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La Russia dopo la prima guerra mondiale, Appunti di Storia

Dalla Rivoluzione russa allo stalinismo

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 13/08/2022

blackbeauty
blackbeauty 🇮🇹

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Scarica La Russia dopo la prima guerra mondiale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La Rivoluzione di febbraio in Russia Arretratezza e rifi uto della modernità All’inizio del 900 la Russia era una zona molto estesa tanto da contare 15 milioni di soldati. Tuttavia il suo esercito era scarso come aveva dimostrato nella battaglia contro il Giappone del 1905. Quando nel 1914 la Russia decise di intraprendere la prima guerra mondiale non aveva armi e munizioni sufficienti. La Russia era clamorosamente arretrata. Il potere era nelle mani di Nicola II Romanov dal 1894 che si prefisso l’obiettivo di mantenere integra intatta la lunga tradizione di autocrazia. Secondo la tradizione il potere gli era stato conferito direttamente da Dio, quindi lui doveva rispondere dei suoi doveri solo nei confronti di Dio e non nei confronti del popolo. L’impero era una forma molto arretrata di assolutismo, si pensi ad esempio che Inghilterra e Francia avevano rinunciato all’assolutismo già nel 600 e nel 700. La Russia, sotto questo punto di vista, era indietro di secoli. Lo zar rifiutava la modernità, tanto che a San Pietroburgo modifico alcuni elementi architettonici che erano troppo occidentali aggiungendone altri russi. Lo zar, inoltre, modifico il nome della città da San Pietroburgo a Pietrogrado. Nel 1905 virgola dopo la guerra con il Giappone, c’erano state delle rivolte che però furono domate, era stata istituita una Camera dei deputati dotata di poteri di controllo sull’opera del sovrano e sulla politica del governo. Questa camera era denominata duma che l’imperatore scavalcava, continuava il concentrare in sé ogni autorità e poteva prendere qualsiasi decisione, senza limitazioni di alcun genere. Sotto il profilo economico la Russia era molto indietro. La coltivazione dei campi era ancora l’attività principale di sostentamento in Russia. L’agricoltura tuttavia era molto arretrata sia nelle tecniche di lavoro sia nelle strutture sociali di base, la struttura sociale era simile a quella medievale feudale. I contadini erano costretti a lavorare alle dipendenze degli aristocratici. L’industria era concentrata in poche zone particolari di Pietrogrado ovviamente la disciplina era rigida e ferrea ed erano assolutamente vietati i sindacati, le manifestazioni e gli scioperi venivano considerati illegali e sciolti con la forza. Proteste e ammuti namenti , la proclamazione della Repubblica All’inizio del 1917 la Russia era totalmente arretrata e in difficoltà rispetto alla guerra e alle truppe tedesche. La Russia stava subendo una sconfitta dopo l’altra e il numero dei disertori cresceva. I maggiori centri industriali polacchi erano ormai da tempo passati ai tedeschi, da questi centri la Russia ricavava 1/10 dei minerali fossili. La guerra dico logoramento mise l’economia russa di fronte all’evidenza dell’arretratezza e fragilità. Nelle città il costo della vita era cresciuto del 700%, i salari vennero aumentati ma non bastavano per il sostentamento di una famiglia. Mancavano anche i più elementari generi di prima necessità. A Pietrogrado la situazione era fortemente grave, la temperatura era molto bassa e i forni non partivano per la mancanza di combustibile. A Pietrogrado nel 1917 il 23 Febbraio (che da noi era l’otto Marzo) ci fu la prima manifestazione. La prima manifestazione partì con il pretesto della festa delle donne e quindi partì con delle operaie donne, a queste si aggiunsero anche proteste degli operai della Putilov, azienda metallurgica. I proprietari di queste industrie minacciarono di attuare la serrata ma questo non incise sulla partecipazione alla manifestazione, o meglio, incise ma non con l’effetto sperato. Le manifestazioni si fecero sempre più numerose e anche il numero dei partecipanti. Le autorità provarono a reprimere queste rivolte per mezzo dei soldati e delle loro armi ma pochissimi furono quelli che sparavano sulla folla. Interi reparti si misero dalla parte degli operai. Lo zar provava a reprimere la rivolta cercando di inviare delle truppe fedeli a Pietrogrado ma i ferrovieri si rifiutarono di collaborare. Il primo giorno del nuovo mese a Pietrogrado nasceva un governo provvisorio, mentre il comandante del capo dell’esercito generale Alekseev ordinò di fermare qualsiasi spedizione militare verso la capitale e suggerì