Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

LA RIFORMA PROTESTANTE- origini, cause e conseguenze, Appunti di Storia Moderna

Il documento offre un'accurata visione sul fenomeno della riforma protestante (origini, cause e conseguenze) facendo riferimento soprattutto alle false credenze, presenti sui libri di testo. Inoltre si ha un'attenta analisi alla dottrina luterana. Il documento fa stretto riferimento alle spiegazione del prof. Viscardi

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 25/02/2021

olimpia-d-urso
olimpia-d-urso 🇮🇹

4 documenti

1 / 13

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica LA RIFORMA PROTESTANTE- origini, cause e conseguenze e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! LA RIFORMA PROTESTANTE Il 12 ottobre 1492 non ha portato con sé solo la scoperta di un nuovo continente americano e, dunque, il conseguente fascino per l’ignoto, ma si è tradotta in una vicenda che ha provocato delle conseguenze non poco significative sul modo di intendere l’uomo e il mondo. Prima di tutto, significativo è stato lo spostamento dell’asse economico che dal Mediterraneo passa all’Atlantico. Ciò ha permesso di istituire degli imperi coloniali da parte di Spagna (a cui va la parte occidentale del continente) e Portogallo (a cui va la parte orientale) prima e successivamente anche dal resto degli stati europei. In particolare, la divisione spagnola e portoghese è stata decisa da papa Alessandro VI Borgia, con le bolle rettificate nel trattato di Tordesillas, firmato il 7 giugno 1494, in Castiglia. Lo spostamento d’asse economico ovviamente comporta l’importazione e l’esportazione di nuovi prodotti (es. pomodori, patate) , con un conseguente sconvolgimento economico . I Conquistadores andavo alla ricerca di ricchezze, ma l’emissione di metalli massicci ha determinato, secondo lo storico Ferdand Braudel la rivoluzione dei prezzi (processo inflattivo straordinario), che andavano sempre di più ad aumentare. Ovviamente, di questa rivoluzione gli unici che si arricchiscono sono i proprietari di immobili che vedono aumentare il valore dei loro beni. Di contro, i salariati si impoveriscono. Altre conseguenze scaturite dalla scoperta dell’America sono state un cambiamento di atteggiamento nei confronti dei poveri e un mutamento della sensibilità sociale e religiosa. Nel Medioevo il povero era identificato come il Cristo. Questa percezione continua fino alle soglie del Cinquecento: dopo il 1492 aumenta il tasso di povertà e la società cambia radicalmente atteggiamento, che diventa più aggressivo. Contemporaneamente a questa situazione oggettiva, si ha nuova considerazione culturale, a livello di elaborazione teologica. Già Lutero, inizia a parlare di vocazione (Beruf), ma non nel senso cattolico. Ci sono dei doveri di status che prescindono dalla distinzione tra laico e chierico che non esiste nel Protestantesimo. Calvino accentua il concetto di vocazione dicendo che l’eletto di Dio è il ricco e non il povero, considerato ozioso. Dunque, il povero va educato (sorvegliare e punire). In campo culturale, la scoperta dell’America mette in crisi anche la concezione provvidenzialistica dei filosofi cristiani, come Agostino. Quando si parla di filosofia in età medievale non si distinguono quelle che erano le scienze umane e le scienze idiografiche perché la cultura medievale si presentava come una cultura organica e completa. Passata la stagione della filosofia scolastica, in particolare della filosofia tomistica, abbiamo successivamente dei ripetitori che si limitano a ripetere ciò che hanno detto i maestri tra cui spiccano Aristotele e Tommaso D’Aquino. Aristotele aveva indagato su tutti gli aspetti della vita e dunque non si poteva aggiungere più nulla; quando qualcuno non riusciva a controbattere alle obiezioni degli impianti aristotelici rispondeva “IPSE DIXIT→LO HA DETTO PROPRIO LUI”. Di fronte a questa verità di ripetere cose dette dai maestri si assiste ad una reazione che va nel senso di un recupero della filosofia platonica. In particolare, i filosofi e i teologi cercano di indagare da dove veniamo (unde et quo pergimus), quale sia il fine ultimo della vita. Storia ed escatologia coincidono nel Cristianesimo: la storia è la storia della salvezza. La scoperta dell’America