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La rivoluzione scientifica in filosofia, Appunti di Filosofia

La rivoluzione scientifica in filosofia: fattori storici, culturali, circostanziali, sociali e innovazioni.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 18/02/2020

SaraBenassi
SaraBenassi 🇮🇹

4.5

(32)

41 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La rivoluzione scientifica in filosofia e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA Si ha un cambiamento dei capisaldi che iniziò nella fase dell’umanesimo (1300/1400) ma si codificarono nel rinascimento (1500/1600). 1. Rifiuto del principio di autorità che venne sostituito dal principio di osservazione diretta. Principio di autorità: consiste nella convinzione che i contenuti studiati dagli autori più famosi del passato non possono essere messi in discussione (“IPSE DIXIT”). Principio di osservazione diretta: ripetizione dell’analisi di un fenomeno attuata in modo costante nel tempo e mediante strumenti specifici che perfezionano la capacità percettiva dei sensi naturali (costante e continuativa). 2. Rifiuto della descrizione qualitativa e finalistica della realtà che viene sostituita dalla descrizione quantitativa e meccanicistica. Qualitativa: spiegazione di un fenomeno mediante una qualità macroscopica di esso stesso. Finalistica: ogni fenomeno naturale esisteva per uno scopo, che coincide con il fine ultimo di Aristotele (Dio). Quantitativa: i fenomeni vengono descritti attraverso una misurazione e occorrono strumenti per effettuarla. Meccanicistica:il fenomeno viene interpretato attraverso il principio di relazione tra causa ed effetto. Nulla può essere spiegato come un evento a sé; è sempre in funzione di qualcosa che lo ha preceduto e di qualcosa che lo seguirà. 3. Abolizione della visione antropomorfica della natura che viene sostituita da una spiegazione basata su principi propri. Prima la natura era descritta con aggettivi umani come buono, che ha uno scopo.. . Si ha un recupero del pensiero dei sofisti secondo cui la spiegazione dei fenomeni naturali avviene attraverso leggi differenti da quelle della vita umana. 4. Rifiuto della distinzione tra tecnica e scienza. Prima si distinguevano gli scienziati (teorici) e i tecnici (pratici), mentre ora nasce una figura che è scienziato, tecnico, esperto e teorico delle leggi naturali ma anche nel saperle applicare (cooperazione). L’individuo si rende conto se le leggi sono davvero valide e può avviare nuove indagini per perfezionare le leggi. Nel mondo occidentale nasce la moderna tecnologia ( da tecnica) ovvero una trasformazione più rapida delle qualità della vita; nella tecnologia viene dato per scontato che tutto ciò che creiamo ha una ricaduta pratica. 5. Concezione dell’uomo nella chiesa e nel cristianesimo. Il cristianesimo non viene negato ma reinterpretato valorizzando gli aspetti più in sintonia con la nuova cultura umanistica dell’epoca. Viene esaltata la centralità dell’uomo dove esso ha il compito di dominare la natura e dove la vita attiva è più importante che la vita contemplativa (studiare). In questo periodo la disciplina del diritto diventò più importante che la tecnologia e vennero introdotti concetti nuovi che regolano il potere temporale. 6. Formazione di centri per la libera ricerca. Prima le università erano condizionate da autorità esterne e non erano quindi completamente libere mentre ora vennero istituite le accademia dotate di una libertà assoluta. Le accademie erano istituti gestiti da privati che sono regolamentati da statuti interni ovvero regolamenti che stabiliscono come poter entrate, quali erano i programmi, gli obbiettivi... . Struttura delle accademie: esse erano autosufficienti; erano formate da aule, laboratori per la ricerca e aule per conferenze e dibattiti. Le accademie più importanti: Europa  Royal Society (1645)  AcadémieRoyale des Sciences (1665) Italia  Accademia dei Lince (Roma – 1603)  Accademia del Cimento (Firenze – 1657) In questo periodo nacque un movimento di resistenza ai cambiamenti: l’oscurantismo. Esso non ostacola la diffusione dei cambiamenti ma favorisce la permanenza di elementi del medioevo ovvero elementi e pensieri tradizionali (come caccia alle streghe). L’oscurantismo è una forma di reazione che tentò di rallentare la rivoluzione scientifica. Le forme di pensiero che entrano in esso e lo alimentarono sono: il pensiero aristotelico (insegnamento universitario), la teologia (strumento di censura delle chiese) e la magia e l’astrologia che favorirono la permanenza della superstizione e delle tradizioni antiche. La rivoluzione scientifica tolse a queste forme di pensiero, non solo la credibilità, ma perdono la capacità di influenzare la civiltà occidentale, e si ha quindi una perdita di potere da parte di questi pensieri (culturali ed economici). Queste forme di pensiero contro la rivoluzione scientifica, continuarono fino alla fine del 600. L’illuminismo poi, grazie alla stampa, farà si che l’oscurantismo sparisca. Dal punto di vista della vita pratica l’oscurantismo influenza ancora la vita di certe persone soprattutto quelle meno istruite. CARATTERI GENERALI DELLA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA La rivoluzione scientifica inizia convenzionalmente nel 1543, anno in cui venne pubblicata l’opera di Copernico “Le rivoluzione degli astri terresti”, con la quale iniziò il cambiamento della cosmologia. Alla visione geocentrica (aristotelica) venne sostituita quella eliocentrica (copernicana). La rivoluzione si concluse convenzionalmente nel 1687, anno della pubblicazione di un’opera di Newton intitolata “I principi matematici di filosofia naturale” nei quali egli dimostrò come il nuovo metodo della ricerca, ovvero il metodo scientifico, si sia sostituito agli antichi principi della ricerca. Studiò l’argomento in filosofia perché, pur essendo un contenuto prettamente scientifico, è importante in filosofia per la ricaduta che ha avuto sul mondo occidentale trasformò il modo di pensare e concepire la vita (cambiamenti irreversibili). Cambiò il modo di concepire la natura, che venne intesa come un ordine oggettivo e casualmente determinato, cioè caratterizzata da una struttura di azioni e dalla convinzione che le strutture sono generate da leggi precisi. La natura non è più interpretata in modo antropologico e antropomorfico, ovvero non viene più studiata in relazione all’uomo ma ha caratteristiche proprie che essa ha. Avvenne un processo di disantropormizzazione, la natura non viene più definita bella e buona (elementi umani) ma le vengono attribuite caratteristiche proprie che vanno studiate a sé. La natura è influenzata dall’uniformità; i fenomeni si presentano sempre nello stesso modo. I fenomeni naturali vengono integrati esclusivamente dalla relazione causa – effetto. Principio di casualità rapporto costante e univoco tra due o più fattori. Sia in forma diretta (conosco la causa) che in forma indiretta (dall’osservazione rivelo la causa). Solamente una causa di quelle aristoteliche viene ancora utilizzata: quella finale. La natura viene considerata come il risultato di un insieme di rapporti e il ricercatore si concentra sulle relazioni tra i fenomeni (si passa dal perché al come delle cose). Le relazioni scoperte tra i fenomeni naturali vengono definite attraverso leggiche descrivono il come del fenomeno. Cambiò anche il modo di studiare la natura. Essa venne definita attraverso quattro aggettivi:  Sperimentale : le conoscenze si basano su osservazioni dei fatti e sulla verifica delle ipotesi formulate mediante dati, attraverso l’esperienza di laboratorio (esperimento). poiché è una forma di compromesso tra l’antica concezione dell’universo ed il testo della sacra scrittura. Questa visione durò per decenni, finché Keplero introdusse un nuovo concetto di forza fisica, che sostituiva quello di forza motrice. Questa innovazione fece si che l’universo non apparisse mosso da un’entità divina, ma bensì da un principio che governava la materia. Keplero ridisegnò l’universo, dandogli la forma che tutt’oggi studiamo: massa leggermente schiacciata ai poli, nella quale il sole non si trova esattamente al centro, ma in uno dei due fuochi che contraddistinguono le orbite ellittiche dei pianeti. Keplero, per motivare la struttura, introdusse le “3 leggi di Keplero”, che attraverso formule matematiche descrivevano la struttura. L’unico elemento che permane è la struttura chiusa dell’universo. Il merito di aver cambiato questa visione è di Bruno Giordano  appassionato di fisica e specializzato nelle discipline umanistiche. Giordano, imitando il percorso di Copernico (rileggendo le opere degli antichi) fu colpito da “De natura” (Lucrezio), che presenta una visione ottimistica dell’universo. Giordano arrivò ad affermare che la struttura non poteva essere concepita solo in modo meccanicistico, ma anche in modo infinito. La motivazione pur cui afferma ciò, è duplice:  Motivazione filosofica/teologica : recependo il principio della scolastica, secondo cui le caratteristiche della causa sono presenti nei suoi effetti, giunge alla conclusione che se dio è infinito ed ha creato l’universo, anche questo è infinito.  Motivazione scientifica : se il sole attorno al quale si muovono i corpi è una stella, allora tutte le stelle potrebbero essere a loro volta dei soli attorno ai quali ruotano altri pianeti. La pubblicazione delle opere che contenevano tutte queste riflessioni creò enorme scalpore, non tanto per le sue affermazioni, ma per le domande che sollevò:  Se tutte le stelle sono dei soli, l’universo è unico?  Se ci sono più universi, dio si è incarnato da solo nel nostro o anche negli altri?  Se si è incarnato solo nel nostro, solo gli uomini sulla terra avevano bisogno di salvezza e gli altri no? Queste domande mettevano in dubbio la verità teologiche fondamentali: mistero dell’incarnazione e redenzione. Per queste conseguenze Bruno Giordano fu accusato di eresia e sottoposto all’inquisizione, che lo giudicò colpevole, condannandolo al rogo nella piazza di Firenze. Anche ad egli fu data la possibilità di abiurare le proprie teorie, ma rifiutò, ritenendo che il modo migliore di dimostrare la veridicità delle proprie tesi fosse dare la vita per sostenerle. Il merito di aver reso giustizia a tutti i risultati positivi che questi autori avevano raggiunto, fu attribuito a Galileo Galilei, che giunse a raccogliere le prove inconfutabili della veridicità delle teorie. Galileo decise di studiare il cannocchiale e di costruirne uno nuovo, che potesse essere utilizzato per osservare i corpi celesti (antenato del telescopio). Galileo fece molte scoperte, tra cui le più importanti sono quelle di astronomia. Scoprì che non esiste nessuna differenza di struttura o di opposizione tra il cielo e la terra, infatti i corpi celesti non sono formati da etere, ma dalle stesse sostanze presenti sulla terra  la fisica diventa l’unica materia che studia cielo e terra. Galileo, inoltre, scoprì l’esistenza di rilievi sulla superficie della luna, che a noi appaiono come macchie. Con questa scoperta, Galileo si convinse che la tesi di Copernico era fondata. Incoraggiato dal risultato, continuò l’osservazione dei corpi celesti per scoprire l’esistenza di macchie solari, che costituivano la prova che i corpi celesti si trasformavano come quelli sul pianeta. Galileo scoprì le fasi di venere, secondo cui tutti i pianeti sono opachi e non brillano di luce propria, ma di luce riflessa. Le stelle fisse esistono, anche se (a differenza di ciò che dice Aristotele) anch’esse sono dotate di movimento, sono solo troppo distanti da noi per cogliere questo aspetto dinamico. In ambito ecclesiastico queste novità potevano portare a un’accusa di eresia; così decise di non pubblicare nulla fino al 1632 quando divenne pontefice Urbano VIII (suo amico) e decise quindi di pubblicare il “dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”. La relatività galileianadice che il sistema solare è quasi inerziale, cioè è una struttura all’interno della quale la terra e l’ariasi muovono insieme. Studiò poi la caduta dei corpi, questi ultimi si comportano come se la terra fosse immobile. Galileo Galilei utilizzò, per i suoi studi, un metodo innovativo chiamato “ipotetico sperimentale”; esso è un metodo di tipo deduttivo che parte da un primo momento di analisi che consiste nell’osservazione, nella misurazione e infine nella formulazione di un’ipotesi (fase induttiva  importanza dei dati “sensate esperienze”). Vi è poi una seconda parte di sintesi che consiste nella riproduzione del fenomeno in laboratorio, della verifica dell’ipotesi e della formulazione della legge che spiega il fenomeno (fase deduttiva “necessarie dimostrazioni”). Galileo dimostrò che induttismo e deduttismo non possono essere separati. Egli introdusse una novità, ovvero la verifica poteva consistere in: o Individuazione della causa o In forma indiretta osservando l’esistenza delle conseguenze prodotte dal fenomeno (ciò parte dalla definizione del principio di casualità) o EFFETTI SUL PIANO CULTURALE Galileo ebbe la delusione dal fatto che Urbano VIII aveva dimenticato la loro amicizia e aveva avallato l’accusa di eresia. L’accusa era duplice: da un lato gli ecclesiastici lo accusavano di aver definito dio come un ente imperfetto perché invento il cannocchiale e altri strumenti; mentre dall’altra parte la chiesa riteneva che l’interpretazione del libro biblico poteva essere svolto solo da lei stessa. Per difendersi Galileo disse che la bibbia ha il compito, non di spiegarci coma va il cielo, ma di spiegarci come si va in cielo. I contenuti biblici quindi, sul piano scientifico, potevano anche essere contraddetti. La ricerca scientifica insieme alle sacre scritture non possono essere in contraddizione perché si occupano di due ambiti completamente differenti.
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