allo zar di abdicare, aveva paura che l’ammutinamento crescesse anche al fronte. Il 2 Marzo Nicola II accettò di abdicare e la Russia divenne una Repubblica. L’opposizione tra il governo provvisorio e i soviet Con l’abdicazione dello zar la Duma optò per un governo provvisorio presieduto dal principe Georgij L’vov. I gruppi politici che facevano parte di questo governo provvisorio erano: i socialisti rivoluzionari che propugnavano una radicale riforma agraria che distribuisse la terra ai contadini, i menscevichi che avevano un largo seguito tra operai e soldati e teorizzavano che l’instaurazione del socialismo dovesse essere preceduta da una fase di sviluppo capitalistico borghese Ehi cavetti chi era il partito della borghesia liberale su posizioni monarchico costituzionali. Mentre nasceva questa forma istituzionale gli operai e i soldati si unirono dando vita a organi di autogoverno chiamati soviet che in russo significa consigli. Per ogni fabbrica e ogni reggimento, veniva eletto un certo numero di delegati, essi poi concorrevano a formare il soviet cittadino ovvero un consiglio che poteva essere considerato come l’effettiva espressione della volontà popolare ed era dotato di poteri decisionali. Un gran numero di militari si era rivolto al consiglio per cercare sostegno e protezione. Dopo una seduta disordinata e confusa era stato steso un documento denominato ordine numero 1 che appunto tutelava i soldati dagli ufficiali. A questi ultimi venne vietato di atteggiarsi in modo arrogante e di utilizzare il tu. Il punto più importante era costituito da una solenne proclamazione nella quale i soldati riconoscevano i soviet di Pietro grado come unica autorità. Quando salì al potere il governo provvisorio l’ordine n. 1 non venne revocato quindi la nuova autorità si trova in una situazione di estrema debolezza dal momento che la maggior parte dell’esercito si sentiva in diritto di rifiutare l’ordine n. 1. Con la rivoluzione di Febbraio la Russia pose termine al medioevo La Repubblica aveva spazzato via il sovrano. Ora però bisognava capire che indirizzo dare al nuovo stato, La Russia si trovò in una sorta di dualismo di poteri, al governo provvisorio che era l’autorità ufficiale si contrapponeva quella reale dei soviet. Ora bisognava vedere chi riusciva a sottomettere l’altro. I l marxismo russo, menscevichi e bolscevichi Sembrava avere un vantaggio il governo provvisorio, nonostante il dualismo di potere. In quel caso la spinta rivoluzionaria doveva fermarsi all’abolizione dell’assolutismo e alla concessione dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino. Verso questa prospettiva erano orientati non solo i liberali ma anche gli esponenti del marxismo russo, tuttavia non credevano fosse possibile attuare il socialismo dato che l’80% del lavoro era ancora nelle mani dei contadini, e non si poteva instaurare un tipo di società socialista se non si superava la fase capitalistico-borghese. All’interno del partito socialdemocratico vi erano due schieramenti: i menscevichi (la minoranza) che credeva che il partito dovesse essere esteso alle masse e che i tempi per instaurare una società democratica erano lunghi; i bolscevichi (la maggioranza) credevano che la rivoluzione dovesse essere attuata subito e che il partito doveva essere elitario e che solo i rivoluzionari professionisti avrebbero potuto far parte di quella élite. Lenin e la Rivoluzione d’Ottobre I l ritorno in Russia di Lenin A guidare la corrente bolscevica era Lenin. Durante la Rivoluzione di febbraio lui era esiliato a Zurigo perché aveva preso delle posizioni socialiste e marxiste. Egli riuscì a fare ritorno in Russia grazie ai tedeschi che, ovviamente, lo vedevano come un nuovo che, aumentando i moti rivoluzionari, avrebbe indebolito all'interno la Russia ancora di più. Lenin arrivò a Pietrogrado il 3 aprile del 1917 e scandalizzò tutti i marxisti russi proclamando la sua intenzione di accelerare i tempi, in modo che il sogno di una società proletaria fosse più vicina. Le sue direttive politiche vennero pubblicate nelle tesi di aprile, un documento di dieci articoli. Egli voleva arrivare a una pace separata della Russia con la Germania ma il governo provvisorio si era preso l'impegno con l'Intesa di non uscire dal conflitto. Lenin aveva una concezione negativa del conflitto. Come ben sappiamo, la dittatura del proletariato doveva avvenire dopo una fase capitalistico- borghese che Lenin individua nella guerra mondiale considerandola fase suprema e finale del capitalismo e, analogamente, imperialismo. Proprio perché la fase capitalistico-borghese era avvenuta, si