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La Prima Guerra Mondiale: La Storia Complicata Tra Austria, Italia e Europa, Appunti di Storia

La storica inimicizia tra l'austria e l'italia, le cause della crisi dell'impero ottomano e le prime tensioni che portarono alla prima guerra mondiale. Viene inoltre descritta la politica estera della prussia, la russia e la loro alleanze, le guerre balcaniche e l'ingresso dell'italia nella guerra. Il documento include anche l'ascesa di d'annunzio e il ruolo della santa alleanza.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 27/02/2024

Carola.05
Carola.05 🇮🇹

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Scarica La Prima Guerra Mondiale: La Storia Complicata Tra Austria, Italia e Europa e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA PRIMA GUERRA MONDIALE LA BELLE EPOQUE collegamenti: Ungaretti (italiano), Boccioni (storia dell’arte) Chiamiamo “belle epoque” il primo decennio del 900 perché è un periodo di grande sviluppo economico, siamo infatti appena usciti dalla seconda rivoluzione industriale che ha portato ad un perfezionamento del settore dell’industria, che produrrà grandi ricchezze in europa. Il fenomeno artistico di questo periodo è il futurismo, con Boccioni nel mondo dell’arte e Marinetti nella letteratura italiana, che celebra la bellezza di imprese eroiche come la guerra. Dal punto di vista politico invece, in questo periodo, l’Europa è divisa in 2 blocchi: la triplice alleanza e la triplice intesa. La triplice alleanza ha caratteremonarchico ed è composta da Prussia, Austria e Italia (nonostante non fosse uno stato rigido come le altre due). Tra l’Austria e l’Italia c’è una storica inimicizia, a causa di alcune terre (Trento Trieste Istria e Dalmazia), chiamate irredenti, che a seguito dell’unità d’Italia, poi definita infatti incompleta, rimasero sotto l’impero austriaco, nonostante fossero considerate del territorio italiano e nonostante parlassero italiano. Nonostante ciò però, l’Italia entrerà a far parte della Triplice alleanza, perché la Prussia, durante il suo periodo di crescita, sotto il governo di Bismarck, orienta tutta la sua politica estera con l'obiettivo di manovrare l’Europa in modo da isolare la Francia e ci riuscì ad esempio con l’Italia promettendole la Tunisia, obiettivo però della Francia; nasce infatti tra Prussia e Francia una crisi diplomatica per la colonia che porta l’Italia ad unirsi alla Prussia e all’Austria. La Prussia inoltre, non avendo colonie, vuole ritagliarsene un pezzo; l’Africa era però già tutta occupata, riuscirà quindi ad ottenere liberamente un pezzo di Congo e qualche pezzo di Asia senza valore, e si combatterà invece, con la Francia, il Marocco. La Prussia cerca di imporsi con la forza delle armi e con aggressività, ma la Francia chiede aiuto all’Inghilterra che si allea con essa, la Prussia fa quindi un passo indietro perché non sono ancora pronti per una guerra. La triplice intesa invece ha carattere democratico ed è composta dall’impero inglese con le sue colonie (soltanto in Asia, perché quelle in America le ha perse il secolo prima), la Francia e la Russia; la Russia non è però uno stato democratico, anzi è probabilmente lo stato più retrogrado di tutta Europa, è infatti un paese quasi del tutto agricolo e nei campi c’è un regime simil feudale, ovvero le campagne appartengono ai nobili della regione ma vengono lavorate da contadini poverissimi; è governato dallo zar Nicola II (dei Romanov), figlio di due consanguinei… La Russia si allea a questa intesa per 2 ragioni: 1) la Francia investirà un sacco sull’industria russa 2) profonda inimicizia con l’austria perché la Russia ha bisogno di uno sbocco sul mare e mira quindi alla zona dei Balcani occupata dall’impero austro-ungarico e dall’impero ottomano. LE GUERRE BALCANICHE L’impero ottomano è in questo periodo