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La Prima Rivoluzione Industriale: Le Radicali Cambiamenti della Produzione in Inghilterra, Appunti di Storia

Storia dell'industrializzazioneStoria Economica ModernaStoria della produzione industriale

La prima rivoluzione industriale, che iniziò in inghilterra intorno alla metà del xviii secolo e si diffuse in europa e negli stati uniti. Determinò un radicale cambiamento nella produzione di beni manifatturieri e in tutti i settori economici e sociali. Fu grazie all'introduzione di innovazioni tecnologiche che si sviluppò un nuovo sistema di produzione. Perché in inghilterra iniziò la rivoluzione industriale, come le innovazioni tecnologiche e le cause economiche contribuirono a questo fenomeno, e come cambiò la società.

Cosa imparerai

  • Come cambiò la società a causa della Prima Rivoluzione Industriale?
  • Quali innovazioni tecnologiche contribuirono alla Prima Rivoluzione Industriale?
  • Perché in Inghilterra iniziò la Prima Rivoluzione Industriale?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 02/02/2022

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giulia-infurna 🇮🇹

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Scarica La Prima Rivoluzione Industriale: Le Radicali Cambiamenti della Produzione in Inghilterra e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE La prima Rivoluzione Industriale iniziò in Inghilterra intorno alla metà del XVIII sec. e si diffuse, nel secolo seguente, in altri Paesi Europei e negli Stati Uniti d'America. Venne chiamata "rivoluzione" in quanto determinò un radicale cambiamento nei modi e nelle condizioni di produzione dei beni manifatturieri e in tutti i settori della vita economica e sociale. Fu grazie all'introduzione di innovazioni tecnologiche che si sviluppò un nuovo sistema di produzione. PERCHE’ PROPRIO IN INGHILTERRA EBBE INIZIO LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE? • ha capitali da investire (= tanti soldi da spendere) per costruire le fabbriche, comprare i macchinari, per pagare i lavoratori; • ha materie prime e fonti di energia come ad esempio il carbone, necessario per far funzionare la macchina a vapore; • domanda di manufatti (stoffe) industriali. Le stoffe inglesi sono di buona qualità e non costano molto e per questo vengono comprate anche da paesi stranieri; • buone vie di comunicazione, come strade, ferrovie, canali, che permettono il trasporto della merce; • Forza-lavoro a basso costo; • Innovazioni tecnologiche, cioè invenzione di macchinari che permettono di produrre di più e in meno tempo. I cambiamenti che produce tale fenomeno riguardano la quantità in quanto con la nascita dell’industria, dalle fabbriche escono molti più prodotti di prima e la qualità dei prodotti del lavoro in quanto si producono beni in modo nuovo rispetto al passato. Questo per tre motivi principali: 1. macchinari nuovi, più veloci e precisi; 2. lavoratori più capaci; 3. uso di nuove e molte più abbondanti materie prime. grazie ad una serie di fattori di diversa natura: ● la disponibilità di capitali; ● la presenza di una classe di imprenditori disposta a investire in attività industriali con rischi e possibilità di guadagno entrambi elevati; ● l’abbondanza di manodopera, di risorse energetiche e di materie prime; ● l’invenzione di macchinari in grado di aumentare la produttività (come la macchina a vapore) e di sfruttare nuove fonti di energia (come il carbone). Tutto ciò ha costituito un cambiamento del reddito nazionale inglese ,dalla fine del 1600 alla metà dell’800,che si è triplicato, aumentando la ricchezza del paese; tale aumento ha portato ad un mutamento sociale. Si è passati da una società agricola ad una società industriale ciò ha determinato l’ urbanizzazione, ossia lo spostamento delle persone che vanno a vivere in città. L'aumento demografico creò la nascita della città industriale, che si popolò di artigiani e contadini che abbandonarono le campagne per lavorare nelle fabbriche dando origine al fenomeno dell'inurbamento. Il lavoro subì una radicale trasformazione: nelle fabbriche all'operaio non era richiesta una particolare capacità come invece era richiesta all'artigiano; inoltre la lavorazione a catena costringeva il lavoratore ad atti ripetitivi e stressanti per 12 - 14 ore giornaliere, in capannoni umidi per il vapore acqueo accumulato e scarsamente arieggiati. La società si divise nettamente in 2 ceti: - Capitalisti (alto-borghesi ricchi, proprietari delle fabbriche) - Proletari (ricchi di prole, con bassi salari e privi di tutela nel rapporto di lavoro) Si diffuse così il lavoro infantile specialmente nelle fabbriche dove i piccoli per la loro minuta costituzione potevano infilarsi in spazi angusti (es: pulizia di cunicoli, pulizia di parti interne di macchinari oppure per tenere in funzione i telai anche quando la lavoratrice adulta si assentava per il pranzo, perché era meno dispendioso per il padrone pagare un bambino che spegnere e riaccendere la macchina) In quel periodo si verificò inoltre una forte crescita della popolazione determinata dall’aumento della produzione agricola. L’aumento della produzione agricola a sua volta era stata causata dai miglioramenti che si erano verificati nei decenni precedenti nelle campagne. La forte crescita della popolazione non solo provocò l’aumento della domanda dei beni, ma anche un eccesso di lavoratori agricoli disoccupati che si riversarono nelle città in cerca di lavoro. Viene indicata la fase antecedente alla prima della rivoluzione industriale con il termine di proto- industrializzazione (inizi ‘600) le cui attività manifatturiere erano sparse nelle campagne, nelle quali veniva sfruttata l'energia delle acque correnti per azionare i macchinari. Inoltre, a causa di questa dislocazione, il prodotto veniva preparato dalle donne nelle fattorie e ritirato da "proto-industriali" che si spostavano da una fattoria all'altra sia per ritirare il prodotto finito sia per distribuire la materia prima. Il nuovo sistema industriale, invece, prevedeva l'impiego di operai che lavoravano all'interno delle fabbriche e la sostituzione delle fonti di energia tradizionale (animali, vento e acqua) con fonti combustibili (carbone) che permisero l'introduzione delle macchine a vapore. La Gran Bretagna era al centro di un vasto impero: le colonie costituivano, da un lato, un’importante fonte di materie prime per le manifatture inglesi e dall’altro, un grande mercato per le merci prodotte ed esportate dalla madrepatria. Proprio i traffici commerciali permisero ai ceti più intraprendenti di accumulare grandi capitali che vennero poi investiti nell’industria. L’introduzione e l’uso sistematico delle macchine comportarono la concentrazione della manodopera salariata in un unico luogo, la fabbrica, e la divisione del lavoro in numerose fasi semplici e ripetitive, sotto la direzione dell’imprenditore-proprietario degli impianti. Il nuovo sistema di lavoro, detto factory system, si affermò rapidamente perché permetteva forti riduzioni dei costi di produzione ed elevatissimi profitti. Il settore che fece da traino nella Prima Rivoluzione Industriale inglese fu quello tessile: l’introduzione delle macchine per filare e tessere lana e cotone azionate da motori ad acqua, permise infatti di aumentare notevolmente la produttività del lavoro realizzato da ciascun lavoratore. Da ricordare è lo sviluppo dell’industria siderurgica; la fusione del ferro in Inghilterra prima veniva fatta in altiforni alimentati con carbone di legna; ma le riserve di legname si stavano esaurendo, i trasporti erano cari e la ghisa prodotta non era di buona qualità. Nel 1784, Henry Cort scopre che utilizzando, negli altiforni, coke, un carbon fossile sottoposto ad una speciale cottura, la ghisa prodotta è di buona qualità. La siderurgia inglese può così soddisfare la crescente domanda di materiali ferrosi da parte dell’industria tessile e dell’agricoltura. In meno di vent’anni la produzione di ghisa raddoppia. Per avere più carbon fossile, è necessario ora scendere a profondità maggiori, dove però c’è l’acqua che impedisce di proseguire. Nel 1769 James Watt costruisce una macchina a vapore che permette di far funzionare pompe per prosciugare i pozzi in profondità. La macchina a vapore di Watt risulta decisiva per accelerare il progresso della produzione in tutti i settori industriali perché oltre a far funzionare le pompe con la sua forza motrice permette ai macchinari di funzionare più velocemente. Nello sviluppo industriale dell’Europa continentale ha un ruolo importante la ferrovia, introdotta in Inghilterra all’inizio dell’Ottocento e che si è poi diffusa in tutto il continente. La prima locomotiva, a vapore, inventata da George Stephenson, viene inaugurata nel 1829, vennero costruite le prime ferrovie, che nel 1850 si estendevano già per 38.000 chilometri. Per comunicare a distanza lo statunitense Samuel Morse nel 1844 perfezionò il telegrafo.
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