Scarica LA RIFORMA PROTESTANTE E CONTRORIFORMA e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA RIFORMA PROTESTANTE E LA CONTRORIFORMA Inaugurata nel 1517 dalle critiche mosse pubblicamente da Martin Lutero nei confronti della corruzione del clero cattolico, la Riforma protestante apre la più grave crisi mai fronteggiata dalla Chiesa. Ne derivano la rottura dell’unità dei cristiani e la nascita di nuove confessioni, quali il luteranesimo, il calvinismo e l’anglicanesimo. Dopo una prima fase di incertezza, la Chiesa cattolica organizza la propria reazione al movimento protestante adottando nel Concilio di Trento una linea di netta intransigenza, definita con il termine di Controriforma. Eventi principali: - 1517: Lutero pubblica le 95 tesi, inizia la Riforma protestante - 1521: Lutero è scomunicato dal papa. Dieta ed editto di Worms: Lutero al bando - 1524-1525: Guerra dei contadini in Germania - 1534: Atto di supremazia: Enrico VIII d’Inghilterra dà vita alla Chiesa anglicana - 1542: Viene istituita la Congregazione del Sant’Uffizio - 1545-1563: Concilio di Trento - 1571: Nasce la Congregazione dell’Indice dei libri proibiti Il contesto e i precedenti della Riforma: la Chiesa era stata attraversata da esigenze di rinnovamento e riforma fin dal XIII secolo. Sempre più spesso era accusata di anteporre l’interesse politico ed economico alla sua missione di salvezza dell’uomo e di essersi allontanata dal messaggio evangelico. A questo si contrapponeva l’aspirazione, da più parti, a un ritorno del cristianesimo all’essenzialità delle origini. Esperienze come quelle di Erasmo da Rotterdam, che auspicava una riscoperta dell’autenticità del testo sacro, e più in generale le diffuse critiche alla corruzione della Chiesa, contribuirono all’inizio del XVI secolo alla realizzazione di un contesto favorevole alla Riforma. La Riforma di Lutero: fu il monaco tedesco Martin Lutero a interpretare e portare alle estreme conseguenze i tratti comuni a molte tendenze riformatrici in atto da tempo nella società europea. Il 1517, anno della diffusione delle 95 tesi di Wittenberg con le quali egli condannava il lucroso commercio delle indulgenze da parte della Chiesa, fu il momento d’avvio della Riforma protestante. Nel 1514 papa Leone X (Giovanni de’Medici, pontefice dal 1513 al 1521) aveva indetto una campagna di indulgenza i cui proventi erano destinati a finanziare la costruzione della Basilica di San Pietro a Roma. In tali occasioni veniva messa in atto un’imponente operazione finanziaria che prevedeva la concessione da parte della curia romana, dietro il pagamento di un anticipo, di veri e propri appalti ad agenti ecclesiastici, i quali potevano poi ricavare lauti guadagni lucrando sulla vendita delle lettere di indulgenza ai fedeli. In Germania l’appalto per la vendita delle indulgenze fu affidato al cardinal Alberto di Hohenzollern; l’arcivescovo aveva a sua volta affidato la predicazione delle indulgenze al frate domenicano Johann Tetzel, che la gestì in maniera spregiudicata: andava infatti proclamando che, per ottenere l’indulgenza a favore dei defunti, fosse sufficiente fare un’offerta in denaro. In tale contesto in cui si andava sempre più diffondendo l’esigenza di una rigenerazione spirituale, quanto stava accadendo in Germania scatenò diverse proteste, tra cui quella del monaco agostiniano Lutero. La denuncia di Lutero, che nelle sue tesi dichiarava che l’acquisto delle indulgenze serviva unicamente ad arricchire la Chiesa, attirò da subito anche l’attenzione dei principi tedeschi, alcuni dei quali, tra cui il sovrano di Lutero, il duca di Sassonia Federico il Saggio, avevano vietato la campagna delle indulgenze nei loro stati. La teologia luterana: La traduzione in volgare delle Sacre Scritture, la possibilità per il credente di accostarsi alla parola di Dio senza la mediazione del clero, l’individuazione nella sola fede della risposta al problema della salvezza furono i punti di forza dell’elaborazione teologica luterana e al contempo i fattori di contrapposizione insanabile con la Chiesa romana. Il principio fondamentale della Riforma luterana era quello della giustificazione per mezzo della fede: l’uomo che ha fede riceve da Dio la grazia che lo rende giusto, e dunque lo libera dal peccato e lo salva. Dei sette sacramenti riconosciuti dalla Chiesa, Lutero ne ammetteva solo due: battesimo ed eucarestia. Lutero respingeva la dottrina cattolica della transustanziazione, secondo la quale con il rito della consacrazione durante la messa il pane e il vino si trasformerebbero nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo, sostenendo invece la consustanziazione, cioè la coesistenza del corpo e del sangue di Cristo con la sostanza del pane e del vino. La reazione della Chiesa e dell’imperatore: nel giugno del 1520 Leone X emanò la bolla “Exsurge Domine ” (Sorgi o Signore) in cui minacciava la scomunica di Lutero nel caso in cui egli non avesse ritrattato le proprie tesi. Lutero in risposta compì un gesto di aperta ribellione, bruciando pubblicamente sulla piazza di Wittenberg il documento papale. Dopo questo gesto, il 3 gennaio 1521, Leone X emanò un’altra
