Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La raccomandazione. Clientelismo vecchio nuovo, Sintesi del corso di Antropologia

Un testo di Dorothy Louise Zinn sul fenomeno clientelare nel Mezzogiorno d'Italia.

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 06/09/2017

sara-ragusa
sara-ragusa 🇮🇹

4.3

(32)

5 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La raccomandazione. Clientelismo vecchio nuovo e più Sintesi del corso in PDF di Antropologia solo su Docsity! LA RACCOMANDAZIONE Introduzione L’antropologa Zinn ha condotto lo studio sulla raccomandazione a Bernalda in provincia di Matera, in Basilicata. Iniziò a studiare la disoccupazione giovanile e fu da allora che il luogo comune della raccomandazione si presentò con grande insistenza nelle interviste e nelle conversazioni con i giovani disoccupati e con le loro famiglie in quanto insistevano sul fatto che non riuscivano a trovare lavoro senza una raccomandazione È diffusa nell’opinione pubblica italiana la percezione che la raccomandazione è più presente al sud che nella aree del nord e del centro. Nell’Italia meridionale la gente parla di raccomandazione come elemento fondamentale nella società. Spesso viene chiamata “spintarella o calcio nel sedere” ma la parola più utilizzata è “segnalazione”. Si evoca la raccomandazione in riferimento ad agganci, conoscenze, amici e amici di amici. Vi sono persone che si raccomandano al Signore o alla Madonna attraverso un voto o una promessa. In America per raccomandazione si intende la presentazione di lettere da parte di un individuo che vuole iniziare una nuova attività lavorativa, in genere scritte da un precedente datore di lavoro che possa elogiare il lavoro e il carattere del candidato. La raccomandazione entra in gioco in ogni piccolo evento della vita quotidiana di ogni individuo, per esempio: • Quando una donna incinta, prossima al parto, ottiene spesso una raccomandazione per un letto in un determinato ospedale o magari per una camera privata regalando alle infermiere delle piccole somme di denaro a ogni cambio turno; • Quando il bambino cresce e i genitori iniziano ad chiedere informazioni sull’asilo affinché il bambino possa andare nella classe in cui insegna una maestra che gode di buona reputazione; • Quando i genitori bernaldesi intervengono abitualmente con gli insegnanti per far si che i figli siano promossi o abbiano voti alti magari facendo loro un regalo a Natale; • Quando il figlio del sindaco si “autoraccomanda”a scuola o all’università; • Quando la burocrazia italiana è lenta e labirintica, una raccomandazione può essere necessaria “per sbrigare le cose”; • Quando molti bernaldesi, vicini all’età della pensione, si occupano della sistemazione dei figli. È importante osservare che non sempre il processo inizia dalla ricerca di un raccomandante, a volte è quest’ultimo a offrire il suo aiuto a qualcuno perché sa che può averne bisogno. I rapporti tra i due possono essere usati per un tornaconto personale. Esistono diversi tipi di raccomandazione: • Autoraccomandazione può derivare dal ruolo dei genitori nella comunità, se si tratta di persone di prestigio come il sindaco, un dottore o un docente universitario. Essa include il nepotismo ovvero la tendenza, da parte di detentori di autorità o di poteri, a favorire i propri parenti a causa della loro relazione familiare e indipendentemente dalle loro reali abilità e competenze, deriva dalla parola latina nepos, significa "nipote", e viene generalmente usato in senso spregiativo; include anche il cronyism che significa amicizia intima. • Raccomandazione di simpatia non avviene alcuno scambio materiale (dono o pagamento); può venire da un amico, da un parente o anche da un concittadino se le due parti si trovano in un contesto straniero; • Raccomandazione di scambio l’oggetto di scambio offerto dal raccomandato può essere un voto, un favore, un regalo consistente in generi alimentari; • Raccomandazione comprata che comprende mazzette, bustarelle, tangenti e estorsioni. Uno degli elementi distintivi più importanti della raccomandazione comprata consiste nel fatto che è il raccomandante a stabilire un “prezzo” anziché accettare un dono offerto spontaneamente; • Mafia è l’ultima categoria da includere nella raccomandazione. Se la raccomandazione comprata può promettere risultati più sicuri, essa non crea un legame duraturo tra le parti come fanno invece la raccomandazione di simpatia o alcune delle raccomandazioni di scambio. 1. Lo scenario etnografico Bernalda si trova su un colle a circa 12 km dal mare Ionio. I legami familiari a Bernalda sono importantissimi: la famiglia esercita un ruolo centrale nelle relazioni affettive tra gli abitanti della città. La città si divide in due parrocchie: la chiesa dedicata ai Santi Medici (Cosimo e Damiano) e il Convento di Sant’Antonio. La chiesa esercita una notevole influenza sulla politica locale. Nel 1989 la Basilicata veniva considerata come un’ “isola felice” rispetto alla criminalità organizzata presente in Calabria, Campania e Puglia in quanto, per esempio, l’uso illecito della droga era poco diffuso. Con il passare del tempo (il libro dice dopo 10 anni) l’uso di eroina ed ecstasy tra i giovani di Bernalda è diventato diffuso in modo allarmante, e mentre in passato si attribuivano i piccoli furti agli elevati livelli di disoccupazione, ora si incolpano i tossicodipendenti e i gruppi criminali provenienti da zone adiacenti per i furti senza precedenti ad abitazioni, automobili e uffici. La maggioranza dei bernaldesi può essere considerata appartenente alla classe medio-bassa; molte famiglie hanno origine da contadini o da lavoratori a giornata che vivono in città, e lavorano nella campagna circostante. La piccola borghesia è composta da proprietari di negozi e da titolari di piccole ditte, la borghesia abbastanza ristretta costituita da professionisti e l’alta borghesia formata da grandi proprietari terrieri. La famiglia tradizionale piccolo-borghese o di basso ceto è composta da un padre salariato, da una madre casalinga e dai figli che vivono a casa fino al matrimonio. Molti giovani bernaldesi, i sottoproletari, abbandonano l’istruzione prima di completare di scuola media; quelli che continuano gli studi dopo la scuola dell’obbligo possono aspirare a un diploma di maturità nell’istituto agrario o turistico; il laureati sono pochi. Ogni anno, in estate, centinaia di bernaldesi emigranti al Nord ritornano al paese. Questi vengono ospitati da altri membri della famiglia o vanno ad abitare in una casa che possiedono. La raccomandazione gioca un ruolo importante anche nell’emigrazione, come una mano invisibile: quelli che emigrano sono in genere i fortunati che hanno avuto una spinta per ottenere l’arruolamento in un’arma. 2. Il clientelismo e qualche considerazione teorica Nelle opere precedenti gli studiosi si sono occupati della raccomandazione parlando del patronage e del clientelismo. In America vi furono due fasi di boom del clientelismo a metà degli anni 60 e alla fine degli anno 70: La raccomandazione fa parte delle tattiche dell’arrangiarsi e il film Mi manda Picone ne è un esempio. Il protagonista Salvatore, interpretato da Giancarlo Giannini, è un perfetto artista dell’arrangiarsi: direge un “ufficio” per agevolazioni burocratiche di un ospedale e amministra un palazzo dichiarato inagibile nel quale dà alloggio a inquilini abusivi. Egli ha avuto un incontro con picone per cercare di approfittare della sua influenza e ottenere un lavoro alla Italsider. Nel tentativo di rintracciare Picone, scomparso e dato per morto; si presenta ai vari conoscenti del raccomandante con la frase “mi manda Picone” che diventa il suo talismano. Sia in Picone che nella raccomandazione, l’elemento del nome assume la qualità di un dono. La raccomandazione e le ideologie del dono L’elemento del dono è spesso una componente essenziale della raccomandazione, a Bernalda si offrono doni, specialmente prodotti alimentari, in segno di gratitudine per una raccomandazione di poco conto andata a buon fine. C’è differenza tra dono e regalo: • Il dono è un riconoscimento, spesso considerato moralmente obbligatorio; • Il regalo è fatto per chiedere qualcosa. È offerto in cambio di un “diritto” (come la pensione o una licenza) e in cambio di qualcosa a cui non si ha diritto (la classica tangente). In genere, più è stretta la relazione con la persona che raccomanda (parenti, amici) meno è necessario offrire un dono. Dei buoni amici potrebbero fare dei favori per simpatia, sapendo di poter avere ricambiato il favore quando ce ne sarà bisogno. I bernaldesi tengono la contabilità dei doni fatti e ricevuti in maniera accurata. I regali di nozze sono molto costosi e il cerchio della reciprocità si chiude con l’usanza delle bomboniere, un oggetto usato come omaggio; e se per caso si dimentica qualcuno nella distribuzione delle bomboniere, se viene “letto” come una mancanza di rispetto, può anche diventare una fonte di risentimento di lunga durata. Si pensa che per coloro che si fanno regali sia importante la relazione personale fondata sullo scambio di doni. Fare i doni non porta in un vicolo cieco: piuttosto dà inizio o continua un dialogo e crea una catena di risposte. Esempio: se ricevo un regalo costoso al mio matrimonio da parte di un amico che non partecipa alle mie nozze, sarò costretta a ricambiare con uno stesso regalo al matrimonio del mio amico. Il fattore tempo è importante in questo caso perché se il collega fosse già stato sposato si sarebbe probabilmente limitato a mandare un telegramma di felicitazioni. Passiamo ora a quei casi in cui non c’è alcun dono visibile né alcuna tangente. Per chi chiede una raccomandazione a un parente è un dato di fatto che i due attori sono già in dialogo e si esige una risposta positiva. Fino a qualche anno fa in molti ambienti lavorativi era possibile “ereditare” il posto di un membro della famiglia. Era abbastanza frequente che un lavoratore andasse in pensione presto per permettere al figlio di prendere il suo posto. La seconda situazione di privilegio familiare è quella delle categorie chiuse dei notai e dei farmacisti; queste attività vengono generalmente tramandate dai genitori ai figli. Per le autoraccomandazioni chi si trova in una posizione di privilegio in virtù della posizione sociale della famiglia, non è necessario presentarsi con un dono esplicito. La raccomandazione come enunciato L’uso degli intermediari, nel clientelismo tradizionale o nella raccomandazione è un modo di dare parola al sé per comunicare con i burocrati o chiunque altro si ritenuto essenziale per raggiungere uno scopo. La raccomandazione è fatta di 5 unità dialogiche: 1. Prima di tutto c’è l’individuo che unisce la sua voce a un dono; 2. La seconda unità dialogica è quella dell’aspirante raccomandato A e del mediatore B, che è la persona che fa la raccomandazione o a sua volta raccomanda A a un altro perché lo faccia; 3. La terza unità è quella del mediatore B e della persona potente P. la voce di B rappresenta A non essendo capace di dialogare da solo e direttamente con P, il discorso di A è incorporato in quello di B; 4. La quarta unità dialogica da prendere in considerazione è quella del raccomandato A e della persona potente P. la raccomandazione di p agisce come dono nella prima unità. Il discorso di A può essere sfruttato a sua volta per servigli agli interessi di P: per esempio se A è un cittadino che vota e P è un politico, il voto di A può servire agli interessi elettorali di P; 5. Nella quinta unità dialogica sono in dialogo S, un’altra parte per raggiungere lo scopo, se lo stesso P non fornisce direttamente una soluzione. Se consideriamo la raccomandazione come un “enunciato”, notiamo che è formulata attraverso il cambiamento dei soggetti: qualcuno attiva il dialogo presentando il dono, riceve una risposta dal raccomandante e poi lascia che sia qualcun altro a muovere. Fondamentale è l’intenzionalità che aiuta a garantire che l’enunciato venga “letto” nel modo più giusto. Qui la scelta del dono e del momento di offrirlo è importante, perché se le due persone si trovano in una situazione di dialogo generico, l’aspirante raccomandato deve essere sicuro che il suo dono venga interpretato in relazione alla raccomandazione che cerca. Nella raccomandazione di simpatia non viene offerto nessun dono esplicito, ma il favore viene fatto sulla base dell’amicizia e della parentela; la distanza sociale viene