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La Rivoluzione Francese: Fine della Monarchia, Nascita della Repubblica, Slide di Storia

La Rivoluzione Francese pose fine alla Monarchia e istituì la Repubblica in Francia. La società era divisa tra contadini, nobiltà e clero, con il Terzo Stato subendo pesanti oneri feudali e tassazioni. La crisi economica portò alla convocazione degli Stati Generali e all'Assemblea Nazionale Costituente. Il 14 luglio 1789, il popolo assaltò la Bastiglia, segnando l'inizio della Rivoluzione. L'Assemblea approvò la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, abolendo il sistema feudale. Nel 1791, Luigi XVI tentò la fuga, ma fu fermato. La Costituzione civile del clero fu promulgata e la Chiesa divenne fedele alla Costituzione. Luigi XVI abbandonò Versailles per Parigi, perdendo il titolo di 're di Francia'. L'Assemblea requisì i beni della Chiesa per risanare il deficit dello Stato. Nel 1792, la Francia dichiarò guerra all'Austria e alla Prussia, e la monarchia cedette il potere ai sanculotti e ai montagnardi, instaurando la Convenzione Nazionale.

Tipologia: Slide

2020/2021

Caricato il 16/03/2022

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Scarica La Rivoluzione Francese: Fine della Monarchia, Nascita della Repubblica e più Slide in PDF di Storia solo su Docsity! La Rivoluzione Francese La Rivoluzione Francese La Rivoluzione francese rappresenta l’evento che pose fine alla Monarchia ed istituì la Repubblica in Francia. E’ anche un periodo che fa da spartiacque tra l’Età Moderna e l’Età Contemporanea. Convocazione degli Stati Generali Nella primavera del 1789 Luigi XVI fissò la prima Assemblea dei tre «stati» o «ordini» e il 5 maggio dello stesso anno si riunirono, nella reggia di Versailles, gli STATI GENERALI. La prima questione che si toccò fu il sistema elettorale all’interno dell’assemblea: ● voto PER ORDINE, cioè un voto per ciascun ordine. Maggioranza della nobiltà e del clero uniti contro il Terzo stato (2 voti contro uno); ● voto PER TESTA, cioè un voto per persona. Maggioranza del Terzo stato su clero e nobili (578 voti contro 561). Il re alimentò il clima di tensione e sottolineò i privilegi esistenti: - scelse come sede Versailles, simbolo dei privilegi; - obbligò il Terzo stato a vestirsi con un austero abito nero, mentre gli altri due ordini si presentarono nei loro abiti sfarzosi. presentate al Re, raccolsero le lagnanze e le richieste della nazione: erano il materiale di lavoro degli Stati generali. “Giuramento della Pallacorda” e “Assemblea Nazionale costituente” Il Terzo stato si considerò l’unico e vero rappresentante della nazione e si definì «ASSEMBLEA NAZIONALE» e il 20 giugno 1789 dove si giocava alla pallacorda, i deputati giurarono con l’obiettivo di emanare una costituzione e il 9 luglio si proclamarono «ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE» Atto clamoroso che dichiarava automaticamente la caduta degli Stati generali, e venivano sostituiti da un’assemblea sulla quale il Re non aveva più alcun potere. Il «Giuramento della pallacorda» segnò L’INIZIO DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE. La Rivolta di Parigi Il 14 luglio 1789 il popolo parigino si ribellò ed assaltò la BASTIGLIA (carcere-fortezza in cui erano detenuti i prigionieri politici e simbolo dell’antico regime). Gli insorti presero il controllo del Municipio e venne organizzata una milizia volontaria (GUARDIA NAZIONALE), sotto la guida del generale Joseph de la Fayette. Il marchese Joseph de la Fayette era un aristocratico illuminista molto popolare in Francia per aver partecipato come volontario alla Rivoluzione americana. la bastiglia oggi Dal 1880 il 14 luglio è festa nazionale I club politici Il 3 settembre del 1791 venne finalmente approvata una nuova COSTITUZIONE e furono indette le prime elezioni. Dai loro risultati nacque il PARLAMENTO che i francesi chiamarono «Assemblea nazionale legislativa», composta da tre nuovi schieramenti politici: ● membri del club dei GIACOBINI di Robespierre; dai CORDIGLIERI di Marat e Danton e infine il club dei GIRONDINI. ● i moderati della PIANURA, detta anche PALUDE, detto il partito degli «indecisi». ● e i FOGLIANTI, con La Fayette I club politici Maximilien de Robespierre (1758-94), piccolo borghese di provincia si distinse come Oratore nella Costituente. Severo nei costumi fu chiamato «l’incorruttibile» I club politici Jean-Paul Marat (1743-93) era medico, scienziato e intellettuale. Fondò il giornale «L’ami du peuple» con le cronache dei lavori dell’Assemblea. Dalla monarchia alla repubblica La monarchia era finita e la Rivoluzione cadeva nelle mani dei sanculotti e dei montagnardi (giacobini e cordiglieri favorevoli alla Repubblica e portavoce del popolo e della piccola e media borghesia), che li sostenevano. Essi sciolsero l’Assemblea legislativa e imposero nuove elezioni – questa volta a suffragio universale – dalle quali uscì un nuovo Parlamento chiamato CONVENZIONE NAZIONALE. Il suo primo atto fu la proclamazione della REPUBBLICA, il 21 settembre 1792. Lo stesso giorno dell’insediamento della Convenzione, il 20 settembre, l’esercito francese ottenne la sua prima vittoria a Valmy resistendo impavidamente ai prussiani. Sotto la spinta dei sanculotti, appoggiati da Cordiglieri e Giacobini, fu deciso che il re dovesse essere processato per tradimento. Riconosciuto all’unanimità colpevole (favorito l’emigrazione di molti aristocratici e aver finanziato la propaganda antirivoluzionaria), Luigi XVI venne ghigliottinato il 21 gennaio 1793. Problemi esterni e interni Dopo Valmy ci furono numerosi successi militari francesi in Savoia, in Belgio e lungo il Reno. Si seguì la linea «dell’esportazione» della rivoluzione, cioè una politica di annessione dei territori conquistati militarmente. La ribellione della Vandea sottolineò la frattura tra contadini e la borghesia urbana protagonista della rivoluzione. Contro la Francia rivoluzionaria sorse la prima coalizione (1793-95) con Inghilterra, Prussia, Austria, Spagna, Regno di Sardegna, Granducato di Toscana, Stato della Chiesa e Regno di Napoli. Coalizione che tolse alla Francia i territori conquistati. Nel 1793 nella Vandea, un dipartimento della Francia occidentale, i contadini diedero vita a una ribellione controrivoluzionaria. Ai contadini si unirono i nobili e il clero refrattario. La ribellioni durò diversi anni e indebolì i governi rivoluzionari. Robespierre crea il comitato di salute pubblica Per eliminare ogni possibile opposizione Robespierre tolse la maggior parte dei poteri alla Convenzione e formò il 6 aprile 1793, un COMITATO DI SALUTE PUBBLICA (cioè di salvezza nazionale) costituito da sole cinque persone e dotato di pieni poteri. Inoltre furono istituiti dei tribunali speciali incaricati di giudicare i controrivoluzionari. Inoltre, Robespierre emanò la «legge sui sospetti» che permetteva al Comitato la libertà assoluta di reprimere i nemici veri o presunti. Nell’agosto del 1793 Robespierre istituì la leva di massa e i borghesi potevano accedere alle alte cariche militari, prima riservate all’aristocrazia.
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