Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Prima Guerra Mondiale - La Grande Guerra, Appunti di Storia

Le cause e lo svolgimento della Prima Guerra Mondiale, con particolare attenzione alle nuove armi, alle vecchie strategie e alle previsioni sbagliate. Viene inoltre analizzato il costo umano del conflitto e la trasformazione della guerra in una guerra totale che coinvolgeva l'intera società civile. Il documento si conclude con una descrizione dei problemi di gestione relativi alle forniture militari, alla mobilitazione dei soldati, all'organizzazione della produzione e del lavoro in assenza di gran parte della manodopera, all'approvvigionamento della popolazione civile.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 13/09/2022

Soos02
Soos02 🇮🇹

10 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La Prima Guerra Mondiale - La Grande Guerra e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La Prima Guerra Mondiale - La Grande Guerra LO SCOPPIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE Nel 1914 le tensioni tra le potenze europee precipitarono fino alla guerra. La scintilla fu l’assassinio da parte di uno studente nazionalista, dell’arciduca d’Austria Francesco Fersinando, erede imperiale, accaduto il 28 giugno a Sarajevo, capoluogo della Bosnia-Erzegovina. L’arciduca era la massima personalità politica e militare, con idee progressiste e coraggiose: voleva trasformare la “duplice monarchia” asburgica in uno Stato compiutamente federale, dove agli slavi sarebbero stati riconosciuti diritti pari a quelli degli altri popoli, il dominio della nobiltà sarebbe stato spezzato con l’introduzione in Ungheria del suffragio universale maschile. Con tali riforme la natura multinazionale dell’Impero si sarebbe forse salvata, ma sarebbe anche andato in fumo il sogno serbo di staccare tutti i territori balcanici dalla monarchia asburgica e di creare un nuovo Stato indipendente (Jugoslavia). Esattamente un mese dopo, Vienna dichiarò guerra alla Serbia, considerandola responsabile dell’omicidio. La Serbia prima accettò tutte le condizioni di un ultimatum posto dall’Austria, ma si rifiutò di autorizzare la polizia austriaca a partecipare all’inchiesta sul proprio territorio. Quale giorno dopo tutte le maggiori potenze europee si mobilitarono, tranne l’Italia che rimase neutrale. La “Triplice Intesa” nasce grazie a vari collegamenti, la Serbia poteva contare sulla Russia che era a sua volta legata da un’alleanza militare con la Francia che a sua volta era alleata dell'Inghilterra. Così cominciò la grande guerra il 28 Luglio 1914, con il bombardamento a Belgrado, dal primo lato erano presenti Francia, Gran Bretagna e Russia (alleati dell’Intesa) e dall’altra Germania e Austria (imperi centrali) a cui poi si aggiunse l’impero ottomano. NUOVE ARMI, VECCHIE STRATEGIE, PREVISIONI SBAGLIATE Gli stati maggiori avevano previsto una guerra breve che si sarebbe risolta con movimenti rapidi ed efficaci manovre di sfondamento, sostenute dalla potenza di fuoco dei nuovi armamenti, specie dell’artiglieria pesante (guerra di movimento).Per questo assumevano un'importanza decisiva la rapidità della mobilitazione, l’efficienza dei mezzi e l’organizzazione logistica. Una volta consolidato il fronte, l’artiglieria pesante di ciascuno degli schieramenti impedì all’altro di avvicinarsi abbastanza da sferrare un attacco decisivo. Lo sviluppo economico e scientifico, aveva avuto importanti conseguenze anche nell’evoluzione della macchina bellica dei principali Paesi d'Occidente. Nei decenni precedenti gli Stati avevano investito nell’ambito militare, con l’obiettivo di sviluppare un’industria di alto livello, capace di approntare un potenziale bellico superiore a quello degli avversari. Gli armamenti più distruttivi avevano fatto pensare che la guerra sarebbe stata breve e tecnologica. Questa speranza andò distrutta sin dal Settembre del 1914, dove le difese avevano prevalso sugli attacchi e i due fronti si erano stabilizzati in centinaia di chilometri di trincee. Il problema è come l’Europa abbia potuto sacrificare milioni di vite umani per il progetto di risolvere con la forza i conflitti nazionali e le tensioni tra le potenze imperiali. Il costo umano del conflitto divenne spaventoso. Dal punto di vista logistico, i tedeschi erano superiori, possedendo una rete