Grecia. Dopo le guerre balcaniche il bilancio risultava negativo per l'impero austriaco che si trovava di fronte una Serbia sempre più rafforzata e pericoloso per rivendicare i territori della Bosnia-Erzegovina, ma anche per la Russia che aveva fallito il tentativo di dominio sugli stretti, delusa era anche l’Italia, da tempo in contrasto con l'Austria per le pretese sull’Albania, e per la questione delle terre irredente, rimaste all'Austria (Trentino-Alto Adige, Venezia-Giulia, Fiume e Dalmazia). L'inizio del conflitto: In un quadro internazionale percorso da forti tensioni sarebbe bastato un minimo incidente per fare esplodere il conflitto, la scintilla si accese il 28 giugno 1914 quando a Sarajevo, capitale della Bosnia (sotto il dominio austriaco), l'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo e sua moglie Sofia vennero uccisi da un giovane studente serbo, Gavrilo Princip membro di una società patriottica segreta (la mano nera) che aveva come obbiettivo la nascita di una ‘Grande Serbia’. L'Austria colse subito l'occasione per dare una lezione alla Serbia e il 23 luglio inviò a Belgrado un ultimatum di 48 ore che conteneva richieste durissime come limitazioni alla sovranità serba, il governo di Belgrado tuttavia respinse le clausole più oppressive, così l’Austria non soddisfatta il 28 luglio dichiarò guerra alla Serbia. -Nel 1900 in Italia fu ucciso il Re Umberto I ma non scoppia la guerra-, perché è un folle che lo uccide, invece nello scontro tra Austria e Serbia è uno straniero sottomesso all'Austria che uccide l'erede al trono, quindi le condizioni politiche sono diverse-. Il sistema delle alleanze: L'iniziativa austriaca sconvolse l'Europa che da tempo non era più coinvolta in conflitti particolari, scattò un sistema delle alleanze militari e in pochi giorni il conflitto divenne generale: la Russia scese in campo in difesa della Serbia, la Germania (alleata all'Austria) dichiarò guerra prima alla Russia e alla Francia (alleata della Russia). Contemporaneamente scattò una mobilitazione generale, che fu detta dagli storici la grande novità della guerra, perché non coinvolse un numero limitato di soldati, bensì masse enormi di uomini da riunire, addestrare, equipaggiare. Malgrado ciò si era convinti che il conflitto si sarebbe risolto in tempi brevi, ma si rivelò assai più impegnativo tanto da impegnare le energie produttive delle fabbriche, campagne, uffici, servizi, per fornire tutto ciò che serviva all'apparato militare. Le nuove armi: La prima guerra mondiale fu anche la prima guerra industriale, scientifica e tecnologica, infatti fu utilizzata la prima mitragliatrice automatica, che divenne uno dei simboli più terribili della guerra di trincea, grosse novità riguardarono anche i veicoli da combattimento, come il carro armato. In mare una minaccia era rappresentata dai sommergibili, che emergevano improvvisamente affondando le navi nemiche senza poter essere individuati. Inoltre gli aerei furono equipaggiati di mitragliatrici e impiegati come bombardieri alla fine del conflitto. Fu anche una guerra chimica, furono infatti utilizzati armi chimiche come gas asfissianti e urticanti, furono adottate delle contromisure come la maschera antigas. La differenza tra artiglieria e fanterie, nella prima ci sono le armi da fuoco, mentre la seconda sono i fanti, cioè i militari. Tutti gli stati europei hanno un riarmo generale, e aumentano dal 1905 al 1913 in particolare la Germania moltiplica da 1064 a 2110, poi la Russia, ecc tutti hanno fatto la corsa al riarmo. 1914: il primo anno di guerra>la guerra di posizione: La Germania passò dal Belgio e dall'Olanda che si erano dichiarati neutrali ed entrò in Francia con l'obbiettivo di aprire un fronte occidentale prima che la Russia aprisse quello orientale. Quindi la Germania aveva come progetto di fare una guerra-lampo, occupando velocemente Belgio e Olanda ma non fu così, infatti in Francia si dovette fermare sul fiume Marna perché incontra gli eserciti francesi. | francesi reagirono con una battaglia sanguinosa di una settimana nel fiume, in questo momento la guerra si trasforma> non sarà guerra di movimento ma guerra di posizione combattuta nel fango delle trincee.> | soldati erano ammassati commerciava con gli stati uniti aveva i sommergibili per il commercio, la Germania affonda il sommergibile Lusitania, nel 1917 e da quel momento gli Stati Uniti entrano in guerra). Ci furono due conseguenze: le truppe tedesche che erano impegnate sul fronte russo, furono dislocate sul fronte italiano e scatenarono una potente controffensiva a Caporetto, dove 350.000 soldati italiani si ritirarono, fu chiamata anche rotta di Caporetto; l'intervento degli Stati Uniti a fianco dell'Intesa fece giungere in Europa enormi quantità di viveri, di mezzi e di uomini, contribuendo in maniera decisiva a colmare i vuoti negli eserciti alleati. Caporetto: L'Italia reagì alla disfatta, dopo le dimissioni di Boselli ci fu un governo di unità nazionale presieduto da Vittorio Emanuele Orlando, si procedette alla mobilitazione di forza lavoro disponibile al fine di colmare le perdite di materiale subite e alimentare la resistenza delle truppe che dall'11 novembre si erano disposte sulla linea del fiume Piave. Alla guida c'era il generale Armando Diaz che aveva sostituito Cadorna al comando. L'offensiva austro-tedesca fu fermata sulla linea del fiume Piave, grazie alla difesa e all'intervento dei ragazzi veterani, detti del ‘99’, cioè del 1899, che riuscirono a contrastare ogni tentativo di ulteriore sfondamento nemico. 1918: l’ultimo anno di guerra: Nella primavera del 1918 Germania e Austria tentarono un'ultima prova, dato che la situazione interna stava peggiorando, decisero di riunirsi sui rispettivi fronti in uomini e mezzi al fine di spezzare la resistenza avversaria prima dell'arrivo in Europa degli aiuti americani. | tedeschi sferrarono il loro attacco agli ango- francesi facendo arretrare il fronte fino alla Marna, ma non poterono più avanzare per merito del comandante francese Ferdinand Foch, che nel mese di luglio riuscì a sferrare una potente controffensiva nella cosiddetta ‘seconda battaglia della Marna’, con l'appoggio di aeroplani, carri armati, e i tedeschi furono costretti alla resa definitiva. Anche l’Austria tentò invano di attaccare il Piave, senza successo. La battaglia di Vittorio Veneto: A peggiorare la situazione austro-tedesca furono le richieste di pace dell'impero ottomano e della Bulgaria, ormai esauste. Fu allora che sul fronte italiano il generale Diaz decise di dare il via a una grande offensiva il cui obbiettivo era separare le forze austro-ungariche del Trentino da quelle attestate sulla riva del Piave, con un'avanzata su Vittorio Veneto. L'offensiva avvenne la notte del 24 ottobre (anniversario della disfatta di Caporetto) e nel giro di pochi giorni determinò la fine del fronte austriaco e la ritirata. || 3 novembre 1918 a Villa Giusti l'Austria firmò l'armistizio con l’Italia, il giorno seguente Diaz annunciò la vittoria con una proclama alla nazione. La fine della guerra e degli imperi centrali: il 9 novembre in Germania fu proclamata la repubblica, al nuovo governo presieduto da Friedrich Elbert toccò il compito di portare a termine le trattative di pace in corso con i paesi dell'Intesa: L'armistizio fu firmato l'11 novembre. Lo stesso giorno in cui finiva la guerra in Austria l'imperatore Carlo | aveva rinunciato al potere e si costituì un governo repubblicano, anche l'Ungheria divenne una repubblica indipendente. La conferenza di pace di Parigi: Il 18 gennaio 1919 i rappresentanti delle potenze vincitrici si riunirono a Parigi, per dare una nuova sistemazione all'Europa. Fra i delegati delle potenze vincitori ci furono il presidente americano Wilson, il presidente del consiglio francese, il primo ministro inglese e il presidente del consiglio italiano Vittorio Emanuele Orlando. L'Italia fu presto emarginata per via dei dissidi sorti con Wilson in merito alle rivendicazioni territoriali sulla Dalmazia. L'‘Quattordici’ punti di Wilson e la società delle nazioni: Nel 1918 Wilson aveva fissato in Quattordici punti i princìpi fondamentali a cui avrebbe dovuto ispirarsi la pace, fra essi quello dell'autodeterminazione (principio secondo cui una popolazione ha il diritto di non essere sottoposta alla sovranità di uno Stato contro la sua volontà e di separarsi da uno Stato al quale non vuole essere annessa) e quello di nazionalità (principio in base al quale ogni nazione intesa come entità caratterizzata dalla comunanza di lingua, religione e costumi, dovrebbe potersi costituire in uno Stato indipendente sovrano). Come previsto dal punto 14, fu creata la Società delle nazioni, un grande organismo internazionale con sede a Ginevra, con l'obbiettivo di regolare pacificamente gli Stati eliminando l'ingiustizia e la violenza. Questa organizzazione non funzionò efficacemente, a causa della mancata adesione degli Stati Uniti, che si rifiutò rettificare i trattati di pace e l'iniziativa di Wilson perché decise di tornare alla vecchia politica isolazionistica. Il trattato di Versailles e l'umiliazione della Germania: Dalla conferenza di pace di Parigi scaturirono 5 trattati, tra cui quello importante fu il trattato di Versailles stipulato con la Germania, firmati nella reggia, imponeva clausole punitive e umilianti. Ingenti furono le perdite territoriali di Alsazia e Lorena che tornarono alla Francia, molto pesanti anche le condizioni militari, come la riduzione dell'esercito a 100.000 uomini, anche le sanzioni economiche furono gravi, infatti ci fu il risarcimento di somme enormi a tutte le nazioni vincitrici. Le questioni riguardo all'Italia furono regolate dal trattato di Saint- Germain, in base al quale l'Austria era costretta a cedere il Trentino, l'Alto Adige, l'Istria e l'alto bacino dell’Isonzo, non ottenne ciò che sperava in seguito al patto di Londra, in particolare Dalmazia e Fiume, ci fu una profonda delusione, si parlò di ‘vittoria mutilata’. Sempre col trattato di Saint-Germain l'impero austro-ungarico si smembrò al suo posto sorsero quattro Stati indipendenti: le repubbliche di Austria, Ungheria e Cecoslovacchia e il regno di lugoslavia. Fu riconosciuta l’indipendenza dell'Albania, della Bulgaria. Lungo il mar Baltico nascevano nuovi stati indipendenti di Finlandia, Estonia, Lettonia e Lituania.
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