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La radio del papa. Propaganda e diplomazia nella seconda guerra mondiale, Sintesi del corso di Storia della Chiesa

Capito 2 del manuale "La radio del papa. Propaganda e diplomazia nella seconda guerra mondiale"

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 28/08/2020

giubo
giubo 🇮🇹

4.3

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Scarica La radio del papa. Propaganda e diplomazia nella seconda guerra mondiale e più Sintesi del corso in PDF di Storia della Chiesa solo su Docsity! 1 LA RADIO DEL PAPA PROPAGANDA E DIPLOMAZIA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE Capitolo 2 RADIO VATICANA NEL PRIMO ANNO DI GUERRA 1. Tra 1938 e 1939, ultimo anno di pontificato di Pio XI, RV si avvia verso una radiodiffusione quotidiana nelle diverse lingue, per soddisfare le esigenze delle gerarchie ecclesiastiche e degli editori stranieri di avere notizie dal mondo cattolico. L’occupazione delle onde con emissioni giornaliere era necessaria per spiegare la bocciatura della richiesta, da parte dell’Inghilterra nella Conferenza del Cairo del 1938, di utilizzare da parte di terzi delle onde che non venivano effettivamente usate. Le trasmissioni duravano 15/30 minuti, dalle 2 alle 22 ora di Roma. Padre Soccorsi, con l’elezione del nuovo papa, presentò al pontefice il successo riscosso da RV. Infatti i programmi in inglese erano seguiti con interesse in Inghilterra e Irlanda e chiedevano di ritrasmetterli, analoghe richiesta venivano da Stati Uniti e Filippine. Le emissioni in francese e spagnolo erano ascoltate con assiduità. Quelle russe erano intenzionalmente disturbate dall’Unione Sovietica anche se non si trattavano argomenti politici o di controversia con i cristiani ortodossi. Anche le trasmissioni in tedesco avevano un alto indice di ascolto. Dal 1 settembre 1939 per seguire RV i cattolici tedeschi dovevano contravvenire al divieto imposto da Goebbels di ascoltare radio estere. Sebbene in seguito all’occupazione tedesca la proibizione fosse stata estesa alla Polonia, cui si era aggiunta la proibizione di possedere un apparecchio radio, i testi delle trasmissioni venivano diffusi dalla stampa clandestina che li riprendeva dalla sezione polacca della BBC. Dopo lo scoppio della guerra, mancavano collaboratori e la situazione era difficile, così che Soccorsi chiede cosa fare al papa. Lui risponde di continuare in tutta la misura possibile. Si organizzò una nuova redazione composta solo da gesuiti. Il rapporto tra RV e segreteria di stato/Pio XII: sappiamo che in questo momento i testi delle trasmissioni non erano sottoposti ad un’analisi della segreteria di stato ma erano controllati dal 2 vicario generale dei gesuiti Schurmans e dal generale Ledochowski. Il ruolo di guida nella direzione della radio era di Ledochowski, come sostiene d’Ormesson, infatti il 16 ottobre 1939 lui scrisse ai padri incaricati per spiegargli che gli speaker dovevano perfezionare il parlato nelle trasmissioni e che il papa e la curia ascoltavano le trasmissioni. Un dattiloscritto non datato ne firmato fotografa la situazione del 1938 e 1939 e la responsabilità delle letture davanti al papa e alla segreteria di stato è di padre Soccorsi. Esisteva una censura preventiva all’interno della compagnia di Gesù e i revisori erano Schurmans, padre Delaney quando era il direttore dei programmi, padre Tacchi Venturi per le trasmissioni in italiano e padre Soccorsi. Per Germania e Spagna i controllo erano più rigidi e nel dubbio bisognava tacere a meno che non ci fosse esplicita approvazione da parte della segreteria di stato. I notiziari non andavano modificati ed erano scritti dagli stessi padri incaricati. In ogni caso la segreteria di stato NON INTERVIENE nelle scelte redazionali di RV. Tutto cambia il 1 ottobre 1940 quando Montini scrive a Ledochowski che il papa voleva che si rimettessero alla segreteria di stato tutti i testi delle trasmissioni di RV andare in onda il giorno precedente. 