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La Rivoluzione Francese: Il Processo di Transformazione della Francia, Sintesi del corso di Storia Moderna

La Francia come il luogo in cui si verificarono le idee illuministe e del riformismo monarchico, e come il luogo in cui la rivoluzione francese iniziò. Il testo tratta della crisi finanziaria francese del 1750, della prima fase della rivoluzione (1788-1791), della condanna a morte di Luigi XVI e della successiva età napoleonica. Viene inoltre descritta la campagna militare contro l’Austria e l’Egitto, e la fine dell’impero napoleonico.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 27/01/2022

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sara-farina-11 🇮🇹

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Scarica La Rivoluzione Francese: Il Processo di Transformazione della Francia e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! RIVOLUZIONE FRANCESE Prima della rivoluzione A occidente come a oriente si è visto svilupparsi un riformismo politico di carattere comune come quello di una lotta contro il potere successivo e il privilegio detenuto dai due pilastri fondamentali della società di antico regime. Questi pilastri erano l'aristocrazia e il clero. Il centro di questo processo vede come protagonista, o centro da cui esso nasce la Francia il paese nel quale l’illuminismo aveva messo le sue radici e dal quale le sue idee si erano allargate per tutto il resto dell’Europa, il paese nel quale la monarchia aveva da più tempo provato a ridurre lo spazio del clero e dei nobili in politica. I risultati di quello sforzo erano stati più evidenti nel clero a differenza della politica. La Francia dunque divenne il luogo nella quale si sarebbe potuto verificare le idee illuministe e del riformismo dei monarchi. Ma la condizione del paese nel 700 dopo la guerra dei 7 anni non era brillante. Tra l’altro nel 1750 la Francia comincia ad affrontare una crisi finanziaria che nasceva dal suo precedente debito pubblico frutto di un sistema di tassazione forte che incideva molto anche sui contadini che pian piano alla fine degli anni 60 del 700 furono aggravati da una crisi della produzione del grano. I borghesi invece si ritrovarono ad affrontare un commercio internazionale sempre più agguerrito con l'Inghilterra. Solamente i nobili e gli ecclesiastici non erano toccati minimamente dalle grandi tassazioni. Salito al trono Luigi 16 nomina controllore delle finanze Jacques Turgot,economista legato alle idee illuministe, affrontando con un programma ben preciso la crisi fiscale. Il programma prevedeva una libertà di commercio , libertà di lavoro manifatturiero, diminuzione della tassazione sui contadini e diminuzione dei tanti privilegi distribuiti all’aristocrazia e al clero. Ma Luigi 16 non seppe affiancare il suo ministro tanto che poi a breve verrà sostituito da Jacques Necker. Che piuttosto che insistere sulla tassazione gli sembrò più opportuno agire sul contenimento delle spese,riducendo così pensioni appannaggio e riportò sotto la gestione diretta dello Stato la riscossione delle imposte. Decise nel 1781 di rendere pubblico il bilancio dello Stato suscitando così l'ira nei nobili che vedevano così rivelati al pubblico i loro privilegi. E così piano piano che la Francia scivolò in una rivoluzione. La prima fase della grande rivoluzione Il 25 settembre del 1788 il Parlamento di Parigi chiarì che le modalità di convocazione degli Stati Generali dovessero essere quelle adottate nel 1614 quindi una riunione separata dai tre ordini Nobiltà clero e terzo stato cioè la borghesia. Ne Luigi 16 ne Necker ebbero il coraggio di opporsi a una decisione voluta dalla nobiltà che di fatto consegnava la maggioranza nelle decisioni all’alleanza dei due c’eri privilegiati. Si limitarono solo a prevedere di raddoppiare il numero dei rappresentanti del terzo stato e di indicare che tutti i francesi avrebbero potuto indirizzare al sovrano le loro richieste affidando nel corso dell’assemblea elettorale dei documenti ai loro rappresentanti. Nel 1789 la Francia fu assalita da una serie di comizi assemblee e riunioni. E tutto questo avveniva in un momento di grave crisi economica e sociale della Francia: pessimi raccolti, rivolte popolari per l’aumento del prezzo del pane. A Parigi l’abitazione dei più poveri si accompagnava a un tentativo di attacco del re all’assemblea, le proteste sociali si unirono a quella della politica e nel 14 luglio del 1789 una folla in irà per la presenza di truppe straniere a favore del re, assali la Bastiglia. Sarà questa la data di inizio della rivoluzione francese. Ciò che segui nel 14 luglio fu sia una sollevazione del mondo contadino contro i feudali, che attraverso tutta la Francia con una serie di assalti ai castelli saccheggi e incendi, dall’altra parte l’assemblea nazionale votó l’abolizione della feudalità e la fine di ogni privilegio che fosse un contrasto con il principio di uguaglianza dei diritti. Il 26 agosto del 1789 l’assemblea approvò la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino. Luigi 16 mostro sfavore a quella nuova fase della Francia dopo la trasformazione degli stati generali in assemblea costituente. Il sovrano sotto la pressione del popolo di Parigi fu costretto a lasciare Versailles dove si era rifugiato e ritornare in città dove sembró avviarsi una collaborazione tra re e assemblea la quale si impegnò in quei momenti a creare una costituzione Nacque allora la “società degli amici della costituzione “ detta poi dei “giacobini” e con essa quella dei “cordiglieri “ con più tardi quella dei “ foglianti “. Ma l’attività legislativa dell’assemblea mirò a colpire i privilegi della nobiltà e del clero secondo un percorso ispirato alle linee illuministe. Vennero nazionalizzati i beni della Chiesa, venne approvata la costituzione civile del clero con la quale gli ecclesiastici venivano considerati soggetti pubblici al controllo dello stato. Al clero inoltre fu imposto anche un giuramento di fedeltà alla rivoluzione. Arriva infine la riforma fiscale con l’istituzione di un'imposta e una tassa sulla ricchezza mobile. La Francia venne suddivisa in 83 dipartimenti organizzati al loro interno in cantoni e comuni. Luigi 16 però si oppose alle decisioni dell’assemblea tant’è che nel 1791 tentò di lasciare segretamente Parigi con la famiglia, ma scoperto venne immediatamente riportato a Parigi. Il fallimento della prima fase del conflitto sembrò lasciare speranze nel sovrano, però si ebbe un movimento in difesa della patria e della rivoluzione, ben espresso dai volontari marsigliesi che accorsero a combattere contro un'invasione straniera. Questa mobilitazione contro il sovrano e la corte,fu una delle manifestazioni più violente, la popolazione di Parigi suddivisa in piccoli gruppi di giacobini di Danton e Robespierre ponendo sotto il loro controllo il re e la famiglia reale.Il moto era rivolto all’Assemblea legislativa che aveva condotto la Francia in guerra. Tra le prime misure della nuova assemblea, ci fu l'abolizione della monarchia e la proclamazione della repubblica. 1793 avvenne la condanna a morte di Luigi 16 insieme a poi a tutta la famiglia reale, che portò però a un conflitto nel mondo coloniale, la Francia rivoluzionaria così intraprese un periodo di terrore e pericolo che giustificò un esercizio del potere drastico, una vera e propria dittatura rivoluzionaria. Lo slittamento del potere dall’assemblea a un ristretto gruppo di uomini ovvero i giacobini cominciò subito dopo l’uccisione di Luigi 16 con la creazione del Comitato di salute pubblica e un tribunale . L’eccezionalità della situazione non consentì l'entrata in vigore della costituzione. Robespierre intanto provò ad eliminare tutti quei gruppi che rendevano meno il suo controllo sulla situazione politica,anche se gia all’interno del gruppo dei giacobini al comando incominciarono a nascere delle opposizioni che non si sentivano più al sicuro della dittatura di Robespierre.
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