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La Riforma Protestante e la crisi della Chiesa nel basso medioevo, Appunti di Storia

La crisi della Chiesa nel basso medioevo e la Riforma Protestante del 1500. Si parla del grande scisma, dei movimenti eretici, delle due riforme e della controriforma, dell'umanesimo cristiano e della caccia alle streghe. Vengono presentati personaggi come John Wycliff e Jan Hus e i concili di Costanza e Basilea. Si analizzano gli abusi ecclesiastici e la ricerca dei colpevoli delle disgrazie del tempo. Il documento può essere utile per uno studio approfondito della storia della Chiesa e della Riforma Protestante.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 21/11/2022

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Scarica La Riforma Protestante e la crisi della Chiesa nel basso medioevo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! CAPITOLO 11 In sostanza, fin dall’inizio del basso medioevo sorse nel mondo cristiano un’esigenza di riforma contro la Chiesa da parte dell’ortodossia e dei movimenti eretici. Dopo il lungo periodo della cattività avignonese, nel 1377 papa Gregorio XI, influenzato delle pressioni dei fedeli, spostò nuovamente la sede papale da Avignone a Roma. Questo fu reso possibile perché la Francia era impegnata nella guerra dei Cent’anni. Dopo la morte di Gregorio XI, divenne papa Urbano VI, ma i cardinali lo denunciarono e elessero un antipapa: Clemente VII (grande scisma). questo provocò una grande tensione e iniziarono a diffondersi nuove dottrine eretiche. JOHN WYCLIFF (lollaridi) Wycliff sosteneva che il clero era corrotto e l’unico punto di riferimento per la religione erano le Sacre Scritture, infatti fece tradurre la Bibbia in inglese in modo tale che tutti i fedeli potevano vivere seconde le regole evangeliche. Dopo poco tempo venne condannato perché la sua visione alimentava le rivendicazioni politico-sociali delle classi contadine. JAN HUS Le tesi di Wycliff si diffusero in Boemia e Jan Hus fu il principale esponente del movimento riformatore boemo. Hus venne sostenuto da tutti i ceti, in particolare da quello più basso. nel 1415 si recò al Concilio di Costanza per sostenere le sue idee, ma venne processato e condannato a rogo. Dopo la sua morte, il movimento hussita fece numerose rivolte che vennero sedate solo dopo molti anni. CONCILIO DI COSTANZA E DI BASILEA poiché la Chiesa stava affrontando un periodo di crisi vennero fatti due concili: • Concilio di Costanza: che ricompose lo scisma ponendo a capo della Chiesa un solo papa: Martino V, e affermava la supremazia conciliare sopra il papa • Concilio di Basilea: in cui il papa voleva riaffermare il proprio primato, ma non riuscendo provocò un altro breve scisma. Alla fine di questo concilio la Chiesa aveva perso forza e gli Stati avevano cercato di assumere il controllo delle Chiese nazionali. ABUSI ECCLESIASTICI Erano i comportamenti morali diffusi a tutti i livelli delle gerarchie ecclesiastiche. gli ecclesiastici sembravano curarsi solo dei propri interessi economici, Infatti le grandi famiglie aristocratiche puntavano a occupare i vertici delle gerarchie ecclesiastiche e spesso le cariche Erano prese da giovanissimi. i personaggi come questi non avevano intenzione di dedicarsi al Ministero ti ottenevano e spesso non risiedevano neanche nel luogo in cui dovevano esercitare il ministero. ciò Infatti consentiva a una stessa persona di cumulare più incarichi e quindi più rendite, il cumulo di benefici. la maggior parte degli ecclesiastici non studiava non conosceva il latino e non comprendeva le parole che proclamava