2. Il 24 agosto 1939 Pio XII affida ai microfoni di RV un appello alle potenze mondiali per la pace. Si arrivò all’attacco tedesco alla Polonia. Pio XII non ritenne opportuno prendere parola pubblicamente contro il Reich perché, come scrisse Tardini in una nota del 28 agosto, il papa non voleva aggravare la situazione dei cattolici in Germania. L’imparzialità che il papa volle tenere davanti al conflitto non fu intaccata neanche dai tentativi di farlo parlare del primate di Polonia il cardinale Hlond in udienza il 21 settembre a Roma. Hlond intervenne anche ai microfoni di RV il 28 settembre per invitare i suoi connazionali a resistere. Secondo alcuni però l’enciclica Summi pontificatus del 20 ottobre è stata influenzata dalla lettera di Hlond del 7 ottobre. Prima dell’uscita dell’enciclica l’OR aveva pubblicato un articolo, approvato dal papa, che spiegava la posizione della Santa Sede a chi l’accusava di indifferenza di fronte alla tragedia polacca. Al papa era richiesta l’imparzialità e prendeva esempio da Benedetto XV. Pio XII individuava le ragioni del conflitto nel fatto che il consorzio civile avesse rinnegato i principi 5 - Qualche mese dopo anche le trasmissioni in italiano denunciavano la deportazione di ebrei, ucraini e polacchi. - Dopo le proteste dell’ambasciata tedesca, prima il segretario di stato Maglione e poi il papa diedero ordine a RV di sospendere le trasmissioni sulle condizioni della Polonia. - Scorrendo le trasmissioni in altre lingue si nota come le informazioni riguardanti la Polonia erano solo sulla zona russa anche se le persecuzioni in area tedesca non erano di minore intensità. - Le altre stazioni radio e la stampa prendevano da RV le informazioni sulla creazione dei ghetti e le deportazioni degli ebrei ma questa taceva l’estensione delle leggi di Norimberga del 15 settembre 1935 a tutte le nuove conquiste del Reich e la vera entità delle misure restrittive. - Allo stesso tempo però non mancavano trasmissioni, soprattutto in tedesco e polacco, che denunciavano la persecuzione della chiesa cattolica in Germania. - Pio XII si era rifiutato di parlare in modo chiaro dell’occupazione polacca da parte della Germania e non potendo sperare nelle prediche dell’episcopato tedesco scelse un mezzo fluido. - Notiamo che solo ora il papa cominciava a comprendere il livello di incisività della RV. Radio che era monitorata dai governi degli opposti schieramenti e utilizzata dalle opposte propagande. 4. Le ragioni dell’imparzialità della Santa Sede sono la volontà di evitare mali peggiori e diventare preda delle opposte propagande e la paura dell00inasprimento delle persecuzioni contro la chiesa in Germania. RV fino allo scoppio delle ostilità sembra riflettere la posizione di Pio XII sul conflitto in corso, evocando il ritorno ai principi cristiani e alle linee guida della chiesa per ristabilire la pace. Nonostante i soprusi non si fossero fermati, l’imparzialità veniva lodata da padre Pellegrino nel febbraio 1940. Questa imparzialità però non era neutralità tra bene e male o diritto e ingiustizia. Tuttavia un caso dimostrò la differenza di posizione tra pontefice e RV: quando i tedeschi invasero Belgio, Lussemburgo e Olanda e il papa si limitò ad inviare 3 telegrammi di solidarietà, che furono pubblicati su l’OR. Il 13 maggio 1940 nel corso dell’udienza con l’ambasciatore Dino Alfieri che portava le rimostranze di Mussolini, il papa chiedeva di sottolineare che i messaggi erano parole inoffensive per la Germania e chiedeva ad Alfieri di fare da intermediario con Hitler e von 6 Ribbentrop per un accordo sulla situazione religiosa tedesca. Il papa voleva evitare una qualsiasi rottura con Hitler. Lo stesso giorno venne affidata a RV una condanna meno esitante sulla politica di aggressione tedesca rispetto a quella di Pio XII. In una trasmissione per il Nord America un locutore anglofono comparando la posizione cattolica e quella protestante sottolineò che non si poteva condannare in toto la guerra perché una guerra di difesa era legittima. Per tutta la durata della guerra RV cerò di difendere la posizione del papa anche quando veniva criticato per la sua imparzialità. Però ci furono allo stesso tempo trasmissioni meno in concordia con il silenzio della santa sede e riusciamo a capire che nelle trasmissioni in inglesi per l’America si cercava di dare maggiore critica alla Germania. Infatti le conversazioni in inglese citavano gli stati aggrediti dai nazisti senza lasciare dubbio sull’identificazione dell’invasore. Forse gli autori erano McCormick o Edward Coffey. 