in profondissima crisi e l’interesse per questo territorio porterà alle prime tensioni che faranno scoppiare più avanti la prima guerra mondiale, perché: interessa all'Austria, che è lì vicina, interessa alla Russia, che vuole lo sbocco sul mare, interessa alla Serbia, che ha sempre avuto il progetto di creare la Grande Serbia, cioè inglobare nella Piccola Serbia tutte le regioni che parlano serbo, ovvero Kosovo, Bosnia e Zegonia. Inoltre l’impero conoscerà una rivoluzione di stampo democratico liberale (liberale = governo come l’Inghilterra: c’è il re, ma deve rispondere al Parlamento) istituita da un partito di giovani turchi che farà deporre il sultano e lo sostituirà. La crisi dell’impero ottomano sarà ciò che farà precipitare la situazione perché nel giro di pochi mesi scatena tutte le aspirazioni nazionaliste ed indipendentiste di tutte quelle etnie che ci sono nei Balcani. Prima di tutti si muoverà l’impero austriaco che dichiara di propria proprietà la Bosnia e la Zegonia, ciò farà storcere il naso alla Serbia considerandolo una vera e propria dichiarazione di guerra. Nel 1912 inizia la prima guerra balcanica: Serbia, Bulgaria, Romania, Macedonia e Grecia si uniscono e dichiarano guerra all’impero ottomano, riusciranno ad ottenere l’indipendenza; ma questo non li fermerà perchè poi inizieranno a combattersi tra di loro (soprattutto per opera della Serbia che è più aggressiva, lo fa perchè ha un alleato potente: Russia) dando vita alla seconda guerra balcanica; a questo punto saranno altre potenze ad intervenire, l’Austria e l’alleata Italia, che miravano al territorio dei Balcani, sarà infatti il loro intervento a mettere fine alla seconda guerra. Austria e Italia decidono di punire la Serbia e decidono di toglierle l’unico sbocco che ha sul mare creando uno stato: l’Albania (stato cuscinetto). Non solo gli stati balcanici si approfitteranno della crisi dell’impero ottomano, ma anche l’Italia: sotto il governo di Giolitti entra nella corsa alle colonie e dichiara guerra alla Libia, si aspettavano una guerra veloce ma trova una resistenza e durerà 1 anno, alla fine però riesce ad occupare la Libia che diventa colonia italiana e che non porta però nessun tipo di guadagno. A seguito di ciò l’Italia dimostra quindi di avere uno spirito imperialista (= vuole avere colonie) come gli altri paesi. L’AFFARE DREYFUS Dreyfus è un ufficiale dell’esercito francese di origini ebraiche che all’inizio del 900 viene accusato senza prove di essere una spia della Germania, verrà processato e condannato alla prigionia sull’isola del diavolo, però un altro ufficiale si accorge che in realtà esistono prove che lo possono scagionare e diventa così un caso nazionale. Dreyfus infatti diventa il simbolo del nazionalismo piuttosto aggressivo e dell’antisemitismo che appartiene a tutti i paesi europei in quel periodo. SCOPPIO DELLA GUERRA L’imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe comincia ad essere vecchio, ma non ha un figlio, perciò il suo unico erede è il pronipote Francesco Ferdinando. Francesco Ferdinando inizia a compiere i viaggi di stato che deve intraprendere essendo il futuro imperatore, di cui l’ultimo sarà quello a Sarajevo. Sarà proprio lì dove il 28 giugno 1914, girando per la città, viene sparato da un ragazzo bosniaco di origine serba. Ciò farà estremo scalpore e la colpa verrà data immediatamente ai serbi, a cui l’Austria darà un ultimatum con una serie di condizioni: 1) ha un mese di tempo per consegnare l’associazione terroristica che ha mandato il ragazzo a sparare all’imperatore 2) le indagini sul territorio devono essere fatte dagli ufficiali austriaci. Intanto la Russia richiama tutti gli ufficiali come segnale di prepararsi alla guerra. La Serbia non accetterà le condizioni dell’Austria quindi l’Austria le dichiara guerra e di conseguenza la Russia, alleata della Serbia, dichiara guerra all’Austria, la Germania è alleata con l’Austria e quindi si ritrova in guerra e dichiara guerra alla Francia. Inizia la prima guerra mondiale. transatlantico e lo affondano provocando la morte di migliaia di persone, di cui 200 sono cittadini americani, entrano quindi in guerra gli Stati Uniti, a favore di Francia e Inghilterra. Il presidente in carica è Wilson. Fino a quel momento gli Stati Uniti avevano praticato una politica isolazionista, ma nel 1816 le cose cambiano e iniziano a fornire provviste all’Inghilterra. 