Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Prima guerra mondiale, la rivoluzione bolscevica e il dopoguerra europeo, Sintesi del corso di Storia

Riassunto dei capitoli 4 e 5 del testo scolastico "Le conseguenze della storia 3. DALLA BELLE ÉPOQUE ALLE SFIDE DEL MONDO CONTEMPORANEO"

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 18/11/2020

giulia-basile-10
giulia-basile-10 🇮🇹

4.6

(14)

36 documenti

1 / 7

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La Prima guerra mondiale, la rivoluzione bolscevica e il dopoguerra europeo e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! CAPITOLO 4 – La Prima guerra mondiale La Prima guerra mondiale è definita tale poiché nasce in Europa ma comprenderà anche Stati Uniti e Giappone. Questa guerra inoltre pose fine alla Questione d'Oriente poiché si frammentarono 4 imperi, quello turco-ottomano, russo, germanico ed austriaco (guidato dagli Asburgo). LE CAUSE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE • IMPERIALISMO. Le politiche di spartizione di colonie asiatiche ed africane e il desiderio di conquista dei mercati economici internazionali (colonialismo) crearono tensioni soprattutto nel Nord Africa dove il Marocco era conteso fra Francia e Germania. • NAZIONALISMO. Si accresce nei singoli stati un sentimento patriottistico che genera tensioni contro gli altri stati. Il nazionalismo a fomentato il desiderio di aumentare il proprio territorio, di far valere la propria potenza, e del proprio potere. Esempio: la Francia manteneva intatto il desiderio di rivalsa sulla Germania. Quest'ultima, oltre ad aver vinto la guerra franco-prussiana del 1870-71 si era impossessata dei territori dell'Alsazia e della Lorena, ricchi di miniere di carbon fossile, materiale che scaldato ad alte temperature permetteva la fusione dell'acciaio. Per questo motivo la Francia desiderava una vendetta, da qui il nome revanscismo. • MILITARISMO. L'industria bellica che cresce rapidamente induce gli stati ad appropriarsi di armi, che altrimenti sarebbero rimaste inutilizzate, si parla in questo caso di corsa al riarmo. • ALLEANZE. Queste ultime portarono alcuni stati ad entrare in guerra in soccorso dei propri alleati. Le due alleanze chiave furono la triplice alleanza (1882) che univa Germania, Austria- Ungheria ed Italia e la triplice intesa (1907), che comprendeva Regno Unito, Francia e Russia. • La convinzione che la guerra sarebbe stata veloce e vantaggiosa per gli stessi soldati. LE ASPIRAZIONI DELLA SERBIA L'Austria-Ungheria desiderava l'annessione della Bosnia Erzegovina ma il suo interesse si scontrava con quello della Serbia, sostenuta dalla Russia. Scoppiarono così due guerre balcaniche: 1. Serbia, Bulgaria, Grecia e Montenegro si coalizzarono e sconfissero l'Impero Ottomano 2. Quest'ultimo riprese Adrianopoli, una parte della Tracia Orientale, mentre la Serbia ottenne il Montenegro. LO SCOPPIO DELLA GUERRA L'Austria era governata dagli Asburgo. Il 28 giugno 1914 è la data che segna l'inizio della grande guerra. Quel giorno Francesco Ferdinando (figlio di Sissi e Cecco Beppe) viene assassinato dal nazionalista Gavrilo Princip, a Sarajevo con la moglie. L'Austria-Ungheria attribuì la responsabilità dell'attentato alla Serbia alla quale invia un ultimatum. Il 28 luglio l'Austria emana una dichiarazione di guerra. La Russia si schierò dalla parte della Serbia, la Germania dichiara guerra alla Russia e successivamente alla Francia, che si era attivata per difendere la Russia. A quel punto di conseguenza il Regno Unito dichiarò guerra all'Austria Ungheria e alla Germania. Il Giappone affiancò l'Intesa. Il 4 agosto 1914 le maggiori potenze europee avevano dato vita ad una guerra, la prospettiva del conflitto fu accolta con manifestazioni di piazza entusiastiche, pochissimi si resero conto che quella sarebbe stata la “Grande Guerra”. LO SCOPPIO DELLA GUERRA Il 2 agosto 1914 l'Italia di Salandra dichiara la propria neutralità. L'unico motivo per il quale l'Italia sarebbe dovuta entrare in guerra è per la conquista di Trento e Trieste, appartenenti all'Austria. Viene stipulato un patto fra Austria e Italia in base al quale se l'Italia fosse rimasta neutrale e l'Austria avesse vinto la guerra la prima avrebbe ottenuto i due