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La Rivoluzione Industriale e la Rivoluzione Americana, Appunti di Storia

La Rivoluzione Industriale e la Rivoluzione Americana. La Rivoluzione Industriale ha portato a un forte sviluppo economico e demografico, grazie alla maggiore produttività dell'agricoltura e all'aumento delle opportunità di lavoro nelle città. La Rivoluzione Americana ha portato alla nascita degli Stati Uniti d'America, grazie alla frattura con la madrepatria inglese e alla lotta per l'indipendenza. anche le innovazioni agricole di questi anni e le conseguenze delle recinzioni dei terreni.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 24/10/2022

francydepe
francydepe 🇮🇹

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Scarica La Rivoluzione Industriale e la Rivoluzione Americana e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Nel 700 assistiamo a un forte sviluppo economico che determina di conseguenza un forte aumento della popolazione. La causa di questo aumento sta nel fatto che le malattie infettive vengono affrontate dalle società in maniera più efficace, ad esempio istituendo quarantene ma anche migliorando le pratiche igieniche, inoltre nuove tecniche di costruzione delle abitazioni limitano la circolazione di virus e batteri.
 Un altro elemento che favorì la crescita demografica fu la maggiore produttività dell'agricoltura.
 Va poi ricordato che le migliori condizioni socioeconomiche di questi anni abbassarono l'età media in cui ci si sposava, quindi in un società in cui vi era benessere gli individui tenevano a mettere su famiglia prima.
 L'aumento della popolazione riguarda in particolare le città; le maggiori città europee videro un maggiore aumento demografico.
 Buona parte della popolazione che si riversava in questi anni in città andava alla ricerca di nuove opportunità di lavoro: si trattava di persone appartenenti alle classi meno agiate che rappresentavano una mano d'opera poco qualificata ma anche poco costosa.
 INNOVAZIONI AGRICOLE DI QUESTI ANNI 
 L'agricoltura riuscì ad aumentare la produzione di risorse alimentari, questo fu dovuto a una maggiore disponibilità di terreni e di nuovi sistemi di irrigazione.
 In alcune aree dell'Europa assistiamo ad una vera e propria rivoluzione agraria (Gran Bretagna, Olanda, Francia, Italia settentrionale). Il primo elemento ad essere innovato in questi territori fu il modo di suddividere il terreno: si passò dal sistema di rotazione triennale al sistema di rotazione quadriennale. Quello triennale prevedeva la suddivisione di un campo in 3 parti: due venivano coltivate mentre la terza veniva lasciata a riposo, questa parte di terra lasciata a riposo poteva sviluppare nuovamente i sali minerali che la rendevano fertile (sistema introdotto nel Medioevo). Nel sistema quadriennale invece viene eliminato il terreno lasciato a riposo ma viene suddiviso in quattro aree in cui vengono avvicendate diverse coltivazioni.
 Questo tipo di rotazione continua del terreno riusciva a produrre una maggiore quantità di risorse da destinare al commercio ma anche all'alimentazione degli animali. Si svilupparono infatti gli allevamenti bovini e ovini, quindi abbiamo anche nuove risorse alimentari (carne, latte, derivati del latte), ma anche la lana che un'industria tessile. Avendo a disposizione un'alimentazione diversificata viene notevolmente migliorata la salute degli individui. Assistiamo poi all'introduzione di nuove colture, siamo a disposizione di nuove piante provenienti dalle colonie, in particolare il mais e le patate. 
 Assistiamo poi a un periodo tipico della Gran Bretagna, ovvero il fenomeno delle recinzioni dei terreni. Fino al 600 i terreni di proprietà venivano lasciati aperti, questo vuol dire che il proprietario, una volta terminato il raccolto consentiva ad altri di poter fare pascolare il bestiame su quel terreno, oppure consentiva ai più poveri di andare a raccogliere ciò che era rimasto sul terreno.
 Accanto a questi campi aperti vi erano le terre comuni aperti a tutta la comunità. Con questo fenomeno i terreni vengono chiusi e vi é la privatizzazione delle terre comuni. Le conseguenze: maggiore sviluppo del settore agricolo e classi meno agiate non avevano più la possibilità di usufruire delle terre che erano state privatizzate.
 Per facilitare il trasporto di merci venne introdotta la ferrovia (locomotiva a motore). Le condizione dei lavoratori erano terribili, venivano sfruttati e trattati male; nacquero quindi delle proteste -> movimento LUDDISTA prendeva di mira la fabbrica andando a distruggerla. RIVOLUZIONE AMERICANA Dopo la colonizzazione britannica in America ci furono delle concessioni commerciali dal sovrano inglese.
