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La Riforma protestante e la Controriforma, Dispense di Storia

Si descrivono i fattori politici, economici e religiosi alla base della Riforma, l'ingerenza della Chiesa nella politica, i principi di Lutero e la sua dottrina, la nascita della Chiesa anglicana, il concilio di Trento.

Tipologia: Dispense

2019/2020

In vendita dal 27/03/2023

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4.5

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Scarica La Riforma protestante e la Controriforma e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! LA RIFORMA PROTESTANTE E LA CONTRORIFORMA Fattori politici, economici e religiosi alla base della Riforma -Critica alla Chiesa: • corruzione morale del clero; • nepotismo; • il Grande Scisma d’Occidente; • scarsa preparazione teologica; • interessi mondani, economici e politici del papato e delle gerarchie ecclesiastiche. -Sacerdoti e addirittura papi: • trasgredivano apertamente il celibato; • si dedicavano al loro patrimonio, anziché alla cura delle anime; • possedevano immense proprietà fondiarie, le cui rendite erano impiegate a proprio vantaggio, anziché per opere di carità; • vivevano nelle corti o a Roma lontano dalle sedi a loro assegnate. Nel Cinquecento nasce un movimento di critica radicale e protesta contro gli abusi della Chiesa di Roma: la Riforma protestante. Ingerenza della Chiesa nella politica Il pontefice mantiene un’ampia capacità d’azione in campo politico ed economico, riscuotendo pesanti tasse che finiscono nelle casse della Curia. Ciò impoverisce le casse dei sovrani e dei prìncipi e mina il loro potere. Il distacco da Roma si configura come un progetto politico di molti prìncipi europei. Cresce così l’ostilità verso l’autorità del pontefice nel Sacro Romano Impero per due motivi: • interessi economici e politici nei domini dell’impero (ricchezza per la curia; limitazione autonomie locali dei prìncipi tedeschi); • ostilità verso Carlo V, eletto imperatore con il sostegno del papato, e il suo progetto di “rifondazione” dell’unità imperiale in chiave cristiana. Per i fedeli la Curia pontificia è una “macchina di rapina economica”, grazie alla vendita delle indulgenze (remissione della pena da scontare in Purgatorio per i peccati commessi per i quali il fedele ottiene il perdono generalmente con la confessione). Era una pratica così degradata che si pensava che: • l’indulgenza cancellasse non solo la pena, ma anche la colpa; • con il denaro si salvasse l’anima del donatore e dei suoi cari. Critiche rivolte a papa Leone X Medici (1513- 1521) per la vendita delle indulgenze: finanzia la costruzione della cupola di S. Pietro e vescovi tedeschi trattengono una parte per sé. La Chiesa nega il dialogo e un confronto con i movimenti di riforma spirituale e morale che chiedono maggiore approfondimento interiore della fede, e dà più importanza alle pratiche esteriori (indulgenze, elemosine, pellegrinaggi, culto delle reliquie). Erasmo da Rotterdam che scrive “L’elogio della follia”(1511) tenta di recuperare lo spirito autentico delle origini del cristianesimo: • critica la mondanizzazione della chiesa; • predica il ritorno alle Sacre Scritture e una pratica più intima della spiritualità. 1517: anno della rottura Martin Lutero (1483-1545), monaco agostiniano tedesco, professore di teologia, affisse alla porta della cattedrale di Wittenberg le sue 95 TESI CONTRO LA CHIESA DI ROMA. Condanna le indulgenze e la validità delle opere per ottenere da Dio la salvezza. Le tesi erano scritte in latino, ma furono tradotte in tedesco, stampate e diffuse in migliaia di copie. Ebbero subito ampia risonanza. Si scatena una protesta generalizzata e Lutero prosegue con la Riforma. Lutero nega: • il valore delle “opere buone” e dei sacramenti (mantiene solo il battesimo e l’eucarestia, nega la teoria della transustanziazione); • libero arbitrio. L’uomo si salva non con le opere (donazioni, pellegrinaggi, indulgenze) ma solo con la fede e per trovarla in se stesso deve leggere direttamente la parola di Dio. Tradusse quindi la Bibbia in tedesco. I principi di Lutero • Il “servo arbitrio”: l’uomo è debole, fragile, incapace di scegliere il bene. Proiettato solo a fare del male, è dominato interamente o da Dio o da Satana. Può solo sperare nella grazia di Dio per salvarsi. • La “giustificazione per sola fede”: la grazia di Dio si manifesta nella fede. L’uomo deve affidarsi a Dio, perché solo Dio può salvarlo. Le opere servono per rendere grazie a Dio. • Il “libero esame”: l’uomo deve leggere da solo i testi sacri, dono di Dio per la salvezza delle anime; può interpretarle secondo la propria coscienza. • Il “sacerdozio universale dei fedeli”: non è necessaria alcuna autorità ecclesiastica, poiché tutti sono sacerdoti; la Chiesa non ha ragione di esistere, è solo un’istituzione umana; la comunità è guidata da laici autorevoli per condotta morale e i sacramenti servono solo ad alimentare la fede. La dottrina di Lutero L’uomo e il suo destino La funzione della chiesa  Le opere non servono alla salvezza , l’uomo può salvarsi solo grazie alla fede;  Le opere servono a rendere grazie a Dio per la sua missione di salvezza;  I sacramenti non possono salvare l’uomo, ma servono solo per alimentare la fede.  