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La Rivoluzione Industriale: Origini, Fattori e Consekvenze, Schemi e mappe concettuali di Storia

Storia Economica ModernaStoria SocialeStoria dell'Industria

La nascita e lo sviluppo della Rivoluzione Industriale, partita in Inghilterra alla metà del XVIII secolo e caratterizzata da un radicale cambiamento nelle produzioni e nelle condizioni economiche e sociali. Il documento illustra i fattori che hanno contribuito alla rivoluzione, come la libera circolazione delle merci, la specializzazione agricola, l'affermazione coloniale e la disponibilità di materie prime e scienze tecnico-scientifiche. Viene inoltre discusso come la rivoluzione si sia evoluta in due momenti distinti, con lo sviluppo economico caratterizzato dalla ciclicità e l'espansione della produzione tessile e siderurgica. Il testo inoltre tratta della diffusione dello spirito imprenditoriale e della mentalità protestante calvinista, oltre che delle condizioni disperate delle classi sociali inferiori e del ruolo delle donne nella fabbrica.

Cosa imparerai

  • Quali fattori hanno contribuito alla Rivoluzione Industriale?
  • In che paese la Rivoluzione Industriale ha avuto origine?
  • Come si è evoluta la Rivoluzione Industriale in due momenti distinti?
  • Quale ruolo hanno svolto le donne nella fabbrica durante la Rivoluzione Industriale?
  • Quali condizioni hanno caratterizzato le classi sociali inferiori durante la Rivoluzione Industriale?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 23/05/2022

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4.7

(3)

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Scarica La Rivoluzione Industriale: Origini, Fattori e Consekvenze e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! 1° RIVOLUZIO NE INDUSTRIA LE N I Z Z I S A R A I V A 1° RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Questa iniziò in Inghilterra alla metà del XVIII secolo. Venne chiamata «rivoluzione» in quanto determinò un radicale cambiamento nei modi e nelle condizioni di produzioni di beni fatturieri e in tutti i settori della vita economica e sociale. La prima rivoluzione nacque proprio in Inghilterra per una serie di fattori: - La libera circolazione delle merci; - Un efficiente rete di trasporti, formata sia da strade che da canali navigabili; - La specializzazione delle produzioni agricole implicò la liberazioni di capitali e di forza-lavoro eccedenti; - L’affermazione coloniale consentì di accedere ad un grande mercato internazionale; - L’isola era ricca di materie prime (carbone, ferro); - Gli scienziati inglesi detennero un primato indiscusso sulle più importanti scoperte tecnico-scientifico. Tra il 1765 e il 1781, lo scienziato scozzese James Watt inventò e perfezionò la «macchina a vapore». Questa aumentò enormemente la disponibilità di energia, grazie innanzitutto a un imponente incremento dell’estrazione di carbone, e il suo utilizzo nell’industria, nell’agricoltura, nei trasporti rese possibile la produzione e lo scambio di beni su una scala in precedenza indispensabile. I finanziamenti per lo sviluppo industriale inglese provennero in ordine di tempo: • In un primo momento da capitali provenienti dalle attività agricole; • Successivamente si passò all’ autofinanziamento, cioè al rinvestimento dei propri profitti; • In seguito nacquero le società per azioni. Il capitale aziendale viene suddiviso in tante quote: AZIONI Si potevano vendere e acquistare alla ‘borsa’ Che diventava lo specchio dell’economia del Paese • Inoltre con l’avvento della ferrovia e dunque anche della produzione siderurgica, serviva un immensa disponibilità di capitali. Questo determinò un crescente coinvolgimento delle Banche e dello Stato Fondamentale importanza per la rivoluzione industriale fu la diffusione dello spirito imprenditoriale caratterizzato non solo dalla disponibilità al rischio degli investimenti capitalistici ma anche da una determinata capacità creativa e organizzativa. Le origini di tale riflessione sono state dibattute da molti economici, tra cui il tedesco Max Weber. Secondo Weber, dal suo saggio «L’etica protestante e lo spirito del capitalismo», deriva la mentalità protestante calvinista, che intende il successo individuale come segno della benevolenza divina. Altri studiosi, invece, hanno sottolineato fattori diversi, come il ruolo dell’istruzione ( con lo sviluppo delle scuole tecniche ) o quella della cultura dell’intrapresa, che si formò attraverso i secoli di impegno nelle attività commerciali. Tra il 1800 e il 1850 anche la produzione agricola crebbe, grazie a tre fattori: 1. La liberazione dei contadini dei vincoli di origine feudale, con il conseguente aumento dell’aree coltivate; 2. L’affermazione di nuove tecniche di coltura  «rotazione quadriennale» 3. L’uso delle macchine agricole: l’aratro artificiale e le seminatrici Con queste innovazioni diminuirono gli addetti all’agricoltura, e si diffuse la commerciabilità dei prodotti alimentari e la borghesia intervenne in modo imprenditoriale, ricavando profitti da investire in altri settori. Il campo prima veniva lasciato riposare e poi suddiviso in quattro parti (una parte per l’alimentazione umana e un’altra per il foraggio per gli animali). Questo cambiamento inoltre veniva accompagnato dalla produzione di concimi artificiali. La Rivoluzione Industriale determinò anche un notevole aumento demografico, dovuto sia alla diminuzione del tasso di immortalità, sia al prolungamento della vita determinato quest’ultimo dai progressi della medicina. La crescita non fu omogenea: • In Inghilterra vi fu un notevole aumento delle nascite; • In Francia vi fu una crescita lenta e costante; • Negli Stati Uniti l’incremento demografico fu dovuto soprattutto al flusso immigratorio. PARIGI LONDRA USA 0 5000000 10000000 15000000 20000000 25000000 30000000 35000000 40000000 45000000 1850 1870
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