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La scolastica nella società e nella cultura del Medioevo, Schemi e mappe concettuali di Filosofia

La scolastica medievale, la sua centralità nell'insegnamento, la produzione letteraria degli scolastici, il problema educativo e il rapporto tra ragione e fede. Vengono inoltre descritte le origini della scolastica e la sua periodizzazione. Il testo è utile per comprendere la filosofia medievale e il suo sviluppo.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 04/01/2023

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Scarica La scolastica nella società e nella cultura del Medioevo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Filosofia solo su Docsity! La scolastica nella società e nella cultura del Medioevo -La centralità dell’insegnamento: La parola “scolastica” designa la filosofia cristiana medievale, che veniva insegnata nelle scuole del tempo. Il nome “scholasticus” indicava l’insegnante delle arti liberali che costituivano il trivio (grammatica, retorica,logica) e il quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia e musica), in seguito anche il magister (insegnante di filosofia e teologia) venne chiamato così. Lo sviluppo e l’origine della scolastica si collegano strettamente alla funzione dell’insegnamento. -La produzione letteraria: Poi le forme fondamentali dell'insegnamento erano due: la lezione (lectio) che consisteva nel commento del testo la disputa (disputatio) che consisteva nel l’analisi di un problema attraverso l’analisi di tutti gli argomenti a favore o contro una certa tesi. L’ attività letteraria degli scolastici assunse in prevalenza dei “commentari” (commenti della Bibbia) o delle raccolte di “questioni” (interrogativi filosofici-teologici come ad esempio i “qui libera” che raccoglievano questioni che gli aspiranti laureati in teologia discutevano due volte all’anno). -Il problema educativo: il problema della scolastica era quello di portare l’uomo alla comprensione della verità rivelata. -Scolastica e tradizione religiosa: La tradizione religiosa costituisce per il pensiero scolastico il fondamento e la norma della ricerca, la verità è stata rivelata all’uomo attraverso le Sacre Scritture e le affermazioni del padre della chiesa. La filosofia non è un’opera individuale, bensì comune, che può ricorrere all’aiuto di coloro che la chiesa riconosce come sorretti dalla grazia divina. La manifestazione tipica di questo carattere della scolastica e il riferi,entro costante all'autorità (decisione di un Concilio). Scolastica e tradizione filosofica: lo scopo della scolastica è quello di comprendere la verità già data nella rivelazione, la filosofia è soltanto un mezzo: "ancilla theologiae”. Le dottrine e i concetti filosofici subiscono una trasformazione involontaria poiché al pensiero scolastico è estraneo il senso della storicità. Il Medioevo mette tutto sullo stesso piano e considera anche i pensatori più lontani come contemporanei, ai quali vengono sottratti dei pensieri da poter rielaborare. Il rapporto tra ragione e fede: si tratta di un pensiero speculativo che è possibile affrontare partendo dal confronto tra i testi filosofici e religiosi e dall’analisi delle loro interpretazioni e implicazioni. Si tratta del problema della libertà che il singhiozzo l'uomo può rivendicare per sé e delle limitazioni che tale libertà deve incontrare. Una chiave di lettura unitaria: intorno al problema ragione-fede ruotano tanto l’ortodossia quanto l’eterodossia religiose, tanto i grandi sistemi dottrinali quanto le tendenze ereticali, così come le speculazioni politiche e i sopravvissuti o risorgenti interessi per la natura e per la scienza. Non bisogna però interpretare la scolastica come una sintesi dottrinale omogenea in cui i contributi individuali siano unificati e fusi. La periodizzazione del pensiero scolastico→ La periodizzazione della scolastica può essere effettuata sulla base dell’unitarietà del suo problema. - La prescolastica (“rinascita carolingia”) che prende avvio verso la fine dell’VIII secolo, nella quale è presupposta è ammessa l’identità di ragione e fede. - Alta scolastica che va dalla seconda metà dell’XI secolo alla fine del XII, comincia ad affacciarsi Il problema del rapporto tra ragione e fede e ad essere chiaramente affermata la potenziale dei due termini. - Fioritura della scolastica: Nella terza che va dal 1200 ai primi anni del 1300, vengono elaborati i grandi sistemi dottrinali nei quali si concretizza la fioritura della scolastica, in questo periodo ragione e fede vengono concepite come conducenti agli stessi risultati. - Dissolvimento della scolastica , nel XIV secolo si riconosce che ragione e fede costituiscono domini eterogenei. Le origini della scolastica: le forze superstiti della cultura si concentrano su due grandi imperi occidentali: impero carolingio e arabo ai quali si deve la rinascita dell’Impero. Per quanto riguarda l’ impero carolingio, la necessità di garantire l’ unità e l’ amministrazione indussero Carlo Magno, re dei Franchi e primo imperatore del Sacro Romano Impero, a promuovere gli studi che divennero patrimonio delle grandi abbazie, che esercitarono la funzione che prima era stata delle università. La ricostruzione intellettuale dell’ Europa si deve ad Alcuino, chiamato da Carlo Magno a dirigere la Scuola Palatina. Da lui le discipline vennero ordinate secondo gli ordini del Trivio e dei Quadrivio. Giovanni Scoto Eriugena, chiamato da carlo il Calvo alla guida della Scuola Palatina, scrisse “La divisione della natura” in cui individuò quattro “nature” fondamentali: - Dio Padre: prima natura che crea e non è creata, ed è causa di tutto - Figlio (“Logos”): natura che è creata e crea ed è l’ insieme della cause primordiali, - ll mondo: natura che è creata e non crea ed è l’ insieme di tutto ci che si genere nello spazio e il tempo, - Dio stesso come fine ultimo della creazione: natura che non crea e non è creata. Il mondo è inteso come una manifestazione di Dio, una teofania. La dissoluzione dell’ Impero carolingio arrestò quasi interamente la ripresa intellettuale dell’ Occidente, ci sarà una ripresa con Ottone il Grande.
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