Validità di soli due sacramenti: battesimo ed eucarestia;  La Chiesa e i suoi ministri non hanno il potere di rimettere i peccati;  Il magistero della Chiesa non ha valore; bisogna tornare alle Sacre Scritture;  La Scrittura può essere interpretata da ogni fedele;  Tutti i fedeli sono sullo stesso piano;  I pastori sono come tutti gli uomini: possono quindi sposarsi. Quindi la pratica religiosa e l’autorità ecclesiastica non hanno più alcun valore. La Chiesa dà aiuto e sostegno ai credenti ed è subordinata al potere politico. Dalla “Riforma cattolica” alla Controriforma In Spagna la Riforma protestante non ebbe molto seguito: • per l’efficace azione repressiva dell’Inquisizione; • per il movimento di rinnovamento spirituale ad opera di Giovanni della Croce e di Teresa d’Àvila (fondano i carmelitani scalzi, ordine di clausura molto rigido), e di Ignazio di Loyola (Compagnia di Gesù, 1540). • L’ordine dei Gesuiti, o Compagnia di Gesù, fu fondato nel 1534 da Ignazio di Loyola e venne riconosciuto dal papa nel 1540. • Di origine nobiliare, Loyola, una volta presi i voti, si dedicò all’educazione dei giovani. • Lo scopo: combattere con dedizione e disciplina ogni eresia e diffondere la fede nel mondo. • Ciò poteva essere raggiunto solo grazie ad una profonda formazione scolastica ed intellettuale e grazie all’opera missionaria. • Il movimento costruì collegi e scuole in tutta Europa. • La qualità dell’istruzione, gratuita, era elevata. • Per questo motivo ben presto furono i potenti e i ricchi a chiedere di poter mandare i loro figli in quei collegi. La riforma non ebbe seguito in Italia, dove si affermarono movimenti popolari, dediti alla trasformazione della vita cristiana e alla fondazione di nuovi ordini religiosi: i cappuccini, i teatini, gli scolopi, i barnabiti, le orsoline, gli oratoriani. Questi movimenti si occuparono di aumentare la fede nel popolo, dando assistenza agli ammalati, agli infermi, ai poveri e all’educazione dei giovani. Furono un ottimo strumento di propaganda per la Chiesa, proprio per la loro vicinanza ai fedeli e la loro opera missionaria. Queste iniziative di riforma dal basso prendono il nome di Riforma cattolica. Il papa dà avvio invece alla Controriforma per rinnovare la Chiesa e per frenare il protestantesimo attraverso misure di severo controllo. • Papa Paolo III indice il Concilio di Trento (1545-1563) in cui chiama a raccolta sia i vescovi luterani sia quelli cattolici. • La città di Trento si trovava nel punto di congiunzione tra i territori protestanti e quelli cattolici. • I protestanti però non vi andarono. • Il concilio divenne uno strumento di lotta intransigente contro la Riforma: 1. per dare una salda riorganizzazione spirituale e disciplinare alla Chiesa; 2. per ridefinire i contenuti dottrinali. I provvedimenti del Concilio di Trento • Il catechismo per diffondere la dottrina della Chiesa presso i fedeli; • I seminari per formare i futuri sacerdoti; • La Congregazione dell’Indice e l’Indice dei libri proibiti per controllare ciò che viene stampato e pubblicato (ogni libro stampato doveva avere l’imprimatur); • La Congregazione del Sant’Uffizio che, attraverso uno speciale tribunale, giudica coloro che sono accusati di eresia. Inoltre il Concilio ribadì: • il valore dei sette sacramenti; • il carattere divino del sacerdozio e la supremazia del papa; • il valore delle opere per la salvezza dell’anima; • l’esercizio del libero arbitrio da parte di ogni uomo; • la condanna delle traduzioni della Bibbia in lingue diverse dal latino; • la necessità della guida e dell’interpretazione ecclesiastica delle Sacre Scritture; • il culto dei santi e della Vergine. Il concilio prese provvedimenti contro: • la corruzione della Chiesa; • l’ignoranza teologica degli ecclesiastici; • i prelati che non risiedevano nelle sedi a loro assegnate e non adempivano agli obblighi pastorali; • la diffusione e la stampa di libri che contenessero contenuti in contrasto con la Chiesa cattolica.
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