territori irredenti. Quando Austria e Germania stanno per vincere, inizia un gioco di propaganda. Coloro che sono a favore della guerra sono detti interventisti, e sono: • liberali conservatori • nazionalisti che comprendono i futuristi • gli irredentisti • i sindacalisti e i socialisti rivoluzionari Coloro che invece contro la guerra sono detti neutrali, e sono: • i cattolici (Papa Benedetto xv definisce la guerra "un inutile massacro") • i socialisti riformisti • i liberali giolittiani. Il 26 aprile 1915 venne firmato il Patto di Londra, con il quale L'Italia si aggrega alla triplice intesa, all'insaputa del Parlamento. Solo il 24 maggio 1915 il re Vittorio Emanuele III annuncia l'entrata in guerra del paese. LA GUERRA FRA GERMANIA E FRANCIA Il piano di guerra tedesco prevedeva una guerra lampo contro la Francia, attraverso il Belgio neutrale. La convinzione dei tedeschi di vincere velocemente venne smentita tra il 5 e il 9 settembre quando i francesi fermarono l'avanzata dei tedeschi sul fronte del fiume marna. La guerra durò 1 anno. Ad ovest nell'autunno del 1914 la guerra di movimento era già finita ed iniziò la guerra di trincea. TIPOLOGIE DI GUERRE: • Guerra lampo: attacco rapido, scontro immediato tra le due potenze • Guerra di posizione: lo scopo è non far avvicinare il nemico. Questa guerra veniva condotta nelle trincee. Si tratta di fossi scavati dagli stessi soldati, lunghi e non rettilinei, nei quali esercito viveva. Qui la qualità della vita era pessima punto il cibo scarseggiava e non era di qualità, vi erano misure igieniche scarse, era molto comune contrarre infezioni o parassiti. I soldati vi passavano intere stagioni con l'inverno, la pioggia o la neve e i loro piedi non ben coperti si bagnavano e si infettavano, e non permettevano di combattere. Dalla disperazione alcuni si mutilarono. La situazione era drammatica. Era una guerra di usura per la quale nessuno era preparato e che avrebbe chiesto un contributo altissimo di uomini e materiali. Iniziarono i primi segnali di opposizione alla guerra. I soldati iniziarono a disertare, spesso con la conseguente fucilazione. LE GUERRE SUL FRONTE OCCIDENTALE • Battaglia di Verdun → da febbraio ad aprile 1916. 800.000 i morti. • Battaglia della Somme → 1 luglio 1916. 1 milione di morti. • Battaglia di Passchendaele → da luglio a novembre 1917. 800.000 i morti. Tre guerre con moltissimi morti ma nessun vantaggio ottenuto, nessun risultato o avanzamento apprezzabili. LE GUERRE SUL FRONTE ORIENTALE Ad est, la guerra fu di movimento. Dopo le battaglie in Prussia e Galizia nell'estate del 1914, nel 1915 i russi furono respinti. L'esercito dello Zar infatti era particolarmente arretrato e non modernizzato, inadeguato alla guerra contemporanea. LE GUERRE SUL FRONTE DEI BALCANI • assegnare il potere ai soviet • ritirarsi dalla guerra accettando la pace con gli imperi centrali • nazionalizzare le banche e controllare la produzione industriale • confiscare le terre per affidarle ai soviet contadini • creare la Nuova Internazionale che portasse la rivoluzione nei Paesi in guerra Allora il ministro della Guerra Kerenskij ordina una nuova avanzata militare e reprime un'insurrezione bolscevica. Nominato capo del governo, egli affida l'esercito al conservatore Kornilov, che mette in atto un tentativo controrivoluzionario (con lo scopo di restaurare lo zarismo) e il 25 agosto ordina alle truppe di marciare su Pietrogrado; il progetto fallisce per opposizione dei soviet ma i bolscevichỉ si convincono che il governo non è in grado di salvare la rivoluzione. 1917: LA RIVOLUZIONE D'OTTOBRE Il governo di Kerenskij perse consensi, Lenin incitò i suoi seguaci a diffondere le tesi di aprile e i bolscevichi conquistarono i soviet di Mosca e Pietrogrado e capirono che per conquistare il potere era necessaria un'insurrezione armata. Nella notte tra il 24 e il 25 ottobre i bolscevichi occupano Pietrogrado. Si forma un governo rivoluzionario presieduto da Lenin e Stalin che mette fine alla Rivoluzione di ottobre. Lenin approva il decreto sulla pace, firmando una pace senza annessioni né indennità, grazie al quale: • distribuisce ai contadini terre in usofrutto di circa 150 milioni di ettari • il controllo delle fabbriche passa agli operai • vengono nazionalizzate le banche • viene creata una polizia politica, la CEKA. Nel gennaio 1918 si riunisce l'Assemblea costituente, ma vista la maggioranza dell'ala socialrivoluzionaria i bolscevichi sciolgono l'Assemblea con la forza, sostenendo la necessità di istituire una repubblica fondata sui soviet: si instaura cosí una dittatura bolscevica. Lenin proclamò unici centri di potere i soviet. Dopo la Pace di Brest- Litovsk (marzo 1918), viene sventato un colpo di Stato socialrivoluzionario; i bolscevichi sopprimono i partiti di opposizione, ma il Paese è in preda a una grave crisi. Nell'estate del 1918 gruppi di combattenti «bianchi» intendono ripristinare la monarchia: per impedire il ritorno dello zar, nella notte tra il 16 e il 17 luglio tutta la famiglia reale viene giustiziata e il 5 settembre inizia il cosiddetto «terrore rosso». All'inizio del 1919 il governo bolscevico subisce un'offensiva congiunta di tre corpi dell'armata «bianca», ma riesce a sopravvivere grazie al sostegno della popolazione e alla creazione di un'armata «rossa» comandata da Trockij. Durante la guerra civile i bolscevichi devono fronteggiare anche rivolte delle diverse etnie: dopo aver piegato i cosacchi e aver soppresso varie repubbliche autonome, l'Armata Rossa sconfigge anche l'esercito polacco che volevano espandersi verso oriente. Il Trattato di Riga (1921) chiude il conflitto russo-polacco e segna la fine dei tentativi di abbattere la Rivoluzione. IL CONSOLIDAMENTO DEL REGIME BOLSCEVICO La scelta dei bolscevichi di denominarsi Partito comunista segna la distanza dall'ala socialdemocratica. Dopo le spostamento della capitale a Mosca, i bolscevichi tentano di estendere la Rivoluzione ad altri Paesi, dando vita nel 1919 all'internazionale comunista (Komintern). Questa decisione provoca una spaccatura tra i socialisti europei che si dividono in tre correnti: comunisti, che mirano alla rivoluzione proletaria, socialisti, che ritengono che il capitalismo possa esser trasformato senza rivoluzioni; socialdemocratici, che puntano a migliorare la società mediante riforme istituzionali. Nonostante l'entusiasmo suscitato dall'esperienza russa, nessun Paese occidentale viene toccato dalla rivoluzione. Per evitare l'espansione del comunismo, le grandi potenze europee sostengono tutti i Paesi confinanti con la Russia. A partire dal 1920 il «comunismo di guerra» causa un crollo della produzione agricola e industriale. Tra il febbraio e l' aprile del 1921 una rivolta dei militari di Kronštadte un'insurrezione contadina vengono represse nel sangue e anche la Chiesa ortodossa viene perseguitata che però era scarsamente sostenuta dalla popolazione. Il governo comunista imprime una svolta dittatoriale, che si accompagna a una capillare opera di propaganda. Per migliorare le condizioni della popolazione, nel marzo del 1921 Lenin vara la Nuova politica economica, che: • pone fine all'economia di guerra • assegna allo Stato la gestione della maggior parte del sistema produttivo russo, lasciando ai privati le imprese medie e piccole • legalizza il libero commercio e il credito bancario. Si crea cosí un'economia mista (capitalismo di Stato), che mira a sviluppare la grande industria: nonostante le accuse dell'ala più oltranzista, la Nep risolleva l'economia russa. Nel dicembre 1922 nasce l'Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (Urss). La Costituzione del 1924 fa dei soviet operai la base delle istituzioni, ma il potere èdetenuto dai dirigenti del Partito comunista, che reprimono qualsiasi opposizione tramite un rigido apparato controllo. Alla morte di Lenin (21 gennaio 1924) si apre un'aspra lotta per il potere. CAPITOLO 6 – Il dopoguerra in Europa La Prima guerra mondiale ha un forte impatto sulle società europee: • Francia e Regno Unito, istituzioni liberali, contengono tensioni aprendosi alla democrazia • Italia e Germania, sono protagoniste di disordini che aprono le strade all'avvento di dittature Vi è la convinzione che gli Usa hanno conquistato potere e cresce quindi la sfiducia nei capi di governo nei singoli stati. I paesi sconfitti sono costretti a pagare i debiti di guerra mentre gli stati vincitori devono ricorrere all'aiuto degli Usa per riconvertire l'apparato industriale. GLI EFFETTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE: • la ridotta capacità di spesa rallenta l'apparato industriale • l'inflazione causa la contrazione del commercio e impone misure di protezione doganale • i reduci di guerra furono costretti ad affrontare la disoccupazione dato che per loro fu difficile il reintegro nella società pacifica, dati i danni psicologici e fisici subiti • l'impoverimento generale dato dal taglio delle spese pubbliche e l'aumento delle tasse colpisce chi aveva un reddito fisso • si sollevano mobilitazioni di massa tramite partiti e sindacati. Tute la classi sociali ( la classe media rimane la più colpita) lottano per i loro diritti manifestando in piazza IL BIENNIO ROSSO (1919-1920) Questo è considerato il periodo di maggiore tensione, qui le masse operaie, ispirate alla Riv.Russa, tentano il contagio bolscevico. Tuttavia solo in Ungheria, a Budapest, nel marzo del '19, trionfa la rivoluzione comunista di Kun che resiste fino a luglio, quando i nazionalisti lo travolgono. Il potere passa a Horty che inaugura il regime autoritario di destra. DOPOGUERRA REGNO UNITO La crisi economica è causata da: • concorrenza con gli Usa • riduzione della domanda dei prodotti manifatturieri • boicottaggio promosso dalle colonie • disoccupazione • richiesta indipendenza delle colonie, riconosciuta con l'istituzione del Commonwealth (1926) DOPOGUERRA FRANCIA La guerra mondiale aveva provocato in Francia danni materiali e perdite umane. La ricostruzione, tuttavia, impiegò a lungo la manodopera disponibile alleviando le tensioni sociali. Nel 1920 nacque il Partito Comunista che seppur diviso tra repubblicani radicali e socialisti trionfò nel 1924. Nel 1925 il governo Herriot, suscitò il malcontento di diversi gruppi di interessi. Successivamente subentrò Poincaré che sfruttò la ripresa dell'economia per porre rimedio alle finanze statali. DOPOGUERRA GERMANIA Nei primi anni ci fu il timore che la rivoluzione bolscevica si potesse diffondere dato che l'estrema sinistra aveva preso piede e si erano formati consigli simili ai Soviet. A guidarli era la lega di Spartaco, fondata nel 1917 da Liebknecht e Luxemburg. A Berlino un tentativo insurrezionale fu represso. Il governo fu fiancheggiato dai corpi Franchi: formazioni paramilitari di destra. Il primo gennaio 1919 nacque il primo Partito Comunista di Germania. L' instabilità di Governo era un tratto caratteristico della Germania. LA REPUBBLICA DI WEIMAR L'11 agosto 1919 fu emanata la costituzione della Repubblica di Weimar che divide i poteri tra Parlamento e Presidente della Repubblica in modo da equilibrare il potere esecutivo. Il Parlamento giocava un ruolo democratico importante ed era bicamerale ovvero suddiviso fra il Reichstag e Reichsrat. Il Presidente della Repubblica invece veniva eletto dal popolo ogni 7 anni e le sue funzioni erano: • nomina il cancelliere • scioglie le camere • ha il comando delle Forze Armate. La Repubblica deve affrontare le dure condizioni del Trattato di Versailles che aumentano l'opposizione tra la destra, che voleva l'autoritarismo, e la sinistra che invece voleva la rivoluzione, una dittatura del proletariato. Tra il 1920 è il 1922 il paese è agitato da scontri di piazza e omicidi politici e dalla ripresa dell'antisemitismo. I problemi della Repubblica di Weimar furono il debito di guerra e l'inflazione. Quando la Germania non paga nel gennaio del '23 il governo francese occupa la regione mineraria della Ruhr. Berlino invita gli operai a non collaborare ma questo provoca un mancato approvvigionamento del carbone che genera un inflazione. Il marco tedesco crolla ed i prezzi dei beni di consumo aumentano, portando via via la Germania in bancarotta. Nell'agosto del 1923 Stresemann diviene cancelliere e successivamente nel '29 ministro degli Esteri. Egli pone fine alla “resistenza passiva” e decide di trovare un accordo con le potenze dell'intesa sulla questione delle riparazioni. Chiede ingenti prestiti agli Stati Uniti che provocano una ripresa dell'economia ed un risanamento monetario. Si affida agli USA poiché essi avevano rateizzazioni più accettabili. Successivamente Francia e Germania firmano nel 25 il patto di Locarno.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved