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Esame metodi e tecniche servizio sociale, Sintesi del corso di Metodologia E Tecniche Di Ricerca Sociale

L'origine della sociologia americana e la nascita della Scuola di Chicago, fondata nel 1892. Si parla del contesto sociale umano dell'epoca, caratterizzato da un forte sviluppo urbano ed industriale, ma anche da problemi sociali come la disoccupazione, la mancanza di alloggi, il crimine e la devianza. Si spiega come le autorità municipali, le istituzioni religiose e culturali, e gli esperti professionisti lavorarono insieme per individuare soluzioni correttive alle problematiche sociali del momento. Si descrivono le ricerche effettuate dalla Scuola di Chicago attraverso approcci nuovi che combinavano analisi qualitativa e quantitativa, e l'uso sistematico di documenti personali, la raccolta autobiografica relative al disagio umano. Si parla inoltre dell'opera di W.I. Thomas e F.Znaniecki intitolata The Polish Peasant in Europe and America, esemplare della ricerca biografica in sociologia.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 17/05/2022

Maarrtii
Maarrtii 🇮🇹

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Scarica Esame metodi e tecniche servizio sociale e più Sintesi del corso in PDF di Metodologia E Tecniche Di Ricerca Sociale solo su Docsity! LIBRO RACCONTARE E RACCONTARSI da p.21 a pag.34 LE ORIGINI Tra la 2° metà del 19° secolo(inizio 1801 e fine 1900) gli Stati Uniti furono teatro di uno sviluppo urbano ed industriale particolarmente intensi,legati ai forti fluissi migratori che provenivano dall'Europa. La città di Chicago rappresento un esempio;si sviluppò in modo rapido ma anche disordinato,grazie all'industria manifatturiera,dei trasporti la cui produsse un progressivo inurbamento di popolazioni europee. Così nel 1840 la città contava poco meno di 5.000 abitanti e arrivò a 3 milioni nel 1930. PROBLEMATICHE: Però erano presenti anche ingenti problemi sociali,nella città di Chicago,dopo un devastante incendio nel 1871 che affermò la creazione di comunità separate:quella dei ricchi e quella dei poveri. Si crearono diverse comunità anche legate alle etnie diverse es.Irlandesi,tedeschi,scandinavi,italiani,ebrei,boemi :che venivano accolti in diverse città. Ciò portava anche ad altre problematiche come la disoccupazione,la mancanza di alloggi,vizio,il crimine e la devianza. Successivamente c'era anche la diversificazione delle componenti religiose es.ebrei,cattolici,presbiterani. Per questa problematica si affiancarono alle istituzioni di carattere religioso anche le istituzioni culturali. CAMBIAMENTI: Le autorità municipali,iniziative della società civile e delle comunità religiose,portarono ad avviare un processo di riforma teso a diminuire le violenze e a creare un ordine sociale nuovo. Si sosteneva l'idea che ''il povero andasse raggiunto nel suo habitat'' e quindi si pensò utile realizzare servizi diffusi sul territorio. Dopo di chè con lo scopo di coordinare e modulare questi possibili interventi,si avvertì la necessità di apposite indagini e la città divenne un laboratorio di ricerca ideale per chi si occupava dei fenomeni di patologia urbana:studiosi, definiti ''NON-SOCIOLOGI'' che erano volontari,assistenti sociali,riformatori civici. I politici si resero promotori di istituzioni ad hoc in cui esperti professionisti lavoravano per individuare soluzioni correttive alle problematiche sociali del momento,formulando proposte operative. LE VARIE NASCITE: Sostanzialmente è questo il contesto sociale umano,che fece da sfondo alla nascita della sociologia Americana che si caratterizò principalmente con una RICERCA EMPIRICA(:Che si basa sull'esperienza, su ciò che può essere dimostrato sperimentalmente. Un metodo empirico, ad esempio, è basato sull'osservazione dei dati, a differenza di quello teorico, che invece parte da postulati e li applica al caso in esame.) ,che rispondeva ad una sorta di social committent ed ordinamento etico,volti ad affrontare gli squilibri e i mali delle comunità urbane. Fu sulla base di questi requisiti connotativi che nacque una delle correnti di studio più importanti della storia della ricerca empirica nelle scienze sociali:LA SCUOLA DI CHICAGO. La scuola nacque nel 1892 quando WILLIAM R. HARPER,ALBION SMALL,fondò il Dipartimento di Sociologia e Antropologia. Nel 1895 nacque l'American Journal Of Sociology e sempre presso il Dipartimento venne creato il principale programma dottorale di sociologia. In 15 anni gli iscritti arrivarono ad un migliaio,quindi da subito la sociologia partecipò al riformismo sociale ,sia con i propri adepti attivi in quel contesto,sia rafforzando i legami tra le istituzioni dedicate al sociale e L'Università. Il Dipartimento tenne una serie di ricerche oggi diventate classiche,effettuate attraverso approcci nuovi che combinavano analisi: QUALITATIVA:indagare e interpretare i fenomeni sociali per come esperiti dagli individui per i significati che tali fenomeni hanno per gli individui stessi,per capire poi il contesto microsociale e molto spesso anche macrosociale. QUANTITATIVA:è basata sui dati statistici attraverso cui è possibile trarre dati oggettivi. Inoltre combinavano l'applicazione dell'ambiente urbano di tecniche nate nella ricerca ETNOGRAFICA: utilizzata per approcciare e descrivere il loro oggetto di studio. Fra queste brillò un filone caratterizzato dall'uso sistematico di documenti personali,la raccolta autobiografica relative al disagio umano,che segnavano l'inizio del periodo d'oro della tradizione di ricerca biografica nel 20° secolo. Questo modello utilizzava lo studio delle biografie,riguardanti integrazione sociale,vissuti dei soggetti studiati. Con il tempo la BIOGRAFIA si trasformò in uno strumento d'indagine originale che sposava un approccio QUALITATIVO con una propria autonomia epistemologica=teoria e metodo della conoscenza. IL CONTADINO POLACCO( E ALCUNI TEMI FONDAMENTALI DELL'APPROCCIO BIOGRAFICO Esemplare della ricerca biografica in sociologia è l'opera di W.I. THOMAS e F.ZNANIECKI intitolata The Polish Peasant in Europe and America,pubblicata in 5 volumi,fra il 1918 e il 1920. Si tratta di uno studio empirico sulla condizione degli immigrati polacchi negli Stati Uniti. Thomas e Znaniecki raccolsero centinaia di lettere scritte da immigrati polacchi negli Stati Uniti. Veniva chiesto loro di scrivere di proprio pugno la loro vita,dall'infanzia al momento attuale. L'opera si compone di 764 lettere divise in 50 serie,raggruppati per nucleo famigliare da gruppi famigliari,mogli,mariti,conoscenti al di fuori del nucleo famigliare e coniugali. L'impianto metodologico e teorico del loro Contadino Polacco poggia in buona parte sulle 300 pagine dell'autobiografia di un giovane immigrato negli Stati Uniti. Il materiale documentale su cui si basa la ricerca è costituito anche da articoli di giornali polacchi ,verbali di tribunali,documenti di archivi delle parrocchie polacche di Chicago. L'intento degli autori era quello di dare una immagine il più integrale possibile della vita del gruppo sociale e per fare questo decisero di non fare affidamento sull'ortodossia metodologica del tempo,che era basata sul metodo COMPARATIVO: scelsero piuttosto un METODO MONOGRAFICO capace di sottolineare la necessità di un'ulteriore preparazione di grandi quantità di materiali rappresentativi della vita complessiva di diversi gruppi sociali. LE CRITICHE DI BLUMER: Nel 1938 il Commitatee on Appraisal of Research del Social Science Reserch Council promosse un convegno chiamando Herbert Blumer(principale teorico dell'interazionismo simbolico,ad intervenire con un saggio dedicato all'opera di Thomas e Znaniecki. Lo scopo era quello di criticare l'opera e valutare la possibile influenza sul metodo della ricerca crisi dei valori della società industriale)inaugura una nuova era Pluralistica,e ha decretato la fine di molte certezze della disciplina;dal punto di vista della RICERCA EMPIRICA,ha aperto una breccia nella convinzione neopositivistica che solo ciò che è rigorosamente misurabile(con numeri)abbia valore nella verifica di ipotesi e pertanto valore predittivo''. (questo è il periodo che precede gli anni 80,cioè un periodo in cui le storie di vita e l'approccio biografico ritornano a farsi oggetto di dibattito metodologico). L'interesse per le biografie riprende vivace negli ANNI 80 e continua ancora oggi,sostenuto dalla differenzazione delle esperienze e delle scelte di vita individuali. In Europa sarà solo alla fine degli anni 60 che si diffonderà la ricerca sulle biografie come oggetto o come strumento di analisi,favorita dal clima creato dal movimento studentesco di allora e dal suo spirito critico contro il potere istituzionale. Un secondo tipo di osservazione riguarda la collocazione storica della nascita della biografia come metodo di ricerca. Rispetto a ciò Cipolla rileva che secondo l'opera di Thomas e Znaniecki si opporrebbe con un certo anticipo a quella che sarà la moda QUANDOFRENICA della sociologia Americana,sostituendo però al significato dei documenti biografici quello delle variabili e,soprattutto,delle scale,della misurazione. ALLLA FINE DEGLI ANNI 70,si assiste ad un interesse per gli approcci INTERPRETATIVI allo studio di culture,biografie,gruppi sociali. Riguardo ciò troviamo la convinzione che le società,le culture e l'espressione delle esperienze umane possano essere lette come ''testi sociali'',ossia come strutture di rappresentazione che richiedono una spiegazione simbolica. In Europa però si è a favore la tradizione teorica MARXISTA,il cui peso ''aveva fortemente influenzato gli interessi di ricerca''. L'approccio biografico ridefinendo in modo critico concetti e contenuti,ripropone all'attenzione l'importanza di studiare le classi sociali,il lavoro. Raccogliere e pubblicare storie di vita era vissuto anche,per non dire soprattutto,come un mezzo per dare voce ai silenti,agli oppressi,costruendo potenzialmente una sorta di storia dal basso. IN EUROPA,tra gli anni 60 e 70,l'attenzione per le fonti orali ha come oggetto la memoria storica delle masse,le dimensioni della vita quotidiana e le classi subalterne. Alla metà degli anni 70,in sociologia,si registrarono dei tentativi per diversificare le storie di vita e le biografie,utilizzate sia in studi retrospettivi(facendo leva su ricordo e memoria) sia su studi prospettici,per indagare le attese verso il futuro. Nel periodo successivo '' la riflessione metodologica nel settore dell'approccio biografico nel corso degli anni 80 e 90 mette in rilievo la necessità di non cadere nella trappola IDIOGRAFICA,ma di assumere sia la valenza dell'esperienza individuale,sia il racconto tra i soggetti indagati e il sistema(es.economico,politico). Tra gli anni 70 e 80,''non si tratta più di dare voce ai gruppi socialmente marginali in quanto portatori di punti di vista,ma in quanto prodotto debole dei processi di marginalizzazione''. La riflessione sull'indagine biografica,soprattutto IN FRANCIA ed in ITALIA,vive un periodo di rinnovato interesse e diffusione. Le ricerche empiriche divengono di un certo peso e alcune riviste specialistiche iniziano una regolare attività di pubblicazione. Durante il 9° Congresso mondiale di Sociologia del 1978,viene creato un gruppo di lavoro,che dapprima ha lo scopo di discutere le problematiche inerenti la ricerca biografica. È da segnalare poi che nel 1988 Robert Atkinson iniziò a gestire l'archivio delle storie di vita,una sorta di database per i ricercatori interessati,al Center for the study of lives,Università del Soutern Maine. Dagli anni 80 ad oggi,il dibattito sulla ricerca biografica si è diversificato ed articolato:quel tratto politico e culturale che per alcuni periodi ha caratterizzato l'approccio biografico è andato scemando;il consenso si è moderato e il contesto si è fatto un po' più critico. Da p.41 a 128 METODO BIOGRAFICO,APPROCCIO BIOGRAFICO,RICERCA BIOGRAFICA...:DENOMINAZIONI DIVERSE PER LA STESSA COSA? METODO BIOGRAFICO E RICERCA A FONDAMENTO BIOGRAFICO Nel 1989 Norman K. Denzin fa riferimento al metodo biografico,e lo definisce come lo studio e la raccolta di ''documenti di vita'' che descrivono momenti di svolta nelle esistenze degli individui. Per ''documenti'' Denzin intende autobiografie,biografie,diari,lettere,storie di vita(life histories,life stories),storie di esperienze personali,storie orali e storie personali. Il metodo BIOGRAFICO non è quindi unico,ma esistono diversi modi,ognuno dei quali comporta problemi differenti,lasciando al lettore messaggi diversi. Secondo quanto sostenuto ,il postulato fondamentale del metodo biografico,per il quale una vita può essere rappresentata in un testo,è ancora argomento di dibattito e una questione del tutto aperta. Una vita è un ''testo sociale'',un prodotto narrativo e immaginario e il metodo di tale produzione è decisivo,centrale,informa il contenuto:il soggetto del metodo biografico è,in poche parole,l'esperienza di vita di una persona. IL METODO BIOGRAFICO,che si focalizza sulle espressioni di significato verbali o scritte,considera tali espressioni come finestre che si affacciano sulla vita interiore degli individui:Jacques Derrida ha contribuito a far comprendere come non ci siano aperture chiare nella vita interiore,ma ogni finestra è sempre filtrata dal linguaggio,da segni e processi di significazione. IL LINGUAGGIO,in particolare,sia nella forma scritta che parlata,è sempre instabile e lascia tracce di altre spiegazioni simboliche. Quanto sostenuto da Bertaux e da Ferrarotti,si può notare che l'approccio biografico a volte è stato inteso come un vero e proprio metodo sociologico,mentre altre volte come ''ricerca a fondamento biografico''(Cipolla). -Per questo occorre precisare che ''fare ricerca biografica significa privilegiare lo scavo lungo il percorso storico-personale cercando di riprodurne o di comprenderne le svolte essenziali''. -Fare ''ricerca a fondamento biografico'' significa ''accordare un vantaggio euristico alla semiseduzione nella storia individuale di quella sociale''. Si tratta di un tipo di ricerca in cui il campionamento equiprobabilistico non è praticabile e le proposte di agire su saturazione di biografie simili vengono considerate interessanti ma poco probabili,con difficoltà nelle generalizzazioni e non controllabili dai materiali raccolti. PERO' viene riconosciuta la variabile tempo che non è contemplata da molti altri tipi di ricerca. L'APPROCCIO BIOGRAFICO L'espressione ''approccio biografico'' può essere ricondotta a quell'insieme di esperienze di ricerca condotte da studiosi diversi per nazionalità,formazione ecc..,i quali si sono trovati ad un insoddisfazione per una ricerca sociologica condotta solo da osservatori e l'esigenza di farsi interpreti della realtà sociale. L'APPROCCIO BIOGRAFICO permette di far emergere le soggettività degli attori sociali come testimoni del passato,ma anche come portatori di conduzioni di senso nel presente e di orientamenti e progetti nel futuro. -Consente di accedere alle modalità di narrazione e ricordo degli individui coinvolti e permette di accedere alla soggettività nel tempo,''ovvero ad una dimensione temporale non solo diacronica ma diffusa e articolata,storica e processuale,quotidiana e progettuale''. DANIEL BERTAUX(maggiore studioso e sostenitore dell'approccio biografico),definisce il suo orientamento come ''prospettiva ETNOSOCIOLOGICA'' dice che:''questa prospettiva è oggettivista,nel senso che il suo SCOPO non è di cogliere dall'interno gli schemi di rappresentazione o i valori di una persona isolata o di un gruppo sociale;ma di studiare un particolare frammento di realtà storico-sociale,di comprendere come funziona e come si trasforma''. Bertaux reclama l'autonomia di qualcosa che non può essere un metodo,ma un insieme di modi di fare ricerca in cui si incontrano posizioni teoriche diverse,che sono accomunate da un fatto: nessuna si affida a strumenti EMPIRICI di rilevazione(come es. il questionario). LA PROSPETTIVA ETNOSOCIOLOGICA ha 2 oggetti di studio ben definiti: 1.MONDI SOCIALI 2.LE CATEGORIE DI SITUAZIONE. 1. I MONDI SOCIALI:si riferiscono a specifiche attività,professionali o meno,profit,no- profit,(insegnamento,trasporti,volontariato..),ogni mondo sociale è governato da logiche d'azione,processi di produzione,di riproduzione,di trasformazione,che lo definiscono rendendolo riconoscibile come oggetto di studio. 2. LE CATEGORIE DI SITUAZIONE :si intendono quegli insiemi costituiti da individui o gruppi che condividono una situazione sociale che genera logiche di azione(es.tossicodipendenti),queste situazioni sono sociali nel momento in cui generano dei vincoli e delle logiche d'azione che presentano dei punti comuni e vengono percepite attraverso schemi collettivi. La CARATTERISTICA è la partecipazione ad una condizione capace di delimitare una specifica situazione sociale condivisa da uno specifico gruppo di individui. Lo scopo dell'indagine ETNOSOCIOLOGICA è di elaborare progressivamente un corpo di ipotesi plausibili,un modello fondato sulle osservazioni,ricco di descrizioni,di meccanismi sociali e di proposte interpretative dei fenomeni osservati. DANIEL BERTAUX distingue 2 orientamenti generali di RICERCA BIOGRAFICA: 1. Orientamento che riguarda i vissuti,l'immagine di sé,i valori e le percezioni:si tratta quindi di processi soggettivi che filtrano aspetti di carattere socio-simbolico. 2. Orientamento che riguarda i processi soggettivi,che però filtrano aspetti socio- strutturali,come modi di vita in certi ambienti,la formazione delle classi sociali,i rapporti di produzione. BERTAUX si concentra sul SOCIO-STRUTTURALE ricercando nelle storie di vita (recits de vie),le ricorrenze dei processi e le regolarità dei comportamenti. Un 'ultima ragione per adottare l'espressione APPROCCIO BIOGRAFICO riguarda le tecniche di raccolta dei racconti: Sono tecniche QUALITATIVE,i modi in cui le storie e i racconti sono distillati acquistano denominazioni diverse: -intervista biografica -storia di vita -racconto di vita indicano strumenti diversi ma anche simili che gli studiosi -autobiografia hanno affinato. -etnobiografia... RICERCA BASATA SULLA NARRAZIONE APROCCIO BIOGRAFICO METODO BIOGRAFICO TECNICHE QUALITATIVE DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI: storie,life history,life story,storia di vita rècit de vie,racconto di vita,self story,biografia,narrazione,racconto,epifanie,intervista biografica,intervista narrativa. La narrazione come atto di costruzione sociale permette di capire come gli individui conferiscano senso alle loro esperienze;come si costruisca la realtà simbolica che restituiscono nei racconti;come attribuiscano una logica agli avvenimenti stabilendo continuità temporali,causali,formali;come le persone strutturino ciò che per il ricercatore è ignoto,senza dimenticare che ''ogni comprensione è necessariamente mediata da significati che non sono costruiti solamente dal sé ma senza dimenticare che ''non si tratta di cercare di comprendere un particolare individuo,ma un frammento di realtà storico sociale,un oggetto sociale''. STORIE,RACCONTI E INTERVISTE Tutto ciò che può raccontare storie è un potenziale materiale per la formazione di una biografia es.fotografie,oggetti personali,documenti formali,scritti o racconti. Ciascuno di questi materiali comporta l'uso di tecniche specifiche,quindi si privilegia un particolare tipo di MEDIUM delle storie,vale a dire la NARRAZIONE da parte di una persona della propria vita. Quando questa conversazione viene provocata da un ricercatore e finalizzata ad una ricerca,la situazione di dialogo si specializza ed assume le caratteristiche di UN'INTERVISTA: Un'intervista si basa su comportamenti verbali dei partecipanti,può considerarsi come lo sviluppo di un atto sociale molto comune: LA CONVERSAZIONE che essa ne è una forma specializzata. Come ha dimostrato TRENTINI,esiste una quantità innumerevole di forme di intervista,ma solo alcune di queste sono adatte per la narrazione di storie. Le interviste finalizzate alla raccolta di informazioni biografiche si caratterizzano per una apertura dello strumento di ricerca che consente di dare spazio al ricordo spontaneo. Le narrazioni a sfondo autobiografico possono differenziarsi a seconda di ciò che viene narrato. Una delle distinzioni che spesso si incontrano in chi si occupa di narrazioni nelle scienze sociali sono:LE STORIE E I RACCONTI. Pur avendo entrambi un contenuto autobiografico, 1.LE STORIE si contraddistinguono dai racconti perchè privilegiano la persona nella sua temporalità. I limiti di UNA STORIA sono perciò periodi,che possono essere l'intera vita oppure delle fasi,senza però che venga vincolato ciò che viene detto circa questi periodi. 2.IL RACCONTO invece riguarda particolari eventi o esperienze riguardanti un certo tema o argomento,innescati o meno da un fatto problematico es.malattia,incidente... Questa distinzione riguarda 2 situazioni diverse per quanto attiene i vincoli posti dal ricercatore al comportamento verbale del narrante. LE STORIE Secondo JEDLOWSKI il senso comune andrebbe inteso come un insieme di credenze,competenze,modalità di condotta e definizioni tipizzate delle situazioni che ciascun membro di una società condivide con gli altri dandole per scontate. Esso si presta a fungere da contenuto del contenitore generale che chiamiamo''storia'',contenitore entro il quale può collocarsi una serie di sottoinsiemi ciascuno dotato di una propria particolarità che li definisce. ETNOGRAFIE,BIOGRAFIE E AUTOBIOGRAFIE rientrano in questa categoria,che costituiscono descrizioni narrative di come le cose accadono. Perchè vi sia una storia,sostiene l'A ''cioè che conta è l'istituzione di una distanza-->separare la storia dal presente di chi narra e di chi ascolta. -Il discorso narrativo tende al particolare -Il discorso scientifico tende all'universale -una storia a che fare con la particolarità e con la contingenza. Le STORIE,per quanto personali,non sono mai un prodotto puramente individuale e per comprenderle occorre penetrare e capire strutture più grandi,poichè esse derivano dal contesto culturale,politico,storico e dal gruppo di appartenenza. Una storia è sempre una interpretazione,INTERPRETATIVE ACCOUNT secondo Denzin,e come ogni interpretazione è sempre PARZIALE. Chi narra\racconta spesso trascura importanti fattori strutturali. Attraverso le storie il ricercatore intende scoprire le spinte sociali,economiche,culturali,strutturali e storiche che sottendono o alterano quei fattori strutturali. LIFE HISTORY E STORIE DI VITA La life history è una storia personale,un ACCOUNT(resoconto) scritto della vita di un individuo basato su interviste o conservazioni. Nella sua forma più estesa può contemplare la storia collettiva di un gruppo,di una organizzazione o di una comunità. Le life histories e le storie personali possono essere TOPICHE:focalizzate solo su una parte della vita dell'individuo,o COMPLETE:quando in esse vi si trovano tutti i dettagli di una vita intera. Con life history ci si riferisce ''alla ricostruzione completa della biografia di un individuo a partire da tutti i documenti disponibili''. TIERNEY Nella precisazione del significato di life history TIERNEY si affida ad alcune precisazioni: 1.una life history è un account retrospettivo fatto da un individuo della propria vita in modo completo o parziale,in forma scritta o orale,sollecitato da una terza persona. 2.una life history può essere un commento della visione molto personale di un individuo rispetto alla propria esperienza,come lui\lei la intende 3.la life history è un tentativo di definire la crescita di una persona in un MILIEU culturale e di attribuirvi un senso teorico. Tierney sottolinea che per alcuni la life history enfatizzi l'interazione tra ricercatore e ''soggetto'' e la relazione tra quest'utlimo e gli altri. È un artefatto culturale da un lato e una interpretazione dall'altro,può essere definita dal metodo che si adotta (interviste o osservazione) o dalla prospettiva disciplinare dalla quale si sta muovendo la ricerca(psicologia,antropologia,sociologia...) Tierney non ha lo scopo di dare una definizione totalizzante di life history,ma cerca di sottolineare le molteplici carratterizzazioni. La life history è legata strettamente alla biografia,è una descrizione retrospettiva ed una esposizione narrativa. HOWARD BECKER Tra coloro che usano l'espressione life history troviamo anche HOWARD BECKER, il quale la distingue dalla autobiografia,per quanto condivida con questa alcuni tratti:la forma narrativa,la prospettiva della prima persona e il carattere soggettivo. L'autobiografia tende a mantenere una connessione molto forte con il vissuto,mentre la life history permette al ricercatore di guidare il racconto verso ciò che maggiormente gli interessa. Genericamente l'espressione ''storia di vita'' trova in letteratura diverse definizioni. Nel 1930 CLIFFORD SHAW spiegava come quello della storia di vita fosse ''uno strumento relativamente recente della ricerca sociologica nel campo della criminologia'',definendola come ''resoconto delle proprie esperienze fatto in prima persona dal delinquente..scritto come un autobiografia,un diario,oppure all'interno di una serie di interviste. Tratto distintivo di questo tipo di documenti è che essi vengono registrati in prima persona,con le parole del ragazzo,e non sono tradotti nel linguaggio della persona che lavora al caso''. SCHWARTZ e JACOBS Individuano la storia di vita tra i metodi di ricostruzione della realtà e la riconoscono come ''strategia di ricerca per portare alla luce gli effetti degli eventi esterni all'esperienza interna LIFE STORY,RèCIT DE VIE(RACCONTO DI VITA) LIFE STORY--->si riferisce al racconto di una parte della vita di un individuo,come già chiariva BERTAUX. La LIFE STORY fa del soggetto un autore che fa emergere una storia:questo autore è rintracciabile ovunque nella storia,ma anche in nessun punto della storia. Come ci fa notare DERRIDA e DENZIN,l'autore\soggetto è sempre presente nei nomi,nei significati delle parole scelte ed usate,ma,nello stesso tempo l'autore non è in quelle parole perchè le parole diventano una volta consegnate all'esperienza della narrazione,soltanto segni dell'autore,tracce del SELF di quella vita raccontata:l'autore\soggetto è presente nel testo solo attraverso le parole che egli stesso ha scelto. LIFE HISTORY--->intero arco temporale,quindi dalla nascita all'oggi o alla morte. SELF STORY Sono raccontate da una persona in un contesto specifico di esperienze. La posizione del self,qui,è centrale nella narrazione. Si tratta letteralmente di una storia e di come quel self si relazione ad una certa esperienza. DENZIN ci chiarisce il significato con un esempio paradigmatico: questo tipo di storie è tipicamente presente all'interno dei gruppi di auto mutuo aiuto come quelli dedicati agli alcolisti. Una self story esiste quando è raccontata,non è indipendente dalla sua narrazione:dopo che è stata raccontata,quindi condivisa,acquisisce lo status di ''storia'' e può essere riproposta in modo indipendente dal soggetto che per primo e in modo proprio l'ha narrata. L'assunto di self story è che ogni persona è un narratore,''un racconta storie''--->storyteller,di se stesso e della propria esperienza. EPIFANIE Sono momenti interattivi ed esperienze che lasciano segni importanti nella vita degli individui. Si tratta spesso di momenti di crisi,che alterano il significato profondo della vita dell'individuo. Le epifanie possono avere effetti sia POSITIVI sia NEGATIVI,sono esperienze limite,ritualizzate in esperienze di passaggio,altre routinizzate:alcune sono improvvise e destrutturanti e pongono la persona in una condizione nella quale essa si esplicita solitamente in modo retrospettivo,soprattutto nel momento in cui le persone trasformano in racconto quanto gli è successo. DEZIN distingue 4 forme di epifanie. 1. EPIFANIE MAGGIORI\EVENTI MAGGIORI → esperienze che incidono sull'intera vita dell'individuo 2. EPIFANIE \EVENTI CUMULATIVE\I O RAPPRESENTATIVI → reazioni ad esperienze di lunga durata 3. EPIFANIE MINORI\ILLUMINANTI → che simbolicamente rappresentano un importante momento problematico nella vita di una persona 4. EPIFANIE rivissute → episodi i cui significati emergono quando si rileva l'esperienza. IL CORSO DI VITA E' l'insieme dei modelli di vita graduati per età,inseriti nelle istituzioni sociali e soggetti a cambiamenti di tipo storico. -Da un lato sono implicite,l'idea che l'identità individuale e collettiva si costruisce nel tempo,considerato come tempo individuale,tempo delle generazioni e tempo storico. -Dall'altro lato,vi è l'ipotesi che l'identità individuale si costruisca attraverso relazioni sociali significative con altri soggetti in cui l'individuo si riconosce e si specchia e con i quali condivide esperienze ed appartenenze. La prospettiva del corso di vita prende dunque in considerazione sia le traiettorie e le transizioni individuali(passaggio da un'età all'altra,da un ruolo all'altro) sia le relazioni e le appartenenze (il gruppo di pari,la coppia,la famiglia...). Il corso di vita permette di connettere le biografie individuali al comportamento collettivo,come parte di un continuum di mutamento storico. Il mutamento sociale è testimoniato dai diversi modi con cui gli individui che si trovano sulla scena sociale in periodi successivi organizzano e danno senso alla propria biografia:COORTI successive hanno corsi di vita diversi,in quanto incontrano insiemi di risorse e vincoli,sia a livello materiale che culturale,che impongono loro di organizzare in maniera diversa le proprie vite. Occorre anche tenere conto del fatto che il mutamento sociale non si realizza solo attraverso interdipendenze e le conseguenze di lungo termine dei comportamenti messi in atto dalle coorti precedenti. L'approccio del corso di vita,visto attraverso il concetto di traiettoria individuale,consente di tenere in considerazione le situazioni concrete in cui gli individui sono collocati. La traiettoria individuale → ossia il percorso seguito in una determinata esperienza con il trascorrere dell'età risente delle interdipendenze delle traiettorie di vita dei soggetti che costituiscono il sistema di rapporti sociali degli individui. Ciò significa che l'individuo non dipende solo dai propri sistemi di significato,dai propri vincoli e risorse ma anche da quelli di coloro con i quali la propria traiettoria si incrocia e si interseca. Le conseguenze delle interdipendenze sono evidenti in maniera particolare nei momenti di transizione come possono essere il matrimonio,la nascita di un figlio,il ritorno al lavoro dopo la maternità,... L'APPROCCIO BIOGRAFICO:tra agire individuale e struttura Spesso gli autori che si occupano di approccio biografico tendono ad usare la propria proposta metodologica con le problematiche di cui è intessuta la sociologia: -individualizzazione generalizzazione -micro e macro -azione individuale e determinismo strutturale. Da un lato vi si ricorre per evidenziare come gli individui ed i loro comportamenti siano riconducibili a sistemi normativi generali,dall'altro lato,si ritiene quello delle storie di vita l'ambito ideale dove verificare la validità delle ipotesi scientifiche sul funzionamento effettivo della società e delle istituzioni. Una vita,una storia,una biografia può ''veicolare caratteristiche dell'ambiente cui appartiene e delle relazioni che in esso si costruiscono''. Qui ritorna la riflessione di MAX WEBER sull'agire,che può essere compreso se il ricercatore riesce a comprendere il senso che viene dato all'azione da coloro che ne sono protagonisti. Quella dell'agire è la base più proficua per lo sviluppo dell'approccio biografico nella sua dimensione tra agire e senso soggettivo. Non vi è dubbio che l'approccio biografico può ben candidarsi a rappresentare i modi dell'agire in contesti micro. Ma ''la biografia introduce un anomalia geometrica nella combinazione spazio temporale dell'analisi sociologica tra livello micro e livello macro'''. La storia di vita può diventare un esempio di come le 2 dimensioni possano incontrarsi,senza perdere capacità esplicativa,perchè la vita di un individuo (tesi sostenuta anche da FERRAROTTI),incorporerebbe nel suo sviluppo temporale spaziale un potenziale effetto macro. La biografia,si estende in senso temporale e in questo modo crea legami nello spazio sociale,proiettando l'esperienza di vita oltre i confini dell'individuale e del momento. L'interazione come intersezione delle piccole storie personali,è l'unità micro e le istituzioni sociali sono catene di interazioni micro nel tempo e nello spazio. Il micro non è l'individuo isolato,ma è un insieme di relazioni sociali situate. ''l'idea di spiegare un fenomeno sociale macro attraverso il livello micro non coincide con la riduzione dell'uno all'altro''. Riguardo l'approccio biografico,va detto che ha come base e punto di avvio il vissuto personale,senza dimenticare che il focus rimane sempre di carattere sociologico,per cui è relativo alla conoscenza dell'individuo come soggetto sociale. ''Nell'ambito della metodologia qualitativa il comportamento individuale resta centrale,però se non viene letto nel suo confine soggettivo,neppure è considerato l'origine esclusiva dei fenomeni sociali,che invece sono un mix di molteplici interventi di matrice non solo personale''. Nel concetto di azione sociale,si trovano espresse le possibilità di indagare nella coscienza collettiva ricorrendo alle storie di vita,individuate come strumento indispensabile. L'approccio biografico consiste così,in un riferimento esplicito al problema del contatto tra la prospettiva individuale e analisi della società,tanto che ''l'interesse della ricerca a fondamento biografico è dato dalla sua esplicitazione di questo problema teorico generale della sociologia,la cui soluzione viene spesso data per scontata nella pratica della ricerca empirica. È in relazione a questo problema che le storie di vita sono un ambito significativo di ricerca''. L'individuo di cui si ricostruisce la biografia è testimone attivo della società e della cultura all'interno delle quali vive. IL DISEGNO DELLA RICERCA Il momento della narrazione,ovvero l'intervista biografica è un aspetto in cui l'approccio biografico si caratterizza nettamente rispetto ad altre forme di ricerca. L'INTERVISTA è il momento centrale,essa è però inserita fra ''prima'' e ''dopo'' che nell'insieme,danno luogo al disegno della ricerca. Come sostiene NIERO,la ricerca è ''un azione sociale orientata alla conoscenza'',possiamo definire il disegno della ricerca come quel ''costrutto mentale formato dalle decisioni di carattere logico e pratico attraverso le quali essa viene organizzata''. IL DISEGNO di una ricerca biografica è per molta parte induttivo,ma può assumere anche configurazioni complesse,in relazione a: -gli obbiettivi conoscitivi che la ricerca intende perseguire. -il contesto empirico in cui il problema oggetto di indagine viene indagato -i paradigmi teorici di riferimento. La tabella contiene alcuni requisiti decisionali comuni a tutti i tipi di ricerche,che siano QUALITATIVE O QUANTITATIVE. 1 OGGETTO DI STUDIO E QUESITI DI BASE Di che cosa si occupa la ricerca? 2 CONTESTO(ESPLORAZIONE FINALIZZATA ALLA SCOPERTA O ALLA CONFERMA) Quali sono le conoscenze preliminari di cui si dispone? 3 APPROFONDIMENTO (DESCRIZIONE\SPIEGAZIONE) Si mira al cosa,al come,o al perchè di un fenomeno? 4 INCLUSIONE DEI CASI(CAMPIONAMENTO) Come vengono selezionati e inclusi i casi e contesti? 5 TEMPO E SPAZIO Chi,come e quando effettua le operazioni di ricerca? 6 TECNICHE DI RILEVAZIONE DELLE INFORMAZIONI In quale modo i dati vengono trasformati in conoscenza? 7 ORGANIZZAZIONE E TRATTAMENTO DEI DATI In quale modo i dati vengono trasformati in conoscenza? 8 COMUNICAZIONE A chi e come verranno comunicate le conoscenze prodotte? Mentre la gran parte dei ricercatori non avrà difficoltà ad accettare che in tutte le ricerche vi siano dei momenti dedicati alla precisazione di un oggetto di studio,all'individuazione dei casi e al trattamento delle informazioni; qualcuno potrebbe obiettare che le fasi 2-3 (scoperta\conferma;descrizione\spiegazione) sollevano problemi che riguardano i solchi divisori fra paradigmi della ricerca sociale e,più nello specifico,le planimetrie che separano i mondi della qualità e quantità. Ci accontentiamo di dire che,nelle varie divisioni fra paradigmi,si tende ad attribuire alla ricerca QUALITATIVA un taglio orientato alla ''esplorazione'',alla ''descrizione'' e alla ''scoperta'',laddove invece ''conferma'' e ''spiegazione'' sarebbero termini tipici della ricerca QUANTITATIVA(di ispirazione scientifico-positivistica). In realtà,qualsiasi soluzione si scelga fra qualità e quantità,il problema riguarda la conoscenza pregressa dell'oggetto della ricerca che ci impegniamo ad affrontare. Minore è questa conoscenza pregressa e maggiore l'incertezza che ci porterà ad affrontare una ricerca con l'intento di creare nuove conoscenze e di formulare prime teorie. Maggiore è questa conoscenza pregressa,maggiore sarà la probabilità di disporre di teorie anche consolidate. Ciò permetterà di costruire meglio il nostro progetto,riuscendo a posizionare meglio la nostra ricerca fra quelle effettuate in passato o in atto. L'ANALISI DI SFONDO Questa fase non si trova di frequente nelle ricerche QUALITATIVE(da alcuni è scoraggiata). La si propone come primo passo della ricerca biografica,assegnandole un ruolo istruttorio finalizzato alla raccolta delle informazioni necessarie per affrontare il campo e l'oggetto della ricerca. Si tratta: -di stabilire la consistenza delle conoscenze sul tema, -appuntare l'esistenza di teorie di senso comune o di tipo scientifico sul problema, -individuare i dettagli sulla praticabilità e la fattibilità della ricerca. Questa operazione ha lo scopo di permettere la costruzione di un progetto finalizzato a coordinare il lavoro di un gruppo di ricerca o anche semplicemente una richiesta di fondi. Essa prevede che ci si documenti sulla lettura scientifica già presente in merito all'oggetto di studio per raccogliere informazioni sull'area di ricerca in esame e famigliarizzare con la tematica. Si tratta di costruire uno ''stato dell'arte'' relativo all'argomento,attraverso una rassegna della letteratura nazionale e internazionale (presentando anche dati di natura statistico- quantitativa)sulla ricerca teorica,empirica e metodologica grazie alla quale si inizia a tracciare l'impalcatura concettuale della ricerca. Qualora un argomento non fosse molto studiato o non esistessero sufficienti strumenti concettuali,una possibilità è quella di dare più spazio alla realtà empirica,senza comunque eliminare una minima base teorica e conoscitiva. Da questo punto di vista molto può fare il WORLD WIDE WEB,fonte utile ma da saper utilizzare con le dovute cautele verificando sempre l'attendibilità delle informazioni. Oltre ad una mole infinita di documenti,sono presenti sul WEB risorse interessanti come FORUM di discussione,BLOG,banche dati,siti e portali tematici utilizzabili come fonti informative quando la letteratura scientifica è carente o non aggiornata. Prendendo come esempio la Cefalea(una malattia cronica),le finalità della ricerca potrebbero essere le seguenti: 1. circoscrivere il contesto in cui si colloca il problema (ad esempio l'impatto sociale della malattia cronica) 2. definire il problema nelle sue dimensioni(dimensioni locali,quadro sociografico,diffusione... ad es.''la cefalea come malattia cronica,chi colpisce,in che modo,in quali forme,quali sono gli aspetti personali,sociali,economici,relazionali implicati..) 3. articolare le specifiche di approfondimento(la rappresentazione sociale della cefalea,le eventuali strategie di evitamento degli stigmi sociali che accompagnano la malattia..) 4. scegliere gli strumenti di ricerca adeguati al conseguimento degli obbiettivi conoscitivi(interviste biografiche?interviste narrative?somministrazione di un questionario sulla qualità della vita?...) Già in questa fase iniziale di ricognizione e di esplorazione spesso si fa uso di alcune tecniche di rilevazione delle informazioni,per ''saggiare'' il terreno attraverso la testimonianza di coloro che ne hanno una visione di insieme diretta,approfondita,storica,esperienziale. Si incontrano testimoni privilegiati,esperti nel settore, opinion leader (es. cefalea---> medici neurologi,farmacologi,volontari di associazioni di auto-mutuo-aiuto,malati cronici di cefalea,psicologi,psichiatri...) e li si intervista,in modo piuttosto libero e molto poco strutturato,cercando di sondare e di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili. Da tutto il materiale raccolto,si è in grado di passare,in modo se non preciso generale,all'analisi dell'oggetto della ricerca. SCELTA DELL'ARGOMENTO:PORSI DOMANDE Scegliere un argomento di ricerca è sempre piuttosto difficile. Raramente si riesce nell'immediato a giungere ad una definizione precisa e stabile della domanda di ricerca. Ciò però non significa che non esistano punti di partenza del percorso di ricerca. Spesso si parte con un tema generale che è d'interesse per il ricercatore o che viene indicato da un committente. Per quanto,la formulazione di ipotesi sia cosa rara nella ricerca QUALITATIVA,ciò non significa che non possano essere prodotti questi specifici inerenti l'obbiettivo di ricerca. Un passo utile a formulare le domande specifiche può consistere nell'esaminare la lettura e analizzare le diverse prospettive teoriche e di ricerca con cui il problema è stato precedentemente affrontato,cercando di individuare nuove prospettive attraverso cui studiarlo. Quando si inizia una ricerca empirica,l'unica cosa presente (anche se a volte in modo confuso),è una domanda conoscitiva,che può scaturire da un interesse personale o da una committenza. Successivamente bisogna collocare quella domanda o quell'argomento di discussione nella cornice di senso di un ambito disciplinare(psicologia,sociologia,storia,economia)individuando anche dei confini. Così facendo,il ricercatore riesce a passare dalla sua prima idea originale,alla formulazione di un problema in termini più strettamente operativi,individuando lo spazio per adeguati strumenti concettuali e tecnici. C'è però anche chi propone che quella domanda conoscitiva debba emergere lungo il percorso di Il CAMPIONAMENTO nella ricerca qualitativa(salvo casi particolari di disegni di ricerca mixed- method)è di tipo non probabilistico. Non ci si basa sul criterio di casualità statistica,ma piuttosto su criteri internazionali(purposeful)fissati dal ricercatore in modo che essi siano il più possibile armonici con l'oggetto di studio e con le domande conoscitive che sottendono la ricerca. TABELLA 2 P.80 La tabella 2 riassume tutte le proposte di campionamento NON STATISTICO che sono recuperabili in letteratura. La logica della classificazione deriva da una distinzione generale effettuata da GLASER e STRAUSS fra campioni orientati a minimizzare le differenze e campioni orintati a massimizzare le differenze. Entro queste 2 categorie sono state collocate le varie soluzioni. UN ESEMPIO CONCRETO in cui viene adottato quello che in tabella 2 è chiamato ''stratified purposeful''. In una ricerca condotta tra malati cronici affetti da cefalea,si è proceduto a definire alcuni criteri di stratificazione. TAB.3 MASCHI FEMMINE TOTALE Cefalea cuotidiana 4 14 18 Cefalea a grappolo 2 \ 2 Emicranea 1 7 8 Cefalea censiva 3 3 TOTALE 7 24 31 I criteri scelti sono stati i seguenti: 1.SESSO:femmine e maschi in proporzione 3 o 4:1.secondo le evidenze epidemiologiche rispetto alla prevalenza delle cefalee nella discriminante maschi\femmine(ovverosia,la cefalea colpisce di più le donne rispetto agli uomini in una proporzione di un uomo malato per ogni 3 oppure 4 donne malate). 2. TIPO DI CEFALEA PRIMARIA:come si può vedere ,la cefalea quotidiana è prevalentemente femminile;la cefalea a grappolo è esclusivamente maschile;la cefalea da tensione prevalentemente femminile. Tutto questo rispecchia la prevalenza di queste diverse forme di cefalea secondo la letteratura clinica 3. ETA':dalla terza decade(secondo le attuali evidenze epidemiologiche rispetto alla prevalenza delle cefalee e rispetto all'età di insorgenza si dà la terza decade di età come la più colpita) 4. TIPO DI ACCESSO:al centro cefalee all'interno del quale sono state somministrate le interviste(il campo di indagine). Gli accessi al centro ,avvengono secondo modalità diverse,importanti ai fini di una maggiore comprensione del materiale prodotto successivamente grazie alle interviste: 5. PRIME VISITE:persone che per la prima volta si raccolgono al centro 6. DAY HOSPITAL:periodo di somministrazione della terapia di profilassi,persone alle quali viene somministrata attraverso flebo la terapia profilattica; 7. RICOVERI ORDINARI:pazienti che vengono ricoverati presso il reparto 8. VISITE DI CONTROLLO Scelti i criteri di coerenza con il disegno della ricerca si è proceduto ad arruolare i casi (tab. 3-4) procedendo alla somministrazione delle interviste. Ma quanti casi selezionare?Quante interviste fare?Perchè nell'esempio precedente si presentano 31 casi?. Per rispondere a queste domande in ambito di RICERCA QUALITATIVA si adotta il criterio della SATURAZIONE,che in linea di principio si raggiunge quando l'utilità marginale di una nuova intervista è NULLA. Ciò significa che l'inclusione dei casi finisce quando si raggiunge una sorta di ''SAZIETA'',che può essere intesa in 2 punti di vista(il ricercatore decide quale adottare): SATURAZIONE TEORICA (theoretical saturation): quando le informazioni che provengono da nuovi casi tendono a dare le stesse evidenze a supporto di una certa teoria SATURAZIONE DELLE INFORMAZIONI:in base al quale il campione viene costruito progressivamente,finchè il ricercatore ha la sensazione di non imbattersi in nuove conoscenze quando prende in esame ulteriori casi La ricerca condotta con i cefalalgici cronici si è arrestata al caso 31(tab4) perchè è,già da un certo tempo,le informazioni che si raccoglievano non fornivano conoscenze diverse e andavano sempre a supporto del modello interpretativo che si era andato costruendo durante il periodo di somministrazione delle interviste:era stata raggiunta una saturazione teorica. ''un certo tempo'' perchè la saturazione non è un interruttore ''on\off'' grazie al quale si può decidere che si è raggiunta la massima concentrazione di informazioni o il massimo sviluppo di una teoria. Quando le indicazioni iniziano a ripetersi occorre,comunque proseguire con la ricerca per verificare che realmente ci si trovi davanti alla saturazione,onde evitare valutazioni superficiali o frettolose. INDIVIDUARE IL LUOGO DELLA RICERCA E DELL'INTERVISTA Una volta individuato l'argomento della ricerca occorre trovare il contesto(sociale,culturale,organizzativo,lavorativo,istituzionale...)in cui poter trovare gli attori sociali individuati. Qualora si rendesse necessario entrare in una organizzazione,un azienda,un ambulatorio medico,un centro ricreativo,una scuola...,vanno presi in attenta considerazione alcuni aspetti di vitale importanza per la possibilità di poter svolgere la ricerca. 1.Stipula di un contratto di ricerca :il progetto della ricerca va approvato dagli operatori e dai responsabili della struttura che accoglie il ricercatore ai quali occorre chiedere il permesso o l'autorizzazione per entrare nell'organizzazione o nel luogo prefissato per il reclutamento e l'incontro con gli intervistati. In un certo senso si tratta di ottenere un'intervista formale e legittimante a garanzia sia del ricercatore sia di coloro che incontrerà. Occorre anche una copertura istituzionale:''una lettura di presentazione dell'ente che promuove la ricerca o un attestato di appartenenza a una istituzione accademica possono offrire all'interlocutore le garanzie di serietà e affidabilità necessarie''. 2.la presenza e l'''invasione'' di campo del ricercatore va annunciata,con una presentazione generale(nel senso che non deve essere eccessivamente dettagliata) a chi verrà coinvolto nelle attività di questo ''estraneo'' che chiede il loro aiuto. Far anticipare la propria presenza spiana la strada per una relazione di intervista più facilmente gestibile e l'azione di un mediatore permette di avere un informatore chiave di riferimento:il mediatore appunto,che già parte dal contesto ed è in contatto con gli intervistati. 3.in tutti i casi in cui siano in gioco dati sensibili(tutti i dati personali di carattere medico- sanitario,accanto a moltissimi altri)va sottoposto all'interlocutore la firma del CONCENSO INFORMATO. È un documento,che costituisce una sorta di SCRITTURA PRIVATA, in cui chi risponde sottoscrive di accettare la proposta di intervista,si dichiara concorde e consapevole a che i dati registrati e rilevati,una volta resi anonimi,possano essere utilizzati a fini di ricerca e pubblicati,sempre e solo a fini di ricerca. 4.Il luogo dove si condurrà l'intervista o si incontreranno le persone che verranno coinvolte dovrebbe essere scelto con oculatezza. L'ideale sarebbe una stanza attrezzata di tavolo e un paio di sedie;luminosa;silenziosa in modo da evitare distrazioni e difficoltà comunicative e,soprattutto,interferenze sonore alla registrazione audio(e\o audio e video)dell'incontro;facilmente raggiungibile dall'intervistato valutando la necessità di fargli perdere meno tempo possibile visto che è lui o lei a rendersi disponibile e a offrire il proprio tempo(una intervista dura da una a qualche ora,solitamente,sempre che non si prevedano più incontri);il più possibile neutra e senza la presenza di superiori,o colleghi,o famigliari,se non previsto dal progetto o se non richiesto dall'intervistato;un luogo,infine,tutelato in termini di riservatezza(porte chiuse e telefoni disattivati). L'INTERVISTA E' uno scambio verbale tra 2 o più persone nella quale un esperto(l'intervistatore che provoca questa sorta di conversazione)cerca,ponendo domande più o meno rigidamente prefissate e con finalità di tipo conoscitivo,di raccogliere informazioni su dati personali,comportamenti, opinioni e atteggiamenti di un soggetto(l'intervistato o gli intervistati) su un particolare argomento. Le interviste sono fondamentalmente classificabili in 2 grandi categorie,STANDARDIZZATE e NON STANDARDIZZATE,che tra questi 2 ''estremi'' esistono svariate forme di interviste che per forza di cose risulteranno ''semistrutturate'' in misura diversa. Il grado di strutturazione di un'intervista è costituito dalla misura nella quale l'intervistatore dirige e pone dei vincoli nel loro svolgimento. Una distinzione tipica è quella che oppone intervista ''direttiva'' e intervista ''non direttiva''. essere ritenuto il ''massimo esperto'' nell'argomento dell'intervista e,quindi,gli dovrà essere fornita la massima opportunità di raccontare la propria storia. Da questo punto di vista possiamo considerare l'intervistato un vero e proprio ''partner'' conversazionale e l'intervista diventa così un'interazione conversazionale idealmente cooperativa in cui intervistato e intervistatore giungono a costruire un significato condiviso. L'INTERVISTA NARRATIVA (O AUTOBIOGRAFICA) DI ROBERT ATKINSON ATKINSON propone di suddividere un'intervista autobiografica in 3 fasi: 1.PIANIFICAZIONE 2.EFFETTUAZIONE DELL'INTERVISTA 3.TRASCRIZIONE 4. INTERPRETAZIONE \ LA PIANIFICAZIONE(fase di pre-intervista) comprende: -l'analisi delle motivazioni:perchèsi è deciso di fare proprio una intervista autobiografica e non un'intervista di altro tipo; -la fase di conduzione dell'intervista:prevede che l'intervistato sia guidato attraverso il racconto della sua vita (l'intervistata è registrata),occorre,che l'intervista abbia un inizio chiaro,come ogni ''rituale''. → ATKINSON suggerisce di iniziare con una domanda di questo genere ''da dove vorrebbe iniziare il racconto della sua vita?''. Il termine ''rituale'' non è usato a caso,ATKINSON infatti vede la situazione di intervista,dal primo contatto all'incontro,al commiato,come un vero e proprio rituale canonico. Nella terza fase,dal testo trascritto vengono eliminate le domande e gli interventi dell'intervistatore in modo che il racconto divenga un flusso organizzato di diretta ed esclusiva espressione dell'intervistato. LA TRASCRIZIONE va poi restituita all'intervistato,in modo che la persona la legga ed apporti i cambiamenti che ritiene necessari,reagendo''con la sua oggettività e con un'interpretazione o un'analisi adeguata''. L'A sostiene che in questo modo si otterrà una ''narrazione autobiografica fluida,espressa con le parole dell'intervistato''. Questa fase post-intervista che comporta il coinvolgimento attivo del narratore è il vantaggio maggiore di questo approccio:il narratore ci potrà dire se la logica di connessione degli eventi sia sensata o meno,e questo segue la convinzione di ATKINSON,secondo cui ''gli intervistati dovrebbero sempre avere l'ultima parola sulla trascrizione dei loro racconti,prima che venga passata all'esterno o pubblicata in qualche forma''. Secondo l'A ciò che permette di trovare un significato attraverso un racconto biografico è che il narratore sia messo nelle condizioni migliori per essere il più riflessivo possibile. Quanto più una persona è riflessiva tanto più il significato di quanto narrato sarà immediatamente evidente. NELL'ULTIMA FASE il ricercatore dovrebbe sollecitare l'intervistato chiedendo esplicitamente cosa significhi per lui quanto sta raccontando. Un altro modo di stimolare la riflessione del narratore è la riflessione di gruppo:gruppi strutturati che portano avanti il pensiero riflessivo,il ricordo collettivo,o entrambe le cose. Tutto questo riguarda la ricerca di esplicitazione di senso dal punto di vista del narrante,ma per il ricercatore si presenta un problema molto simile:trarre significato dalla narrazione raccolta. 1 3 2 ATKINSON sostiene,che l'interpretazione dei testi ottenuti dall'intervista biografica deriva dalla combinazione e fusione di 2 tipi di costruzione di significato: 1.quelli che si basano su una qualche teoria 2.quelli che emergono da riferimenti personali,soggettivi o esperienziali. Il ricercatore secondo l'A vivrebbe una personale reazione all'esperienza di intervista,alla rilettura dei testi restituiti,alla interpretazione dei significati. LE INTERPRETAZIONI:l'ideale sarebbe sospendere qualunque tipo di riferimento teorico fino alla fine dell'intervista e vedere poi se da essa non emerga una teoria particolare. Dice l'A :''se volete che la vostra ricerca sia il più possibile valida,la teoria più corretta per quella narrazione specifica dovrà uscire direttamente dal racconto''. L'intervista biografica di ATKINSON richiede uno o due ritorni del ricercatore dal narratore. Ciò significa che occorre condurre due o tre interviste con la stessa persona,attraverso incontri della durata di un'ora o un'ora e mezza ciascuno. Alla fine,una soal intervista verrebbe ad avere la durata di oltre 3 ore. L'INTERVISTA BIOGRAFICA Rita Bichi fa una proposta metodologica originale a partire da un attento studio delle opere di DANIEL BERTAUX e di ROBERT ATKINSON. Oggetto dell'intervista biografica sono le categorie di situazione e i mondi sociali. Mondi sociali come proposti dalla prospettiva di BERTAUX,su un ispirazione dei lavori di ricerca della Scuola di Chicago,''degli interazionisti simbolici,di parte della sociologia del lavoro e delle organizzazioni'',per cui il riferimento va ad attività specifiche come ad esempio attività professionali,volontariato,televisione,insegnamento universitario... Le categorie di situazione sono insiemi di individui o gruppi che condividono una situazione sociale che come tale genera comuni e peculiari logiche di azione,come ad esempio,condizioni condivide di lavoro,di malattia,di disagio. Scopo dell'intervista biografica è formulare un modello interpretativo capace di spiegare e comprendere logiche di azione,il funzionamento,i processi di cambiamento,di produzione e di riproduzione del mondo sociale o della categoria di situazione in oggetto di studio. L'intervista biografica viene condotta attraverso rilanci e consegne che tendono a portare alla luce il mondo dell'intervistato,nel rispetto del suo universo di senso. Gli interventi dell'intervistatore sono finalizzati a stimolare il racconto,senza introdurre elementi estranei,ossia temi mai affrontati dall'intervistato spontaneamente. Le ''CONSEGNE'' sono modi diretti di stimolare il fluire del discorso,chiedendo