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La Rivoluzione Industriale in Inghilterra, Sintesi del corso di Storia

Le cause e i fattori della Rivoluzione Industriale in Inghilterra nel XVIII secolo. Si parla dell'energia idraulica e termica, della divisione del lavoro, della macchina a vapore, dell'industria cotoniera e chimica, dei cambiamenti urbani e sociali. un quadro generale della Rivoluzione Industriale in Inghilterra.

Tipologia: Sintesi del corso

2023/2024

In vendita dal 19/01/2024

rosanna.1986
rosanna.1986 🇮🇹

4.4

(12)

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Scarica La Rivoluzione Industriale in Inghilterra e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Le cause e i fattori della rivoluzione industriale Nel XVIII secolo in Inghilterra iniziò la rivoluzione industriale. Qui non esistevano vincoli feudali che ostacolavano l’attività economica e molti borghesi impiegavano il loro denaro nel commercio. In questo modo, le grandi ricchezze accumulate venivano utilizzate nel campo industriale. Anche dal punto di vista energetico ci fu un grande sviluppo, poiché si adottava sia l’energia idraulica che quella termica, ricavata dal carbone fossile. L’Inghilterra, grazie al suo liberalismo, fu il Paese più adatto ad ospitare la rivoluzione economica. A livello politico, l’Inghilterra era l’unica ad avere un regime parlamentare, che favoriva la ricerca e la sperimentazione. Anche a livello navale la Gran Bretagna dominava i mari e sapeva gestire ogni tipo di attacco. Nelle industrie fu applicata una divisione del lavoro, già adoperata in alcune industrie tessili. Il mercante, infatti, si occupava di varie fasi della lavorazione, coordinandole. Con la nascita dell’industria moderna, tutte le fasi di lavorazione furono concentrate in un unico luogo, la fabbrica. Per questo motivo furono eliminati i tempi morti dovuti al passaggio del prodotto da una bottega all’altra. La rivoluzione industriale fu realizzata grazie alla macchina a vapore, alimentata a carbone. Inizialmente fu impiegata nelle miniere di carbone per aspirare l’acqua, successivamente fu utilizzata anche nelle fabbriche per far muovere altri macchinari. Il carbone era stato considerato soprattutto come sostituto della legna; infatti, in alcune regioni dell’Inghilterra, sostituì la legna nel riscaldamento. A metà del Settecento, però, fu impiegato al posto della legna anche negli altiforni per la produzione di ghisa. L’industriale Darby trovò il modo di trasformare il carbone in coke, senza zolfo. Il carbone veniva trasportato su dei binari di ferro, per questo motivo si parlò di binomio carbone-ferro, come elemento fondamentale della rivoluzione industriale. Le città inglesi cambiarono nel corso della rivoluzione industriale. Le città industriali avevano come sfondo i diversi stabilimenti. Città come Birmingham e Manchester cambiarono quando molte persone si trasferirono lì per viverci. In questo caso si parlò di sovraffollamento. Molti contadini abbandonarono le campagne per cercare lavoro in città, vivendo però in condizioni di vita non accettabili. Il lavoro nelle fabbriche era molto più duro di quello delle campagne e i contadini facevano fatica ad abituarsi. John Key inventò il telaio a navetta volante, per rendere più veloce la tessitura. Fu anche inventato il filatoio meccanico e introdotto un filatoio azionato ad energia idraulica, che ridusse il tempo di lavoro. Filatura e tessitura però continuavano a viaggiare su tempistiche diverse, così venne realizzato il telaio meccanico. In seguito all’introduzione della macchina a vapore di Watt, l’industria ebbe una fonte di energia utilizzabile. Molto spesso gli inventori dei macchinari diventavano veri e propri imprenditori. Gli sviluppi della rivoluzione industriale Nel corso della rivoluzione industriale nacque l’industria cotoniera. Il cotone era più lavorabile della lana, poiché la sua fibra era più resistente. I tessuti di cotone inoltre erano più facili da vendere perché costavano molto di meno. Gli abiti di cotone erano anche più leggeri e adatti ai climi caldi, per questo motivo si diffusero nelle zone tropicali. Nacque anche l’industria chimica, le cui origini risalgono alla produzione di soda ad opera di Leblanc. Egli fece reagire l’acido solforico con il sale comune, ricavò solfato di sodio che riscaldato diede poi vita al carbonato di sodio. Nonostante Leblanc fosse francese, l’industria chimica fiorì in Inghilterra, perché vi erano le miniere di carbone. L’acido solforico fu
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