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Trasformazione Maternità e Ruolo Donne nella Storia: '800 alle Autorevoluzioni Femminili, Guide, Progetti e Ricerche di Storia

Storia SocialeStoria religiosaStoria della famiglia

La rivoluzione della maternità e del ruolo delle donne nella società, partendo dal '800 e arrivando alle autorevoluzioni femminili. Della nuova rilevanza del bambino come investimento per il futuro, l'allontanamento dell'uomo dalla casa e il ruolo delle donne nella sfera casalinga. Vengono presentate le figure di olympe de gouges e mary wollstoncraft, paladine dei diritti delle donne, e la fondazione di 'la pia opera di santa dorotea' e 'l’istituto delle suore maestre di santa dorotea'. Anche la diffusione di libri di devozione per le donne e la loro partecipazione all'opera dei congressi.

Cosa imparerai

  • Che ruoli hanno svolto Olympe de Gouges e Mary Wollstoncraft nella lotta per i diritti delle donne?
  • Come le donne hanno partecipato all'Opera dei congressi?
  • Come la Chiesa ha influenzato la formazione religiosa delle fanciulle del popolo?
  • In che modo la società ha visto la maternità e il ruolo delle donne nel '800?
  • Come le donne hanno reagito alle nuove novità in area femminile?

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2018/2019

Caricato il 18/09/2019

Caterina.Modesti
Caterina.Modesti 🇮🇹

4.2

(7)