colmata o mediante il legame di parentela o perché i soggetti sono effettivamente più vicini socialmente. C’è un altro genere di raccomandazione in teoria accessibile a tutti, ma non praticato da tutti: la raccomandazione con i santi. La raccomandazione con i santi Le feste per il santo patrono sono ancora diffuse in tutto il Sud e uno dei momenti più solenni è la processione della statua del santo accompagnata dai fedeli. Era tradizione che in queste processioni fossero presenti molte persone che camminavano scalze per adempiere a un voto o per manifestare sottomissione al santo, ma nel corso degli anni la chiesa post conciliare ha cercato di scoraggiare queste usanze. La comunicazione con i santi si manifesta in molti modi nella vita quotidiana, per esempio godono di grande popolarità gli adesivi con i santi per i finestrini delle macchine. A un neonato può venir dato il nome di un santo per voto. La scelta del nome non ha solo il compito di creare un legame con il santo ma crea anche un legame con il nonno o la nonna che porta lo stesso nome. Il santo è una figura astratta, ma assai umanizzata nella relazione fortemente personalizzata che intrattiene con il fedele.. Esistono diverse espressioni verbali: “senza un santo non si va in paradiso” che fa riferimento alla necessità di un protettore per raggiungere una meta; ancora più straordinaria è l’espressione “raccomandarsi ai santi” perché intervenga con Dio per ottenere, secondo il pensiero popolare, una grazia. Consiste in una vera e propria promessa cioè rinunciare o promettere un sacrificio: prometto di rinunciare ai dolci o alle sigarette per ottenere la grazia di superare l’ultimo esame prima della laurea. A Bernalda il voto consiste in un pellegrinaggio o in un dono in denaro o in oro. Oltre al voto, esiste un’altra forma di preghiera che viene fatta per chiedere qualcosa: è una preghiera al divino nella speranza che egli risponda positivamente. Mentre nella raccomandazione secolare ci si raccomanda attraverso una figura potente per un favore; invece, nella raccomandazione religiosa ci si può raccomandare al santo che a sua volta fa da intermediario con il Signore. La relazione tra il raccomandato e il mediatore non è tanto intima quanto quella tra il fedele e il santo. Dove c’è maggiore intimità nella relazione, la probabilità che il favore verrà fatto aumenta. Raccomandazione e magia del Sud La discussione sulle devozione dei santi nell’Italia del Sud si complica con la distinzione problematica tra religione e magia. Mentre in passato la magia destava molta attenzione tra gli studiosi del folklore e di religione popolare, attualmente nell’Italia meridionale la magia tradizionale è un genere culturale in declino. Anche il mago, come il patrono o il santo, ricopre un’importante funzione di mediatore, però diversamente da quanto avviene nella mediazione dei preti e dei santi, il mago non media tra l’uomo e Dio, ma tre l’uomo e le forze della natura. Quindi la distinzione è che la religione è vista come “comunicazione” con esseri superiori, invece la magia è la “manipolazione” di forze e di potenze. Quando ci si raccomanda a un santo per una grazia, il dialogo si basa sul fatto che il santo è un essere senziente e superiore con una volontà che il supplicante deve tenersi amica a proprio vantaggio. Nella magia, invece, chi agisce usa parole e formule magiche che si presume siano capaci di manipolare forze che è possibile dominare. La raccomandazione dei genitori o enfatica La raccomandazione dei genitori merita attenzione se non altro perché parecchi studiosi hanno osservato un’analogia tra la relazione patrono-cliente e quella genitore-figlio. Il patrone, capofamiglia, aveva la potestas sul cliente, proprio come il genitore ce l’ha sul figlio nell’Italia di oggi. Nella formula “mi raccomando” può essere usata anche tra amici e compagni come modo per dare consigli. ma bisognerebbe osservare che la gente in questo ambiente non pensa che questo tipo di raccomandazione genitoriale sia correlata a quella clientelare. A differenza della raccomandazione secolare e religiosa, in cui ci si raccomanda a/o per mezzo di una persona potente per raggiungere uno scopo, nella raccomandazione enfatica la figura di potere del genitore porta qualcosa all’attenzione del figlio. 