2) nel 1917 si verifica una rivoluzione di stampo comunista in Russia, ad opera di Lenin e nasce il primo stato comunista al mondo: URSS = Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Lenin sarà l’unico a promettere ai russi che farà uscire la Russia dalla guerra. Lenin denuncerà pubblicamente la guerra come grado più alto dell’economia capitalista e a dimostrazione di ciò renderà pubblici i patti segreti di Londra, rendendo quindi evidente a tutti che l’Italia è entrata in guerra anch’essa per motivi imperialistici. Ciò che ottiene Lenin è una pace con la Germania secondo cui la Russia deve cedere l’Ucraina, consentendo così alla Germania di ritirare le truppe dal fronte orientale e permettendogli di avere più uomini disponibili sul fronte occidentale. 3) L’Austria è in difficoltà e la Germania ha paura che se l’Italia riuscisse a prendere l’unico sbocco sul mare, Trieste, possa cadere tutto l’impero, inizia quindi a mandarle aiuti militari. I comandanti sono Badoglio per l’Italia e Rommel per la Germania. La Germania stava preparando alcune truppe vicino a Caporetto, l’Italia lo viene a sapere ma decide di non cambiare la difesa. Durante l’attacco però non avviene come al solito, perchè era solito che i bombardamenti durassero anche due giorni, questa volta durarono solo 2 ore e gli italiani furono presi alla sprovvista. Il fronte di Caporetto viene quindi spezzato e l’esercito italiano si dà alla fuga. I carabinieri cercano di fermare questa fuga sparando ad un soldato ogni dieci. L’esercito riesce poi però a compattarsi sulla linea del Piave creando una linea di difesa ed i tedeschi si ritirano per combattere altrove. Cadorna definirà codardi i soldati italiani anche se il tutto è da imputare a lui. Verrà sostituito dal generale Armando Diaz, che cambia la strategia: non è più una guerra per conquistare le colonie ma una guerra per difendere la patria. A questo punto vi sarà una disciplina più moderata. LA FINE collegamento: Van Gogh (storia dell’arte) Il presidente degli Stati Uniti Wilson elabora un programma riguardante le ragioni del perché gli Stati uniti devono entrare in guerra e cosa succederà quando la guerra sarà finita. Questo programma, definitowilsonismo, è composto da 17 punti che verranno presentati al Congresso; alcuni punti sono: l’abolizione dei dazi doganali; il principio di autodeterminazione, cioè ad esempio i popoli che ora sono sotto l’impero austriaco potranno decidere di fondare una nazione e decidere loro che tipo di governo avere; l’abolizione della diplomazia segreta, cioè i rapporti segreti (come l’accordo di Londra) non sono più permessi; creazione della Società delle nazioni (nonno dell’ONU), cioè un organo sovranazionale che possa intervenire nelle dispute tra gli stati. Tutti i 17 punti hanno apparentemente questo spirito democratico, vogliono quindi il trionfo della democrazia, ma con l’analisi attenta dei punti si capisce che l’approvazione di questo programma sancirebbe la supremazia economica degli Stati Uniti. La Società delle nazioni nascerà, ma non ne faranno parte i paesi sconfitti, quindi Austria e Germania, ma anche gli Stati Uniti. L’Austria intanto sta attraversando una crisi economica, che era già presente ad inizio guerra ma che andando avanti con gli anni peggiora, infatti tutti i paesi annessi