5. Armistizio tra Francia e Germania 22 giugno 1940 e Italia 24 giugno. Secondo Petain la Francia era colpevole e le colpe e gli errori erano riconducibili al fatto che i costumi si erano rilassati durante la Repubblica, causando un allontanamento dalla religione. La chiesa cattolica appoggiò il regime soprattutto a seguito di alcuni provvedimenti ad essa favorevoli come la legge sull’insegnamento alle congregazioni cattoliche, restituzione di beni confiscati alle associazioni diocesane, legge per rendere il divorzio meno facile, crocifisso nelle scuole e nei municipi e soprattutto la Santa Sede legittimò formalmente Vichy accreditando un diplomatico presso il regime, il nunzio Valerio Valeri, e l’ambasciatore francese presso la santa sede Leon Berard. La prima trasmissione sulla situazione della Francia fu diretta in Spagna in spagnolo il 19 giugno 1940 e esprimeva la necessitò di restaurare la nazione in conformità con le tradizioni cattoliche francesi. Autore era Ignacio Ortiz de Urbina. Il 20 giugno la radio francese trasmette il discorso del vescovo di Bordeaux, monsignor Feltin, e il secondo appello di Petain ai francesi nel quale informava i francesi di aver chiesto agli avversari di porre fine alle ostilità. Il discorso di Feltin invocava alla Madonna di Lourdes e l’OR il 21 giugno scrisse che Petain aveva fatto riferimento a Lourdes, cosa non vera ma imputabile al fatto che in quei giorni si stava profilando in Francia un rovesciamento politico e ideologico che sembrava volgere a favore della chiesa francese. 7 Viene ripreso l’appello ai popoli belligeranti di Benedetto XV del 28 luglio 1915 nella trasmissione in inglese di RV del 25 giugno 1940: i cattolici nazionalisti lessero nell’allocuzione una benedizione delle loro idee ma in realtà il papa riconosceva che non poteva governare la contrapposizione che divideva le chiese nazionali nelle circostanze del conflitto mondiale. Il discorso dello speaker serviva a rilanciare l’idea di una nazione cattolica francese per raggiungere la pace. 6. Le trasmissioni in francese sul regime di Vichy dell’estate del 1940 sono curate da padre MISTIAEN. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia Mistiaen andò a risiedere in Vaticano dove conobbe d’Ormesson. Le sue conferenze alla radio, tenute due volte a settimana, aggiungevano sempre coraggiose e dirette allusioni. Il primo commento di Mistiaen dopo l’armistizio fu teso a ridare forza alla nazione francese. Nella successiva trasmissione il locutore invitava gli ascoltatori a non disperare. Usava le parole “fiducia, coraggio, forza, perseverare”. Un riassunto delle trasmissioni di questi giorni venne pubblicato da le Figaro e il Tablet: si metteva in luce cosa il gesuita aveva sostenuto a proposito del sentimento patriottico, che doveva superare i confini politici e razziali e fondarsi sull’amore e non sulla sopraffazione di una razza sull’altra. Sul tema del patriottismo torna successivamente, senza allusioni al nuovo regime, mentre fa riferimento a Petain il 6 luglio, sostenendo che si era assunto la responsabilità dell’armistizio e dell’occupazione tedesca della Francia nella parte ricca. Propone la figura del capo senza nominare il maresciallo ma prendendo ad esempio il personaggio storico Goffredo di Buglione. Il filo rosso che accomuna le trasmissioni francesi nei primi mesi del regime è il legame tra patriottismo e cristianesimo. Infatti per ricominciare i francesi dovevano fare un ritorno al passato cristiano. Nei mesi di agosto e settembre Mistiaen alternò trasmissioni di carattere più esortativo a trasmissioni con riferimenti più concreti alla situazione presente. Il 21 agosto nominò per la prima volta l’occupante. La radiodiffusion National non era ancora a regime e sarebbe stata rilanciata solo nel 1941 e 1942. Nel mentre però la propaganda tedesca aveva a disposizione dal 18 luglio 1940 tre radio di stato e due private che avevano sede all’hotel Majestic di Parigi, le cosiddette radio che gracchiano e grugniscono. A partire da settembre le accuse alla propaganda nazionalsocialista di attaccare la chiesa cattolica era sempre più frequenti. Mistiaen da una accusa poco precisa passò ad
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