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La Rivoluzione Russa: La Russia Impreparata per il Primo Conflitto Mondiale, Appunti di Storia

Come la partecipazione della russia al primo conflitto mondiale ha accelerato la caduta dell'impero zarista, in quanto l'esercito era debole e lo stato poco organizzato. La mancanza di una burocrazia efficace ha reso la russia impreparata per il conflitto, portando alla prima fase della rivoluzione russa e alla formazione di soviet e governi provvisori. Anche della differenza tra socialismo e comunismo e della seconda fase della rivoluzione, caratterizzata dalla richiesta di pace e dalla nazionalizzazione di banche e imprese.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 22/02/2022

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Scarica La Rivoluzione Russa: La Russia Impreparata per il Primo Conflitto Mondiale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA RIVOLUZIONE RUSSA La partecipazione della Russia al primo conflitto mondiale aveva accelerato la caduta dell'impero zarista, siccome aveva rafforzato una crisi che già esisteva prima dello scoppio della guerra. Infatti, l’entrata della Russia in guerra era stata voluta soprattutto dallo zar, il quale sperava di ottenere nuove conquiste territoriali, ma soprattutto che la Russia concentrasse le sue forze nel conflitto e allontanasse la popolazione dal pensiero di una possibile rivoluzione interna. Ma in realtà ciò non accadde. La Russia non era pronta per un conflitto di questa portata: l'esercito era debole e lo stato poco organizzato. Tra l'altro nel paese non vi erano neppure le strutture di base per poter affrontare un simile conflitto; un esempio è la mancanza di una fitta ed organizzata rete ferroviaria che consentisse il trasporto di merci, armi e truppe, tutte cose essenziali per la guerra. Inoltre, la partecipazione della Russia al conflitto aveva privato molti campi di manodopera, anche se questa era una condizione che accomunava tutti i paesi belligeranti. Tuttavia, mentre gli altri stati riuscirono ad organizzare economicamente e socialmente la situazione interna, la Russia si dimostrò incapace, poiché non disponeva di una solida ed efficace burocrazia che fosse in grado di garantire un'organizzazione ai civili e ai soldati durante la guerra. Infatti la burocrazia russa, definita addirittura corrotta, non riuscì a garantire neanche gli approvvigionamenti essenziali, necessari sia ai civili che ai militari. Tutto ciò determina che la Russia prese parte al conflitto completamente impreparata. LA PRIMA FASE DELLA RIVOLUZIONE Mentre la guerra imperversava, all'interno del paese diverse mobilitazioni erano già presenti all'inizio di febbraio 1917, ma divennero più incisive il 7 marzo quando alcuni operai delle officine di Pietrogrado abbandonarono il posto di lavoro, scioperando e trascinandosi dietro operai di altre fabbriche. Il 12 marzo Pietrogrado era completamente occupata dagli operai, che ne divennero i veri padroni. Questi operai si riunirono in soviet, ovvero in consigli. Nello stesso periodo la Duma (l’assemblea legislativa russa) disobbedì all'ordine di scioglimento dello zar Nicola II creando un governo provvisorio, di cui la prima intenzione era quella di proseguire la guerra contro la Germania. Sempre nello stesso giorno in cui si formò il governo provvisorio, si assiste al crollo definitivo dell'impero zarista. In contrapposizione a questo governo provvisorio si crea il soviet di Pietrogrado, i cui rappresentanti appartengono nella totalità al partito di sinistra. Questo soviet è eletto da operai e soldati, che riescono ad ottenere una costituente (assemblea generale) e, grazie a questa, la riduzione ad 8 ore della giornata lavorativa e la libertà di organizzazione e manifestazione. In cambio di questi vantaggi ottenuti, abbandonano la pretesa di governare in maniera assoluta. Nell’aprile dello stesso anno torna Lenin e propone le sue tesi di aprile che chiedono di passare alla seconda fase della rivoluzione. Essa consisteva nel contrapporre al governo provvisorio già formato un governo che fosse l'espressione della libera volontà delle masse e di passare alla diffusione del socialismo. COMUNISMO E SOCIALISMO La seconda fase della rivoluzione consisteva nel dare voce al popolo e alla diffusione del socialismo. Tuttavia, il socialismo non va confuso con il comunismo. Entrambi sono figli delle rivoluzioni industriali perché nascono per salvaguardare i diritti dei lavoratori contro una dittatura del capitalismo che li penalizzava. Il passaggio da un lavoro rurale ad un lavoro industrializzato aveva portato alla nascita di nuovi fenomeni come lo sfruttamento del proletariato o il mancato rispetto dei diritti degli operai. Il socialismo consisteva nella nazionalizzazione di banche ed imprese industriali con il controllo della distribuzione dei prodotti gestito dai soviet e nella nazionalizzazione delle terre, quindi il governo doveva gestire la distribuzione dei prodotti agricoli. La Russia era un paese rurale e buona parte della produzione era basata sull'agricoltura. Tra il comunismo e il socialismo c'è una differenza: il comunismo è a favore dell'abolizione della proprietà privata, sostiene che lo stato deve provvedere a recuperare tutti i beni prodotti dalle diverse attività e distribuirli equamente alla popolazione. Il socialismo invece, pur essendo a favore della salvaguardia dei lavoratori, sosteneva che chi lavorava di più doveva disporre di quella produzione maggiore che aveva fatto.
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