all'altare. molti svolgevano il loro Ministero solo per prendere elemosine. LE DUE RIFORME E LA CONTRORIFORMA La carriera ecclesiastica era considerata uno strumento di potere economico e di prestigio, quindi emersero iniziative di riforma per ripristinare le regole primitive della Chiesa. Nel periodo del basso medioevo ci fu la riforma cattolica: un moto di riforma interna alla Chiesa. Poi all’inizio del 1500 ci fu la riforma protestante promossa da Lutero. Infine a metà del XVI secolo la Chiesa fece una controriforma per contrastare il protestantismo. UMANESIMO CRISTIANO E ERASMO DA ROTTERDAM Gli esponenti dell’umanesimo cristiano promuovevano una riforma radicale ma graduale della Chiesa attraverso l’educazione dei fedeli. Il principale esponente di questa corrente fu Erasmo da Rotterdam, che lottò per una religiosità più profonda e scrisse l’opera “L’Elogio della Pazzia” per eliminare il malcostume e la corruzione. CRISI E RICERCA DEI COLPEVOLI All’inizio del 1500 le epidemie, le devastazioni delle guerre e l’instabilità sociale crearono uno stato di angoscia, infatti si credeva che la fine del mondo era prossima. L’incapacità di trovare una spiegazione a queste disgrazie portò i credenti a individuare come colpevoli gli ebrei, gli zingari e le streghe. Gli ebrei erano accusati di praticare l’usura, di profanar la chiesa e di uccidere fanciulli cristiani per berne sangue; così nel 1555 Papa Paolo IV con la bolla “Cum nimis absurdum” impose la loro segregazione nei ghetti è vietato loro di possedere abitazioni proprie o di assumere personale cristiano. Ancora più temute degli ebrei erano le streghe che erano accusate di svolgere gli ordini di Satana e stravolgere l’ordine divino. Le streghe venivano processati e condannate allo strangolamento o al rogo. Queste persecuzioni presero il nome di “Caccia alle streghe” e videro circa 300 mila persone condannate. CAPITOLO 12 All’inizio del 500 in Europa si verificò una grande rivoluzione religiosa: la Riforma protestante. Le cause furono sia di carattere religioso(Sensibilità religiosa, corruzione del clero, confusione teologica), ma anche di carattere politico economico e sociale( rivolta contro il fisco Romano, affermazione dello Stato, conflitti sociali). La causa scatenante di questa riforma protestante fu la vendita delle indulgenze. Infatti Papa Leone X, per rendere possibile la costruzione della cupola di San Pietro, promosse la raccolta di denaro in cambio di indulgenze. Allo stesso modo in Germania, l’arcivescovo Alberto di Brandeburgo, attraverso l’incitazione del domenicano Tetzel, offriva le indulgenze come garanzia ai banchieri per farsi concedere un prestito. MARTIN LUTERO E LE 95 TESI Martin Lutero, un monaco agostiniano discendente da una famiglia di minatori, il 31 ottobre 1517 appese 95 tesi (contro la predicazione delle indulgenze) sulla porta della cattedrale di Wittemberg. molti la pensavano come lui e diventarono suoi sostenitori, ma nel 1520 la Chiesa prese dei provvedimenti e con la bolla “Exurge dominae” lo minacciò di scomunicarlo. Con la dieta di Worms del 1521 Lutero non ritrattò e Carlo V lo condannò. Lutero disse Che sarebbe stato nel torto se avesse ritrattato e quindi sarebbe andato all’inferno. Federico il Savio lo rapì e lo aiutò a scappare. Da questo momento in poi Lutero si concentrò sulla traduzione della Solo nel 1563 Pio IV convalidò tutti decreti e concluse il concilio. DECRETI DOTTRINALI I decreti dottrinali erano quelli relativi alle verità religiose. Essi riaffermare tutte le verità di fede: Il libero esame della Bibbia venne dichiarato illegittimo; la dottrina della