doveva sua vittoria usa rivoluzione. Secondo Lenin solo il partito bolscevico era consapevole e cosciente della metà a cui il proletariato doveva tendere. Pertanto tutti coloro che dissentivano dalla linea politica dei bolscevichi venivano imprigionati o costretti all'esilio. La dittatura del proletariato era diventata la dittatura del partito che si era autoproclamato il partito del proletariato stesso. Il Terrore rosso Il 3 marzo del 1918 Lenin firma il Trattato di Brest-Litovsk che era una pace separata con la Germania. Nel 1917 lui aveva promesso alla popolazione che sarebbe uscito dal conflitto. Questa mossa se c'è crescere ancor di più i consensi riguardo il suo partito. Questo atto, dimostrò di portare a termine ciò che promette va in poco tempo è in più era un momento di tregua per instaurare il nuovo regime. Le condizioni della pace però non vennero accettate da molti esponenti della politica russa. Tre bolscevichi l'oppositore principale era Nikolaj Bukharin che sosteneva la necessità di una guerra rivoluzionaria contro la Germania imperialista. Vi era anche un altro partito che era contrario a questa mossa che era quello dei socialisti rivoluzionari di sinistra. Inizialmente i socialisti rivoluzionari di sinistra avevano appoggiato anche la rivoluzione d'ottobre. Il capo di questo partito era Marija Spiridonova che era una rivoluzionaria Per quanto riguarda l'impero zarista. Mentre la Russia stava sprofondando nella guerra civile e bolscevichi stavano prendendo le prime durissime misure contro i contadini i socialisti rivoluzionari di sinistra tentarono a Mosca un'insurrezione contro il nuovo governo. Questa Insurrezione però falli, i socialisti rivoluzionari proseguirono per qualche altro tempo la lotta contro il governo bolscevico facendo ricorso all' azione terroristica. Il 30 agosto 1918 Tanja Kaplan amica di Spiridonova che sparò a Lenin ferendolo. Questo causò nel regime bolscevico l'instaurazione di una repressione violenta di ogni forma di opposizione punto subito dopo il fallito attentato venne instaurato il terrore rosso. La guerra civile tra bianchi e rossi Nel dicembre del 1917 alcuni generali tentarono di organizzare un esercito volontario per ribellarsi al governo bolscevico. Questi reparti anti comunisti erano chiamati "bianchi" ed erano appoggiati militarmente ed economicamente dalle grandi potenze straniere capitalistiche. I rivoluzionari, o i bolscevichi erano "rossi". I bolscevichi dovettero affrontare anche dei soldati della legione cecoslovacca. Questi soldati erano ex Prigionieri di guerra dell'esercito austro-ungarico che sono stati catturati negli anni della guerra. Il governo provvisorio li aveva armati perché gli aveva proposto di combattere contro l'impero austriaco, Tuttavia quando i bolscevichi salirono al potere procedettero al disarmo perché non si fidavano di questa legione. I cecoslovacchi rifiutarono di smobilitare, sfidano il potere sovietico E divenne una forza pericolosa antibolscevica, e dalla Siberia marciò verso il Volga. Il 16 luglio del 1918 lo zar Nicola II e la sua famiglia vennero giustiziati ad Ekaterinburg. La violenza di questo atto ci fa capire quanto sia stata Brutale la guerra civile russa. Entrambe le parti utilizzavano la violenza come arma per terrorizzare il nemico, ormai si è bianchi che Rossi pensavano alla guerra come una guerra totale che sarebbe potuta finire solo con l'annullamento di una delle due fazioni. I bianchi si macchiarono di un tipo particolare di violenza. I bianchi credevano che gli israeliti russi appoggiassero l'Armata rossa, per tanto procedettero al massacro di intere comunità ebraiche proprio perché pensavano fossero colpevoli dell'invenzione del comunismo per conquistare il potere in Russia e nel mondo intero. Per giustificare il loro antisemitismo, i bianchi utilizzarono i protocolli dei Savi anziani di Sion. Si diceva che questi protocolli fossero dei verbali di alcune riunioni segretissime, in questi verbali c'era il piano degli ebrei per la conquista del potere mondiale, in quel testo si presentavano tutte le correnti di opposizione allo zarismo come controllate dagli ebrei. Ovviamente questi protocolli erano dei falsi. L'antisemitismo era un qualcosa di molto diffuso in Russia dal momento che la massa era per la maggior parte Cattolica. Alcuni intellettuali che erano a favore della autocrazia avevano sperato di screditare le forze " che erano manovrate dagli ebrei " e di impedire che le loro idee Si diffondessero tra la popolazione. Il mito della cospirazione mondiale ebraica si diffuse in tutta Europa a opera delle truppe bianche. Nel 