approfondimenti o spiegazioni in merito a quanto narrato (come? Perchè?quando?che cosa intende dire con...?) I ''RILANCI'' esortano l'intervistato a continuare la storia ma,più che a specificare,mirano a raggiungere un livello intenzionale e valutativo(''lei mi ha detto che …ne ho detto che...''):e qui il dialogo prosegue in forza dello stimolo proposto dal ricercatore all'intervistato. NON sono,previste domande puntuali,anche se l'autrice fa presente che la standardizzazione e la direttività,pur essendo molto basse in questo tipo di intervista,non scompaiono mai. 4 Con il termine ''standardizzazione'' l'A si riferisce ad una tendenza all'uniformità degli stimoli offerti;quando c'è alta standardizzazione gli stessi stimoli sono proposti in più interviste;se la standardizzazione è bassa,gli stimoli,cambiano(anche se non drasticamente)tra le diverse interviste. Anche nei casi di elevata standardizzazione,la traccia di intervista deve essere mantenuta aperta;essa deve poter essere modificata in ogni momento,anche durante l'intervista. Gli argomenti indicati nella traccia di intervista non è detto che debbano essere tutti esauriti e non tutti gli intervistati dicono ciò che il ricercatore ha previsto. Va ricordato,che il fatto che esista una traccia non va fatto presente all'intervistato,anzi,come suggerisce l'A,la traccia deve essere ''memorizzata e metaforicamente assimilata dall'intervistatore''. Concludendo,l'intervista biografica è: -DISCORSIVA -tende ad andare in profondità -può assumere la forma del racconto o della storia di vita -può essere o meno focalizzata,non è però libera. ''Un'intervista è biografica,quando,a partire da una traccia di intervista strutturata ma non direttamente somministrata,si svolge all'interno di una situazione sociale particolare,la situazione di intervista,intesa come atto di ricerca,ossia l'insieme degli avvenimenti che consentono lo sviluppo di una azione sociale complessa,costruita dialogicamente da 2 (o più) attori durante la quale viene prodotta l'intervista stessa,con l'apporto di un basso grado di direttività e dunque a basso grado di standardizzazione''. L'INTERVISTA NEI RACCONTI E NELLE STORIE DI VITA Vediamo ora che tipo di intervista applicare alle 2 categorie di analisi biografica precedenti: LE STORIE DI VITA E I RACCONTI DI VITA Richiedono una traccia relativamente strutturata,in cui siano presenti in modo particolareggiato le dimensioni che il ricercatore ritiene rilevanti. Nonostante venga preparata una traccia particolarmente ricca e dettagliata,essa non influenza la conduzione dell'intervista(quindi non sono previste domande puntuali). La traccia: rimane indicativa,a promemoria del ricercatore,''che cerca nel racconto elementi utili alla sua ricerca ascoltando,verso la scoperta di meccanismi e processi che sa di non conoscere,e\o che solo intuisce e\o di cui cerca conferma''. La traccia,aperta e flessibile,è orientata a quelle dimensioni che in senso preordinato sono pensate come importanti e significative dal ricercatore al fine di una lettura dell'oggetto sociale studiato. In questo tipo si situazione di intervista la standardizzazione è ad un livello minimo,''perchè ciascuna intervista ha un suo andamento peculiare e non si pone mai il caso di due conduzioni identiche''. Si sta concentrando l'attenzione sulla conduzione dell'intervista,per cui,stante una traccia molto strutturata la direttività permane minima nella relazione intervistato\intervistatore. ANALISI DEI TESTI -LA RELAZIONE DI INTERVISTA L'INTERVISTATORE E LA TRACCIA Compito dell'intervistatore è memorizzare la traccia, studiarla,farla propria e comprendere a fondo il percorso di conoscenza ad essa sotteso,per poter seguire al meglio il racconto dell'intervistato,per sapere dove e come eventualmente intervenire per sollecitare la continuazione del colloquio. Questo perchè non potrà mai averla davanti a sé. La porterà con sé,ma l'intervistato non dovrà mai vederla:presentarsi a una persona con una lista così lunga,così articolata potrebbe suscitare inibizioni o condizionamenti → ''sarò capace di rispondere a tutte quelle domande?'' ''cosa mai vorrà chiedermi?'' ''non pensavo fosse così lunga la questione...non ho tutto questo tempo...'' TAB.7 IL PROTOCOLLO SINTETICO DI INTERVISTA PER LA RICERCA''racconti di Cefalea:approccio biografico alla malattia cronica''. P.102(vai a vedere) -CONSEGNA INIZIALE:''mi può raccontare la storia della sua cefalea?'' -I percorsi di cura DALL'INSORGENZA DEL PRIMO ATTACCO AD OGGI -La QUOTIDIANA CONVIVENZA con il dolore -IL DOLORE:I CONDIZIONAMENTI NELLA VITA QUOTIDIANA Va riconosciuto che tracce particolarmente lunghe e strutturate possono creare qualche preoccupazione soprattutto in intervistatori con poca esperienza. Quando la traccia contiene molte articolazioni,per l'intervistatore può essere di aiuto,per le prime volte,in fase di somministrazione,una versione sintetizzata(TAB.7),che possa sopperire ad eventuali emergenze attraverso una lettura rapida se non immediata. LA RACCOLTA DI ALTRE INFORMAZIONI BIOGRAFICHE Lasciando la maggiore discrezionalità per ogni indicazione di scelta da questo punto di vista,ricordiamo che accanto alle interviste esistono altre fonti informative preziose e che caratterizzano l'approccio,per esempio basti pensare alla ricerca di THOMAS E ZNANIECKI. Si tratta di materiali biografici documentali,documenti,cioè di tipo secondario costituiti da lettere,diari,testimonianze,foto ecc... Sono documenti utilizzabili in piena autonomia o per garantire l'analisi delle fonti primarie,che altro non sono che le biografie,le storie di vita,i racconti... che il ricercatore raccoglie direttamente sul campo di ricerca. CONDUZIONE E GESTIONE DELL'INTERVISTA:STRATEGIE E STRATAGEMMI Questa fase della ricerca chiama in causa il comportamento del ricercatore intervistatore durante l'interazione con l'interlocutore. COME DEVE FARE L'INTERVISTATORE PER AVVICINARSI IL PIU' POSSIBILE AI SUOI OBBIETTIVI? L'intervistatore mette in pratica una serie di strategie e utilizza alcuni interventi per la conduzione al fine di far emergere e sollecitare il maggior numero di informazioni. Lo fa seguendo sempre l'andamento della relazione e dei temi introdotti dall'intervistato,ponendo attenzione a non inserire elementi estranei,o argomenti che non si sono ancora palesati nel contesto dell'incontro. L'ATTEGGIAMENTO del ricercatore è di ascolto privo del minimo atteggiamento di giudizio,di attenzione quasi di cura,nel senso che ''si prende cura'' della relazione di intervista e del confort dell'intervistato,trovando le soluzioni più adatte per rendere la situazione di maggior agio possibile. Si tratta di un ascolto che deve sempre mostrarsi interessato,anche nei momenti in cui sopraggiunge la stanchezza,anche quando il racconto non è molto interessante o anche quando l'interlocutore è poco propenso alla loquacità. LA RELAZIONE tra intervistatore e intervistato è una relazione sociale e sia l'andamento sia gli esiti dell'intervista dipendono dai processi di negoziazione che si attivano tra i 2. La relazione può essere simmetrica o assimmetrica e dipende da fattori esterni alla relazione ES.diversità delle appartenenze sociali e culturali,classe economica,genere ecc.. e\o da fattori interni alla relazione ES.la disparità di status e ruoli,di competenze relazionali,di competenze comunicative. Per una conduzione ottimale dell'intervista,l'intervistatore deve ridurre l'asimmetria ,controllando l'influenza dei fattori che determinano la disparità delle competenze comunicative. CI SONO ALCUNE MODALITA' PER OTTENERE TUTTO CIO': 1.COOPERAZIONE:l'intervistatore deve stimolare la cooperazione dell'interlocutore: -sollecitando la disposizione dell'intervistato ad accettare l'intervista e dare informazioni veritiere sui temi affrontati -dando all'intervistato informazioni sulle finalità della ricerca,l'organismo che la promuove e che la conduce,la procedura di campionamento -presentando l'oggetto di indagine come rilevante sul piano sociale e individuale -dando garanzie sulla credibilità dell'organismo che promuove e\o conduce la ricerca,sulla disponibilità e professionalità dell'intervistatore,sull'anonimato,sulla tutela della privacy,sull'uso e la destinazione delle informazioni personali raccolte nell'intervista. 2.CONSEGNE INFORMATIVE:sono espressioni come ''non ho ben capito...'' ''quando?'' ''come?'' ''in che modo?''. Sono intermezzi che in modo fluido introducono la necessità di una precisazione o di un approfondimento maggiore(BICHI),aiutando chi racconta a proseguire qualora si fosse fermato,o per chiarire alcuni punti di interesse dell'intervistatore. 3. CONSEGNE VALUTATIVE:sono espressioni che tendono a far sì che il narratore si fermi a formulare un ragionamento,facendo magari emergere qualcosa di nuovo: ''perchè?'',''a quale scopo?'',''come mai?''. In questo modo si permette all'intervistato di riproporre quanto già detto in modo diverso,di riflettervi ancora,per andare verso motivazioni,finalità originarie,spiegazioni particolari. 4. PAUSE E SILENZI:è fisiologico che si presentino alcuni momenti di silenzio lungo una intervista. Possono essere dovuti a momenti in cui chi racconta rivive una forte emozione,o perchè ha esaurito un argomento e cerca di raccogliere le idee per il successivo argomento. L'intervistatore non dovrebbe sentirsi in dovere di riempire quei vuoti immediatamente rilanciando una domanda,(sempre che il silenzio non duri troppo,allora può intervenire). I silenzi più difficili da affrontare sono quelli che scaturiscono dal ricordo o dalla narrazione di episodi delicati o toccanti per l'interlocutore:il rischio è quello di farsi trascinare emotivamente perdendo il suo status di intervistatore. In questo caso occorre saper rispettare il silenzio di chi racconta,attendendo che si riprenda autonomamente o con qualche parola di conforto senza mai invadere la pryvacy e allentare le sane distanze del setting di intervista. 5. INCORAGGIAMENTO:l'intervistatore ha anche la necessità di far capire all'intervistato che il suo interesse è vivo,che sta seguendo con interesse. Questo messaggio può essere trasmesso da espressioni verbali\vocali,come: ''ah''.''mmm'',''eh si...'',o da gesti come assensi con la testa,un atteggiamento del corpo di proteso verso l'intervistato,segnali di attenzione positiva ed interessata. 6. ESTENSIONE:''e allora...?'',''e quindi?'',''cioè?'':alcuni rilanci danno il via ad un allargamento del tema trattato,lasciando all'intervistato la libertà di procedere con le sue modalità di presentazione e ragionamento. 7. RIAFFERMARE O RIPETERE:''dunque diceva che'' → fare eco alle parole di chi racconta gli dà modo di rinforzare quanto detto aggiungendo qualche particolare,o scendendo nello specifico. L'intervistatore deve essere attento e capace di raccogliere dei buoni appunti che lo aiutino in questo tipo di strategia. 8. POST INTERVISTA:ciò che avviene dopo che è stata decretata la fine dell'intervista,ciò di cui si parla e il come lo si fa,è diverso rispetto al momento precedente nel pieno dello scambio,ed alcuni motivi possono essere: -l'intervistato si può sentire più rilassato,ha finito,ha raccontato,forse è anche soddisfatto. -si è rotto il frame in cui era contenuta la relazione di intervista dove i ruoli erano assegnati e ben definiti e forse anche nuovi per l'intervistato,che può essersi calato in un ruolo simile per la prima volta -lo scambio dialogico tra i 2,alla fine dell'intervista,rientra nuovamente negli schemi della conversazione quotidiana,schemi con regole che sono in possesso di entrambi,per cui si attenua molto l'attenzione a cosa si dice,al come lo si dice e al linguaggio usato → l'intensità emotiva va via stemperandosi. Alla fine dell'intervista,a registratore spento,l'interazione non si blocca,ma prosegue orientata al commiato(alla fine). In questo momento l'intervistatore può recuperare qualche informazione su temi non affrontati in modo un po' opportunistico,ma la relazione è già stata avviata e volgendo alla fine l'atmosfera può essersi rarefatta e rilassata tanto da poter introdurre qualche elemento completamente estraneo. Il ricercatore deve saper riconoscere il momento e il modo adatto. LA FINE DELL'INTERVISTA Ad un certo punto l'intervista finisce,il racconto arriva ad un termine,le aree di indagine sono state tutte trattate e ci si congeda : il rituale ha inizio con il ''click'' di spegnimento del registratore. È un segnale acustico e visivo:il click e il muoversi dell'intervistatore verso l'oggetto e il suo alzarsi dalla sedia. 