Scarica La Scapigliatura (da "i classici nostri contemporanei") e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! SCAPIGLIATURA La Scapigliatura non è una scuola o un movimento organizzato, con una poetica comune, precisamente codificata in manifesti e scritti teorici: è un gruppo di scrittori che operano nello stesso periodo, gli anni Sessanta e Settanta dell'Ottocento, e negli stessi ambienti e che sono accomunate, per lo più negativamente, da un'insofferenza per le convenzioni della letteratura contemporanea (in particolare il manzonismo e il tardo romanticismo sentimentale), per i principi e i costumi della società borghese, e da un impulso di rifiuto e di rivolta, che si manifesta nell'arte come nella vita. Il termine "Scapigliatura" designa un gruppo di sfollati e ribelli alla loro classe di origine, che amava vivere in modo eccentrico e disordinato. Era un termine letterario arcaico che veniva ripreso, per fornire un equivalente italiano del francese bohéme (= vita zingaresca, poiché si credeva che questi nomadi provenissero dalla Boemia). Il conflitto tra artista e società, avviatosi con l'Unità d'Italia il processo di modernizzazione economica e sociale, che tende a declassarlo ed emarginarlo, determinò la nascita di atteggiamenti ribelli e antiborghesi negli artisti italiani, il mito di una vita irregolare e dissipata come rifiuto radicale delle norme e delle convenzioni morali correnti. Di fronte agli aspetti salienti della modernità, del progresso economico, scientifico e tecnico, gli Scapigliati assumono un atteggiamento ambivalente, definito “dualismo”: ⁃ Impulso di repulsione e di orrore dell’artista che si aggrappa disperatamente ai valori del passato (la Bellezza, l'Arte, la Natura, l'autenticità del sentimento) che il progresso sta distruggendo; ⁃ Rappresentazione disillusa e disincantata della realtà, rendendosi conto che quegli ideali sono ormai irrimediabilmente perduti; Si sentono divisi tra Ideale e Vero, bene e male, virtù e vizio, bello e terribile, senza possibilità di riconciliazione. E il loro lavoro è proprio l'esplorazione di questa condizione di incertezza, di angosciosa perplessità, di disperazione esistenziale. La Scapigliatura ed il Romanticismo straniero Questa sensazione di disagio, di rivolta, di protesta accomuna gli scapigliati ai romantici europei. Infatti essi recuperano una serie di temi romantici: l’esplorazione estrema dell’irrazionale e del fantastico, della dimensione del sogno, il macabro e l’orrore, il satanismo, il culto della bellezza, l’esotismo. I modelli sono in primis i romantici tedeschi, ma il loro vero e proprio nume tutelare è BAUDELAIRE, il poeta cantore dell’angoscia della vita moderna nelle grandi metropoli, la lacerazione tra lo spleen, il vuoto e il disgusto di questa vita e l’irraggiungibile ideale. Un autore che esercita grande fascino è anche Poe. Un crocevia intellettuale La Scapigliatura contribuì decisamente nel clima culturale italiano. ⁃ culto del «vero» ⁃ attenzione a ciò che è patologico, orrido e deforme ⁃ intento di analizzarlo con la spietata crudeltà dell'anatomista, Da queste premesse gli Scapigliati introdussero in Italia il gusto del nascente Naturalismo (fondato nel Francia tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70). - tensione verso il mistero e l’inspiegabile - esplorazione delle zone oscure della psiche dove si agitano mostri e pulsioni indicibili - acuta sensibilità alla mescolanza di sensazioni - culto della bellezza e della forma Da queste premesse anticipano soluzioni future della letteratura decadente. Un’avanguardia mancata In Scapigliatura c'è quindi la potenzialità di un gruppo d'avanguardia, se avanguardia significa rifiutarsi di soddisfare il gusto medio del mercato letterario e sperimentare forme e temi del futuro. Purtroppo, però, queste potenzialità si realizzano solo in minima parte, per mancanza della necessaria lucidità di visione, coraggio, profondità di pensiero, elaborazione culturale da parte degli intellettuali che componevano il gruppo. Gli Scapigliati non riuscirono ad aprire veramente nuovi orizzonti conoscitivi né ad elaborare un linguaggio poetico che possa essere lo strumento di quell'avventura conoscitiva e mettono in discussione certezze pigramente acquisite, aprendo prospettive sconosciute e inquietanti.
