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La società francese prima della rivoluzione, Appunti di Storia

La composizione della società francese prima della rivoluzione, la situazione economica e politica del paese durante il regno di Luigi XVI e le cause che portarono alla rivoluzione. Si parla anche della convocazione degli Stati generali e della formazione dell'Assemblea nazionale costituente. Viene descritta la presa della Bastiglia e le conseguenze che essa comportò. Il documento potrebbe essere utile come appunti o riassunto per uno studente che sta studiando la rivoluzione francese.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 03/01/2024

staalight
staalight 🇮🇹

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Scarica La società francese prima della rivoluzione e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! È importante vedere com’era strutturata la società francese per capire le ragioni che portano alla rivoluzione. COMPOSIZIONE SOCIETÀ FRANCESE Fino al XIV secolo circa, il 98% dello Stato era composto dal Terzo stato (contadini, operai, manifattori, banchieri, commercianti, borghesi…), lo 0.5% dal clero e 1.5% dai nobili. La situazione era molto squilibrata. SITUAZIONE IN FRANCIA PRIMA DELLO SCOPPIO DELLA RIVOLUZIONE Luigi XIV era il simbolo dell’assolutismo monarchico. Lo avevano caratterizzato due elementi, il centralismo (concentrare tutto il potere nelle sue mani) e la razionalizzazione (utilizzare la razionalità in tutti i provvedimenti che vengono effettuati). I suoi successori non riescono a imporre il modello assolutistico ai ceti privilegiati e alla borghesia e quindi si crea la crisi di tipo sociale, economico e politico. Ci troviamo negli anni 70/80 del 1700 durante il regno di Luigi XVI. Il bilancio dello stato è in crisi, perché il sovrano e la sua corte, nel corso del tempo, avevano continuato a sperperare i beni. Per migliorare la situazione bisognerebbe ridurre le esenzioni di cui godono la nobiltà e il clero; infatti questi due ceti (che erano i più ricchi e quindi potevano dare contributo maggiore allo stato) erano esenti dal pagare le tasse. I ministri delle finanze di Luigi XVI non riescono a riformare il sistema fiscale francese perché sono ostacolati dalla resistenza dei ceti privilegiati. Il ministro Necker cercherà di proseguire il lavoro di Colbert, facendo sì che la popolazione e il governo degli stati vicini, conoscessero il sistema economico francese. Vorrà: - togliere il protezionismo colbertiano - riaprire i mercati, e per farlo dovrà acquistare la fiducia del sistema economico delle altre nazioni. Per realizzare l’ultimo punto, pubblicherà i bilanci dello stato. Il ministro aveva però modificato il bilancio, facendolo risultare attivo, in modo tale da essere credibile agli occhi del popolo francese e agli occhi delle altre grandi potenze, perché possano investire sulla Francia. Commette un errore. Mette in mostra anche i bilanci delle spese fatte per la corte, spese che sono molto alte, e la popolazione che fino a quel momento aveva vissuto in miseria, aggraverà ancora di più la situazione del re di Francia, che allontanerà il ministro e decise di non eleggere più un ministro delle finanze, ritenuto inutile. Si crea la crisi perché il popolo è affamato: è da secoli che i popolani sono sfruttati e tassati pesantemente, senza ricevere nessun beneficio. Il sovrano ha paura perché il popolo inizia ad essere affiancato dagli intellettuali illuministi, dai borghesi e da alcuni gruppi di clerici e nobili illuminati. Luigi XVI convoca gli Stati generali (un parlamento in cui sono rappresentati i tre ordini della società), che non venivano convocati da un secolo, visto che era presente la monarchia assoluta. Si deve arrivare alla decisione di come alcune delle proposte fatte dal sovrano debbano essere votate. Al sovrano viene chiesto di: - togliere alcuni privilegi a clero e nobiltà - uniformare il sistema economico Il primo problema è come svolgere la votazione, perché clero e nobiltà vorrebbero che fosse votato per ordine (per ogni ordine un voto). Se fosse così, loro avrebbero sempre la meglio sul Terzo stato. Quest’ultimo chiede il voto per testa (ogni individuo rappresentato all’interno dei tre ordini, deve poter votare autonomamente). Erano presenti molti rappresentanti del Terzo stato (coloro che avevano un supporto economico maggiore rispetto agli altri) e loro sono in numero maggiore rispetto al numero di rappresentanti di nobili e clero messi insieme. RIVOLUZIONE FRANCESE In più alcuni membri del clero e della nobiltà, sono convinti che il Terzo stato sia positivo per la continuazione di un sistema stato, che altrimenti verrebbe abbattuto. Nonostante questo però, il clero e la nobiltà vogliono conservare l’Antico regime, mentre il Terzo stato vuole modernizzare il tutto. Il re decide che si voterà per ordine. Cosa comporta tutto ciò? I rappresentanti del Terzo stato si ribellano e si rinchiudono nella sala della pallacorda a Versailles, giurando di non uscire finché la maggior parte delle loro richieste verranno accettate. Si riuniscono anche in Assemblea nazionale con l’obiettivo di dare alla Francia una costituzione. Il sovrano, a questo punto, ritiene necessario convincere le altre due classi ad inserirsi nella sala della pallacorda, in modo tale che l’assemblea nazionale, composta solo da Terzo stato, non raggiunga il proprio obiettivo. Si forma l’assemblea nazionale costituente, volta alla stesura della costituzione. All’interno di questa assemblea si sviluppano tre tipologie politiche: - aristocratici e monarchici: sono i conservatori che vogliono mantenere lo stato costituito e il monarca come gestore del potere - democratici: sono i più rivoluzionari, vorrebbero abbattere la monarchia e fondare lo stato sulla costituzione - costituzionali: non sono avversi alla presenza del monarca, ma vorrebbero che egli accettasse e rispettasse la costituzione Luigi XVI cerca di acconsentire ad alcune richieste del Terzo stato, parlando e discutendo con loro, ma è un po’ intimorito, quindi fa schierare una parte dell’esercito a Versailles, in modo tale da essere tutelato in caso di sommossa. Questo è un passo errato, perché viene visto come un gesto di forza, gesto che i rivoluzionari stavano combattendo (quella della violenza che il sovrano fa, nel momento in cui vuole ottenere qualcosa). Il popolo della città inizia a ribellarsi. Il 13 luglio 1789 viene assalito il municipio di Parigi, l’Hotel de ville, e il giorno successivo, il 14 luglio 1789, viene attaccata la Bastiglia (simbolo del sistema conservatore perché era la prigione dove venivano mandati gli avversari politici del sovrano) dai Sanculotti (coloro che appartenevano alla media borghesia e venivano chiamati così perché portavano i pantaloni lunghi, a differenza dei nobili che portavano quelli a metà gamba, quindi sans-culotte). In questo momento nella Bastiglia non si trovano solo un paio di avversari politici del re, ma si trovano delle armi di riserva utilizzate dall’esercito. I popolani saccheggiano la Bastiglia. Cosa comporta la presa della Bastiglia? Essa era stata fatta dalla massa cittadina (uomini e donne contadine, borghesi…). Quando una rivoluzione è così violenta, tutte le classi sociali vengono coinvolte, in questo caso: - il sistema aristocratico era stato coinvolto negli stati generali per la ribellione del Terzo stato - il sistema borghese, all’interno del Terzo stato e nella presa della Bastiglia - la categoria contadina, vedendo tutta questa confusione, decide di ribellarsi anche lei Fondamentalmente la rivoluzione francese è la rivoluzione di Parigi: Parigi è importante perché è il centro della Francia e qui si trova la maggior parte delle persone. Da Parigi la rivoluzione si estende sulla massa contadina che sta al di fuori della capitale. La massa contadina chiede: - le terre - la libertà dalle oppressioni dei nobili/borghesi Assalirà i castelli dei signori, non per ucciderli, ma per trovare i documenti che: - legano i contadini ai signori - testimoniano le corvée, ovvero le prestazioni obbligatorie che il contadino doveva al signore. Le corvée non erano solo tasse ma anche dei compiti che venivano dati al contadino. Politica estera: COSA SUCCEDE ALL’ESTERNO DELLA FRANCIA Le potenze monarchiche e imperiali non stanno solo a guardare quello che succede nel territorio francese, ma stanno cercando di organizzare una guerra contro la Francia rivoluzionaria, per evitare che la rivoluzione, dalla Francia, passi ai loro territori. In più negli stati vicini alla Francia erano andati a vivere i preti refrattari, e loro potevano far conoscere la situazione della Francia ai popolani stranieri. La Francia capisce che potrebbe essere attaccata e nel 1791 si crea un’assemblea legislativa. Essa è composta da 745 deputati che si divideranno in tre fazioni: - a destra si mettono i foglianti: cercheranno di imporre le loro idee ai giacobini e girondini - in centro si mettono gli indipendenti (moderati): cercheranno di trovare un punto di intersezione tra i voleri delle altre due fazioni, per costituire una nuova forma di governo - a sinistra si mettono i giacobini e girondini: cercheranno di portare a buon fine il loro lavoro (vedi tabella) Coloro che si resero conto che la Francia non era pronta per andare in guerra furono i giacobini, guidati da Robespierre. Infatti il popolo francese è da due anni che: - è in lotta civile - le condizioni economiche sono disastrose - la popolazione e i rivoluzionari sono stanchi e incapaci di combattere Nonostante questo la guerra viene fatta comunque e si fa contro l’Austria e la Prussia. Viene creato l’inno nazionale francese, la marsigliese: è importante perché, attraverso il canto comune, si crea solidarietà nel popolo. Scoppia la guerra e i giacobini avevano ragione: la Francia non è pronta per andare in guerra. Nel 1792 i rivoltosi decisero di prendere possesso della residenza del re, le Tuileries. Da qui in poi, la monarchia francese è in declino. Prenderanno potere i Sanculotti e riprenderanno l’Hotel de ville e si forma una convenzione nazionale, che sostituisce l’assemblea costituente, che deve temporaneamente sostituire il sistema monarchico. Per far vedere la loro potenza i Sanculotti fanno le stragi di settembre, in cui assaltano le carceri parigine per uccidere tutti i prigionieri. LA CONVENZIONE NAZIONALE La convenzione nazionale durerà dal 1792 al 1793 e farà cambiare nome ai club politici, ma di fatto le persone rimangono sempre le stesse. Ci saranno delle novità: - scompariranno i cordiglieri - si divideranno i giacobini (a sinistra e verranno chiamati anche montagna) e girondini (a destra) che prima erano nella stessa coalizione - gli indipendenti prenderanno il nome dispregiativo di palude. Perché palude? All’inizio gli indipendenti sembravano avere una posizione rispettabile, invece in questa situazione sembrano volere una situazione statica (o stagnazione), letale per la Francia, e quindi sono chiamati in questo modo dalle altre due fazioni (stagnazione = palude) La prima vittoria che i rivoluzionari avranno nei confronti della coalizione esterna di Prussia e Austria, sarà quella di Valmy il 20 settembre 1792. Questa vittoria convincerà tutti a eliminare, inizialmente politicamente e poi fisicamente, il sovrano. Egli, insieme alla sovrana, verrà ritenuto colpevole, sia per la tentata fuga sia perché vengono trovati dei documenti che testimoniavano il suo aiuto, e quello di Maria Antonietta, per la fuga di alcuni nobili. I sovrani verranno processati e ghigliottinati nel 1793. La ghigliottina viene inventata in questo periodo per far soffrire meno i condannati alla pena di morte. DIFFERENZE GIACOBINI E GIRONDINI giacobini girondini ideologia egualitario, che comporta la distribuzione equa dei beni e equi diritti e doveri dei cittadini borghese, più spostata verso l’impresa politica democratici radicali e intransigenti, il governo del popolo nelle questioni dello stato in tutti gli ambiti democratici liberali, permettono l’intervento di altre forze e permettono il libero pensiero forma di stato repubblica repubblica economia controllo statale della vita economica (calmieramento dei prezzi, si fissa un costo massimo ai beni primari) libero gioco delle forze di mercato guerra dopo quella contro Austria e Prussia contrari, perché avrebbe messo in pericolo le conquiste della rivoluzione, esponendo la Francia alla reazione delle monarchie continentali favorevoli, perché ritenevano che solo la guerra avrebbe spezzato l’isolamento della Francia rivoluzionaria, assegnandole una posizione egemonica in Europa esponenti Robespierre Condorcet Vince la parte girondina per la guerra, quindi essa prosegue. Succede quello che avevano previsto i giacobini e Prussia e Austria, insieme ad altre potenze europee, si coalizzano nella prima coalizione antifrancese. Inizia a ribellarsi anche una regione sud-orientale della Francia, la Vandea, basata sull’agricoltura. Troviamo due classi sociali di lavoratori: - i contadini che non possiedono nulla - i contadini che hanno ottenuto territori con il sistema della suddivisione dei beni ecclesiastici fatta dallo stato Quando la Francia si trova in questa situazione rivoltosa, le due classi sociali perdono sicurezza. I primi non possono più lavorare, mentre i secondi non hanno più territori e quindi si impoveriscono. I girondini vengono sconfitti come fazione politica perché vengono considerati i colpevoli della guerra e gli abbattitori del sistema costituito. I giacobini prendono potere e il periodo in cui loro governano viene chiamato il periodo del Terrore. IL periodo del terrore ө In che cosa consiste? Consiste nel cercare di riportare all’ordine una società che da tempo non lo è, perseguitando e massacrando gli oppositori politici. Sale al potere Robespierre e come prima cosa cercherà di rivisitare la costituzione del 1791, perché era limitante (riguarda appunti sopra), e nel 1793 mette in atto questa rivisitazione. COSTITUZIONE 1793 Dice che: - le elezioni saranno fatte, non più per criterio censitario, ma per suffragio universale maschile - la forma di governo non era più la monarchia costituzionale, ma la repubblica - il potere legislativo viene affidato ad un’assemblea eletta dai cittadini Questa costituzione non entrerà in vigore subito, perché deciderà di sostituire la convenzione nazionale con il comitato di salute pubblica e si dedicò ad una epurazione (eliminazione di una categoria a seconda della propria discriminazione, in questo caso fatta da Robespierre nei confronti di coloro che sono definiti suoi avversari politici → per questo viene chiamato periodo del terrore) Un altro aspetto importante è quello dei giacobini nei confronti del sistema religioso. Si vuole abbattere la figura della divinità come ente superiore. Si vuole che l’unica divinità perseguibile fosse la Dea Ragione, Dea non esistente ma simbolo della razionalità dell’uomo e della sua capacità di agire indipendentemente da qualsiasi ente superiore. I giacobini più feroci iniziarono a eliminare tutti i simboli della cristianità e cancellarono il calendario tradizionale con i santi, per crearne uno repubblicano (il nome del mese cambiava a seconda delle caratteristiche climatiche di esso). Questo portò al Grande Terrore, fino al 1794, e adesso c’è il bisogno di affrontare e superare questa situazione drammatica. Si arriva al colpo di stato (uso la forza per raggiungere uno scopo) del termidoro (perché fatto nel mese del termidoro). Succede che: - c’è la soppressione del comitato della salute pubblica fondato da Robespierre - Robespierre viene ghigliottinato La nobiltà che era stata repressa, si ribellerà alle violenze che hanno dovuto subire usando la stessa moneta, quindi ci saranno dei massacri nei confronti dei giacobini fatti da questi nobili (Terrore bianco). A questo punto in Francia regnava la instabilità, sia politica sia economica. Si arriva ad una nuova convenzione termidoriana e si arriva alla terza, e ultima costituzione del periodo repubblicano. COSTITUZIONE 1765 Riprende la costituzione del 91: - si torna al suffragio censitario - oltre al parlamento, ci sono due camere: una legata al mondo popolare e l’altra al mondo alto-borghese, ed entrambe avranno il potere legislativo - il potere esecutivo verrà dato al direttorio composto prima da 5, poi da 3 membri. Il direttorio deve dirigere il sistema politico e prende il posto del sovrano nel governo monarchico e il posto di Robespierre nella dittatura del Terrore. IL SISTEMA ECONOMICO FRANCESE Il sistema economico francese non è mai stato gestito nel modo corretto: nessuna delle azioni fatte durante la rivoluzione aveva portato ad un miglioramento (messa in vendita dei territori del clero, assegnati…). Ogni tanto escono figure che vogliono rivendicare il sistema economico: una di queste è Babeuf (chiamato anche Gracco perché ai tempi romani, i fratelli Gracchi, avevano cercato di dare cibo a coloro che non ne avevano). Lui, anticipando il sistema comunista, rivendica la necessità e la possibilità che ogni individuo possa godere degli stessi benefici economici degli altri (ognuno deve avere la stessa possibilità economica). Secondo Babeuf, lo stato dovrebbe requisire tutti i beni territoriali e poi assegnarli equamente a seconda della necessità familiare. È convinto di questa idea ma lo Stato no, quindi lo incarcerano, processano e condannano a morte. Questa sua rivolta viene definita congiura degli eguali perché è una rivendicazione per un’uguaglianza economico-giuridica per tutti i membri della popolazione. Il direttorio si deve occupare di: - nemici politici interni e esterni - rivolte interne (come quelle di Babeuf) vuole dimostrare a tutti la sua potenza e quindi vuole conquistare alcuni territori al di fuori di quelli francesi, scontrandosi con le potenze europee. Dall’Austria pretende: - Belgio e Renania, due territori di confine, perché essi consoliderebbero la nazione Francia - Lombardia, territorio d’oltralpe più vicino al mondo rivoluzionario francese
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