4. Raccomandazione, tangente e mafia: una famiglia “amorale” di generi È necessario occuparsi anche della tangente e della mafia che per molti versi possono essere considerate anche versioni razionalizzate delle forme tradizionali di raccomandazione. La raccomandazione opera attraverso agganci, la tangente attraverso il denaro e la mafia attraverso l’uso della minaccia di violenza. Raccomandazione e tangente L’emergere del concetto di tangente nel dibattito della raccomandazione ha senza dubbio acquisito nuovo impulso dalle indagini dell’operazione Mani Pulite, punto di partenza dello scandalo di tangentopoli scoppiato nel febbraio 1992. La tangente può consistere in una versamento di una somma in risposta a un’estorsione alla bustarella o al pagamento sottobanco per favorire un affare. Questa seconda forma è esemplificata in alcuni casi dell’indagine di Mani Pulite, in cui gli imprenditori furono accusati di aver dato denaro a funzionari pubblici o a partiti politici per ottenere appalti. debole, mediocre o invece una persona influente, “qualcuno che conta”. Quest’ultima valutazione si può applicare anche al raccomandante o, negativamente, egli può essere considerato un approfittatore. Possiamo considerare la differenza di classe come differenza tra un codice “elaborato” e uno “ristretto”: i membri di una classe superiore padroneggiano un codice elaborato che garantisce loro una competenza sia nel paradigma della raccomandazione che in quella razional-universalistico, e che essi possono usare l’uno o l’altro secondo il contesto. Le persone appartenenti a classi inferiori, invece, tendono a operare con un codice ristretto in cui si aspetta che domini la modalità particolaristica della raccomandazione. La competenza elaborata dagli appartenenti alla classe superiore conferisce loro un vantaggio nel consolidare la propria posizione sovraordinata rispetto alle classi inferiori, che devono cercare la loro raccomandazione attraverso il pagamento o lo scambio di voto. Gli individui della classe superiore possono continuare ad attribuire a loro stessi il “merito” di andare avanti da soli. Volgiamo ora l’attenzione alle valutazioni contrastanti dei vari protagonisti della raccomandazione. Dal lato negativo, il raccomandato può essere visto come una persona senza meriti, e perciò bisognoso di una “piccola spinta”, una persona “debole” che deve chiedere aiuto ad una persona “compromessa”. Al contrario in una luce positiva, il raccomandato può essere considerato qualcuno che ha conoscenze e che gode di una priorità e di un trattamento speciale, qualcuno che ha amici potenti o di prestigio. La valutazione negativa del raccomandato, può essere attenuata dal riconoscimento che qualcuno (in ogni caso debole) è stato “costretto” a cercare una raccomandazione per tirare avanti, in particolare per costruirsi una famiglia. La semplice supposizione che un individuo sia “raccomandato” autorizza a muovere critiche implicite o a mettere in dubbio la qualità della persona. Un’altra caratteristica negativa attribuita al raccomandato è quella del “compromesso” che entra in contrasto con l’offerta spontanea usata per ingraziarsi qualcuno: esso avviene contro la propria volontà, in un dialogo in cui è stata chiesta qualcosa alla persona in cerca di raccomandazione. Le persone che appartengono alle classi dominanti hanno maggiore possibilità di plasmare nella raccomandazione il capitale di conoscenze, dovrebbe intervenire una valutazione negativa quando tali conoscenze non hanno adempiuto al dovere morale di raccomandare. D’altra parte, le persone delle classi subordinate, generalmente con minori possibilità di ricevere una raccomandazione, sono critiche rispetto alla necessità di comprare una raccomandazione o di scambiare voti in cambio di promesse di lavoro. 6. “Impiegare” la spintarella: raccomandazione e lavoro A Bernalda vi sono poche industrie e poche attività commerciali, l’economia locale mostra una moderata prosperità grazie allo sviluppo dell’agricoltura e del turismo; tuttavia un gruppo significativo di giovani rimane disoccupato per lunghi periodi, spesso fino a 5 o 10 anni. Le occupazioni più disponibili sono quelle da lavoratore manuale nell’agricoltura e nell’edilizia. Quando i bernaldesi dicono che “non c’è lavoro”, significa che c’è scarsità di lavori regolari. I giovani che possono permettersi il lusso di evitare il lavoro in nero o il lavoro umile sono che vengono aiutati dai genitori, quelli che proseguono gli studi, oppure fanno una vita relativamente comoda tra un concorso e un corso di formazione. Molti giovani emigrano verso le regioni del Nord e verso il Nord Europa (specialmente in Germania). Aiutati dai genitori, molti giovani disoccupati di estrazione piccolo e medio borghesi si alzano tardi la mattina, passano tutto il giorno nei bar; altri giovani che appartengono al sottoproletariato agrario, non possono fare affidamento sui genitori per permettersi un simile tenore di vita, quindi vanno a lavorare nei campi o nel settore dell’edilizia; altri ancora avrebbero la possibilità di utilizzare l’ammortizzatore economico della famiglia, ma scelgono di lavorare in nero, per avere un po’ di denaro da spendere che consenta loro una certa autonomia dai genitori. Tutti aspirano al “posto fisso”. La raccomandazione dipende da un capitale che è distribuito in modo diseguale tra le varie classi. I giovani borghesi e alcuni della piccola borghesia hanno le forme legittimate e normative che permettono loro di essere di fatto più “meritevoli” e contemporaneamente di poter trovare la “spinta” giusta, spesso con una raccomandazione implicita cioè che non mette in dubbio il loro merito. La ricerca del posto fisso tanto nel settore pubblico che in quello privato, è uno dei catalizzatori per attivate una raccomandazione. Naturalmente se la famiglia di un giovane ha un’azienda propria, egli può quasi certamente entrare a farne parte automaticamente. Se la raccomandazione per il lavoro è il tipo più “classico” di raccomandazione, all’interno di questa categoria la raccomandazione più “classica” è la politica. Nelle situazioni in cui gli impiegati vengono assunti direttamente o attraverso i bandi di concorso, la raccomandazione fonda un legame personale tra datore di lavoro e lavoratore. Dai dati di Bernalda si evince che in realtà la raccomandazione è considerata uno strumento essenziale, per esempio dal punto di vista di un datore di lavoro, essa può servire come modo per fidarsi del lavoratore. Il concetto di spartizione può riguardare anche la creazione di una sola gerarchia unificata ossia i posti disponibili possono essere spartiti tra differenti gruppi di interesse, a ciascuno dei quali ne viene assegnato un certo numero per i “suoi”raccomandati. Alcuni giovani rinunciano a partecipare ai concorsi perché convinti che i vincitori siano già segnati dall’inizio. Altri giovani userebbero volentieri la raccomandazione, ma hanno realmente difficoltà a procurarsene una: forse la famiglia non ha “agganci”; sono legati al partito sbagliato; molto probabilmente non hanno il denaro necessario per “comprare” la raccomandazione. Per alcuni giovani essere esclusi dalla raccomandazione sembra un fatto di mancanza di abilità nel “mettere in azione” le conoscenze. Per chi cerca lavoro e non può o non vuole una raccomandazione, le alternative principali sono le seguenti: • Partecipare cmq al concorso, cercando di superarlo sulla base del merito; • Abbassare le aspettative e accettare un’occupazione al di sotto delle proprie qualifiche o della propria condizione sociale; • Impegnarsi in attività illegali; • Rimanere disoccupati o accettare l’aiuto della famigli. Anche l’emigrazione è un’opzione importante per molti giovani disoccupati. I genitori dei giovani disoccupati di Bernalda, anche quelli in difficili condizioni economiche, non solo offrono generosamente ai figli aiuto economico secondo le loro possibilità, ma spesso assumono un ruolo attivo nella ricerca del lavoro, per esempio genitori che si recano all’ufficio di collocamento al posto dei figli, soprattutto per chiedere dei lavori socialmente utili. 7. “Non siamo l’Uganda, ma quasi” la raccomandazione e l’identità del Sud Nell’identità locale, la raccomandazione costituisce una parte importante. Al’’autrice interessa non solo come i bernaldesicostruiscono se stessi in quanto italiani del suda attraverso il loro discorsi sulla raccomandazione, ma anche come costruiscono gli altri del nord Italia e del Nord Europa. E anche se la raccomandazione è certamente riconosciuta come un’istituzione viva in tutta Italia, tuttavia potrebbe configurarsi idealmente in modo molto diverso nel Centro-nord. Le discussioni sull’unità d’Italia fanno riferimento alla farse di D’Azeglio: “abbiamo fatto l’Italia; ora dobbiamo fare gli italiani”. Gli italiani sono stati certamente “fatti”, ma sono venuti fuori in 2 varietà: settentrionale e meridionale. In Italia il discorso del Sud e dei meridionali si è sempre più radicato, al punto che adesso l’identità meridionale agisce come qualcosa di simile ad una forma etnica di identità. Esiste un sentimento molto concreto dell’identità meridionale che dà forma a un livello di quella che l’antropologi chiamano identità “segmentale”. Si possono immaginare i segmenti come delle bamboline russe messe una nell’altra, nelle quali più è stretta la relazione tra i diversi membri, più forte sarà il senso del “noi” e l’obbligo reciproco che ne deriva. Il clientelismo mostra un forte elemento di appartenenza accanto al suo aspetto utilitaristico; abbiamo visto che questo senso di appartenenza opera all’interno delle relazioni tra gli attori del clientelismo sotto la forma di legami parentali, di amicizia o di simpatia, ma i dati di Bernalda suggeriscono che al di là del comportamento clientelare, la raccomandazione fa parte di un sentimento condivido dell’identità meridionale, “com’è la gente del sud” e una presunta “mentalità meridionale”. La mentalità può contrassegnare le diverse caratteristiche segmentali dell’identità: le caratteristiche generalmente riconosciute come parte dell’”identità bernaldese” come i vistiti sgargianti sono, secondo l’opinione locale, i risultati di una “mentalità”. Un altro aspetto della mentalità meridionale notato dai bernaldesi è l’importanza dei legami familiari o per usare la terminologia locale !il senso della famiglia”. Anche l’esteriorità e la grande attenzione alle apparenze sono un elemento della presunta mentalità meridionale La teoria di Roberto (ho ritenuto che non fosse importante. Cmq si trova a pag 180) Raccomandazione, appartenenza e identità Il senso di appartenenza deve essere esplorato a molti livelli: amicizia, parrocchia, partito politico ecc. non si dovrebbe trascurare il fatto che in quanto ideologia di potere, la raccomandazione conferisca potere. Infatti, per quanto subordinata possa essere la condizione di “meridionale”, e ancor più quella di meridionale di classe inferiore, c’è un’identificazione con la valutazione positiva della furbizia, dell’essere furbo e non fesso: il furbo è forte e potente; mentre il fesso è debole. 8. Conclusioni. La raccomandazione e l’ordine mondiale liberal-borghese Come fu conquistato l’Occidente: dal dominio patrimoniale a quello legale La democrazia liberal-borghese non è piombata in Occidente da qualche luogo posto all’esterno del sistema esistente, ma rappresenta invece un’evoluzione dei sistemi che l’hanno preceduta. L’Italia meridionale è stata spesso rappresentata nell’immaginazione popolare come un regno “semi- feudale” o “neo-feudale” in riferimento alla proprietà dei latifondi e alla pseudo aristocrazia che dominò la società in molte aree fino alla seconda guerra mondiale. Molti bernaldesi fanno riferimento al feudalesimo affermando che alla base della raccomandazione c’è un non rispetto per la democrazia. La definizione di “feudalesimo” (sistema politico, economico e sociale, fondato su un rapporto tra il sovrano e i suoi dignitari o capi militari (vassalli) che prevedeva, in cambio della promessa di fedeltà, di assistenza armata e di altri tributi, la delega delle funzioni di governo su un dato territorio (feudo)) più ricorrente a Bernalda allinea la raccomandazione e il clientelismo al tipo
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved