La Radio nella Rete: Giorgio Zanchini - L'ascolto nella società distratta, Appunti di Radiocomunicazioni

Scarica La Radio nella Rete: Giorgio Zanchini - L'ascolto nella società distratta e più Appunti in PDF di Radiocomunicazioni solo su Docsity! LA RADIO NELLA RETE – Giorgio Zanchini La conversazione e l’arte dell’ascolto nel tempo della disattenzione INTRO OGGI COME TUTTI GLI ALTRI MEDIA, LA RADIO è NELLA RETE. LA RADIO è UN MEDIUM CHE SI è RIVELATO MOLTO UTILE ALLA CONVERSAZIONE E ALLO SCAMBIO DI IDEE. NELL’EPOCA DELLA DISTRAZIONE DELLA DISATTENZIONE, I DISPOSITVI MOBILI CAMBIANO IL MODO IN CUI SI STA AL MONDO, ATTRAVERSO IL QUALE CI SI RELAZIONA, CON IL QUALE SI USANO I MEDIA. INFATTI IL NOSTRO TEMPO DI CONCENTRAZIONE SI è RIDOTTO. LA COMPETIZIONE PER LA CATTURA DEL NOSTRO TEMPO LIBERO TRA SOCIAL E SMARTPHONE, Può ESSERE DEFINITA ECONOMIA DELL’ATTENZIONE. LA RADIO SI è SAPUTA ADATTARE AL PROPRIO TEMPO, AI LINGUAGGI, AI PUBBLICI ED è ENTRATA IN SINTONIA ANCHE CON LE ANIME. NUMERI TENDENZE E PREVISIONI LA RADIO HA UN NUCLEO SEMPREVERDE: MUSICA, ASCOLTO E VOCE MA LA TECNOLOGIA HA CAMBIATO IL MODO IN CUI SI PARTECIPA. NEL 2016 SONO STATI 35,4 MILIONI GLI ASCOLTATRI ITALIANI NEL GIORNO MEDIO, DI CUI 15 SULLE EMITTENTI LOCALI. NEL 2015 POCO SOPRA 35, NEL 2012 CIRCA 34 E NEL 2001 CIRCA 35. SINO ALLA METÀ DEGLI ANNI ’80 SI ERA STATI SOTTO I 25 MILIONI. POI DAGLI ANNI ‘90, GLI ASCOLTATORI SONO INIZIATI A CRESCERE: 30 MILIONI NEL 1994, 35 NEGLI ANNI 2000 FINO AD ARRIVARE A 40 NEL 2010. NEL 2017 SI è SCOPERTO CHE IL 59.1% DELLA POPOLAZIONE ASCOLTA DALLA RADIO TRADIZIONALE, IL 70,2% DA AUTORADIO, 19% DA SMARTPHONE (ERA IL 3% 10 ANNI FA), 12% DA MP3 E 18% DA INTERNET TRAMITE PC. I GIORNALI RADIO SONO LA TERZA FONTE CHE GLI ITALIANI USANO PER INFORMARSI DOPO I TELEGIORNALI E FACEBOOK. DAL 2015 RAFFORZAMENTO DEL GRUPPO RTL 102.5 E RADIOMEDIASET. LE FONTI DI FINANZIAMENTO SI BASANO O SUL SOSTEGNO PUBBLICO O SU SISTEMI MISTI CIOÈ SOSTEGNO DEL PUBBLICO, ABBONAMENTI E PUBBLICITÀ. IN ITALIA IL GOVERNO ACCORDA LE LICENZE DI TRASMISSIONE VIA TERRESTRE E VIA CAVO. MENTRE L’AGCOM LE CONCEDE PER I CANALI SATELLITARI. SIAMO INDIETRO NUMERICAMNETE RISPETTO AGLI ALTRI PAESI EUROPEI E LE TRASMISSIONI “SERIE” DA NOI NON OCCUPANO MAI I PRIMI POSTI NELLE CLASSIFICHE DI ASCOLTO ANCHE PER COLPA DI UN TASSO ABBASTANZA ELEVATO DI ANALFABETISMO. NEL REGNO UNITO L’89,3% DELLA POPOLAZIONE ASCOLTA LA RADIO OGNI SETTIMANA. NEI PAESI DELL’AFRICA SUBSAHARIANA, NELL’INDOCINA E IN BRASILE I NUMERI DEGLI ASCLTATORI CONTINUANO A CRESCERE. MA NEI PAESI DI DEBOLE LIBERTÀ POLITICA COME CUBA O LE AUTOCRAZIE ASIATICHE NON SI è INVESTITO MOLTO NEI CONTENUTI ED è CONTROLLATA DAI GOVERNI. LE WEBRADIO STANNO RIDEFINENDO IL QUADRO ANCHE FUORI DALL’OCCIDENTE PERCHÉ LE NUOVE GENERAZIONI HANNO STILI DI VITA CHE LI AVVICCINANO AGLI OCCIDENTALI. SI CALCOLA CHE LE EMITTENTI DI WEBRADIO NEL MONDO SIANO CIRCA 50 MILA. DALL’INIZIO DEL XXI SECOLO: CAMBIO DI PARADIGMA DOVUTO AL DILAGARSI DELL’ECOSISTEMA COMUNICATIVO DI INTERNET. CAMBIAI IL BROADCASTING: LETTERALMENTE “SEMINA LARGA” CHE DEFINISCE LA TRASMISSIONE CIRCOLARE VIA ETERE DI CONTENUTI.