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La riforma protestante, la riforma di Lutero, Schemi e mappe concettuali di Storia

Cause e caratteristiche della riforma protestante con un focus su Martin Lutero

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2011/2012

Caricato il 24/07/2022

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chiara-pasquinelli-1 🇮🇹

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Scarica La riforma protestante, la riforma di Lutero e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! LA RIFORMA PROTESTANTE Oltre alla scoperta del continente americano un elemento che segna il passaggio all'età moderna è la rottura dell'unità della cristianità occidentale. La questione della riforma della Chiesa era stata più volte sollevata e più volte accantonata dai vari papi: non fece niente Alessandro VI Borgia (padre del Valentino) nonostante le prediche che contro di lui levò Girolamo Savonarola (condannato a morte nel 1498), non fece niente Giulio II della Rovere che si occupò più delle guerre che delle riforme, non fece niente Leone X (figlio del Magnifico) che pur presiedendo il Concilio laterano V fece restare le riforme solo sulla carta. Nel 1517 si aprì la crisi che in pochi anni avrebbe cambiato la cristianità: prima in Germania e poi in tutta Europa si crearono chiese che si differenziavano su questioni fondamentali di fede. L'occasione che fece iniziare questo cambiamento epocale fu la “grande indulgenza” promossa in Germania nel 1517. La dottrina delle indulgenze prevedeva che si fosse creato un grande tesoro di perdono grazie ai meriti accumulati presso Dio, Gesù e i santi. Il papa poteva usare tale tesoro per far scontare le pene ai peccatori sia in vita sia dopo morti, ovvero per abbreviare il soggiorno in purgatorio dei defunti. A questo aspetto dottrinale se ne aggiungeva uno di rilevanza morale: ormai le indulgenze erano acquistate ed esisteva un vero e proprio tariffario (condannato ufficialmente come simonia). Cerchiamo di capire perchè venne fissata questa grande indulgenza. Alberto di Magdeburgo aveva chiesto a Leone X il più vescovado di Magonza che dava titolo di elettore, alcuni suoi parenti ricoprivano importanti cariche che sarebbero potute arrivare a lui per eredità. Il teoria l'accumulo di queste cariche non avrebbe dovuto essere possibile ma il papa lo accordò a patto di ricevere denaro in più oltre a quello previsto per il vescovado. Alberto si fece anticipare i soldi dal banchiere Fugger e per poterla restituire concordò col papa un'indulgenza di due anni. Metà degli introiti arrivati dalle offerte per l'indulgenza sarebbe servita per rimborsare la banca, l'altra metà per terminare la costruzione di San Pietro. Lo scandalo fu così forte che il monaco Lutero si affrettò a rivolgere prediche ammonitrici ai suoi parrocchiani e addirittura scrisse allo stesso Alberto. Non pago argomentò la sua condanna scrivendo, in latino, 95 brevi enunciati detti tesi: vi si leggeva che il papa non poteva cancellare nessuna pena, cosa che spettava solo a Dio, e che non doveva, né voleva, procurarsi denaro con mezzi scandalosi. La leggenda racconta che le 95 Tesi siano state esposte sulla porta della cattedrale di Wittemberg: questo è poco probabile perchè è in contrasto con quanto Lutero ha sempre affermato ovvero che era alla ricerca di un confronto tra teologi visto che aveva molti dubbi riguardo alla dottrina delle indulgenze. Il valore di aperta sfida verso le autorità religiose con l'esposizione in pubblico sarebbe stato in effetti limitato visto che le Tesi erano scritte in latino: fu un tipografo tedesco che le tradusse e le stampò in un breve opuscolo che fece il giro della Germania. Nel 1518 la corte pontificia emise una prima condanna delle tesi ingiungendo a Lutero di recarsi a Roma per discolparsi: Federico il Savio, principe elettore di Sassonia, gli offrì protezione così che potè ignorare l'ordine. Papa Leone X tentò di frenare la situazione emanando un documento in cui sconfessava gli eccessi dei predicatori domenicani. Nel frattempo all'università di Lipsia, come era abitudine all'epoca, iniziò una disputa: un professore sosteneva la tesi luterana per cui sono la grazia divina, e non le opere, garantiva la salvezza; un teologo sosteneva la tesi cattolica per cui anche il libero arbitrio dell'uomo determina la salvezza. A un certo punto intervenne lo stesso Lutero che, stretto dal cattolico, arrivò ad affermare che anche il concilio poteva sbagliare. Per tutto il 1519 la questione Lutero passò in secondo piano perchè era morto l'imperatore Massimiliano d'Asburgo e i principi e lo stesso papa erano impegnati a trovare un successore: fu scelto Carlo Vd'Asbrugo. All'inizio del 1520 il Papa emanò una bolla in cui colpiva come eretiche 41 affermazioni luterane che perciò dovevano essere date alle fiamme: per tutta risposta Lutero bruciò pubblicamente la bolla. Le idee di Lutero circolarono molto velocemente grazie alla stampa che non solo pubblicava i testi luterani ma anche illustrazioni al fine di far arrivare il messaggio a chi non sapeva leggere: Lutero fu scomunicato con l'accusa di essere un “eretico ostinato” nel 1521. Lutero, dopo una lunga riflessione, si era convinto che era inutile lo sforzo per ottenere la salvezza attraverso le buone opere, occorreva solo avere fede nella promessa divina per cui “il giusto vivrà nella fede”. Il monaco basa il suo attacco su questioni di ordine teologico: solo il perdono divino può annullare il castigo di Dio ma, se esiste il perdono, allora ogni indulgenza è inutile. Lutero fonda infatti il suo pensiero sulla “ giustificazione per fede ” : l’uomo è peccatore per sua stessa natura, solo la fede (e non le azioni!) può, forse, salvarlo. Questa concezione del divino rende, di conseguenza, inutile l’intermediazione sacerdotale tra gli uomini e Dio: l’agostiniano professa dunque il sacerdozio universale dei credenti secondo il quale ogni battezzato può svolgere, appunto, il ruolo sacerdotale e quindi può procedere al libero esame delle scritture. Per procedere a questa seconda attività era assolutamente necessario che i testi sacri fossero tradotti nelle lingue comuni, fatto duramente osteggiato dalla curia romana. Analogamente, la Chiesa terrena ed il Papato sono strutture umane: unico capo della cristianità è Cristo stesso, e i sacramenti realmente fondati si riducono a tre (l’eucarestia, il battesimo, la penitenza) quelli in cui siamo noi ad accogliere ciò che Dio ci offre. Lutero inoltre esaltava la vita laboriosa e perciò chiedeva l'abolizione di tutti quegli ordini monastici contemplativi che niente portavano al cristianesimo. Visto che la Chiesa terrena ed il Papato sono strutture umane toccava alle autorità civili intervenire: requisendo ricchezze e controllando il diritto canonico. La battaglia di Lutero era divenuta in Germania una grande questione nazionale. Molti si opponevano alle ingerenze politiche e finanziarie del papa e le indulgenze, ai più, sembravano un nuovo sistema escogitato per sottrarre denaro ai tedeschi. Per molti principi tedeschi occorreva che la Dieta convocata a Worms nel 1521, e non la curia romana, si occupasse del caso Lutero. Carlo V convocò Lutero che si presentò di fronte all'assemblea e non ritrattò nessuna delle sue affermazioni così l'imperatore fu costretto ad emanare un ordine di cattura. Lutero fu aiutato ancora una volta da Federico di Sassonia che lo tenne nascosto per 10 mesi. Il monaco occupò i mesi in cui fu nascosto traducendo in tedesco la Bibbia: la possibilità di leggere le Sacre Scritture creò un'importante motivazione per imparare a leggere. Nel frattempo in molte città tedesche si andava attuando la riforma del culto delle istituzioni: distruzione delle immagini, messa in tedesco e obbligo di prendere moglie. Quando Lutero tornò alla vita normale rimase stupefatto e disapprovò l'estremismo della “Riforma” tanto che solo nel 1524 abbandonò l'abito e prese moglie. Si era però innescato un processo di riforma che aveva assunto forme anche violente: i cavalieri renani interpretarono la Riforma come autorizzazione alla rivolta armata, entrarono in guerra contro l'arcivescovo ma furono sconfitti. Anche i contadini si ribellarono rivendicando l'affrancamento dai diritti feudali. Non c'era niente che collegasse tale rivendicazioni alla Riforma comunque Lutero, timoroso che quest'ultima fosse accusata di sovversione, chiese ai principi di distruggere i ribelli. Questa rivolta permise a Lutero di fare chiarezza nella sua dottrina politica: il potere temporale è stato istituito da Dio per tenere a freno lo spirito di sopraffazione insito in tutti gli uomini; se non esistesse “la spada” la vita sociale sarebbe impossibile. Da ciò: la ribellione contro l'autorità è una ribellione contro Dio. Il 1525 fu un anno di svolta: i principi tedeschi avevano due possibilità o bloccavano la riforma o divenivano la guida politica dei riformisti emarginando i più radicali. Decisero per la seconda possibilità e difesero la Riforma. In quegli stessi anni la Riforma cominciò ad essere imposta come culto ufficiale: dal 1527 in Svezia e dal 1537 in Danimarca. Pur non aderendo al luteranesimo, anche in Inghilterra nel 1534, Enrico VIII Tudor creò una Chiesa di Stato. La riforma si realizzò battendo anche altre strade. In Svizzera ebbero molto successo gli Anabattisti ovvero coloro che ritenevano valido solo il sacramento del battesimo ricevuto però da adulti: sia i cattolici che i luterani li ritenevano dei fanatici e tentarono di reprimerli, comunque fecero proseliti in Germania e nei Paesi Bassi. Un terzo tipo di riforma fu quello delle città-stato svizzere: a Zurigo abbiamo Zwingli e a Ginevra Calvino. I calvinisti, in particolare, crearono degli organismi cittadini con regolamentazione repubblicana. LA CHIESA NAZIONALE INGLESE In Inghilterra, Enrico VIII diede vita, dopo il rifiuto del Papa di annullare il suo matrimonio, alla Chiesa Anglicana (1534 Atto di supremazia): si trattava di uno scisma, senza rotture irreparabili sul piano teologico perchè non modificava l'impianto dogmatico visto che era solo una faccenda politica. Enrico sposò la sua amante Anna Bolena ma si stancò presto di lei e delle mogli successive visto che ne ebbe quattro. Nel 1547 salì al trono Edoardo VI con cui alcuni principi del protestantesimo entrarono a far parte del culto anglicano. La corona passò a Maria che restaurò il cattolicesimo e fece condannare a morte più di trecento persone. La regine successiva fu Elisabetta I che ripristinò la chiesa di stato. La legittimità dell'ascesa al trono di Elisabetta poteva facilemente essere messa in dubbio da Spagna e Roma ma entrambi non fecero niente. Questo perchè in linea di successione l'alternativa sarebbe stata Maria di Scozia che però era imparentata con i francesi. In Scozia la situazione era particolare: da un lato la cattolica Maria, dall'altro i protestanti presbiteriani che di fatto governavano il paese. Infatti nel 1568 Maria dovette fuggire dalla Scozia e riparare in Inghilterra. Per paura che Maria divenisse un punto di riferimento per i cattolici e mettesse a repentaglio il suo potere Elisabetta decise di tenere la rivale in prigionia. Il papa allora dichiarò Elisabetta eretica e la costrinse a una vera repressione anticattolica. L'ultimo atto di questa vicenda fu la condanna a morte di Maria che diverrà il pretesto per Filippo II di Spagna per dichiarare guerra all'Inghilterra. LA RIFORMA IN FRANCIA Anche il Francia ebbero successo i calvinisti che però trovarono un forte ostacolo nei re sia Francesco I sia Enrico II. I calvinisti, detti Ugonotti, erano appoggiati dalla casata dei Borboni; i cattolici dai Guisa: la rivalità tra le due famiglie oltre che religiosa era politica. Per sanare la situazione la reggente Caterina emanò l'editto di tolleranza che concedeva alle chiese riformate un margine di libertà. Iniziarono quindi le lotte tra le due fazioni che si protrassero per ben otto anni. Un'occasione di pacificazione sembrò il matrimonio tra Enrico di Borbone e Margherita, figlia di Caterina; in realtà il matrimonio era un diversivo perchè la regina voleva attentare alla vita del capo degli ugonotti. L'attentato fallì e, impaurita dalla possibile risposta dei calvinisti, la regina lasciò mano libera ai Guisa. Nella notte tra il 23 e il 24 agosto del 1572, notte di San Bartolomeo, bande di assassini si
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