mette in crisi questa concezione: il nuovo mondo è stato scoperto perché il Vangelo potesse essere portato ovunque. Questa crisi caratterizza tutte le istituzioni, a cominciare da quelle civili come l’impero; il sogno dell’impero medievale si sta a poco a poco frantumando e l’idea che tutti i popoli di tutte le nazioni potessero essere riuniti sotto il comando dell’imperatore sta venendo meno. L’impero e il papato, com’è noto, si erano contesi il primato del potere: l’imperatore vuole riunire tutti i credenti sotto un unico scettro e la stessa cosa vuole la chiesa quando si dice cattolica, cioè universale. E’ chiaro, quindi, come si allarghino sia gli orizzonti geografici che culturali. È in questo contesto sociale e culturale che si colloca l’opera di Martin Lutero, conosciuto da tutti come il promotore della riforma protestante, avutasi in seguito alla pubblicazione e non affissione delle 95 tesi a Wittenberg, cittadina della Sassonia. Martin Lutero (il suo nome è dovuto al fatto che il giorno dopo la sua nascita era San Martino) nasce il 10 novembre 1483 ad Eisleben, in Sassonia da una famiglia di ceto contadino. Da piccolo frequenta le scuole dei fratelli della vita comune, nate a Londra per ispirazione del movimento della devotio moderna. Dopo aver terminato questi studi si iscrive all’università, dove frequenta i corsi di diritto, grazie ai possedimenti di miniere del padre. Lo studioso Erik Erikson pone l’accento sulla severità paterna e sull’anaffettività materna. Questo secondo gli studiosi avrebbe contribuito all’immagine che Lutero ha di Dio Padre. Gli psicologi sostengono infatti che l’immagine che si ha di Dio è influenzata dal rapporto che si ha col proprio padre. È interessante vedere come anche la cinematografia contribuisce a spiegare ciò: nel film Luther, Lutero sostiene di voler amare Dio ma che non riesce nell’intento perché lo teme. Lutero vive in un ambiente che secondo lo studioso Mario Bendiscioli era incline alla superstizione e alla credenza del demonio. Infatti si diceva che nei pressi del villaggio in cui viveva c’era un lago all’interno del quale se vi si buttavano dei sassi, sarebbero fuoriusciti dei demoni. Lutero era tormentato dal peccato e dal demonio, infatti obbligava anche il suo confessore Chemintz in confessioni dalla durata di ben sei ore. L’angoscia di Lutero, che rappresenta poi l’angoscia dell’intera Europa colpita dalla crisi, era un’angoscia legata al destino dell’anima dopo la morte (nel mondo contemporaneo questa paura si è trasformata nella paura di soffrire), tanto che gli studiosi definiscono il suo un pessimismo cosmico. La sua vita cambia radicalmente nel luglio del 1506, quando va a trovare il padre mentre torna verso casa. Nel villaggio di Stottenheim viene sorpreso da un temporale estivo. Di questa vicenda abbiamo due versioni: 1. Versione semplice: un fulmine improvviso, caduto a pochi passi da Lutero, lo terrorizza e per questo si rivolge a sant’Anna, protettrice dei minatori, promettendole che se si fosse salvato sarebbe divenuto religioso. Dopo quindici giorni entra nel convento dei frati agostiniani eremitani che aveva conosciuto frequentando l’università. Entra in convento contro la volontà di suo padre che, ovviamente avrebbe voluto che suo figlio terminasse gli studi. 2. Versione complessa: è di Mario Bendiscioli e sostiene che Lutero si trovasse con un amico e che in realtà questo fulmine avrebbe colpito proprio il suo amico, uccidendolo. Questa versione è ben più tragica di quanto non sia la prima perché Lutero si accorge che è stato salvato e quindi decide di andare al convento e di dar seguito alla sua promessa. Il convento in cui entra Lutero, era stato da poco riformato al suo interno. Ricordiamo infatti che nel XIV secolo vi è il movimento dell’osservanza: gli ordini mendicanti (francescani, domenicani e agostiniani) avevano deciso di ritornare alla regola originaria e di osservarla. In questo convento, in questo senso riformato, Lutero riesce a quietare la sua inquietudine perché era convinto che se avesse vestito l’abito religioso, si sarebbe salvato. Egli però comunque era tormentato dall’idea di un Dio severo e vendicatore tanto che Johann Von Staupitz lo invita a leggere i vangeli (Il termine Vangelo deriva dal greco eu, che significa bene e anghello che significa annunciare, annunciare una buona novella. Gesù è venuto sulla Terra per salvare e non per condannare) e, in particolare, il Nuovo Testamento, dove prevale l’immagine di un Dio misericordioso. Staupitz capisce il dramma di Lutero anche perché ne ha ascoltato le confessioni, capendo così che lo deve distogliere da questa introspezione morbosa e lo indirizza verso i mistici, i quali insegnano la passività che non è la chiamati anche ordine dei predicatori quindi molto esperti nel predicare). Nel film Luther, Tetzel prende una candela e ci mette sopra la mano, cerca di resistere ma dopo un po’ comincia a colare il grasso e ritrae dicendo io non sono stato in grado di rimanere pochi secondi, pensate alle anime dei vostri cari come possono sopportare per anni/decenni/secoli questo fuoco, le dovete liberare al più presto. Famoso, tra l’altro è il suo motto: come il soldino nella cassa ribalta subito l’anima dal purgatorio salta. Questa situazione era insopportabile sia sul piano dell’esperienza personale di Lutero sia sul piano della corretta dottrina della Chiesa. Martin Lutero dedica le famose 95 tesi (Disputacio circularis pro declaratione virtutis indulgentiarum) a Leone X, evidenziano la sua ignoranza circa la situazione tedesca odierna. In effetti, Lutero ritiene che la Chiesa non abbia questo potere, ma solo quello di ridurre le pene canoniche (durante la confessione, il confessore, dà una penitenza, di preghiera, o più pesante, quando una persona ruba non è sufficiente pentirsi, deve restituire ciò che ha rubato). La Disputatio viene pubblicata il 31 ottobre del 1517, alla vigilia di Ognissanti. Secondo la tradizione, risalente a Filippo Melantone, discepolo di Lutero, egli avrebbe affisso queste tesi alle porte della Cattedrale di Wittenberg in tale data. Alcuni storici dicono alle ore 12 ma nulla di tutto ciò è comprovato da fonti certe. Ad ogni modo, ormai questa vicenda, in realtà mai accaduta è entrata nell’immaginario comune. Erwin Iserloh, allievo di Joseloh Joseph Lortz, vescovo cattolico e, secondo alcuni studiosi , massima autorità del mondo cattolico sui temi della Riforma Protestante, ha pubblicato un’opera monumentale ini due volumi intitolata ’Lutero tra Riforma Cattolica e Riforma protestante, in cui dichiara che le 95 tesi non sono mai state affisse ma, Lutero le ha pubblicate ad una cerchia ristretta di intellettuali. Due storici moderni, Eric Hobsbawn e Terence Ranger scrivono L’invenzione della tradizione, in cui viene esplicato che quando si inventa una tradizione, si vuole dare maggior prestigio ad un fatto, e probabilmente Melantone avrebbe voluto fare proprio questo, spinto dall’esigenza di dare nobiltà alle origini della Riforma Protestante. Ad ogni modo, a Lutero nel 1520, con l’emissione della bolla Exurge domine vengono dati sessanta giorni di tempo per rivedere la sua posizione. Il frate, di tutta risposta brucia il documento e viene scomunicato il 3 gennaio 1521 con la bolla Decret Romanum potificem. Nel frattempo Lutero pubblica degli opuscoli, tra cui il più importante è Alla nobiltà cristiana di nazione germanica per la riforma del ceto cristiano. Lutero si rivolge alla nobiltà cristiana tedesca, perché prenda in mano le redini della riforma in Germania. Due cavalieri umanisti cristiani, Frantz Von Sickingen e Ulrich Von Hutten, si mettono a capo del movimento dei cavalieri cercando di realizzare quella riforma. L’obiettivo di Lutero è liberare la Chiesa di Roma da quella cultura giuridica che la caratterizza. Quando vi erano dei problemi giuridici all’interno della Chiesa ci si rivolgeva al Papa, riconoscendo a Roma un primato giuridico, che secondo Lutero ha finito per soppiantare la cultura evangelica. Secondo Lutero, solo la convocazione del concilio dei principi tedeschi avrebbe potuto redimere la questione sorta. Ovviamente, la Chiesa cattolica è contraria in quanto riconosceva la popolarità che stava avendo Lutero al tempo. Alla fine si arriva ad un compromesso, dato dalla dieta di Worms: un’assemblea nella quale ci sono sia i rappresentanti di Roma sia lo stesso imperatore, Carlo V di Asburgo (approfondimento. eredita la corona spagnola dai nonni, cioè i re spagnoli Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia; i domini borgognoni della madre Giovanna di Castiglia detta la Pazza e del padre Filippo il Bello figlio di Massimiliano d’Asburgo e Maria di Borgogna e dunque; ampi possedimenti italiani. Alla corona spagnola, erano annesse anche le colonie americane, che andavano, più o meno, dagli attuali Stati Uniti fino alla ‘’terra del fuoco’’, cioè alla punta estrema dell’Argentina. Tanto è vero che ci sono alcune città degli attuali Stati Uniti che si coniugano non alla maniera inglese, ma alla maniera spagnola come ad esempio San Francisco, Los Angeles, e così tutta la California, che originariamente apparteneva ai domini della corona spagnola. Arrivando in Argentina, si ha a Buenos Aires che sarà costruita per volere di Carlo V a partire dalla metà degli anni Trenta. In tutta questa sequenza di territori soggetti alla corona spagnola si parlava il castigliano, , con l’eccezione di una fetta notevolissima dell’America del Sud dove si parlava portoghese, il Brasile, scoperto nel 1500 da Pedro Alvàres Cabral che in un primo momento, lo chiamò la Terra di Santa Cruz, di santa croce.Con un Carlo V che è imperatore del sacro romano impero di nazione germanica, che possiede i territori dei Paesi Bassi, poi la Spagna e poi italiani, capiamo molto bene che la Francia è completamente circondata perché a est c’è la Germania, a occidente divisa dai Pirenei c’è la Spagna, al nord ci sono i Paesi Bassi e al sud ci sono i territori italiani, dunque Francesco I di Valois, re di Francia, si sentiva completamente circondato e non dimentichiamo che a concorrere al titolo di imperatore del sacro romano impero di nazione germanica c’erano sia Francesco I di Valois, sia Enrico VIII d’Inghilterra, colui che poi realizzerà lo scisma della Chiesa anglicana. Quindi così si spiegano quelle guerre che hanno caratterizzato gli inizi del XVI secolo tra Carlo V e Francesco I di Valois fin quando quest’ultimo viene sconfitto e incarcerato con i suoi figli). Nella chiesa di Worms Lutero viene invitato a ritrattare, a revocare, quindi, ciò che aveva affermato con le 95 tesi e con i tre famosi opuscoli. In un primo momento sembra che sia disposto a farlo anche perché convinto da Joahnn von Staupitz (direttore spirituale e mentore di Lutero), inteso, secondo alcuni studiosi come il Giovanni Battista di Lutero (Giovanni Battista testimonia a favore di Gesù quindi è un anticipatore del Cristo). Johann è rimasto sempre nell’ortodossia cattolica e fedele alla Chiesa cattolica. Nel momento in cui Lutero non pronuncia la famosa abiura, si ha come conseguenza la scomunica (al di fuori dalla comunione e comunità ecclesiastica), ma nel caso specifico, nel 1521, comportava la morte al rogo. Ad ogni modo, il braccio secolare della chiesa cattolica era proprio Carlo V. Ciò significa che sebbene la condanna derivi dalla chiesa, a farla eseguire deve essere lo Stato e, dunque, l’imperatore. Nel frattempo, c’è la pressione del popolo: la vicenda di Lutero va vista anche alla luce di una polemica che esiste tra la Germania e Roma: il fatto che il 50% della somma avuta attraverso la vendita delle indulgenze dovesse andare a Roma, non era vista di buon occhio dai tedeschi. (Questa non è la ragione fondamentale della rottura con Roma, ma è una delle famose concause, di fianco ad una ragione fondamentale religiosa, ci sono le concause che hanno favorito l’affermazione della riforma luterana, ma di cui, tuttavia, non possono esserne la spiegazione). Ad ogni modo , nella confusione, Lutero riesce a scappare e mentre si trova sul carro per tornare al convento di Erfurt, viene rapito da alcuni cavalieri. Inizialmente si pensa potessero essere i soldati di Carlo V, al contrario i cavalieri sono alle dipendenze di Federico di Sassonia lo zio di Carlo V, nonché ex candidato al titolo di imperatore del Sacro romano impero di nazione germanica. Federico era uno dei principi che possedeva una delle migliori collezioni di sacre reliquie, e grazie a queste ultime riusciva a (perché le persone versavano delle somme e andavano a rendere omaggio alle sacre reliquie) finanziare anche l’Università di Wittenberg. (quando Lutero critica all’inizio con le 95 tesi tutto l’apparato delle indulgenze viene avvertito perché i soldi del suo stipendio di docente universitario derivano proprio dalle reliquie). Federico di Sassonia, tuttavia, ad un certo punto decide di mettere da parte tutti questi suoi atteggiamenti proliferi nei confronti delle reliquie e decide di difendere Lutero. Pertanto non consegna il frate agostiniano Lutero al nipote Carlo V perché teme l’esecuzione della condanna. Il principe lo nasconde nel castello della Wartburg sotto falso nome di Iörg (Giorgio). In questi anni fino al 1524/25, Lutero si dedica agli studi, e inizia a tradurre la Bibbia in tedesco. (Ricordiamo che già San Girolamo tradusse dall’aramaico, ebraico e greco tutta la scrittura dando vita alla famosa Vulgata). Secondo il frate, infatti la chiesa dovrebbe parlare il linguaggio che le mamme usano con i figli, un linguaggio semplice, chiaro, immediatamente comprensibile anche per coloro che non hanno gli strumenti culturali. Ad ogni modo, bisogna comunque tenere presente che le traduzioni non sono mai fedeli all’originale, per una asimmetria che intercorre tra le varie lingue . Di conseguenza, colui che traduce inevitabilmente non è fedele al testo (traduttore – traditore). Nel periodo in cui Lutero viene tenuto nascosto da Federico di Sassonia si ha una presa di posizione da parte dei contadini tedeschi, mossi da Andrea Carlostadio (teologo e professore di Lutero) e Thomas Muntzer, i quali andando oltre la semplice riforma luterana, sostengono che la rivoluzione religiosa e quella sociale vadano di pari passo (vicino agli anabattisti). Tuttavia i contadini si macchiano di crimini di non poco conto tra cui saccheggi e distruzione degli edifici ecclesiastici. Queste rivendicazioni vengono attuate in nome del Vangelo ed è la ragione per la quale la guerra dei contadini si interseca con la riforma in Germania e dunque entra a pieno titolo nel quadro storico della riforma in Germania. Secondo Rosario Villari, è la più grande guerra sociale di tutta l’Europa moderna. Un grande filosofo marxista di origine ebraica, Ernst Bloch, ha scritto una bibliografia dal titolo: ‘’Thomas Muntzer: teologo della rivoluzione". Ernst Bloch arriva alla conclusione che la rivoluzione non dipende (come avrebbe voluto invece Karl Marx) dalle condizioni sociali ed economiche ma dipende soprattutto dagli aspetti religiosi. La radice del problema è che l'eguaglianza religiosa (tutti siamo eguali davanti a Dio) vorrebbe essere tradotta da alcuni in eguaglianza sociale. Quindi i leader (Carlostadio, Muntzer e gli anabattisti) presentano i 12 articoli dei contadini alle autorità tedesche ed elencano delle richieste. La lettura delle Sacre Scritture, quindi, viene definita come una lettura integralista per cui il messaggio evangelico si traduce in proposte politiche che hanno come obiettivo una società di liberi ed eguali. Carlostadio, ma soprattutto Thomas Munzer riconoscono a Lutero il merito di aver affrancato i fedeli cristiani dall'autorità della Chiesa sottoponendoli, però, all'autorità delle Sacre Scritture. Questo è un episodio non del tutto positivo perché prevede un comportamento dei fedeli diverso in base alla capacità di lettura e comprensione degli scritti. Pertanto, Muntzer ritiene necessario creare un contatto diretto con Dio e con lo Spirito Santo. Se Lutero elimina la mediazione della chiesa; Thomas Muntzer elimina anche la subordinazione dei fedeli alle Sacre Scritture in virtù di un contatto diretto del fedele con Dio. E’ chiara l’influenza di alcune eresie medievali , come quella del Libero spirito, su cui ha scritto delle pagine la studiosa e discepola di Don Giuseppe De Luca, Romana Guarnieri. (approfondimento. Con l'eresia del libero spirito, il cristiano a contatto con lo spirito santo, è libero di agire e le sue azioni non vengono mai considerate come peccati. Questa esigenza di libertà, spesso, sfociava in un disordine morale e di conseguenza anche in tragedie. Un esempio può esse la setta nata in America verso la fine degli anni '70 del secolo scorso in cui un reverendo di nome Jim Jones riuscì a plagiare i fedeli e a indurli ad assumere del veleno, provocando un suicidio di massa. La rivendicazione di libertà, quindi, porta a sradicarsi da qualsiasi legge civile e morale). Tuttavia, il pensiero di Munzer non si limita a questo. Egli, sulla scorta del libro di Daniele, è dell’idea che il regno di Dio non deve realizzarsi