giustificazione per sola fede venne respinta, perché accanto alla fede bisognava compiere opere buone; si ribadì il valore di tutti e i sette sacramenti, che non dovevano essere intesi come simboli, ma come effettivi strumenti di grazia; Venne stabilito che la liturgia dovesse essere celebrata in latino e commentata in volgare. DECRETI DI RIFORMA I decreti di riforma erano quelli relativi all’organizzazione della Chiesa. Con questi decreti: i vescovi e i parroci erano obbligati a risiedere nelle località in cui erano assegnati; venne istituito un seminario per ogni diocesi; venne stabilito che se il clero avesse fatto atti scandalosi (esempi: convivenza con donne - compravendita dei beni spirituali) sarebbe stato condannato. CAPITOLO 14 FRANCIA CONTRO SPAGNA PER LA CONQUISTA DELL’ITALIA Tra la fine del 400 e la prima metà del 500 la Francia e la Spagna intrapresero numerose guerre per la conquista dell’Italia. L’Italia era il centro del Mediterraneo, e per questo era un punto strategico per il commercio, inoltre si trovava divisa in molti Stati e questo lo rendeva un territorio facile da conquistare. LA SPEDIZIONE DI CARLO Carlo VIII, in quanto erede degli Angiò, rivendicò i diritti alla corona del regno di Napoli e nel 1494 scese in Italia con un formidabile esercito. Rapidamente conquistò Milano e Firenze, una volta giunto a Roma si accordò con il Papa Alessandro VI e infine entrò a Napoli e fece scappare il re Ferdinando II e la sua corte. LEGA ANTIFRANCESE la Spagna, Massimiliano d’Asburgo, Ludovico il Moro e il papa crearono la lega antifrancese per opporsi alla Francia, che stava iniziando ad essere una minaccia. L’esercito della lega sconfisse quello francese a Fornovo sul Taro. SAVONAROLA Il frate domenicano Girolamo Savonarola voleva attuare una riforma della Chiesa, poiché era contro il lusso e la corruzione della Chiesa. A causa di tutto questo moralismo, i seguaci di Savonarola vennero chiamati piagnoni. inoltre prese il comando di firenze dopo che i medici furono cacciati e instaurò la repubblica. Savonarola prese dei provvedimenti in favore dei ceti popolari, suscitando così la reazione dei palleschi (ovvero i sostenitori dei Medici) e degli arrabbiati (ovvero le famiglie patrizie). LA SPEDIZIONE DI LUIGI XII Luigi XII sconfisse senza difficoltà di Ludovico il moro. Grazie al trattato segreto di Granada Spagna e Francia conquistarono il Regno di Napoli, ma dato che la Spagna non mantenne la divisione del regno, come previsto nel trattato, le due potenze entrarono in guerra. la Francia venne sconfitta e dovette accettare l’armistizio di Lione nel 1504, che diceva che alla Spagna spettava il controllo del Regno di Napoli e alla Francia del Milanese. CESARE BORGIA Cesare Borgia grazie agli appoggi militari e finanziari del padre (papa alessandro VI) tentò di realizzare un principato nell’Italia centrale. Infatti conquistò le deboli signorie emiliane estendendosi verso le Marche ma, dopo la morte del padre Alessandro VI nel 1503, la situazione si fece molto dura; poiché era stato eletto come pontefice: Giulio II, acerrimo nemico dei Borgia. GIULIO II Dopo la sconfitta di Cesare Borgia, i veneziani occuparono la Romagna. Questo non stava bene a papa Giulio II, che nel 1508 creò la Lega di Cambrai a cui aderirono Francia, Spagna e l’imperatore Massimiliano d’Asburgo. I veneziani vennero sconfitti nella battaglia di Agnadello nel 1509. Papa Giulio II creò la Lega Santa contro i francesi, a cui aderirono Spagna, Venezia Confederazione Elvetica e Inghilterra. I francesi vinsero nella battaglia di Ravenna nel 1512 ma dovettero ritirarsi dall’Italia. Giulio