ferroviaria più fitta, i depositi meglio dislocati ed spostavano rapidamente la loro macchina da guerra. Da guerra di movimento si trasformò in guerra di logoramento o guerra di posizione, gli schieramenti opposti rimanevano fermi per molto tempo, l’uno di fronte all’altro, riparati nella trincee, fino al logoramento dell’esercito avversario. Occorreva assicurarsi tutte le risorse materiali disponibili e sottrarle al nemico. Nell’autunno del 1914, Germania e Austria riuscirono a coinvolgere nel conflitto la Turchia e la Bulgaria. Nell’autunno del 1915 la Serbia, circondata, dovette arrendersi per poi essere interamente occupata. L’Intesa riuscì a includere l’Italia, la Romania e poi la Grecia. I tedeschi investirono molto nella guerra sottomarina per bloccare gli approvvigionamenti garantiti dalla flotta inglese ai vari fronti di guerra. Il commercio mondiale fu danneggiato ma la flotta britannica riusciva quasi sempre a proteggerlo. La Germania coi suoi sottomarini attaccava navi indifese di tutto il mondo e alla fine provocò l’entrata in guerra degli Stati Uniti. LA GUERRA TOTALE La guerra compattò in senso nazionalistico le masse e i partiti di ogni Paese, tanto che per qualsiasi opinione contraria al conflitto fu bocciata. I partiti socialisti (tranne quello italiano) votarono ovunque i crediti di guerra ai governi. Il conflitto pose anche enormi problemi di gestione relativi alle forniture militari, alla mobilitazione dei soldati, all’organizzazione della produzione e del lavoro in assenza di gran parte della manodopera, all’approvvigionamento della popolazione civile. La domanda di forniture militari divenne altissima e vuotò i depositi. Si impose la necessità di modificare i piani industriali e di intervenire sull'organizzazione delle fabbriche, i governi dovettero deliberare improvvisamente misure straordinarie: richiamare alle armi le classi di soldati già congedati, armare e rifornire eserciti immensi. Lo stato intervenne ovunque per dirigere l’economia attraverso il controllo della produzione bellica, la pianificazione delle risorse e il razionamento alimentare. Il debito pubblico crebbe notevolmente, cioè il denaro che lo Stato prende in prestito dai privati per fare fronte al fabbisogno della collettività. La guerra era combattuta prevalentemente nelle trincee, e andavano avanti con offensive e controffensive, con milioni di morti. Il conflitto si trasformò in una guerra totale che coinvolgeva l’intera società civile, impegnata sul fronte, nelle fabbriche o nei campi del “fronte interno”. Anche le donne lavorano nei campi dell’industria di guerra. Prima di mobilitare l’opinione pubblica, poi per preservare il “fronte interno” dal logorio degli anni di guerra, gli Stati non poterono affidarsi solo a controllo e repressione, ma dovettero organizzare una macchina del consenso costituita da evoluti uffici di propaganda. L’ITALIA IN GUERRA L’Italia, durante il periodo della neutralità si divise tra favorevoli e contrari all’entrata in guerra. Lo schieramento che preferiva intervenire comprendeva la monarchia, le gerarchie militari, l’industria pesante, l’estrema destra nazionalista e l’estrema sinistra dei sindacalisti rivoluzionari. Ci fu anche un “intervento democratico” animato da repubblicani, eredi del Risorgimento, e socialisti riformisti. Dal lato pacifista facevano parte la maggioranza dei socialisti, i liberali giolittiani e i cattolici. Il governo guidato da Antonio Salandra e la diplomazia italiana manovrano per entrare in guerra, nell’Aprile del 1915 attraverso il Patto di Londra fu trovato un accordo per schierarsi al fianco dell’Intesa e il 24 Maggio giunse la dichiarazione di guerra dall’Austria,l'esercito italiano attraversò il Piave e attaccò gli austriaci in direzione del Carso e di Trieste, tuttavia non riuscì a sfondare e in Friuli il fronte si stabilizzò per un paio d'anni. L’entrata in guerra portò all'intervento dello Stato in economia e a un grande sviluppo dell’industria pesante. Nel primo anno di conflitto ci furono molte perdite umane, mentre le linee delle trincee rimasero quasi ferme sul fronte goriziano. Questo insuccesso si tradusse in un cambio al governo: nel Giugno del 1916 Paolo Boselli fu nominato capo di governo di unità nazionale (che non comprendeva i socialisti).
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved