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La Rivoluzione Americana: una rivoluzione americana di Matteucci, Sintesi del corso di Storia Economica

Interpretazioni filosofiche, morali, politiche e giuridiche della Rivoluzione Americana

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

Caricato il 06/07/2018

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luis-seven-rega 🇮🇹

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Scarica La Rivoluzione Americana: una rivoluzione americana di Matteucci e più Sintesi del corso in PDF di Storia Economica solo su Docsity! La rivoluzione americana: una rivoluzione costituzionale Introduzione: -Per Hannah Arendt il carattere della rivoluzione americana di quello di essere una rivoluzione costituzionale per la libertà contro la tirannia e l’oppressione politica: la revolutio venne intesa come una renovatio per fondare, attraverso una costituzione libera, un nuovo ordine politico. -La rivoluzione americana può anche essere letta come un avvenimento di natura religiosa McIlwain storico e teorico del costituzionalismo: -In “the American Revolution- a Constitutional Interpretation” (1923) egli cerca di dara unità ad indagini che si muovono su campi storici disparati: vuole cogliere nella tradizione medievale della common law le origini di un tipico istituto americano (judicial review) e insieme mostrare la fine del costituzionalismo fondato sopra la supremazia della legge, nel lento ma sicuro affermarsi della onnipotenza parlamentare nell’Inghilterra del XVII secolo. -La Rivoluzione americana fu la logica conseguenza della Rivoluzione inglese del 1689: essa applicò al Parlamento la dottrina di Locke sulla responsabilità dei governanti nei confronti dei governati -> la pretesa dei coloni americani non tanto fondata sul diritto di natura, ma sulla questione di legalità. -La costituzione scritta e rigida superiore al potere legislativo è una caratteristica dell’esperienza democratica americana: sin dai primi stanziamenti le Colonie conservarono il principio essenziale del costituzionalismo medievale, quello della supremazia della legge. Per realizzare il judicial review, l’istituto che garantisce la supremazia della costituzione sull’assemblea legislativa, tutti gli americani si sono richiamati a Edward Cocke. -McIlwain vuole cogliere in sede storica come da una stessa matrice o da una comune esperienza giuridica nascano nei tempi moderni due sistemi politico e costituzionali opposti fra loro: quello inglese fondato sull’onnipotenza parlamentare, e quello americana fondato sulla supremazia delle leggi. -Una meditazione sui problemi della moderna democrazia lo porterà a respingere sia il mistico concetto della sovranità dello Stato, sia quello francese della sovranità del popolo, sovranità possibile solo in una democrazia diretta -> il concetto di sovranità è una questione di scelta politica e morale fra il diritto e la forza: la forza consente infatti l’esercizio di un potere arbitrario, mentre il diritto è la vera fonte di legittimità perché esso contiene il consenso del popolo. Un grande disegno della Provvidenza: -Per vie del tutto autonome le diverse correnti della storiografia americana si sono incontrare el dopoguerra in questo crocevia: è un fenomeno del tutto spontaneo, in cui ciascuno ha perseguito le proprie ricerche in modo indipendente, senza avere il tempo o la possibilità di confrontare i propri risultati con quelli degli altri. Non mancano soltanto questi collegamenti estrinseci, manca soprattutto un clima culturale comune a tutte queste opere, ad eccezione del fatto che nel 1925 dovevano iniziare le celebrazioni del 150° anniversario della Rivoluzione -> desiderio comune della storiografia americana tra 1918-1924: sconsacrare la Rivoluzione e sottrarla all’agiografia patriottica. -L’interpretazione patriottica della rivoluzione è contenuta nell’opera “History of United States” (1834-1874) di George Bancroft: la rivoluzione si spiega con il sicuro maturare dello spirito nazionale per cui essa diviene qualcosa di necessario e di fatale, preordinato dal grande disegno della Provvidenza, che guida tutto lo svolgersi delle vicende americane. La Provvidenza cessa di essere una potenza superiore e si interiorizza nella stessa coscienza dei coloni americani che si sentono chiamati dal destino ad una grande impresa -> inconscia sicurezza nella forza vitale della società americana che nonostante una guerra civile continuava la sua espansione. Una rivoluzione sociale e una controrivoluzione politica -Turner emancipa la storiografia del suo paese dai modelli europei e mostra come il centro della storica americana fossero i grandi spazi dell’Ovest, non la costa. La rivoluzione deriva dall’individualismo anti- sociale della frontiera: la democrazia on era un retaggio europeo ma un frutto maturato in America. Egli scompone il popolo americane nell’antagonismo tra classi, mettendo in luce il conflitto permanente -> maggiore intervento del potere federale per limitare la libertà degli individui e dei gruppi a beneficio di tutta la società -La corrente del New History dà un importante contributo alla revisione del Bancroft e alla sconsacrazione della rivoluzione -Per Backer è necessario guardare men ai contrasti fra le Assemblee coloniali e i Governatori nominati dal Re e porre più attenzione ai conflitti sociali e politici che si diedero in America in questi anni fra lealisti, conservatori e radicali, cioè fra i partiti della rivoluzione americana. -Schlesinger mette in luce il ruolo giocato dalla città nel contesto rivoluzionario attraverso il ruolo dei mercanti -> gli interessi mercantili divennero un fattore potente nella controrivoluzione conservatrice che portò alla Costituzione degli Usa -L’antitesi Jefferson-Hamilton e democratici-federalisti diventa una chiave metafisica per spiegare la storia americana -Per Jameson la rivoluzione americana consiste nella lotta fra l’aristocrazia e la gente comune, e nella vittoria della tendenza per una democrazia livellatrice -Charles Beard pensa che la costituzione non fu creata da tutto il popolo, ma fu opera di un gruppo compatto, gli interessi del quale non conoscevano confini di Stato ed avevano obiettivi nazionali -> interpretazione economica della Costituzione -Nel 1787 (congresso di Filadelfia) trionfa la controrivoluzione il popolo venne escluso sia da un’attiva partecipazione politica sia da un’esplicita ratifica della struttura giuridica del nuovo Stato che vedeva rafforzato il potere centrale e diminuita l’onnipotenza delle maggioranze democratiche dagli equilibri costituzionali e dal controllo di costituzionalità delle leggi. Una costituzione che serviva soltanto agli interessi conservatori. La controrivoluzione si spiega con il prevalere degli interessi della proprietà mobiliare e della finanza, dei possessori di titoli pubblici, del commercio e della navigazione, tutto a scapito degli agricoltori e debitori La crisi di un grande impero: -Il revisionismo, o meglio la scuola imperiale, rilegge la rivoluzione a partire dall’Impero britannico tra XVII e XVIII secolo. Netta e spiccata simpatia per l’Inghilterra e vivo desiderio di un riavvicinamento fra le due nazioni. La scuola imperiale sostituisce al concetto romantico di nazione il principio imperiale o un ideale sovranazionale, inserendo la rivoluzione in un contesto più ampio. L’Inghilterra diventa un elemento centrale e cessa di essere quel tiranno nemico dell’umanità, e viene anzi messo in luce come la classe dirigente inglese avesse guardato al bene di tutti i membri dell’impero. -Per Andrews sarebbe bastato poco più spirito di cordialità e compromesso da parte degli americani e un poco meno id ignoranza e ostinazione da parte degli inglesi per evitare il conflitto. -Il problema centrale è quello della libertà costituzionale dal Parlamento inglese e non le ragioni economiche, fattori secondari. Il pensiero politico della rivoluzione americana: -Nel pensiero politico americano, a differenza di quello europeo, non troviamo grandi geniali opere politico- filosofiche, ma piuttosto un diffuso senso pratico capace di adattare in modo pragmatico la fedeltà ai principi e alla realtà. Quella americana fu una rivoluzione senza ideologie e senza dogmi, senza un preordinato schema di società da realizzare. Non si può trovare in questa lotta niente che assomigli ai moti risorgimentali europei né l’anticipazione del concetto di nazione. Il pensiero dei coloni scaturisce dalla lotta pratica si sviluppa nel corso della battaglia politica, enuclea i suoi principi nella tensione di un contrasto che li depura da ogni astrattezza. Si tratta di un pensiero vico che tocca la realtà dei problemi, non di eleganti e sottili disquisizioni giuridiche di avvocati di provincia, desiderosi soltanto di fare sfoggio della loro erudizione. -Nell’Illuminismo americano mancano i momenti salienti che contraddistinguono quello francese: il dispotismo illuminato, la lotta contro il feudalesimo, e infine quella religione laica che si sviluppa con il culto della dea ragione. -Il costituzionalismo è l’elemento centrale dell’esperienza politica americana negli anni 1761-1787; e non is può derivare dalla filosofia giusnaturalistica lo Stato federale, il judicial review, la separazione dei poteri e il giudizio per la giuria che matura piuttosto da una concezione giuridica anti-positivista la quale si oppone alla riduzione di tutto il diritto ad un mero comando del sovrano. -Gli americani intuiscono che la stabilità e l’efficienza dell’esecutivo e il rafforzamento del suo potere, potevano anche conciliarsi con una maggiore libertà e sicurezza per i cittadini nel godimento dei loro diritti. La costituzione rigida, la stabilità dell’esecutivo, i vasti poteri riservati al giudiziario per impedire una maggioranza arbitraria, l’attenzione ai diritti dei singoli, delle minoranze, dei gruppi, e infine l’abitudine a vedere nei rappresentanti semplicemente dei mandatari, che devono essere al servizio del paese, e non già un’elite carismatica che può forgiare a suo piacimento i destini della nazione: tutto questo permette la democrazia in un grande Stato. E’ in questa soluzione costituzionale del problema della moderna democrazia ce va riscoperto il contributo dato dal pensiero politico americano dell’età della Rivoluzione alla cultura proporzione alla propria popolazione, eletti dal popolo; perfezionava il compromesso il fatto che il senato era competente nella politica estera, mentre alla camera dei deputati era riservata la competenza in materia finanziaria. Fu scelto poi d’accordo un esecutivo monocratico, eletto direttamente dal popolo; la costituzione federale non prevedeva una dichiarazione dei diritti: essi furono votati in un secondo tempo, nel 1791, e costituiscono i primi dieci emendamenti. -Si attribuisce al potere giudiziario il compito di garantire ai singoli stati, come allo stato federale, l’esercizio dei diritti loro assegnati dalla costituzione -> i poteri del legislativo sono definiti e limitati; e affinchè questi limiti non possano essere male interpretati o dimenticati, la costituzione è scritta. E’ espresso compito e dovere del potere giudiziario dire quale è la legge. Le carte regie e i tre tipi di colonizzazione: -All’interno dei comuni caratteri dell’espansione colonia del tempo, quella inglese presenta una fisionomia tutta sua propria, nella misura in cui la formazione di queste compagnie commerciali era l’espressione della vitalità di una società fiduciosa nella libera iniziativa dei singoli, e politicamente gelosa delle proprie autonomie. -Il carattere privatistico della colonizzazione inglese dell’America, scarsamente controllata da parte della monarchia perché troppo impegnata nei problemi di politica interna, consentì una varietà e una pluralità di esperimenti, dominati dagli ideali i più disparati. -La colona in proprietà, era una soluzione omogenea alla struttura politico-sociale dell’Inghilterra, dove il Lord del manor svolgeva importanti funzioni amministrative e aveva poteri signorili. Dopo la Gloriosa rivoluzione e la vittoria del parlamento la stagione delle colonie in proprietà era ormai definitivamente tramontata. -Dopo il fallimento di alcune iniziative individuali alla fine del 500 si rese necesario unire le forze: le società costituite ottennero dalla corona, assieme al riconoscimento della loro personalità giuridica, il privilegio o il monopolio di commerciare e di sfruttare il continente nord americano. La politica di queste compagnie prevedeva stanziamenti al fine di stabilire alcuni punti strategici atti al commercio, allo sfruttamento delle eventuali risorse minerarie e alla difesa; ma non aveva certo come fine quello del popolamento. Le due compagnie commerciali per il nord America, si deve dire che esse risultarono subito imprese economicamente fallimentari. -L’incorporation inizialmente era servita per dare personalità giuridica a una compagnia coloniale, la cui sede era nella madre patria; col tempo servirà a riconoscere l’autonomia di comunità politiche americane già esistenti da diversi anni. -Era radicalmente mutata la finalità di questa iniziativa coloniale: non era più commerciale, ma di popolamento; non più di lucro, ma di testimonianza religiosa. Tuttavia lo strumento della società per azioni si era duttilmente piegato, sino al punto di consentire la formazione di una comunità politica autonoma, fondata su un principio esclusivamente religioso. L’esperienza coloniale: Covenants, Bodies of Liberty, Frames of government -L’esperienza coloniale ebbe il suo punto di partenza nelle carte concesse dal re, ma conosce anche vie del tutto autonome -> effettiva indipendenza dalla madre patria, indipendenza che le costringe a risolvere i problemi dell’organizzazione del governo e a legittimare il proprio esistere in queste nuove terre. -Il covenant diventa un contratto sociale in base al quale si forma un’autonoma comunità politica che pone come base del suo esistere il principio di un governo basato sul consenso della maggioranza -> non c’è comunque desiderio di staccarsi dall’Inghilterra -La storia di questi nuovi stanziamenti è complessa, e ci sono diverse motivazioni che spingono i coloni ad uscire dai vecchi insediamenti per cercare nuove terre. 1. Emigrazione interna che partiva dal Massachusetts e costituzione di covenants stesi con l’intenzione di costituire un piccolo Stato che si instaura ex novo mediante un contratto sociale 2. Emigrazione dettata da motivi economici, e meno da motivi politici e religiosi 3. Emigrazione dettata dalle persecuzioni religiose -Alla base del covenant religioso e della corporation mondana stanno gli stessi principi: si tratta sempre della libera unione di più persone per il perseguimento dei fini comuni. -Le prime istituzioni americane si ispirano non al Parlamento inglese, ma alla corporation; e della corporation nascono l’assemblea generale dei freeman e il rapporto fiduciario (trust). Il fatto nuovo è che mentre in Inghilterra le corporations erano associazioni private all’interno del regno e derivavano la propria persona ficta dalla volontà del re, in America invece le comunità nate attraverso gli stessi strumenti giuridici erano di fatto vere e proprie comunità politiche superiorem non recognoscentes. -Sin dal 1638 i magistrati del Massachusetts insistettero con i loro vicini sull’urgente necessità di stabilire un’alleanza o meglio di formare una confederazione fra tutti gli stanziamenti della Nuova Inghilterra. -Queste tre federazioni –Connectitut, New Haven, Rhode Island- presentano una serie di elementi comuni, che conviene rapidamente sottolineare. In primo luogo, abbiamo il passaggio da un’organizzazione di governo cittadina ad una coloniale o statale; in secondo si può rilevare il carattere federale di queste costituzioni; in terzo luogo queste nuove costituzioni risposano su principi democratici. La somiglianza con le moderne costituzioni democratiche s’arresta a questo punto: non contiene infatti una dichiarazione dei diritti individuali. Inoltre non è una costituzione rigida, nel senso che poteva essere modificata con le normali procedure legislative. Tre tipi di conflitto nelle Colonie: -Sin dall’inizio della vita di ciascuno stanziamento, vediamo apparire tensioni più o meno forti fra i coloni, alle prese con i duri problemi della vita quotidiana, e i concessionari delle carte. 1.Virginia (1618): convocazione di un’assemblea rappresentativa, eletta a suffragio universale da tutti i coloni della Virginia. Nell’estate del 1619 viene tenuta la prima assemblea legislativa della storia coloniale americana. Da tempo, infatti, i coloni si lamentavano della gestione assurda degli affari della Virginia da parte della Compagnia. Tuttavia le nuove istituzioni della Virginia consacravano una struttura di potere dualistica: da un lato la compagnia (e poi il re), che nomina il governatore e il Consiglio di Stato, dall’altro i coloni che eleggono l’assemblea; una struttura dualistica che permarrà sino alla rivoluzione. 2. La colonia della baia del Massachusetts tra il 1630 e il 1648 presenta un tipo di tensione ben diverso: infatti il conflitto non intercorre fra la madre patria ed i coloni, ma fra gli stessi coloni e cioè fra i freeman e il gruppo dirigente della Compagnia. La common law fu così la vera fonte del diritto del Massachusetts, ma i coloni americani vi aggiunsero qualcosa, che derivava dalle particolari condizioni della frontiera, in cui le strutture sociali erano nuove e gracili e gli individui si abituavano a far conto solo su se stessi. 3. Pennysivania: queste è una delle costituzioni più singolari nella misura in cui riflette direttamente i nuovi orientamenti culturali europei. Il frame of government è una dichiarazione dei diritti e una costituzione degli organi di governo. Ogni anno doveva essere eletta, con un mandato imperativo, un’assemblea dei rappresentanti de coloni; e la sua convocazione doveva effettuarsi indipendentemente dalla volontà del governatore, eletto dal proprietario. La riflessione costituzionale sull’esperimento americano: -John Adams fu sin dal 1765 uno dei principali esponenti dell’opposizione all’Inghilterra del Massachusetts e concluse la sua carriera politica prima come vicepresidente (1789) poi come presidente (1796) degli Usa. La tesi dell’opera dell’Adams è oltremodo semplice: il tema dominante è quello della balance, cioè dello Stato misto, che permetterebbe un governo di leggi e non di uomini. -Anche il Federalist è un’opera nata per una battaglia politica: si tratta di una serie di 85 articoli pubblicati su quattro giornali americani dal 27 ottobre 1787. Gli articoli erano stesi da Hamilton, Jay e Madison. L’unità del comando consente non solo una costante e uniforme applicazione delle leggi, ma soprattutto garantisce una giusta dose di sottomissione ai voleri del popolo e un giusto senso di responsabilità. -Il Federalist si chiude con l’esame del potere giudiziario, in cui deve manifestarsi la maestà dell’autorità nazionale.
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