solo in cielo, ma è necessario che si realizzi su questa terra. (approfondimento. Sulla stessa scia di mosse già il movimento dei Taboriti, in Boemia, basati su una società comunitaristica). Tuttavia, ciò entrava in contrasto con quanto avrebbe voluto Lutero, il cui obiettivo non era quello di realizzare una nuova società come volevano gli anabattisti, ma di realizzare una nuova Chiesa. E’ proprio per questo, che sceglie di venire allo scoperto e di condannare tutti questi atti scellerati. Lutero teme che la sua fragile riforma che era ancora agli esordi, potesse essere spazzata via dalla reazione della nobiltà e dei principi i quali associavano la riforma luterana a quella contadina. Per cui nel momento in cui vengono sconfitti i contadini, viene annientata di conseguenza anche la proposta di riforma di Lutero. Dunque, il frate decide di scrivere due pagine dal titolo significativo: un mandato di Gesù ai discepoli, nel caso specifico agli apostoli a rimettere i peccati. Questo è il sacramento della confessione e della riconciliazione. In effetti, Lutero in un primo momento ritiene quello della confessione un sacramento, la stessa cosa dicasi per la chiesa anglicana quando ha subito delle trasformazioni profonde; in un primo momento accanto al battesimo e all’eucarestia c’è anche il sacramento della confessione. E in questo caso sembrerebbe ovvio che Gesù abbia istituito il sacramento della confessione o riconciliazione. (Ciò è sottolineato per evitare che si possa dire che battesimo ed eucarestia siano sacramenti ritenuti validi perché sono stati istituiti da Gesù ma intanto, se rimaniamo ai fatti, è stato istituito da Gesù solo il sacramento dell’eucarestia). Evidentemente Lutero ha approfondito l’argomento ed è arrivato alla conclusione che non fosse più un sacramento. Dello stesso testo si può avere un’interpretazione diversa. La letteratura e la cinematografia permettono di cogliere immediatamente delle cose che nella versione teologica, nella versione del saggio, nella versione di una riflessione di carattere esegetico possono essere meno comprensibili ai profani. Facendo riferimento al grande regista svedese Ingmar Bergman, la sua storia è molto tormentata; ha avuto rapporti conflittuali col padre che era un pastore luterano. La sua vita e, di conseguenza la sua produzione teatrale e cinematografica, è stata fortemente influenzata da questa esperienza personale. Nei film di Ingmar ( Il posto delle fragole) c’è sempre l’ombra del pastore luterano o del vescovo luterano severissimo (il padre era molto severo, intransigente). C’è un libretto scritto da Bergman intitolato Conversazioni private e nel film il pastore dice molti pensano che nel luteranesimo non ci sia la confessione ,invece la confessione c’è e si chiama conversazione privata. Egli sta tenendo, tra l’altro, una conversazione privata con una persona. Ancora, la madre da piccola riceve la cresima e badate bene che siamo nella Svezia luterana dunque significa che confessione, cresima ci sono nella chiesa luterana ,ma non sono considerate sacramenti; sono dei riti che vanno attuati come il rito del matrimonio. Per i luterani e gli altri riformatori protestanti il matrimonio non è un sacramento, è un rito che va ufficiato, ma non è un sacramento. Quindi anche qui è un problema di interpretazioni differenti. Lutero ,in un primo momento ritiene che la confessione sia un sacramento, in un secondo momento la ritiene un rito. In tal senso , è anche possibile che Lutero consideri solo il battesimo e l'eucarestia in quanto sacramenti che si caricano di un forte valore simbolico, in quanto sigillano l'alleanza tra uomo e Dio. Attraverso essi si può essere definiti cristiani. (approfondimento. La confessione auricolare, quella che si fa all’orecchio del sacerdote, è entrata in vigore nel 1215 con il quarto concilio lateranense. La modalità della confessione è cambiata nel corso del tempo; sono stati introdotti i confessionali perché il sacerdote non doveva necessariamente conoscere il volto del penitente il quale poteva avere difficoltà a confessare determinati peccati e poi c’è il problema del rapporto tra le donne e il confessore; le donne sono le discendenti di Eva la tentatrice e quindi il sacerdote doveva prestare attenzione. Vi erano una serie di manuali per i confessori che insegnavano al confessore come tenere lontane le tentazioni della carne. Si diceva anche che le confessioni dovevano avvenire in chiesa mai prima del sorgere dell’alba e mai dopo il tramonto e che il confessionale deve essere ben in vista, tutti possono vedere cosa sta succedendo altrimenti il sacerdote avrebbe potuto allungare le mani. Il sacerdote Don Giuseppe De luca, parlando dell’età moderna, diceva che” una volta la caduta nel peccato faceva molto più rumore della caduta di un impero”. Questo lo dice nell’introduzione al primo volume dell’archivio italiano per la storia della pietà; De Luca pensa di dover scrivere una storia della pietà italiana e di leggere tutta la storia d’Italia sub specie pietatis.). Tutti questi principi fondamentali che regolano la dottrina luterana vengono enunciati nella Confessione di fede della città di Augusta, scritta in latino da Filippo Melantone (discepolo di Lutero e docente di greco neotestamentario all’università di Wittenberg) nel 1530. In particolare, per evitare di incappare nelle obiezioni della curia romana, il testo redatto da Melantone (protagonista del romano Jerusalem di una scrittrice svedese, vincitrice del premio Nobel per la letteratura nel 1909. Nel libro viene spiegato come nelle chiese svedesi accanto al crocifisso ci sono le immagini di Lutero e Filippo Melantone il quale è ritenuto padre della Chiesa evangelica) viene rivisto dalla cancelleria sassone e da coloro che sono esperti di diritto canonico. La preoccupazione di Melantone è quella di non sembrare troppo radicale, ma soprattutto di dimostrare che la confessione di fede da lui redatta e che fa riferimento ai principi della teologia luterana, è conforme allo studio delle Sacre Scritture. Nel film su Lutero, quando egli viene convocato a Worms dice: 1. Se voi mi dimostrate che ciò che ho scritto non è conforme alle sacre scritture, io farò la mia abiura. 2. Io non posso cambiare parere perché me lo vieta la coscienza. Quindi si fa riferimento a due principi : l'autorità delle Sacre scritture e il primato della coscienza. Melantone, inoltre, la tradizione non è importante per i protestanti perché è fallibile in quanto rappresenta un'invenzione dell'uomo. La scrittura, invece, viene definita infallibile. Melantone sostiene che tutto ciò che non trova riscontro nelle sacre scritture debba essere eliminato. Un esempio è dato dal "celibato" che è solo una questione disciplinare. Riguardo il culto dei santi, la sacra scrittura non insegna a praticare il culto dei santi perché l'unico mediatore tra l'uomo e Dio è il pontefice. Allora come va inteso il patrimonio pedagogico e religioso dei santi? Secondo Melantone i santi sono dei modelli che assumiamo come riferimenti in base al nostro status. Per esempio, il re David può essere un modello di riferimento per Carlo V perché entrambi sono re. Giuseppe Moscati può essere d'esempio ai medici proprio perché nel suo status è esemplare, paradigmatico. Di conseguenza bisogna avere solo fede in Cristo (e non in Dio), perché è la manifestazione completa di Dio . (Secondo Berniscioli la teologia luterana è intesa come la trascrizione concettuale dell’esperienza religiosa). Il culto dei santi è uno dei temi più spinosi nel rapporto tra cattolici e protestanti. Nella chiesa cattolica sono presenti le icone mentre in quelle protestanti, come le calviniste, non c'è nessun simbolo religioso. In questo, ancora una volta si avvicinano agli anabattisti, per il loro atteggiamento iconoclasta. Ancora, Melantone si rifiuta di avallare l’ipotesi secondo cui i protestanti non compiono opere buone. Queste vengono comunque compiute, ma non si crede che possano portare alla salvezza. (Deprimendo l’uomo si salva Dio). In particolare, viene scelto Melantone per: • Per la formazione umanista; • Per il suo essere moderato. Ad ogni modo, la riforma protestante ha creato una vera e propria divisione religiosa in tutta Europa, tanto che Carlo V, negli anni Cinquanta del XVI secolo chiede la convocazione di un concilio per cercare di risolvere la situazione. Tuttavia, la chiesa cattolica è contraria a indirlo per timore di una maggiore diffusione del Protestantesimo. Si arriva, così, nel 1555 alla pace di Augusta, basata su: • La reservatum ecclesiasticum: secondo tale principio tutti i vescovi che avessero voluto convertirsi al Protestantesimo avrebbero perso ogni diritto sui loro possedimenti (di proprietà della curia; • Cuius regio eius religio: ogni territorio avrebbe professato la religione del principe governante. Ormai assimilati i caratteri generali della riforma, è sottolineare che precisare che la riforma protestante non ha niente a che fare con la controriforma o con la riforma cattolica. La Controriforma è la risposta della chiesa cattolica alla scissione della cristianità operata da Lutero, Zwingli e gli altri protestanti, nonché dai vari gruppi ereticali, come gli anabattisti. Cronologicamente avviene dopo la riforma protestante. . La riforma cattolica o riforma tridentina è un movimento di riforma della chiesa cattolica che nasce dentro di essa e che ha come fine il tentativo di eliminare gli abusi che avevano deturpato il volto della chiesa cattolica, generando una deviazione del Cristianesimo primitivo (la riforma cattolica è stata ipotizzata per la prima volta ha Hubert Jedin, un sacerdote tedesco). Essa nasce prima della riforma protestante e dunque è da essa indipendente. Tra i documenti che testimoniano ciò ve ne sono tre di particolare importanza: • Documento vivente e non cartaceo è il riferimento alla devotio moderna , nata nei Paesi Bassi per opera di Gerth a Groote nel XIV secolo. Si propone un modo nuovo di praticare la fede. La modernità consiste nel fatto che propone una fede vissuta interiormente, fatta di gesti semplici e sobri. Un altro riferimento dato dalla devotio moderna consiste in un manuale, in cui autore è anonimo e trascritto da Tommaso Dekempis, dal titolo De imitationi Cristi, secondo cui il cristiano deve, appunto, imitare il Cristo. Il movimento è rimasto piccolo , perché non ha avuto molti adepti ma è stato molto influente, perché ha caratterizzato le confraternite laiche e la teologia tridentina; • Regole dell’oratorio (1497) del Divino Amore, nato per opera del laico Ettore Vernazza, e che promuoveva l’edificazione personale (alla base della riforma cattolica): bisogna partire da una riforma personale per migliorare se stessi e gli altri. (approfondimento. Anche ad Erasmo da Rotterdam viene chiesto di lasciare la comunità cattolica, ma egli sosteneva che avrebbe supportato la chiesa fin quando essa non sarebbe stata migliore e viceversa- ecclesia semper emendata ecclesia semper riformata). Facevano parte di questo oratorio anche Gaetano Thiené e Gianpiero Carafa, arcivescovo di Chieti (approfondimento. diventerà papa Paolo VI, conosciuto per l’istituzione del tribunale dell’inquisizione, l’indice dei libri proibiti e per la costruzione del ghetto di Roma, per gli ebrei, nl 1555), che fondarono la congregazione dei chierici regolari (sacerdoti semplici), anche detti teatini (in onore dell’arcivescovo), nel 1524; • Libellus ad Leonem decimum (1513), scritto da Tommaso Giustianine Vincenzo Querini, eremiti camaldolesi, che propongono un programma organico di riforma della Chiesa. Occorre una riforma in capite et in membris : il papa deve imitare il Cristo , deve smettere di essere un principe secolare ed essere solo il capo della chiesa cattolica e , dunque, deve convertire i pagani e gli ebrei (antisemitismo cattolico incomprensibile. Pio XI dirà che i cattolici sono spiritualmente degli ebrei). Il papa deve , inoltre, realizzare la pace tra i principi cristiani, diventando un promotore di pace. Sempre secondo il testo, ci sarebbe dovuti essere un reclutamento clericale più organico e competente. Il clero, infatti, che sarebbe dovuto essere un punto di riferimento per la comunità ecclesiale, dei fedeli non poteva esserlo perché spesso il parroco e il pievano medievale non si distinguevano dalla comunità alla quale appartenevano, non riuscivano ad elevarsi nella comunità, non potevano essere un modello al quale i fedeli potevano ispirarsi, perché peccatori loro stessi. Ciò detto è necessario rilevare una differenza notevole all’interno del clero stesso, tra il clero secolare e il clero regolare. Il clero secolare o anche detto clero diocesano è composto da quei vescovi , presbiteri e diaconi che non sono vincolati da una regola monastica e quindi
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved