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La Rivoluzione Francese e il suo impatto sulla storia europea, Appunti di Storia

Un'analisi della Rivoluzione Francese, evento che ha cambiato la storia europea del '800 e del '900. Si discute delle cause della rivoluzione, della sua matrice ideologica, delle tre rivoluzioni che la compongono e del suo impatto sulla società francese. Si parla anche dell'età napoleonica, del Congresso di Vienna e dei moti risorgimentali. Il documento potrebbe essere utile come appunti o riassunto per uno studente universitario di storia.

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 23/09/2022

A.sellandra
A.sellandra 🇮🇹

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Scarica La Rivoluzione Francese e il suo impatto sulla storia europea e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! RIVOLUZIONE FRANCESE Rivoluzione francese: evento spartiacque, epico, un’epopea, un evento mitologico. Pur trattandosi di un evento non italiano influenzerà fortemente tutta la storia del ‘800-‘900 europea (i moti risorgimentali, le guerre di indipendenza, avranno come modello la rivoluzione francese). Dopo di essa non sarà più possibile riportare indietro l’orologio della storia, non si potrà più tornare all’ANCIENT REGIME (regime antico, assolutistico, conservatore, autoritario, in cui il potere proveniva dall’alto; società tripartita, dove non ci sono ceti (c’era la possibilità di ascendere o discendere; possiede una base economica) ma ordini (hanno un valore giuridico; si nasce nobile e lo si è per sempre)). RIVOLUZIONE FRANCESE - RIVOLUZIONE RUSSA (fil rouge che collega i due eventi) —> - presa della Bastiglia in Francia - la presa del palazzo di inverno in Russia - lo zar in Russia e il sovrano con poteri assoluti di Francia - la povertà e la cornice saranno gli stessi in entrambe le parti; - dopo il crollo del potere assoluto in Francia (dell’ancien regime) e il crollo dello zarismo in Russia, nasceranno i partiti, che in Francia prenderanno il nome di CLUB (giacobini, cordiglieri, i girondini), progenitori degli attuali partiti (insieme degli individui con una stessa ideologia, stilano un programma e fanno in modo di realizzarlo; in questo caso si trattava di programmi rivoluzionari perché si voleva abbattere l’ancien regime). Collegata alla rivoluzione francese sarà l’età napoleonica, in cui spicca la figura di Napoleone; ci si chiede se sia stata davvero una figura importante e se sia giusto decantare le sue odi o se fosse un dittatore. Egli viene ricordato nell’ode “il cinque maggio” di Manzoni dove sul finire dice “ai posteri, l’ardua sentenza”, ovvero si riferisce a noi, al futuro. La rivoluzione è anche legata al CONGRESSO DI VIENNA (età della restaurazione, che aveva come obiettivo il ritorno alla forma originaria). Dopo l’età napoleonica, dopo che Napoleone aveva conquistato tutto quello che c’era da conquistare, verrà sconfitto a Waterloo da una coalizione; sarà mandato nell’isola d’Elba, da cui riuscirà a fuggire travestendosi da soldato inglese ad una festa di carnevale; ritornerà e sarà sconfitto fin quando non sarà mandato in esilio nell’isola di sant’Elena nell’oceano Pacifico, controllato dai soldati inglesi. Negli ultimi 100 giorni tutti i vari rappresentanti dei vari stati si riuniranno nel congresso di Vienna (1814-1815) e si ridefiniranno i confini geopolitici dell’Europa, spazzando via Napoleone; il congresso di Vienna voleva tornare al periodo prima di Napoleone, ma questo non fu possibile e quindi nacquero le società segrete (che tramarono la carboneria e poi diedero vita ai moti RISORGIMENTALI). La rivoluzione francese cambia la struttura sociale e politica della società. QUALI SONO LE CAUSE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE? La matrice ideologica della rivoluzione francese è l’ILLUMINISMO, ma sarà anche fortemente influenzata dalla rivoluzione americana, con la voglia di indipendenza. È definito EVENTO PERIODIZZANTE, c’è un prima e un dopo. PRIMA: la società dell’ancien regime DOPO: 1789, inizio della rivoluzione, finisce l’era moderna e inizia l’era contemporanea. Lo storico, di matrice marxista, Hobsbawm, ha scritto due libri: “l’Ottocento, il secolo lungo”, in cui afferma che l’Ottocento è iniziato nel 1789 ed è finito nel 1914 e il libro “il novecento, il secolo breve”, in cui afferma che il novecento inizia nel 1914 e terminando 1990 con la caduta del muro di Berlino e del comunismo. Si dice che la rivoluzione fosse UNA E TRINA, è una ma contiene al suo interno ben 3 rivoluzioni: - quella PARLAMENTARE: in Francia non vi era il parlamento. Vi era l’assemblea degli Stati generali (rappresentanti del clero, nobiltà e terzo stato). Il terzo stato non godeva di diritti, era tutto e niente. Rivoluzione definita una e trina - scoppia all’interno del parlamento (Stati generali); - è anche una rivoluzione contadina, che avviene nelle campagne; - è la rivoluzione dei sanculotti (san culotte: senza i pantaloni che indossavano i nobili, elasticizzati e di colore bianco; questo abbigliamento non era indossato dal popolo, il quale era minuto di pantaloni larghi, zoccoli e un cappello). 1700–> l’economia della Francia era prevalentemente agricola. Il clero e la nobiltà costituivano il 2% della popolazione, possedevano il 40% delle terre e non pagavano le tasse. Il 98% della popolazione era costituito dal popolo, possedeva degli obblighi feudali e pagava le tasse. Le finanze era state intaccate da tutte le guerre a cui la Francia aveva dovuto partecipare (guerra dei 7 anni con l’Inghilterra, il supporto alle colonie durante le guerre d’indipendenza). La soluzione a ciò potette essere solo il pagamento delle imposte da parte del 2%, cosa che venne ovviamente rifiutata. Luigi XVI convocherà gli Stati generali il 5 maggio del 1789, per risolvere il problema finanziario e cercare un compromesso affinché i due ceti privilegiati contribuissero con il pagamento delle tasse. I lavori non appena iniziarono trovarono degli ostacoli, come la divisione da parte dell’assemblea sui criteri di votazione; due erano le possibilità: o si votava per testa o per ordine (cosa che avrebbe danneggiato il terzo stato). Non si riuscì a raggiungere un accordo. I rappresentanti del terzo stato si proclamano assemblea costituente, abbandonano i lavori, si trasferiscono in un altro ambiente (sala della pallacorda, definita così perché si svolgeva uno sport simile al tennis). Nella sala, il 20 giugno del 1789 fecero un giuramento; giurarono di non sciogliersi e di dare alla Francia una nuova costituzione. Questo atto fu la prima crepa per contribuire alla demolizione dell’ASSOLUTISMO. Luigi XVI, temendo il terzo stato, fece confluire a Versailles delle milizie; quindi da una parte accetta la richiesta del terzo stato ma dall’altra già si prepara con un esercito affinché possa intervenire. Nelle città, soprattutto a Parigi, il popolo temendo un colpo di mano da parte de re assalta la Bastiglia, ovvero il carcere dove c’erano i detenuti politici, il quale era il simbolo dell’ancien regime; questo attacco avverrà il 14 luglio del 1789 (il 14 luglio è festa nazionale in Francia); i soldati spararono sulla folla e restarono ferite alcune centinaia di persone. Con l’attacco ci fu l’incontro tra la rivolta popolare e quella parlamentare, ma allo stesso tempo nelle campagne cominciò a diffondersi disordine, rivolta, tensioni, paure; i contadini, spinti dalla rabbia, cominciarono ad assalire le case dei patrizi, dei padroni, i castelli, a bruciare quelle carte che stipulavano i privilegi; per questo motivo, l’assemblea costituente propose l’abolizione degli obblighi feudali. La prima concretizzazione della rivoluzione francese fu la DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO firmata il 26 agosto del 1789 sul modello americano della DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA; la dichiarazione di proposta dal generale Lafayette.
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