ad essa tentano di sganciarsi prima che l’impero crolli. Nel 1917 l’antico imperatore Francesco giuseppe muore, il suo discendente più vicino era Francesco Ferdinando e viene quindi eletto imperatore Carlo I, parente lontanissimo. Carlo I desidera che la guerra finisca immediatamente e perciò comincia a negoziare la pace con Francia e Inghilterra, loro rifiuteranno, la guerra va quindi avanti fino alla sconfitta dell’Austria il 5 novembre 1918 con la battaglia di Vittorio Veneto. A questo punto l’Italia, per dimostrare che è anch’essa vincitrice, attacca i soldati al fronte che si stavano già per ritirare, ovviamente vincono e celebrano questa vittoria. La Germania invece si arrende prima dell’Austria, perché, consapevole che da lì a poco sarebbero arrivati gli Stati Uniti, prova una grande controffensiva: prova a sfondare il fronte sul fiume Marna, fallisce e in realtà subisce inoltre il contrattacco inglese con la prima vera sconfitta ad Amiens; per la prima volta da quando è cominciata la guerra la linea del fronte comincia ad arretrare ed a spostarsi verso la Germania. La situazione in Germania è esplosiva, cominciano a ribellarsi ai propri superiori le varie parti dell’esercito, cominciano a scioperare gli operai nelle fabbriche; è evidente la protesta contro la guerra. Il partito social democratico, approfittando di ciò, chiede l’abdicazione del re, che scappa in Olanda, viene quindi dichiarata la Repubblica, chiamata repubblica di Weimar. La repubblica di Weimar negozierà la pace con la Francia. La Germania ha quindi perso la guerra ma senza essere sconfitta sul campo. A questo punto si troveranno ad un tavolo tutti i vincitori per decidere cosa fare dell’Austria e della Germania, e lo decideranno attraverso diversi trattati di pace, i cui principali sono: il trattato di Versailles e il trattato durante la conferenza di Saint Germain. Lo spirito è quello di ritenere la Germania come unica responsabile della guerra e l'obiettivo delle trattative è quello di metterla in ginocchio; il trattato di Versailles è infatti un trattato severissimo, che getterà la Germania in una grande crisi, e che prevede: la cessione di tutte le colonie alla Francia e all’Inghilterra; la formale eliminazione dell’esercito tedesco, di cui vengono lasciate soltanto 100 mila unità per una questione di ordine interno; l’Alsazia-Lorena, zona industriale ricca, torna alla Francia, dopo che le era stata presa nel 1870; sulla riva destra del reno viene creato una specie di cuscinetto con militari francesi sostituiti a quelli tedeschi; viene creato un corridoio di proprietà polacca per arrivare a Danzica, città tedesca che viene regalata alla Polonia come sbocco sul mare; viene creata una nuova nazione, la cecoslovacchia (unione tra repubblica ceca e slovacchia) a cui vengono date due regioni che parlano tedesco, la Boemia e Sudeti; viene inoltre stabilita una multa di 13 miliardi di marchi in oro. Stesso destino sarà quello dell’impero austro ungarico nella conferenza di Saint Germain: l’impero smette di esistere e si viene così a creare l’Austria, simile a quella che è oggi, l’Ungheria, la Polonia, la Romania, la Serbia, ecc; viene tradito poi il principio di autodeterminazione con la creazione di un unico stato: Jugoslavia (prenderà dentro anche la Dalmazia, una delle terre irredenti); l’Italia ottiene Trieste, Istria, Bolzano, ma non la Dalmazia, che viene data alla Croazia, viene infatti coniato da D’Annunzio il termine “vittoria mutilata” perché all’Italia sono state fatte tante promesse di cui pochissime rispettate; smette di esistere l’impero turco, la cui maggior parte (Iran, Iraq, Siria, Palestina) diventa un protettorato inglese, cioè l’Inghilterra controlla l’esercito e le tasse, perchè la vede lunga, anni dopo infatti troverà un oceano di petrolio.
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