Scarica La Riforma della Chiesa e la Lotta alle Investiture e più Sintesi del corso in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! LA RIFORMA DELLA CHIESA:LOTTA ALLE INVESTITURE La Chiesa, nell’anno mille, si ritrovò sotto il controllo per lo più di Signori locali e dell’Imperatore. La presa di quest’ultimo si affermò con più prepotenza con il privilegio di Ottone, che prevedeva la presenza dell’imperatore durante la nomina del Papa. L’atteggiamento morale dei membri del clero era riprovevole, e per questo motivo iniziarono i primi moti di rivolta, in particolare a Milano dove i Patarini si organizzarono per cacciare il Vescovo, accusato di vendere le cariche, con tanto di listino prezzi. In alcune comunità invece il distaccamento con la corruzione morale del clero, coincise con la formazione di nuovi monasteri isolati. Nel momento in cui l’imperatore Enrico morì, il successore era troppo giovane per esercitare pressioni sulla Chiesa. Fu in questo momento in cui Papa Niccolò II poté iniziare la sua riforma del cattolicesimo. Nel 1059 fu indetto il Concilio Lateranense, dove fu sancito che l’imperatore non si sarebbe più potuto immischiare nella nomina papale, la quale sarebbe stata affidata ad un gruppo ristretto di ecclesiastici. Fu inoltre eliminato il concetto di “chiesa privata”, quelle finanziate dai signori, giacché da quel momento la chiesa sarebbe stata indipendente da ogni forma di potere laico. Papa Gregorio VII elevò al massimo la "libertà della Chiesa” emanando il Dictatus Papae, una serie di 27 affermazioni concise, il cui scopo era quello di isolare completamente il dominio della chiesa dai laici, tanto da porsi come superiore all’impero, tramite la possibilità di deporre l’imperatore e di scomunicare gli iniqui. Nel 1076 re Enrico IV rispose al dictatus papae accusando il Papa di tradimento. Questo provvedette immediatamente a scomunicare l’imperatore, permettendo così a tutti coloro che gli erano fedeli di rivoltarsi contro di lui. Enrico dovette perciò chiedere perdono a Gregorio VII. Dopo essersi riorganizzato l’imperatore dichiarò guerra al papa, e la scomunica non sortì alcun effetto, così le truppe germaniche marciarono su Roma e Enrico pose Clemente III come anti papa. I conflitti continuarono, fino a che Papa Pasquale II ed Enrico V stipularono il Compromesso di Sutri in cui i vescovi venivano privati del loro potere temporale. Le lamentele da entrambe le parti non mancarono, tanto che i due si rimangiarono presto l’accordo. Nel 1122 Papa Callisto ed Enrico V riuscirono a stipulare il Concordato di Worms, in cui i vescovi mantenevano entrambi i poteri, ma questi venivano dati in tempi diversi dal Papa e dall’Imperatore, così entrambi avrebbero dovuto dare l’approvazione per la nomina.