1920, a maggio il Times se c'è un articolo intitolato "Il pericolo ebraico" nel quale, con toni decisamente allarmati, si presentava il passo compiuto dagli ebrei nello sforzo di giungere al dominio mondiale e si diceva all'Inghilterra di evitare qualsiasi tipo di legame con la Russia Sovietica. Nell'agosto del 1921, però, il Times provò la falsità dei protocolli. Il mito continua la sua corsa e fu recepito senza esitazioni dagli antisemiti di tutta l'Europa. I protocolli dei Savi anziani di Sion furono la pubblicazione a stampa più diffusa al mondo. Il comunismo di guerra e l’Armata rossa Alla fine del 1917 la Russia subiva una difficilissima condizione economica, le ferrovie erano inagibili e le materie prime scarseggiavano. La popolazione comincio a soffrire la fame e il freddo. All'inizio del 1918 Lenin ordino di procurare cereali e generi alimentari con ogni mezzo possibile punto questo avvio il cosiddetto Comunismo di guerra ovvero una politica finalizzata ottenere dei contadini russi tutto il grano possibile, a costo di requisire lo se gli agricoltori si fossero rifiutati di venderlo prezzi fissati dal governo. Nella primavera del 1918 le principali regioni produttrici di grano erano in mano ai tedeschi. Gli abitanti dei principali centri industriali abbandonavano questi luoghi di lavoro e se ne andavano nelle campagne alla ricerca di cibo. Mosca perso il 14,5% della popolazione e Pietro grado più del 57%. Il rischio era quello della paralisi degli impianti compresi quelli che producevano le armi con cui l'Armata Rossa combatteva contro i bianchi. Il 9 maggio 1918 Lenin disse che coloro che non aiutavano la Russia dando il grano che possedevano erano considerati nemici del Popolo. Questa era una vera dichiarazione di guerra contro i contadini che vennero definiti kulaki ovvero sfruttatori. Vennero organizzati dei reparti di operai bolscevichi che venivano inviati nelle campagne per assicurarsi che il grano fosse dato allo Stato. Ci furono altre rivolte nelle campagne da parte dei contadini, si trattava di una guerra civile aggiunta a quella tra i rossi e bianchi. Levski divenne commissario di guerra a metà marzo del 1918, lui diceva che per vincere la guerra la Russia aveva bisogno di un efficiente apparato militare. Questo apparato militare era l'Armata Rossa, questo esercito però, aveva bisogno di ufficiali esperti quindi fece riferimento agli ex ufficiali zaristi che non si fossero schierati dalla parte dei bianchi. Politicamente parlando, non ci si poteva fidare di questi ex zaristi al 100% per cui ognuno di loro veniva affiancato da un commissario politico comunista che doveva sorvegliarlo. Inoltre le mogli e i figli di questi ex zaristi venivano presi come ostaggi eh gli ufficiali che rifiutavano di arruolarsi venivano internati in campi di concentramento. Nel 1920 i russi avevano vinto la guerra civile. Il paese era in condizioni catastrofiche. A causa della guerra, per mancanza di manodopera o per l'esplicito rifiuto dei contadini di seminare i campi. Questo portò ha un calo della quantità di cereali. I contadini speravano, con l'arrivo della pace, che il sistema delle requisizioni Fosse eliminato o attenuato Ma così non fu e questo scatenò ulteriori rivolte contadine soprattutto nel distretto di Tambov. A capo dei ribelli c'era Aleksandr Antonov che guidava un esercito di partigiani sostenuti dalla popolazione. Il contrasto con i parti ti socialisti europei La notizia della rivoluzione d'ottobre venne accolta dal Movimento socialista europeo in maniere differenti e contrastanti. La maggioranza del proletariato si sentiva coinvolto in ciò che stava accadendo in Russia mentre molti dirigenti marxisti avanzarono Più che altro perplessità, criticando il disprezzo mostrato Da Lenin verso i principi scientifici del marxismo ortodosso e anche la repressione che i bolscevichi riservavano a tutti i nemici politici. La critica più esplicita venne da Karl Kautsky, un Socialista austriaco. E gli disse che la guerra civile e la distruzione violenta di ogni Libertà all'interno della Russia erano il frutto del tipo di politica che Lenin stava promuovendo. In Russia Inoltre, secondo l'austriaco, era impossibile attuare una economia Socialista per via dell’arretratezza dell'Industria e dell'Agricoltura. Secondo Kautsky il socialismo non poteva essere il frutto della volontà umana ecco perché Lenin non avrebbe dovuto abbandonare l'analisi scientifica delle condizioni oggettive per la nascita del socialismo. Lenin si scagliò con estrema violenza contro Kautsky. Il 4 marzo 1919 venne ufficialmente creata la terza internazionale a Mosca, In opposizione al movimento socialista europeo. Questa internazionale era più formale che sostanziale dal momento che i rappresentanti erano pochi e mancavano quelli dei paesi europei più importanti. Ecco perché dopo un anno venne fatta la seconda conferenza. In quella sede Lenin propose ai vari partiti socialisti una serie di 21 precise e rigidi condizioni da accettare o respingere senza possibilità di mediazione per entrare a far parte del Comintern. Fino al 1917 i tre termini socialismo, Comunismo è socialdemocrazia erano collegati E qua si esprimevano la stessa cosa. Dopo la seconda terza internazionale questi termini descrivevano orientamenti politici differenziati. Il comunismo era il movimento che aveva come meta la rivoluzione e che la riteneva realizzabile in tempi brevi. Il socialismo aveva anche come meta la rivoluzione ma sosteneva che c'era bisogno di tempo. La socialdemocrazia era un movimento operaio che aveva rinunciato alla prospettiva di una rivoluzione ma credeva in una riforma per migliorare il sistema capitalistico Tuttavia della società borghese venivano accolti i presupposti fondamentali come il diritto di proprietà e l'accettazione della democrazia parlamentare. La rivolta dei marinai di Kronstadt A partire dall'aprile del 1920 la Russia dovette affrontare un nuovo nemico esterno. Le regioni occidentali erano invase dalla Polonia. A giugno l'Armata Rossa contrattacco e raggiunse le porte di Varsavia. Lenin credeva che il popolo polacco avete visto in questa azione la liberazione della nazione da un tipo di regime capitalistico. Tuttavia le sue previsioni furono disattese dal momento che il sentimento Nazionale prevalse sulla distinzione delle classi sociali. La grave sconfitta portole nella credere che non fosse più necessario promuovere le idee del suo partito in tutta l'Europa ma prima doveva rafforzare l'interno del proprio regime. La Russia stava vivendo le stesse condizioni del febbraio del 1917 ovvero inflazione, mancanza di combustibile e gravi carenze di rifornimenti di generi alimentari. I marinai della vicina base navale Kronstadt erano molto sensibili alle notizie che arrivavano dall'ex capitale. Inizialmente i marinai appoggiarono il partito bolscevico ma, siccome molti di loro erano di origine contadina, sentendo ciò che proveniva dalle loro famiglie lontane si sentivano sempre più non tutelati dal Partito bolscevico. A questo punto i marinai nel 1921 si riunirono in assemblea estese un documento molto critico nei confronti del governo chiedendo la liberazione di tutti i prigionieri politici appartenenti a partiti socialisti, nuove elezioni e libertà di parola, di assemblea e di stampa. Il governo diede una risposta negativa. A questo punto i marinai proclamarono che era tempo di procedere a una terza rivoluzione per combattere la commissariocrazia. Il 7 marzo il generale Tuchacevskij inizio l'attacco alla fortezza di Kronstadt. Nuova politi ca economica e repressione Lenin decise che era necessario risolvere la grave situazione interna nonostante avesse deciso di rispondere all'insurrezione dei marinai in modo durissimo. Lenin presentò al decimo congresso del partito la cosiddetta nuova politica economica (NEP). A questo punto il provvedimento metteva fino alle requisizioni di grano era introduceva nelle campagne un'economia di mercato. I contadini dovevano versare una percentuale fissa del loro raccolto nelle mani dello Stato il resto del raccolto restava nelle loro mani ed essi potevano liberalmente commercializzarlo. Questo offri un incentivo ai contadini per aumentare la produzione garantendo allo stesso tempo il regolare afflusso di alimenti alle città e i centri industriali. Per Lenin Questo era una dura sconfitta per la creazione di uno Stato socialista. Vennero diminuite la disciplina interna al partito e anche il rigido controllo esercitato da esso sul paese sullo stato. Tra il 1921 e il 1922 la Russia Fu vittima di una pesante carestia. La prima vittima del nuovo affondo politico fu la chiesa ortodossa. Il governo Approfitto della situazione per attaccare la chiesa russa e privarla delle sue notevoli ricchezze. Moltissimi sacerdoti e vescovi furono arrestati e internati in campi di concentramento. La popolazione delle Campagne era totalmente a sfavore di della repressione della chiesa pertanto molte furono le rivolte. La rivolta contadina di Tambov venne repressa con durezza dal Generale Tuchacevskij. Egli venne autorizzato a ricorso di gas tossici ai campi di concentramento e all'esecuzione di ostaggi. Queste armi non erano mai
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