 Ciascuna delle colonie aveva una forma di autogoverno, dunque vi erano assemblee e consigli e al vertice di esse vi era una governatore, che doveva rispondere alla corona inglese. Queste colonne erano 13 ed ebbero un grande sviluppo economico e demografico, poiché molti europei si trasferirono nella speranza di avere una migliore vita e più possibilità.
 Gli scambi commerciali erano molto vincolati dalla corona inglese, dunque potevano commerciare solo con loro. 1 Le colonie differivano sotto alcuni aspetti : - Colonie del nord di distinguevano per la attività manifatturiera - Colonie del centro di distinguevano per lo sviluppo di grandi città e porti - Colonie del sud erano strutturate in maniera tale da utilizzare nelle piantagioni gli 
 schiavi Queste colonie erano concentrate nella costa atlantica del Nord America.
 Emerse nel tempo, una frattura con la madrepatria inglese, determinato da un sentirsi diversi rispetto agli europei, sentirsi portatori di nuovi valori, un sentirsi più coesi, in particolare dopo la guerra dei 7 anni (che era stata combattuta anche dall’America contro la Francia). 
 Le colonie condividevano l’idea di espandersi a est, ma l’Inghilterra non era d’accordo.
 La guerra dei 7 anni aveva provocato grosse spese per l’Inghilterra e di conseguenza aumentarono le tasse alle colonie americane. 
 Ci furono una serie di decreti, che erano alla base degli scontri tra le colonie e la corona inglese : SUGAR ACT e STAMP ACT ( legge sul bollo, obbligo di applicare una marca da bollo su documenti e giornali). 
 A questo punto, visto l’entità di questa imposizione molto costosa, i coloni iniziarono a domandarsi se la corona inglese sia legittimata ad imporre tasse. 
 Stamp act: fu sospeso di fronte a queste proteste ma fu subito seguito da un atto dichiarativo dove la corona inglese ribadiva la sua piena sovranità sulle colonie. In seguito verranno imposto dazi costosi sui prodotti importati dall’America ( in particolare sul tè). 
 Nel 1770 si ebbe una prima rivolta a Boston, alcuni coloni vennero uccisi dagli inglesi, esso aumentò i dissensi nei confronti dell'Inghilterra.
 Nel 1773 venne emanato il TEA ACT che conferiva il monopolio del commercio del tè alla compagnia delle indie orientali. Ci furono proteste tra cui il Boston Tea Party dove vennero gettate delle casse di tè nel mare. 
 La Gran Bretagna risponde con nuove leggi, chiamate leggi intollerabili, come la chiusura del porto di Boston e l'abolizione di alcune colonie.
 Nel 1774 venne convocato un congresso a Philadelphia in cui le 13 colonie chiedevano di essere riconosciuti come autonomi. A questa richiesta l’Inghilterra nel 1775 inviò delle truppe armate. Nello stesso anno si riunì un altro congresso che stabiliva la legittimità di armarsi e difendersi contro gli inglesi. 
 Fu imposto un esercito guidato da George Washington, le colonie vennero giudicate ribelli e quindi inizia la guerra di indipendenza. 
 LA DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA Il 4 luglio 1776 il congresso approva la dichiarazione di indipendenza, in cui erano contenute le principali motivazioni che avevano condotto le colonie alla ribellione. Tra gli elementi più importanti c’era: - l’idea che ciascun individuo fosse portatore di diritti uguali - che fosse necessario il consenso dei cittadini perché un governo potesse essere considerato valido. Questa dichiarazione sta alla base della nascita degli Stati Uniti, che affermavano la loro indipendenza e rivendicavano la sovranità del popolo americano. A partire dal 1775 si erano verificati i primi scontri armati. L'esercito americano era guidato da George Washington, gli inglesi ebbero però la meglio sull'esercito americano. A questo punto Benjamin Franklin nel 1776 parte per l'Europa e riesce a convincere i francesi a schierarsi a fianco dei ribelli. Anche la Spagna decide di sostenerli. Nella battaglia di Saratoga e nella battaglia di York Town gli americani riescono a sconfiggere gli inglesi.