II era spaventato dagli spagnoli in Italia, ma prima di organizzare altre trattative anche contro di loro morì. LA PACE DI NOYON Con la pace di Noyon, nel 1516, la Francia, governata da Francesco I, E la Spagna si spartirono l’Italia nel tentativo di giungere a una pace duratura: alla Francia andò il Ducato di Milano, mentre il Regno di Napoli, la Sicilia e la Sardegna andarono alla Spagna. Questa pace non durò a lungo, infatti i conflitti ripresero dopo 3 anni. CARLO V Carlo V d’Asburgo, figlio del principe tedesco Filippo il bello e nipote dei re cattolici: Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, venne proclamato re di Spagna. Ereditò molti territori sia da parte di sua madre che da parte di suo padre. alla sua candidatura si opposero Francesco I, sovrano francese, e Enrico VIII, re d’Inghilterra. Nel 1519 venne eletto imperatore e diventò così Carlo V. Carlo dovette impegnarsi e lottare su tre fronti: in Germania contro i protestanti; nell’Europa occidentale e in Italia lotta contro le coalizioni antimperialisti organizzate da Francesco I; nell’Europa orientale e nel Mediterraneo lotta contro i Turchi. MASSIMO SPLENDORE PER L’IMPERO OTTOMANO L’impero ottomano con il sultano Solimano il Magnifico raggiunse il suo massimo splendore, infatti dopo aver conquistato Belgrado nel 1521, i turchi sconfissero l’Ungheria nella battaglia di Mohacs nel 1526, assediarono Vienna nel 1529 e conquistarono molti altri territori. DOPO IL TRATTATO DI NOYON SPAGNA CONTRO FRANCIA Nel 1525 i francesi vennero sconfitti a Pavia dagli spagnoli e il Francesco I fu costretto a firmare il Trattato di Madrid, con il quale cedeva la Borgogna e rinunciava a ogni pretesa su Milano e Napoli. LEGA DI COGNAC Nel 1526 Francesco I si coalizzò con alcuni Stati italiani (Francia, Venezia, Firenze, il papato e il Ducato Milanese) creando la lega di cognac. I vari componenti avevano obbiettivi diversi, è proprio per questo motivo la lega fu un fallimento: infatti mentre la Francia mirava all’egemonia sull’Italia per contrastare l’impero di Carlo V, gli Stati italiani si opponevano a Carlo V per la loro autonomia. IL SACCO DI ROMA Nel 1527 l’esercito di Carlo, costituito da 12.000 lanzichenecchi (mercenari tedeschi perlopiù luterani), scese in Italia, assediò e devastò Roma, perché non ricevevano la paga da mesi. Questo evento prese il nome di sacco di Roma. Gli Stati italiani non intervennero, anzi approfittarono della situazione: infatti Venezia occupò Ravenna e Cervia, mentre Firenze ne approfitto per scacciare i medici e restaurare la repubblica. Dopo due anni dal sacco di Roma, Clemente VII e l’imperatore firmarono il Trattato di Barcellona che stabiliva che: Clemente VII si impegnasse a non contrastare l’egemonia imperiale in Italia; e l’imperatore garantì la restaurazione dei medici a Firenze e degli sforza Milano, e restituì al papa alcuni territori che gli erano stati sottratti. PACE DI AUGUSTA Nonostante Carlo V sconfisse i protestanti nel 1547 nella battaglia di Mühlberg, il protestantesimo si rivelò molto più radicale e l’imperatore fu costretto a firmare la pace di Augusta nel 1555, in cui riconosceva ai principi il diritto di scegliere tra religione cattolica o luterana (i sudditi dovevano seguire la religione del principe). PACE DI CATEAU-CAMBRÉSIS Con Elisabetta nel 1566 fu creato il primo nucleo della borsa di Londra, destinato a diventare un centro finanziario importantissimo. Inoltre ebbe un grande impulso anche il commercio internazionale, in cui la corona promosse l’organizzazione di campagne privilegiate: ovvero delle società a cui era garantito il monopolio del commercio in una determinata area. Una parte del commercio internazionale era nelle mani dei corsari, ovvero delle persone autorizzate dallo Stato ad assalire e depredare le navi dei paesi nemici: tra cui Francis Drake e John Hawkins. MARIA Maria cerco numerose volte di riportare la Scozia al cattolicesimo, ma l’opposizione degli scozzesi si fece sempre più grande e nel 1567 scoppiò una rivolta e Maria fu costretta a scappare. Maria si rifugiò in Inghilterra presso la corte di Elisabetta, che decise di imprigionarla in un castello, e nel 1587 venne giustiziata, perché aveva a che fare con delle organizzazioni cattoliche contro Elisabetta. Questo provocò Filippo II che colse questa occasione per dichiarare guerra a Elisabetta: nel 1588 una grande flotta spagnola chiamata Invincibile Armata si scontrò con l’Inghilterra, che nonostante l’inferiorità delle forze militari sconfisse la Spagna. Questo fu uno scontro sia religioso, poiché una era protestante e l’altra come cattolica, ma anche sociale ed economico, perché la Spagna era caratterizzata da una società e un’economia arretrata mentre l’Inghilterra no. Filippo II morì nel 1598 lasciando la corona al figlio Filippo III (un sovrano debole). Elisabetta morì nel 1603, senza lasciare eredi diretti, e il regno passò al figlio di Maria Stuart, Giacomo, che unificò la Scozia e l’Inghilterra. FRANCIA CATERINA DE’ MEDICI Dopo la morte di Enrico II nel 1559 il regno di francia passò nelle mani di sua moglie Caterina de’ Medici, poiché i loro tre figli erano minorenni. Caterina dovette gestire una situazione molto difficile: perché donna e pure straniera. Caterina cerco sempre di trovare un equilibrio e non si schierò mai né dalla parte del partito cattolico con a capo la famiglia dei Guisa né dalla parte degli ugonotti, perché la sua unica vera preoccupazione era difendere il prestigio della monarchia. Nel 1562 Caterina dei medici accordò una certa tolleranza ai protestanti, ma poiché ai cattolici non stava bene, essi compirono a Vassy un massacro di ugonotti. Nel 1570 la regina cercò un altro compromesso: ribadì il primato cattolico e concesse la libertà di culto ai protestanti. Ma nella notte di San Bartolomeo del 1572 centinaia di protestanti vennero massacrati dai cattolici. La Francia precipitò così in una guerra civile: gli ugonotti erano guidati da Enrico di Borbone mentre i cattolici da Enrico di Guisa. ENRICO III - ENRICO DI GUISA - ENRICO IV Dopo la morte di Caterina de’ Medici salì al trono prima il figlio Carlo IX e poi Enrico III. I Guisa cercarono l’appoggio di Filippo II di Spagna mentre i protestanti quello dei principi luterani tedeschi. Enrico III, impaurito dall’invadenza spagnola in Francia, fece uccidere Enrico di guisa; a loro volta i cattolici per vendetta fecero uccidere Enrico III. Il capo degli ugonotti Enrico di Borbone era l’erede più diretto al trono, ma Papa Sisto V negò la validità di questa successione e Filippo II ordinò al suo esercito di invadere la Francia. Enrico IV decise nel 1593 di convertirsi al cattolicesimo, per pacificare il rapporto con la Spagna. Papa Clemente VIII riconobbe la sua ascesa al trono e Filippo II fu costretto a firmare la pace di Vervins con la Francia. EDITTO DI NANTES Enrico IV emanò l’editto di Nantes con cui riconobbe agli ugonotti la libertà di culto e l’uguaglianza dei diritti politici. Questo editto venne accettato dai cittadini, perché erano stanchi delle continue guerre di religione del paese. Venne così introdotto il principio giuridico della tolleranza tra le religioni in uno Stato.
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