3. controllare lo stato delle batterie ed avere la scorta 4. ''scaricare''dal registratore i file audio non necessari in modo da avere più spazio in memoria 5. arrivare al momento dell'intervista con il registratore già pronto per essere attivato per la registrazione 6. durante l'intervista controllare che l'accensione sia andata a buon fine 7. dopo l'intervista nominare i file audio in modo chiaro per evitare eliminazioni di dati 8. scaricare o versare i file audio su supporti che abbiano una buona conservazione:cd rom,pen drive,archivi sul proprio personal computer. LA TRASCRIZIONE DELLE INTERVISTE La trasformazione del testo dalla forma orale a quella scritta,pone il problema di non perdere del tutto il potenziale espressivo dei testi orali,fatti di parole,ma anche di silenzi,di intonazioni,di esclamazioni e di una vasta gamma di comportamenti non verbali. Senza l'ambizione di inseguire una pretesa di oggettività,si sostiene qui che la trascrizione dovrebbe piuttosto risultare funzionale agli obbiettivi della ricerca. Trascrivere le interviste significa sedersi ad un tavolo,con un computer ed un programma di scrittura,ascoltare la registrazione e scrivere come se si fosse sotto dettatura. Una simile operazione è molto lunga,dispendiosa,in termini di energia ma soprattutto in termini di tempo,ed occorre sia guidata da criteri chiari ed univoci fin dall'inizio. Idealmente sarebbe auspicabile che la sbobinatura fosse fatta dalla stessa persona che ha condotto l'intervista,poichè è in grado di ricostruire eventuali perdite di parti dell'intervista;è capace di comprendere e spiegare le pause di silenzio,di appuntare eventuali atteggiamenti non verbali che o ricorda o ha annotato durante l'intervista stessa. Nella pratica,proprio per la quantità di tempo necessaria,ci si avvale spesso anche di aiuti esterni. Anche per questo occorre stabilire in modo chiaro come scegliere di procedere alle trascrizioni. LE POSSIBILITA' SONO: 1. ADATTAMENTO DEL TESTO:qui si opera un parziale adattamento del testo ripulendo da ripetizioni,inserendo la punteggiatura (VEDI TAB 9 P.113)per far scorrere il testo,si correggono errori di sintassi 2. TRSCRIZIONE LETTERALE:è fedele al testo orale,vengono riportate forme gergali o dialettali,errori di sintassi,pause,frasi spezzate,con un massimo rispetto delle forme del parlato.Il fine della trascrizione integrale,parola per parola,è quello di fornire un testo fedele che renda l'idea della dinamicità dei discorsi,presentando anche gli errori,di entrambi i partecipanti,un testo schietto,da leggere come se si stesse ascoltando 3. RIELABORAZIONE DEL TESTO: il ricercatore smonta e rimonta l'intervista conferendole una maggiore scorrevolezza nella lettura,in questo caso si opera una sorta di reinterpretazione del parlato. ANALISI DEL MATERIALE BIOGRAFICO L'analisi NON è un compito che si svolge una volta sola,ma un processo continuo. Le interviste sono analizzate sistematicamente subito dopo che sono state condotte;in questo modo esse possono suggerire nuovi quesiti e nuovi temi da indagare. Se riscontra delle lacune,il ricercatore può tornare a fare nuove interviste. ANALISI E INTERVISTE si alternano durante lo studio. Con il procedere dell'analisi si arricchisce e talvolta si corregge il quadro torico di fondo. Il materiale narrativo può essere analizzato rispetto a una molteplicità di dimensioni,come il contenuto,la struttura,le motivazioni,gli atteggiamenti e le credenze del narratore. L'ANALISI QUANTITATIVA DEL CONTENUTO L'analisi del contenuto nasce con intenti ''quantitativi'' nella convenzione che il conteggio della frequenza con cui compaiono all'interno di un testo determinate parole o categorie di significato costituisca un importante elemento di valutazione. L'analisi del contenuto di testi scritti prevede un processo operativo così sintetizzabile: -lettura delle informazioni disponibilità -organizzazione,elaborazione e sintesi delle informazioni con l'ausilio di software per l'analisi statistica dei dati testuali In pratica,l'analisi del contenuto consiste in una scomposizione del testo che viene successivamente ri-categorizzato secondo dimensioni toriche previste dal ricercatore:''tale scomposizione deve però avvenire in modo sistematico,utilizzando cioè criteri espliciti e standardizzati,da applicare all'intera unità di oggetto;successivamente,gli elementi individuati sono classificati in un sistema di categorie,e dunque trasformati in variabili categoriali o ordinali che è possibile sottoporre a trattamenti statistici di vario tipo''. In sostanza si scompone un qualunque testo in elementi costitutivi più semplici,per i quali è possibile contare quante volte si presentano in quel testo,quante volte cioè ricorrono,anche in previsione di elaborazioni più dettagliate,eventualmente dopo procedimenti di classificazione in sistemi opportuni di categorie. PRESENTAZIONE PURA DELLE STORIE Ad un estremo opposto rispetto all'analisi statistica dei testi,vi è chi pensa che il testo di una biografia non debba essere contaminato attraverso elaborazioni di nessun tipo. Così,secondo alcuni autori,i materiali biografici ottenuti dalle interviste dovrebbero essere inseriti privi di commento nei rapporti di ricerca dopo una breve introduzione che le storie da sole possano essere esaurienti. In questi ''casi limite'' c'è la convinzione che il lettore sia il potenziale interprete delle storie senza mediazione del ricercatore. I nostri suggerimenti sono pertanto di utilizzare approcci intermedi di trattamenti dei testi ANALISI LONGITUDINALE E TRASVERSALE I testi ottenuti dalle trascrizioni delle interviste possono essere analizzati attraverso l'interpretazione ed il commento dei contenuti organizzato per temi e per sotto-temi. Avendo in parte presente la traccia di intervista,ma soprattutto in base quanto emerso nel processo di ricerca,l'analisi viene organizzata a partire da macro aree di interesse. TAB.10 P.116-117 Occorre prendere i considerazione una intervista per volta,facendone una analisi LONGITUDINALE,recuperando i temi rilevanti:questa operazione dovrebbe avvenire lungo il percorso di ricerca,ma può essere ripresa anche nelle battute finali di analisi. Il passo successivo è quello di considerare tutti i testi di intervista in modo TRASVERSALE e procedere ad una comparazione tra loro,come nell'esempio. Il materiale biografico,a questo punto della ricerca,è davvero ampio. Esistono software per il supporto al loro trattamento,i cosiddetti ''computer assisted qualitative data analysis software che permettono di gestire quantità considerevoli di testo consentendo di impostare l'organizzazione secondo i criteri del ricercatore. Questa analisi LONGITUDINALE\VERTICALE è fatta per ognuna delle interviste raccolte cercando di mettere a fuoco la storia di malattia dell'intervistato\a appuntando fli episodi chiave della sua esperienza in relazione al tema d'indagine e ai nodi problematici emersi. Il passo successivo è stato quello di procedere con un'analisi comparativa di tipo tematico,per tutte le interviste elaborate poi trasversalmente,operando confronti,collegamenti,sulla base di omogeneità o differenziazioni concettuali,per giungere alla costruzione di un modello interpretativo. Ciò deve avvenire dedicando una particolare attenzione alla ricostruzione del senso che l'attore attribuisce al proprio vissuto attraverso la narrazione,vale a dire,nel caso dell'episodio,alle modalità di rappresentazione della malattia. Gli stralci di intervista trasportati nelle griglie sono stati utilizzati anche per essere inseriti lungo il testo dell'interpretazione e discussione dei materiali biografici. TAB.11 P.119. ANALISI E ATTEGGIAMENTI Dalle analisi che compaiono in letteratura,i ricercatori mostrano di avere diversi attegiamenti di ricerca rispetto ai materiali prodotti dalle interviste biografiche,che suggeriscono altrettanti diversi tipi di analisi. Ad esempio DEMAZIERE e DUBAR notano quelli che compaiono in tabella. -L'ATTEGGIAMENTO ILLUSTRATIVO consiste essenzialmente ''nel fare uso selettivo della parola delle persone al punto di asservirla alle esigenze della dimostrazione condotta dal ricercatore '': ma così facendo,che fine fa l'importanza della parola degli intervistati e dello statuto sotteso? Questo atteggiamento prevede che gli stralci di intervista siano utilizzati in modo forzato per farli rientrare nella problematica trattata dal ricercatore:ne deriva che il materiale biografico,così come le parole degli intervistati,ha un valore puramente informativo. ATTEGIAMENTO TIPO DI ANALISI ILLUSTRATIVO -del contenuto -tematica RESTITUTIVO -dei saperi sociali dei soggettive -trasparente ANALITICO -proposizionale del discorso -relazioni per opposizione -Opposto dell'atteggiamento ILLUSTRATIVO è quello RESTITUITIVO che consiste nel ''lasciare ampio spazio alla parola delle persone,sino a farne un uso esaustivo quando le interviste sono offerte al lettore in extenso''. L'intervista quindi,occupa la maggior parte dello spazio di analisi,tanto che il linguaggio comune prevale su quello scientifico. La parola degli intervistati è considerata trasparente,a tal punto da poter essere capace di dare da sola i significati necessari alla comprensione dei fenomeni sociali,in questo modo ''al lettore è affidato il compito di ricavarne qualcosa''. -L'APPROCCIO ANALITICO cerca di mettere in luce il processo di produzione di senso che ha luogo attraverso la costruzione narrativa. Una volta che si possiedono le testimonianze degli attori,occorre,sapere come estrarre dalle loro parole e dai loro racconti le rappresentazioni che rendono conto del senso che essi attribuiscono soggettivamente alle loro pratiche. Un procedimento analitico dovrebbe aiutare a mettere in luce il processo interattivo di riconoscimento e ricostruzione di forme sociali nei discorsi delle persone osservate e il suo carattere sempre provvisorio e incompiuto. L'ATTEGGIAMENTO ANALITICO prevede 2 tipi di analisi: 1.L'ANALISI PROPOSIZIONALE 2. E L'ANALISI DELLE RELAZIONI utilizzare le etichette in uso impiegate di soggetti di quelle interazioni'';nella pratica l'operazione consiste nel creare delle categorie(astratte) che siano adatte per classificare i materiali(le frasi di testo spezzettate). Ad ogni frase verrà quindi assegnata un'etichetta(codice) a seconda del concetto a cui essa viene assegnata; 2. CODIFICA ASSIALE(axial coding):a partire dai codici ottenuti dalla fase precedente,implica un perfezionamento concettuale. Vengono scelte le dimensioni più rilevanti e vengono definite le relazioni fra loro in termini di causalità,contiguità,opposizione,inclusione ecc... 3. CODIFICA SELETTIVA(selective coding):ha l'obbiettivo di strutturare un quadro teorico più definito attraverso l'identificazione della dimensione principale(core category) e delle sue relazioni con tutte le altre. Essa,verrà sistematicamente incrociata con le altre man mano che prosegue la raccolta delle informazioni,e la loro analisi,fino alla definizione della story line,che sintetizza il processo oggetto di studio. LA COMUNICAZIONE DEI RISULTATI Ciò che emerge dalla ricerca va reso PUBBLICO e questo è uno dei requisiti che distinguono il sapere scientifico rispetto ad altri tipi di sapere. Ciò avviene in primo luogo attraverso il rapporto di ricerca che va redatto in base ai destinatari,rispetto ai quali occorre modulare il linguaggio(più o meno scientifico) ed i contenuti (enfatizzare le conclusioni se si tratta di una ricerca con una committenza). In sintesi,si illustrano i contenuti che un rapporto di ricerca dovrebbe contenere: -titolo -sommario -introduzione -dichiarazione di intenti o obiettivi:la domanda di ricerca,gli obiettivi -lo stato dell'arte:mostrare l'importanza del progetto nel contesto delle ricerche classiche o rilevanti nel contesto in questione -la metodologia di indagine adottata -tecniche di rilevazione delle informazioni adottate:descrivere i casi scelti e le procedure per la raccolta e l'analisi dei dati (tecniche che dovranno essere coerenti con l'orientamento teorico) -discussione e conclusioni -diffusione e politica della rilevanza:spiegare come si intendono comunicare i risultati -ringraziamenti (committenza,partecipanti,collaboratori,intervistati...) -appendici(alcune interviste,anche per intero,rese completamente anonime in ogni loro parte) -bibliografia:utilizzare un sistema standard. I rapporti di ricerche biografiche,specialmente quelli che amano presentare il testo crudo delle storie narrate,sono piuttosto voluminosi e questa loro corposità fisica non invoglia molto la lettura, allora: è bene che la commitenza abbia,oltre al rapporto finale una brochure abbreviata. 1. La ricerca QUALITATIVA spesso è composta di sfumature che non sono comunicabili sinteticamente,ma imparare a comunicare sinteticamente deve diventare una dote anche del ricercatore QUALITATIVO 2. Se la ricerca si svolge in ambito cittadino,un giornale locale non potrebbe che essere disponibile a pubblicare un trafiletto sul tema. In questo caso,un ricercatore avrà di che dire su una certa superficialità dell'informazione,ma in realtà dire le cose in modo sintetico obbliga ad un bilancio spietato sui risultati della propria ricerca (e ciò non tutti lo sopportano). Se vi è una presentazione pubblica della ricerca e viene invitata la stampa,occorre 3. preparare una comunicazione breve,sulla quale il giornalista presente costruirà un articolo per il proprio giornale. La propria ricerca è bene compaia su internet,su un sito proprio,o sul sito del 4. commitente. Costituirà l'innesco per interessi sul tema trattato e metterà in comunicazione con chi già opera nel campo affrontando con la ricerca. LIBRO LA WEB SURVEY CAP.3 INDIVIDUARE IL SOTWARE:REQUISITI MINIMI E OPZIONI AVANZATE La piattaforma informatica che ospita una web survey,può essere di 2 tipologie: APPLICAZIONE DESKTOP o INTERFACCIA WEB. 1.APPLICAZIONEE DESKTOP (client-side):prevede che il ricercatore installi un software sul proprio computer. Presenta per lo studioso il vantaggio di costruire minori tempi di risposta del software (perchè è istallato nel proprio pc)ma nello stesso tempo ha degli svantaggi cioè il fatto che debba essere il ricercatore a dover verificare e scaricare gli aggiornamenti;inoltre,in assenza di connessione alla rete i dati non sono aggiornati in tempo reale come avviene per i software che usano un'interfaccia web. I rispondenti hanno lo svantaggio di dover istallare sul proprio pc un programma,azione che potrebbe determinare più rinunce per i tempi di dowload. 2.INTERFACCIA WEB(server-side):l'utente gestisce un programma accedendo ad un sito internet collegato ad un server esterno sul quale il programma opera. Il ricercatore ha vantaggi legati al processo di archiviazione:i dati sono salvati in un server esterno,quindi rischi bassi di perdere le informazioni salvate,un altro vantaggio è che non c'è l'esigenza di computer con alta memoria . Last but not least,i membri dell'èquipe di lavoro possono accedere alla survey da qualsiasi computer connesso ad internet. I rispondenti hanno il vantaggio di poter rispondere solo collegandosi ad un sito internet senza dover fare il dowload si alcun programma,con conseguente riduzione dei tempi d'accesso e meno timori riguardo la sicurezza. ENTRAMBE:hanno vantaggi e svantaggi,sia dal lato del ricercatore sia dal lato dei rispondenti ci sono svantaggi QUELLA PIU' UTILIZZATA → è la server-side ma è consigliato optare per un'applicazione desktop quando si hanno problemi di rete. I PROGRAMMI per la realizzazione di web survey sono tra loro diversi,hanno alcune caratteristiche comuni. LE DISTINZIONI: Riguardano aspetti generali oppure legati ad elementi specifici alle fasi di realizzazione della survey → costruzione,somministrazione,analisi dei dati e diffusione dei risultati. Sul piano generale,le piattaforme differiscono sulla base del costo,del sistema di data protection,dalla tipologia di assistenza fornita e rispetto all'accesibilità. LA RETE Rende disponibili molti programmi gratuiti,si tratta di software semplici,con poche opzioni e non adatti per ricerche complesse o estensive. Si tratta spesso di versioni trial di programmi a pagamento,con limiti rispetto alla versione completa ES. consentono un numero limitato di domande,non disponibilità di funzioni... DATA PROTECTION Complesso di misure che possono essere adottate per proteggere i dati dal punto di vista delle confidenzialità e dell'integrità ES.alcuni software rendono possibile decidere se includere nella matrice dati alcune informazioni sensibili es.indirizzo e-mail,indirizzo IP(Internet Protocol → stringa numerica che identifica la sede del dispositivo). La soluzione ideale è quella in cui sia specificato che i dati dei sondaggi sono di proprietà di chi ha gestito l'indagine. I SERVIZI DI SUPPORTO Possono essere resi disponibili in modalità autogestita,consultando il sito web del produttore del software. Soprattutto nel caso in cui si opti per un software a pagamento che presenta funzioni complesse,gli aspetti legati all'assistenza dovrebbero essere valutati: acquisto un programma molto costoso con la convinzione che sarò ripagato,senza sapere utilizzare le funzioni avanzate e senza la posssibilità di apprendere l'uso con un supporto formativo sarà uno spreco di denaro. La piattaforma deve consentire la creazione di indagini accessibili da differenti sistemi operativi(Windows,Linux...)browser (Google Chrome,Safari,Firefox) e dispositivi (computer,tablet,telefono)consentendo un'adeguata visualizzazione e con la possibilità di fruire delle opzioni base e avanzate. I SOFTWARE SI DIFFERISCONO:rispetto alle possibilità di gestire il processo di ricerca. POSSIBILI ALTERNATIVE con riferimento alle macro-fasi della ricerca tramite web survey: 1-LA COSTRUZIONE 2-LA SOMMINISTRAZIONE 3-L'ANALISI 4-LA DIFFUSIONE DEI RISULTATI 1.LA COSTRUZIONE DEL SONDAGGIO: Questi programmi consentono un elevato grado di personalizzazione della survey attraverso opzioni che permettono di intervenire su aspetti che sono: A 1.LA DIMENSIONE GRAFICA 2.LA LOGICA DEI QUESITI 3.IL LORO CONTENUTO 4.LA VALIDAZIONE DELLE RISPOSTE 5.LA DIMENSIONE LINGUISTICA. 1-Per quanto riguarda LA DIMENSIONE GRAFICA:le alternative di scelta possono riguardare le IL CONTENUTO E LA FORMA I CONTENUTI L'area del contenuto rimanda agli obbiettivi che il questionario intende sondare ed è possibile distinguere tra: -DOMANDE DI BASE:indagano le caratteristiche socio-anagrafiche del rispondente raccogliendo AD ES. il genere,l'età,la professione ecc... Si differenziano dalle domande strutturali che sono strettamente connesse al tema indagato -DOMANDE COMPORTAMENTALI:includono fatti,esperienze,vissuto del soggetto riferite al topic oggetto di indagine;possono essere attuali (abitudini) o mnemoniche (riferite al passato) ES.''ha mai partecipato a gruppi di volontariato?'' -DOMANDE ESPLICATIVE:indagano le cause e le motivazioni legate ad opinioni,atteggiamenti o comportamenti,al fine di indagarne l'origine e la natura. ES.''perchè ritiene sia importante documentarsi sulla politica internazionale?'' -DOMANDE DI ATTEGGIAMENTO: analizzano opinioni,credenze,sentimenti,valutazioni,giudizi e valori dell'intervistato. Spesso si avvalgono di domande formulate attraverso scale ES.''come valuta l'istituzione di un registro per le coppie di fatto?'' -DOMANDE PREDITTIVE:questi quesiti richiedono all'intervistato di sviluppare una previsione circa il futuro ES.'' crede che in futuro gli e-book sostituiranno completamente i libri a stampa?'' -DOMANDE DI CONTROLLO:questa tipologia è orientata a verificare se l'intervistato è in possesso di un'informazione corretta,oppure controllare la sincerità delle sue risposte o,controllare la coerenza degli atteggiamenti espressi dal rispondente. ES. chiedere in un quesito se il soggetto ha mai sperimentato droghe illegali e poi chiedergli con quale frequenza ne ha fatto uso,inserendo l'opzione mai → se dichiara 1-2 volte l'anno,siamo in presenza di una incoerenza che va analizzata. -DOMANDE FILTRO: hanno la funzione di semplificare e personalizzare il questionario con l'individuazione delle domande da sottoporre sulla base della risposta fornita a questo quesito. ES. chiedere ad un soggetto se ha mai partecipato ad un'esperienza di volontariato(domanda filtro) e ,solo a coloro che hanno risposto,porre domande volte a sondare l'esperienza,la frequenza,la durata,la valutazione ecc.. PER TUTTE queste TIPOLOGIE DI DOMANDE,il passaggio dal formato cartaceo a quello digitale implica alcune considerazioni. In un QUESTIONARIO ONLINE,le domande di controllo possono essere associate a finestre di pop-up che si aprono automaticamente nel caso in cui il sistema verifichi contraddizioni tra le risposte. Il loro uso è consentito solo dalle piattaforme più sofisticate,ma l'utilizzo potrebbe dare l'impressione all'intervistato che le sue risposte vengano messe in dubbio insieme alla sua sincerità. LE DOMANDE FILTRO Utilizzate MOLTO nella WEB SURVEY. Consentono di personalizzare l'intervista secondo le risposte pregresse fornite dal rispondente → ciò significa che a ciascun corrispondente può essere sottoposto un questionario personalizzato sulla base delle risposte date. Dal PUNTO DI VISTA TECNICO,nelle web survey è possibile inserire domande filtro inserendo controlli che introducano la ''logica di salto''(skip,anche detta di ''diramazione'' → branching):a seconda della risposta che viene fornita,si tratterà di dare indicazioni al sistema per il rinvio ad una domanda piuttosto che ad un'altra,in modo tale che il rispondente visualizzerà le domande pertinenti al proprio profilo ES.il rispondente ha inserito di non aver mai lavorato,non visualizzerà le domande relative alla sua condizione professionale. L'USO delle domande filtro contribuisce a ridurre gli errori di omissione ed errori di attribuzione. UN'ALTRA TECNICA orientata alla personalizzazione di una web survey è quella del RESPONSE PIPING:le domande includono risposte precedentemente inserite dal rispondente ES.l'intervistato ha dichiarato di essersi laureato all'Università Cattolica,le domande successive NON saranno generiche (''come valuta l'offerta formativa dell'Università dove si è laureato?'') ma specifiche ('' come valuta l'offerta formativa dell'Università Cattolica?'') Per le altre domande(non filtro,il passaggio da formato cartaceo a formato digitale è maggiormente influenzato da dimensioni connesse alla forma rispetto al contenuto LA FORMA DELLE DOMANDE La forma riguarda la struttura del questionario e rappresenta la dimensione tecnica attraverso la quale viene posta l'interrogazione. Sulla base del formato,possiamo distinguere 3 tipologie: 1.LE DOMANDE CHIUSE 2.LE DOMANDE APERTE 3.LE DOMANDE DI SCALA 1.LE DOMANDE CHIUSE Si connotano per la loro rigida strutturazione e standardizzazione,che prevede l'individuazione delle possibili risposte da parte del ricercatore,che deve individuare una lista di item secondo criteri di esaustività e mutua esclusività. È la forma più frequente all'interno dei questionari. LE DOMANDE POSSONO ESSERE CLASSIFICATE COME SEGUE: -DOMANDE A RISPOSTA ALTERNATIVA:dette DICOTOMICHE,prevedono la possibilità di scegliere tra 2 sole opzioni di risposta(es.si\no,destra\sinistra...). Si ricorre a questa tipologia quando è necessario far schierare l'intervistato in maniera netta,oppure quando bisogna semplificare o quando il livello culturale dei rispondenti è basso. Il loro USO dovrebbe essere limitato a causa dello scarso potere informativo -DOMANDE CON LISTA DI PREFERENZA: è l'individuazione di un set di possibili risposte tra le quali il rispondente deve scegliere. Può prevedere una risposta esclusiva o multipla ES.''indichi quali sono i suoi generi preferiti tra i seguenti elencati(massimo 3 risposte). -DOMANDE CON ATTRIBUZIONE DI PUNTEGGIO:al rispondente viene chiesto di attribuire un valore numerico a ciascuna delle opzioni di risposta elencate ES.''indichi quanto ritiene importante nella sua vita ciascun valore,indicando un punteggio da 1 a 10,dove 1=per nulla importante e 10=molto importante''. -DOMANDE CON COSTRUZIONE DI GRADUATORIE:prevede che il rispondente costruisca una graduatoria degli item proposti in ordine crescente o decrescente ES.''ordini i seguenti valori in ordine decrescente considerando la loro importanza nella sua vita''. -DOMANDE CON RISPOSTE MULTIPLE GRADUATE:l'intervistato è chiamato a scegliere tra più opzioni di risposta possibili,stabilendo un ordine tra le stesse sulla base delle sue preferenze o secondo un ordine di importanza ES.''individui le 3 principali ragioni per le quali ha deciso di cambiare lavoro,ordinandole in ordine decrescente''. 2.LE DOMANDE APERTE Lasciano libero il rispondente di formulare la propria risposta in termini di contenuti e lunghezza. Permettono di esprimere a pieno la soggettività dell'intervistato,ma si associano ad una certa discrezionalità(''difficoltà'') da parte del ricercatore in sede di codifica. Sono consigliate nei casi in cui si voglia dare spazio alla ''soggettività insoddisfatta'' dell'intervistato,oppure per affrontare questioni sensibili nel contenuto. 3.LE DOMANDE DI SCALA Prevedono una formulazione volta a misurare gli atteggiamenti,ovvero l'insieme di sentimenti,pregiudizi e nozioni preconcette che un individuo nutre nei confronti di una determinata tematica. Prevede una costruzione della domanda ad hoc(più giusto\adatto alla situazione) per gli atteggiamenti perchè essi non sono rilevabili direttamente e si presentano sotto forma di un continuum. LE DOMANDE di scala consistono in una serie di affermazioni che riguardano l'atteggiamento indagato e l'intervistato è chiamato a prendere posizione,collocandosi nel punto della scala che rispecchia il proprio punto di vista in merito. Esistono DIVERSE TIPOLOGIE DI SCALA quella più diffusa è la SCALA LIKERT. Si domanda all'intervistato di esprimere la sua opinione rispetto ad una batteria di affermazioni,indicando il proprio grado di accordo o disaccordo → attribuendo dei punteggi alle varie risposte fornite. IL RICERCATORE è in grado di misurare l'atteggiamento dell'intervistato nei confronti della tematica sociale indagata. GLI ITEM(una singola domanda) che compongono la batteria(blocco di domande) devono essere tra loro differenziati,in modo da rappresentare i diversi atteggiamenti(a favore o sfavore)rispetto al fenomeno studiato. A ciascun item si risponde su una scala da 1 a 5 intensità(esistono anche da 1 a 4 e da 1 a 7). COME LA MEDIAZIONE DEL WEB INFLUENZA LA FORMULAZIONE E LA COSTRUZIONE DEI QUESITI Per quanto riguarda LE DOMANDE CHIUSE il passaggio dalla modalità di somministrazione cartacea a quella digitale subisce influenze soprattutto legate agli aspetti grafici che possono rappresentare un supporto alla compilazione ES.nel web esistono pulsanti di selezione diversi per le domande a risposta esclusiva rispetto a quelle a risposta multipla che non è possibile inserire nei questionari paper & pencil. Nelle WEB SURVEY emergono delle peculiarità(particolarità) in relazione alle domande chiuse che e delicati dopo aver affrontato domande ampie e generali. L'impiego di tale tecnica non dovrebbe aumentare i tempi di compilazione in quanto il rispondente online è solitamente meno paziente. ALTRA REGOLA è quella di raggruppare le domande in SEZIONI TEMATICHE al fine di agevolare il rispondente nella comprensione dell'area che si sta indagando:questa operazione è resa più semplice dal fatto che i software attraverso i quali è possibile costruire la web survey consentono di lavorare per sezioni → chiamate di solito ''BLOCCHI''. Molti programmi informatici permettono, di rendere casuale l'ordine delle domande oppure degli item di risposta al fine di ridurre gli effetti di distorsione che possono essere collegati all'ordine in cui quesiti e risposte sono presentati. IN GENERALE,si consiglia di fare ricorso a questo tipo di sistemi di randomizzazione in quanto l'ordine con cui sono poste domande e risposte dovrebbe seguire una logica precisa(soprattutto nelle indagini di tipo sociale). Vanno ad ogni modo evitati ordinamenti casuali delle opzioni di risposta che rilevano variabili di tipo ordinale. Rispetto ALL'ORDINAMENTO,una questione rilevante è quella dei quesiti obbligatori. In un questionario CARTACEO il rispondente può decidere di ''saltare'' alcune domande,eventualmente per rifletterci e posticipare il momento di risposta. In una WEB SURVEY,invece,possono essere introdotti dei controlli volti a rendere obbligatorie le risposte a taluni quesiti(solitamente identificati con un asterisco),ritenuti dal ricercatore fondamentali rispetto agli obbiettivi della ricerca o la cui risposta risulta vincolante perchè riferita ad una domanda filtro. L'uso va attentamente valutato per non spazientire i rispondenti obbligando a replicare quesiti non chiari o per i quali non dispone di una risposta. IL LAYOUT DEI QUESITI IN UNA WEB SURVEY L'area del layout rinvia agli aspetti grafici attraverso i quali sono formulate le domande,le relative istruzioni e le possibili risposte. È molto importante curare questi elementi in quanto piccoli cambiamenti possono apportante significativi mutamenti rispetto all'andamento delle survey e alla distribuzione delle risposte. Infatti,la visualizzazione grafica influenza le modalità attraverso cui gli elementi verbali,numerici e simbolici che compongono il questionario. In generale va prestata attenzione alle dimensioni ed alla tipologia dei font utilizzati: -il testo deve essere facilmente leggibile anche senza lo zoom -preferibile scegliere format standard -evitare scelte che potrebbero generare problemi di lettura tra i diversi browser e dispositivi. -LA SCELTA DEI COLORI:dovrebbe essere valutata → la combinazione cromatica testo\sfondo deve essere orientata a facilitare la lettura ed a favorire una chiara visualizzazione di eventuali immagini presenti. IN SINTESI: Le scelte grafiche devono essere prima di tutto orientate alla leggibilità senza affaticare il risponditore dal punto di vista visivo Per quanto riguarda ALTRE EVENTUALI ISTRUZIONI che accompagnano il quesito,è bene che siano collocate immediatamente dopo la domanda. Enfatizzare graficamente parte della domanda con un formato grafico particolare(grassetto,sottolineato o corsivo) aiuta il rispondente a considerare con maggiore attenzione alcune parole specifiche. ES.se chiediamo all'intervistato di riferire la sua risposta agli ultimi 12 mesi,possiamo evidenziare graficamente l'arco di tempo di riferimento. A seconda della tipologia della domanda,è possibile individuare diversi tipi di pulsanti di selezione della risposta. Per quanto riguarda LE DOMANDECHIUSE,abbiano a disposizione 3 OPZIONI: RADIO BUTTON CHECK BOXES DROP-DOWN BOXES RADIO BUTTON:presentano forma circolare e sono utilizzati quando il rispondente può fornire solo una risposta. Le risposte devono essere esclusive e poste in ordine logico. Nessuna opzione deve essere pre-selezionata. Se il rispondente fornisce una risposta e ha dei ripensamenti,cliccando un'altra opzione si deseleziona in automatico la prima risposta fornita. NON è tecnicamente possibile fornire più risposte quando si inseriscono radio button FIG 3. RADIO BUTTON P.73 LE CHECK BOXES:sono pulsanti di selezione che hanno forma quadrata e consentono al rispondente di fornire più risposte. Si usano per le domande a risposta multipla e non sono previsti controlli sul numero massimo di risposte consentite. FIG 4. P.73 LE DROP-DOWN BOXES:prevedono una finestra a cascata che contiene tutte le opzioni di risposta e il rispondente può effettuare una sola scelta. Di solito sono utilizzate per domande con numerosi ITEM di risposta (questo formato grafico,consente di risparmiare molto spazio),soprattutto nel caso in cui le opzioni siano costituite da una lista di ITEM comune. ES. le regioni di residenza oppure il mese di nascita. FIG.5 P.74 Per quanto riguarda LE DOMANDE APERTE abbiamo a disposizione 2 FORMATI: TEXT BOXES TEXT AREA Si tratta di spazi nei quali il rispondente deve scrivere il testo della sua risposta,non avendo opzioni da cui scegliere. LA DIFFERENZA tra i 2 formati riguarda LA DIMENSIONE: LE TEXT BOXES: LE TEXT AREA: Sono costituite da uno spazio rettangolare prevedono un rettangolo più grande contenuto in una riga LA SCELTA tra i 2 formati dipende dalla LUNGHEZZA della risposta attesa FIG.6 P.75 Alcuni studi dimostrano come ai diversi formati si associno alcune conseguenze rilevanti sul piano metodologico. ES.la percentuale di completamento di quesiti basati su drop-down boxes anziché radio button risulta inferiore. Ciò dipende dal fatto che operare su una drop down boxes si configura come operazione più complessa:bisogna aprire la finestra e se,gli item sono numerosi,visualizzare le voci attraverso la barra di scorrimento laterale;una volta individuata la risposta tra le opzioni,bisogna cliccare sulla voce corrispondente. Comportando più operazioni rispetto ai radio button (dove è sufficiente selezionare la risposta con un click),aumentano i tempi di compilazione con conseguente possibile incremento dei tassi di drop-out(ritirarsi). Inoltre,il fatto che non siano immediatamente visualizzabili tutte le opzioni di risposta può portare errori. Va anche rilevato come l'uso di drop boxes risulti problematico soprattutto nelle domande di scala,dove il numero dei missing(assente,scomparso) e gli errori di misurazione sono più frequenti utilizzando questo pulsante di selezione. Per ridurre queste distorsioni,si consiglia di utilizzare le drop-down boxes solo quando la lista delle opzioni di risposta è lunga e pre-codificata. È molto importante che la prima voce sia bianca,in modo da evitare che il primo item ottenga false risposte dovute al fatto che il rispondente non seleziona alcuna alternativa. L'utilizzo dei check boxes(controllo grafico per fare selezioni multiple,quadrati con spazio bianco) può determinare problemi qualora l'intervistato non selezioni nessuna degli item proposti:in questo caso,dobbiamo ipotizzare che il rispondente abbia volutamente lasciato in bianco la domanda perchè nessuna delle opzioni è applicabile al suo punto di vista o esperienza personale,oppure si tratta di un missing? Sebbene questo rappresenti un problema frequente che capita anche nei questionari cartacei quando si utilizzano domande a risposta multipla,questa situazione può essere più frequente nelle WEB SURVEY. Nei questionari PAPER & PENCIL alcuni suggeriscono di trasformare la domanda in un quesito che chiede al rispondente di indicare la presenza\assenza di ciascuna opzione di risposta (si\no),oppure di aggiungere l'opzione ''nessuna delle precedenti''. Nei questionari online,alcuni software rendono possibile un'opzione in più,ovvero quella di inserire dei controlli sulla risposta ES.nel caso in cui l'intervistato lasci completamente in bianco la domanda,si può programmare un messaggio di verifica prima di poter proseguire, ES,''non ha individuato nessuna risposta. È sicuro\a di voler procedere con la prossima domanda?''. Il numero di messaggi di questo tipo dovrebbe essere contenuto per non aumentare i tempi di compilazione e non irritare il rispondente. La formulazione di domande che prevedono RADIO BUTTON e CHECK BOXES possono essere combinate in forma matriciale(di griglia). Si parla di grid(o matrix) questions,il cui uso uso è molto diffuso nelle domande di scala. In questo tipo di quesiti gli ITEM sono posti in riga,mentre le opzioni di risposta sono poste in colonna. Possono essere fornite per ogni riga 1 sola risposta o più risposte. L'uso di griglie consente di risparmiare spazio e velocizzare i tempi di risposta,ma dovrebbe essere moderato perchè la loro compilazione è complessa sul piano cognitivo → fatto che determina una maggiore probabilità di errore,più elevate percentuali di missing e una concentrazione dei break- Un fatto che va tenuto in considerazione riguarda la compatibilità grafica tra diversi sistemi operativi,browser e dispositivi.Per evitare che il formato grafico muti da persona a persona a seconda della piattaforma d'accesso,è preferibile costruire questionari graficamente non complessi,utilizzando formati standard e comunemente diffusi per consentire l'accessibilità da diversi beowser e dispositivi. LE CONSIDERAZIONI della rilevazione attraverso il questionario online è profondamente influenzata dalle scelte che riguardano gli aspetti grafici, le quali sono tutt'altro che secondarie per l'esito della rilevazione dal punto di vista della qualità del dato raccolto,soprattutto per quanto riguarda aspetti quali la percentuale complessiva di partecipazione,i missing ed il tasso di abbandono. GLI ERRORI DI MISURAZIONE Gli errori di misurazione ricorrono quando le risposte dell'intervistato non sono corrispondenti al vero,cioè nei casi in cui esse non riflettano fedelmente le sue opinioni,atteggiamenti,valori ed esperienze. PUO' DIPENDERE:dal fatto che il rispondente non si sente libero di rispondere sinceramente perchè la domanda è direttiva o troppo sensibile,oppure da una mancata comprensione del quesito. UNA TIPOLOGIA DI ERRORE DI MISURAZIONE molto frequente è la FALSA OPNIONE:dove l'intervistato inventa una risposta per celare la sua ignoranza sull'argomento. Sono diverse dalle BUGIE,le quali consistono in risposte non corrispondenti al vero fornite per fare bella impressione o nascondere qualcosa di cui ci si vergogna. Si distinguono 3ERRORI legati al CONTESTO DI INTERVISTA ed ERRORI LEGATI ALLA COSTRUZIONE DEL QUESITO dal punto di vista del contenuto,della formulazione e dell'ordinamento delle domande: ERRORI LEGATI ALLA PRESENZA DELL'INTERVISTATORE (meno frequenti nelle web survey) le distinguiamo TRA: 1- ACQUIESCENZA:rappresenta un fenomeno di distorsione legata al fatto che l'intervistato tende a dare risposte affermative indipendentemente dal contenuto della domanda. Può DIPENDERE dalla percezione di un eccessivo carico cognitivo associato ad un basso profilo culturale e formativo. (l'opposto della acquiescenza è IL NEGATIVISMO:rispondere sempre negativamente) 2-MANTENIMENTO DELLO STATUS QUO:atteggiamento conservatore,restio al cambiamento,il quale se interrogato su possibili mutamenti di una situazione,tende a voler conservare l'ordine costituito. 3-DESIDERABILITA' SOCIALE(sindrome del bravo cittadino):risposte false derivanti dal desiderio di fare bella impressione in presenza dell'intervistatore (web survey riducono questa disporsione). Per quanto riguarda la COSTRUZIONE DELLE DOMANDE,esistono queste tipologie di errori: 1-RISPOSTE ARBITRARIE:il rispondente compila in maniera casuale,ciò può dipendere dal fatto che il questionario è troppo lungo o poco interessante. 2-RESPONSE SET:tendenza di un soggetto a dare una serie di risposte sempre uguali,in modo meccanico,senza soffermarsi sul significato delle domande. Per esempio nelle domande di scala(sia survey cartacea sia digitali). ES.può fornire sempre la stessa risposta perchè si sente mediamente molto soddisfatto di un servizio,senza considerare i vari aspetti della domanda. SI PUO' RIDURRE QUESTO RISCHIO:alternando argomenti delle domande,variando la struttura e invertendo le priorità di risposta 3-PRIMACY E RECENCY EFFECT:sono problemi legati all'ordinamento degli item. PRIMACY EFFECT:indica la tendenza ad individuare la prima risposta di una lista di opzioni che si applica alla realtà de rispondente,senza considerare che item successivi potrebbero essere più vicini alla propria esperienza. RECENCY EFFECT:indica la tendenza a scegliere tra le ultime opzioni. ES.le interviste telefoniche dove il rispondente non può vedere la lista delle possibili risposte NELLE WEB SURVEY si è rilevato un rischio di PRIMACY EFFECT 4-FRASI ''NON SO'':quando il questionario è molto lungo ed impegnativo sullo sforzo cognitivo,alcuni rispondnenti potrebbero scegliere con frequenza la selezione ''non so'' come via di fuga. È più frequente nelle Survey tradizionali che nelle Web Survey perchè c'è maggiore possibilità di missing e drop out che non possono essere considerate uguali all'opzione ''non so''. RISOLUZIONI: Per concludere ''al fine di minimizzare gli errori di risposta,un questionario dovrebbe essere facile da comprendere e da compilare,e dovrebbbe essere costruito per mantenere alta la motivazione per fornire le risposte più idonee,infine dovrebbe rassicurare gli intervistati rispetto al ANONIMATO LA SOMMINISTRAZIONE DEL QUESTIONARIO ONLINE Una volta che il questionario è stato costruito e sperimentato con la raccolta di alcuni PRE-TEST,i quali hanno permesso di introdurre le ultime modifiche alla survey,è possibile passare alla fase della somministrazione. Solitamente si può decidere di inviare l'invito alla partecipazione utilizzando un sistema di gestione delle e-mail,oppure richiedendo al sistema un link che andrà condiviso su un sito internet o un social network. ES. mettiamo caso di volere somministrare un questionario a studenti di diversi atenei e facoltà:potremmo prevedere l'archivio per ciascun gruppo,in modo da tenere monitorati i tassi di risposta e inviare promemoria soltanto a coloro che hanno risposto. Spesso questi sistemi indicano anche quante e-mail di invito non sono state recapitate per problemi legati ad un indirizzo sbagliato o alla mancanza di spazio nella casella di posta del destinatario. IL SISTEMA utilizzato,tiene traccia anche di quanti messaggi sono stati mandati,quanti sono stati programmati e quanti sono stati scritti.Da questa pagina è possibile,inviare un reminder solo a coloro che non hanno ancora risposto. FIG.14 P.85 Consideriamo il caso in cui vogliamo diffondere la nostra survey attraverso svariati canali ES. i social network o siti web Per raggiungere questo obbiettivo,si potrebbero prevedere dei link diversi per ciascuna fonte di accesso in modo da gestire separatamente i flussi e tenere traccia di quali canali di diffusione consentono di raccogliere un maggiore numero di questionari. Quabdo si creano diversi raccoglitori,ciascuno può essere gestito con modalità differenti ES.è possibile prevedere di programmare la chiusura della raccolta di un singolo raccoglitore in un preciso momento(giorno e ora) oppure al raggiungimento di un certo numero di risposte fornite. Alcuni software,consentono di pubblicare direttamente il link attraverso social network più diffusi ES.TWITTER,FACEBOOK. Infine viene data la possibilità di richiedere un preventivo per utilizzare PANEL di rispondenti messi a disposizione dai gestori della piattaforma. L'uso dei PANEL può essere utile anche nel caso in cui vogliamo raggiungere velocemente,a basso costo,i rispondenti che sono chiamati a partecipare ad uno studio che si realizza attraverso rilevazioni periodiche su un medesimo campione. FIG.15-16 P.86-87 ALTRA FUNZIONE connessa alla somministrazione riguarda l'accessibilità sulla SURVEY :la maggior parte prevede un'opzione che consente l'accesso al rispondente attraverso un processo di autenticazione,ovvero di riconoscimento di uno username e\o una password. Questa procedura consente di apporre dei controlli sugli accessi,in modo da fornire granzie che solo i soggetti campionati compilino la SURVEY e lo facciano 1 volta sola,ma consente anche di interrompere la compilazione per riprenderla in un secondo momento → ciò si rileva utile anche per questionari lunghi. Alcuni software rendono possibile stabilire un limite temporale oltre il quale non è più possibile riprendere la somministrazione:il rispondente è invitato a completarla entro la data. LA MODALITA' D'ACCESSO riguarda la percezione di maggiore tutela dell'anonimato da parte del rispondente,infatti alcuni programmi consentono di bloccare alcuni indirizzi IP e\o autorizzarne solo alcuni. LA FASE DI SOMMINISTRAZIONE può essere realizzata attraverso diverse funzioni,in base alla piattaforma usata. Una volta terminata la somministrazione,è possibile procedere con l'analisi dei dati.
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