 Nel 1783 venne firmata la pace di Versailles in cui la Gran Bretagna riconosceva l'indipendenza delle colonie americane. A questo punto le diverse colonie hanno la necessità di dotarsi di un nuovo assetto istituzionale, non é un compito facile perché all'interno delle stesse colonie sono presenti orientamenti diversi, soprattutto i così detti LEALISTI, coloro che erano fedeli alla Gran Bretagna e si erano opposti alla ribellione. Vennero promulgate diverse costituzioni in cui vigeva il principio della SEPARAZIONE DEI POTERI e venivano garantiti diritti fondamentali come la libertà di espressione, di associazione, di religione e il diritto al giusto processo. Va però ricordato che il diritto di voto era limitato ai proprietari terrieri. 2 partire dal 5 ottobre un gruppo numeroso di donne che si era trovato davanti al municipio per protestare per chiedere il pane, iniziò a marciare verso Versailles, volevano andare a richiamare direttamente l'attenzione del sovrano. A questo corteo di donne presero parte anche persone dei ceti meno abbienti, fino ad arrivare ai recinti dei cancelli di Versailles. A questo punto il re si convinse e accettò di firmare la dichiarazione dei diritti e decise anche di trasferire la sua sede a Parigi per essere più vicino al popolo, quindi anche alle donne e vero un ruolo importante durante la rivoluzione francese, avevano già partecipato, erano circa 6000 donne a marciare su Versailles; di queste 6000 donne, 6 vennero ricevute dal sovrano e furono loro a imporre al re la firma della costituzione, riuscirono anche ad ottenere un abbassamento del prezzo del pane. L' ASSEMBLEA NAZIONALE
 Al suo interno vi erano differenti schieramenti politici: 1. I MODERATI: sostenevano la monarchia costituzionale ed erano favorevoli al liberismo economico 2. GLI ARISTOCRATICI: sostenevano il sovrano e volevano difendere i privilegi della nobiltà e del clero 3. I GIACOBINI: il più noto esponente era Robespierre. Erano più vicini e rappresentavano i ceti popolari 4. I CORDIGLIERI: esponenti: Danton e Marat. 
 Di fronte alla crisi economica in Francia si decise di incamerare i beni della Chiesa. Questa proposta peraltro fu avanzata proprio da un vescovo che era anche deputato che si chiama Talleyrand. Oltre a questo primo provvedimento si decise di facilitare il libero mercato delle merci attraverso l'abolizione di dazi e dogane e si decise anche di equilibrare il prelievo fiscale di modo che ciascuno pagasse tasse in proporzione al guadagno. Per quanto riguarda l'ambito amministrativo si decise di suddividere il territorio francese in 83 dipartimenti. Questi dipartimenti erano governati da consigli eletti dal popolo, venne poi ratificata anche la costituzione civile del clero le diocesi diventavano 83 (una diocesi per dipartimento) e tutte le cariche ecclesiastiche venivano elette dai cittadini. Gli ecclesiastici eletti erano stipendiati dallo stato e giuravano fedeltà alla nazione, ovviamente il pontefice condannò queste decisioni e il clero francese si divise tra coloro che accettarono questa costituzione e coloro che si rifiutarono; chi si rifiutava venne definito refrattario, infatti la maggior parte del clero francese fu refrattario. OLYMPE DE GOUGES Scrive la dichiarazione della donna e della cittadina. Aveva subito un matrimonio forzato e scappoò a Parigi. Qui si confrontò con le idee illuministe e si distinse come traumaturga (scrive opere teatrali). È sempre presente l'attenzione per i diritti e per tutti i ceti che sono sempre stati esclusi (in particolare della questione raziale). Fu attaccata duramente a causa dell'essere donna e che non potesse occuparsi di queste cose. Allo scoppio della rivoluzione, sì è battuta per le donne e che potessero votare e acquisire cariche pubbliche. All'interno della sua dichiarazione è riportato che la donna nasce libera e ha gli stessi diritti dell'uomo. Una copia viene inviata a Maria Antonietta, con l'invito di sostenere questa battaglia a favore delle donne. Poche donne condivisero la sua battaglia. La rivoluzione arrivò al periodo del terrore. Essendo contrari alla morte di Luigi XVI venne accusata di essere filomonarchica e sostenne l'idea che la Francia potesse diventare una federazione. Robespierre ordinò la sua condanna a morte. Ella morì nel 1693 dopo un processo dove non le fu concesso nemmeno un difensore. L'Assemblea nazionale deve chiarire come organizzare il potere all'interno delle nuove istituzioni. Si giunse a un compromesso tra moderati e radicali e si decise che il potere legislativo sarebbe stato conferito all'Assemblea legislativa, composta da deputati eletti ogni due anni. Il sovrano, invece, manteneva il potere esecutivo, in particolare nominava ministri, comandava l'esercito e decideva in materia di politica estera. Il potere del sovrano era però limitato, non può sciogliere l'assemblea legislativa, decidere di guardare guerra a un altro stato e siglare da solo eventuali trattati di pace. 5 Infine il potere giudiziario viene affidato alla magistratura, eletta dai cittadini. L'Assemblea nazionale decide anche che soltanto alcuni cittadini avranno diritto di voto. Si instaura infatti un diritto di voto per censo, dunque si vanno a distinguere - cittadini attivi, cioè coloro che dietro il pagamento di un'imposta potevano votare - cittadini passivi che non avendo abbastanza denaro non votano e godono soltanto di diritti civili. Per essere eletti, inoltre, si istituiva l'obbligo di pagare una tassa molto alta e l'obbligo di essere proprietari terrieri.
 Assistiamo ad un episodio che determina una serie di situazioni che porteranno a un inasprimento dei conflitti, perché il sovrano che non voleva sottoscrivere la nuova costituzione, tentò una fuga nel 1791. Il re e la regina volevano andare in Belgio e volevano allearsi con gli stati stranieri per ripristinare la monarchia assoluta in Francia. Il re e la regina vennero però fermati e riconosciuti a Varennes, vennero perciò costretti a ritornare a Parigi. A questo punto le proteste diventarono contro la monarchia. Sul fronte politico vi erano posizioni differenti: i moderati continuavano a sostenere la monarchia, mentre le frange più radicali volevano proclamare la Repubblica. A questo punto il sovrano decide di giurare fedeltà alla nuova costituzione che entra in vigore e istituisce in Francia la monarchia costituzionale. L’Assemblea costituente si scioglie e viene eletta l'assemblea legislativa. Quest'assemblea legislativa era composta per la maggioranza da deputati senza un orientamento politico, seguivano poi i moderati, infine vi era la fazioni più radicali dei Giacobini e dei Cordiglieri, che al momento costituivano una minoranza. L'Assemblea legislativa deve contrastare la crisi economica, per questo motivo decide di nazionalizzare i beni dei nobili fuggiti all’estero. 
 Un altro rischio per la Francia era costituito dal fatto che l'imperatore d'Austria e il re di Prussia minacciavano un intervento se non si fosse ripristinata in Francia la monarchia assoluta. Nel 1792 la Francia, su decisione dell'assemblea, dichiara perciò guerra all'Austria, a fianco dell'Austria si schiera la Prussia. I motivi che stanno dietro questa scelta sono diversi: l'inizio di una guerra comporta un deciso miglioramento dell'economia ma ingresso in guerra significa anche andare a stabilizzare la situazione interna alla Francia. Nel frattempo si meritava circa la possibilità di deporre il sovrano e infatti venne portato presso la prigione di Parigi. Si passò poi a un governo straordinario con a capo i Giacobini e si instaurò una nuova assemblea costituente chiamata convenzione: questa convinzione proclamò la fine della monarchia e l'inizio della Repubblica.
 A questo punto Robespierre, capo dei Giacobini, decise di processare il sovrano e che ad emettere la sentenza sarebbe stata la Convenzione.
 Luigi XVI fu accusato di tradimento in particolare perché furono ritrovati documenti che testimoniavano la sua vicinanza ad esponenti contro rivoluzionari, dunque nel 1793 il sovrano fu giustiziato. 
 Nel frattempo in Europa era andata a formarsi una coalizione antifrancese formata dalla Gran Bretagna, dall'Austria, dalla Prussia, dalla Spagna, dal Portogallo, dall'Olanda, dal Regno di Napoli e da quello di Sardegna. Per affrontare tutti questi nemici in Francia si decise di ricorrere alla leva di massa, ciò significa che tutti gli uomini dovevano prestare servizio nell’esercito; questa decisione causò la rivolta dei contadini della "Vandea" che determinarono una vera e propria guerra civile.
 Le continue tensioni interne alla Francia costrinse i rivoluzionari a istituire un tribunale speciale e una serie di comitato di sorveglianza; venne poi istituito un comitato di salute pubblica che deteneva il potere esecutivo. Questo clima di tensione interna favorì la presa del potere da parte dei Giacobini. Venne emanata un nuova costituzione repubblicana e democratica che instituiva anche il suffragio universale maschile. Robespierre decide l'esproprio dei terreni dei nobili, impone un prestito obbligatorio da parte dei cittadini più ricchi nei confronti dei più poveri e introduce un limite ai prezzi dei prodotti di prima 6 necessità; rende poi obbligatoria e gratuita la scuola elementare e abolisce la schiavitù.
 Questo periodo storico viene ricordato con il termine "terrore", stiamo parlando dell'anno tra il 1793-1794 e viene definito così perché in questo periodo Robespierre tenta in ogni modo di opprimere tutti coloro che si opponevano alla rivoluzione. Robespierre stesso finì con l'essere vittima perché nel 1794 venne fatto arrestare e ghigliottinare senza processo; le ali moderate della Convenzione ritenevano infatti che fosse giunto il momento di ritornare alla normalità. Vennero dunque smantellate tutte le istituzioni che erano sorte durante il "terrore" e venne introdotta una svolta liberista in economia. 
 Questo periodo fu caratterizzato da una serie di vendette portate avanti dalle forze contro rivoluzionarie. Sempre in questo contesto fu varata una nuova costituzione (siamo nel 1795): viene abolito il suffragio universale e si ritorna al sistema censitario, quindi al diritto di voto solo chi poteva pagare le imposte.
 Il potere legislativo passa al “Consiglio dei 500” e al “Consiglio degli anziani”, il potere esecutivo invece passa al direttorio. Per evitare che durante le elezioni il potere torni nelle mani dei contro rivoluzionari, si decretò che i nuovi deputati avrebbero dovuto essere scelti per la maggior parte tra i deputati uscenti; in questo modo le forze repubblicane moderate riuscirono a mantenere il potere. 
 Nel frattempo i Giacobini si erano riorganizzati introno alla figura di Babeuf questa nuova corrente riteneva necessario eliminare la proprietà privata per ottenere maggiore uguaglianza tra i cittadini. Tentarono un colpo di stato che venne immediatamente represso (1796).
 Nel 1797 vi furono nuove elezioni e stavolta vinsero le forze contro rivoluzionarie, dunque le due assemblee risultavano rappresentate da deputati conservatori, per questo motivo il direttorio organizzò un colpo di stato in cui l'esercito occupò Parigi e annullò le elezioni. Tra i generali presenti vi era anche Napoleone Bonaparte.
 GUERRA DELLA FRANCIA ALL'ESTERO 
 I francesi avevano proceduto a trasformare l'Olanda in una Repubblica sorella, ovvero a creare uno stato sul modello di quello francese. Con la Spagna e la Prussia invece si era sottoscritta un a pace, dunque la guerra permaneva solo tra Gran Bretagna e Austria. La volontà dei francesi era quella di esportare la Repubblica nelle altre mansioni e inviò Napoleone Bonaparte in Italia. Egli conseguì diverse vittorie contro Piemontesi e austriaci, costituì un governo militare a Milano e una volta conquistata l’Italia, Bonaparte puntò a Vienna. Si decise di venire a patti siglando il Trattato di Campoformio del 1797 in cui Austria e Francia decidono la spartizione dei territori. Con il trattato di Campoformio l’Austria riconosceva il Belgio come proprietà dei francesi insieme alla Lombardia e l’Emilia Romagna, in cambio l’Austria manteneva il Veneto con l’Istria e la Dalmazia.
 All’indomani della conclusione di questa guerra si vanno a firmare le così dette “Repubbliche sorelle”, in particolare in Italia vanno a formarsi la repubblica cispadana che va poi a confluire nella repubblica cisalpina che comprende Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Venne anche fondata la repubblica ligure, la repubblica romana e la repubblica napoletana.
 Queste nuove istituzioni avevano come modello la repubblica francese; vennero istituite delle Costituzioni simili a quella francese, furono poi aboliti alcuni privilegi, soppressi degli ordini religiosi e incamerati i beni della Chiesa. Nonostante ciò, queste repubbliche italiane erano controllate dai francesi e venivano sfruttate a livello economico e finanziario.
 Queste repubbliche italiane non durarono a lungo; si scatenarono delle rivolte in tutta Italia e vennero restaurate poco a poco tutte le Monarchie precedenti, siamo nel 1799. Nel frattempo, Napoleone Bonaparte aveva dato il via ad una spedizione in Egitto, il cui obbiettivo era quello di colpire la Gran Bretagna dal punto di vista commerciale. Napoleone vince facilmente nel 1798 ma la flotta francese subisce una pesante sconfitta ad opera dell’ammiraglio Nelson. Si decise di creare perciò una seconda coalizione contro la Francia, approfittando del momento di difficoltà in Egitto. Questa coalizione era composta dalla Gran Bretagna, dall’Austria, dalla Russia, dall’Impero ottomano e dal Regno di Napoli. 7
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