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Scarica Trasformazione Maternità e Ruolo Donne nella Storia: '800 alle Autorevoluzioni Femminili e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia solo su Docsity! CONCETTO DI SECOLARIZZAZIONE - La sottrazione di una cosa, di un territorio o di un’istituzione all’osservanza religiosa e al controllo ecclesiastico. -Nella lunga vicenda della secolarizzazione, che vede l’allontanarsi di gran parte del popolo cristiano dalla fede e dalla devozione al sacro cristiano, le donne, sono quelle che restano più fedeli. Attraverso alla partecipazione ai sacramenti, la pratica religiosa, i valori e le regole di vita, attraverso tutto questo le donne manifestano i caratteri della loro fedeltà alla religione cristiana rispetto il progressivo abbandono dell’universo maschile. Di fatti sin dall’origine, il conflitto tra etica cristiana e valori della modernità, è tutto segnato al maschile, e matura sul terreno dell’esperienza maschile. LA RESTAURAZIONE Durante la restaurazione le donne rimangono ancora estranee al dibattito sul rapporto tra Stato e Chiesa, e se quindi da una parte, a livello giuridico e sociale le viene riconfermata la sua inferiorità, marcata ancora la sua esclusione, dal mondo politico e civile; allo stesso tempo è protagonista di una nuova esaltazione del suo sesso legata alla sfera della maternità, dei doveri domestici, dei sentimenti.. L’esaltazione della maternità troverà poi nell’ ‘800 fondamenti oggettivi: la nuova rilevanza del bambino come investimento per il futuro ( ovvero come opportunità di mobilità e ascesa sociale in particolare della nuova classe media), l’allontanarsi dell’uomo dalla casa per dirigersi al lavoro e per cui la presenza della donna nella sfera casalinga, il sentimento romantico che inizia a imporsi al posto dei legami fatti per arricchimento familiare. Un esaltazione della donna insomma, che convive con la riconferma del suo ruolo: servire e obbedire. Il terreno della spiritualità d’altra parte, è stato l’unico in cui le donne hanno potuto esprimersi per “pensare a sé stesse”,”decidere per sè”, pur sotto la guida di confessori e direttori non sempre illuminati. Nelle fasi della rivoluzione, Olympe de Gouges e Mary Wollstoncraft, si fanno paladine dei diritti delle donne, ne rivendicano l’assoluta naturalezza al pari di quella maschile, ma vengono poi schiacciate da un irriducibile vittoria maschilista.. Il primo segnale di un nuovo ruolo femminile è legato alla percezione di un cambio di ruolo della religione all’interno della nuova società moderna, e l’ insopportabilità del livello di disuguaglianze. LE NUOVE CONGREGAZIONI RELIGIOSE La nascita di queste nuove congregazioni caratterizzano l’intero 1800 sin dai suoi inizi, dando origine alla nuova figura della suora, diversa da quella della monaca tradizionale. Vediamo perchè. Dai voti perpetui, la clausura, dalla ricerca personale e quasi privatistica della santità, si passa all’istruzione e all’assistenza verso i più deboli, ad azioni di carità, in nome di un prevalente cristocentrismo. Le nuove fondazioni religiose, alcuni dati: Nel ‘500 = 8 Nel ‘600 = 15 Nel ‘700 = 20 Nell ‘800= 183 Nella Restaurazione si attiva un intreccio fra la rinascita religiosa (che parte dalla Restaurazione) e l’emergere di una forte esigenza di protagonismo femminile. Anche se il linguaggio de diari spirituali ritrovati e delle lettere ritrovate, appare esattamente il contrario da ciò che concerne il termine “protagonismo”: esortazione all’umiltà e alla cancellazione di sé. Comunque, dall’intreccio poc’anzi citato, da quel conflitto che vede da una parte la cultura moderna del tempo e dall’altra la vitalità religiosa femminile, la Chiesa è spinta a dare un nuovo assetto canonico agli istituti religiosi, e lo fa attraverso due passaggi: 1) L’ attribuzione di un carattere religioso anche a condizioni di vita comune (le suore) diverse da quelle tradizionali legate alla clausura e ai voti solenni (le monache). 2) Lo sviluppo di una figura finora rarissima, quello della Superiora Generale. Fino il 1939 infatti, la Curia (la Curia romana è il complesso di organi e autorità che costituiscono l'apparato amministrativo della Santa Sede) è ancora contraria a che le diverse case di suore siano sottoposte alla dirigenza di una Superiora, che così scavalca i poteri del Vescovo locale. “un istituto che potrebbe estendersi molto.. […] appoggiato a una debole donna”. Una lenta evoluzione insomma.. che però alla fine si conchiude con l’accettazione generale del fatto nuovo. ALCUNE FIGURE SIMBOLO Maddalena di Canossa : Lei segna in Italia il decollo di questa nuova spiritualità religiosa. Maddalena era una nobildonna che trattava in maniera Papa e della Chiesa (nello scontro contro il razionalismo e la rivoluzione), ma ricordata e beatificata soprattutto per le sue doti di madre esemplare, modello di una femminilità tradizionale, della buona madre. Al sud comunque, non. Mancano accanto a forme di religiosità tradizionali quali le monache di clausura o di casa, nuove esperienze come le Maestre Pie Venerini e Filippini. Complessivamente, quella di inizio secolo è un tempo pieno di esperienze religiose, ognuna delle quali esprime un parere riguardo la contemporaneità. Il quadro complessivo ancora non cambia: la donna resta ancorata al suo ruolo di maternità, e non cambia la struttura gerarchica relativa all’istruzione delle fanciulle, differenziata tra la classe alta e quella invece più popolare. Tutto questo presenta un’ambivalenza di fondo, ben commentata da Marina Caffiero : il potere delle nuove congregazioni è contemporaneamente ruolo di rottura, nella costruzione di un autorevole identità femminile, e di controllo e trasmissione di modelli culturali e ideologici, in stretta sintonia con le strategie di restaurazione cattolica, e quindi di riconquista religiosa, che caratterizza la lotta religiosa della Chiesa nella prima metà dell’ Ottocento. PER CUI: NEL PRIMO ‘800 SI ASSISTE A UN FORTE RISVEGLIO RELIGIOSO FEMMINILE, NEL SENSO DI: - PREVALENZA DELLA CARITA’ RISPETTO ALLA MISTICA - ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ PERSONALE - SVILUPPO DI CAPACITA’ ORGANZZATIVE SUL PIANO LAICO NON VI E’ ALCUN MOVIMENTO DI RISCOSSA FEMMINILE ALTRETTANTO SIGNIFICATIVO!! MA NEL 2° OTTOCENTO QUEST’EVOLUZIONE VIENE BLOCCATA A CAUSA DI: - L’ALLONTANAMENTO DI FEDE DA PARTE DELLA BORGHESIA COLTA - MAGGIOR PESO DELLA GUIDA CLERICALE SULL’INIZIATIVA FEMMINILE - MISOGINIA NEL CLERO - LA RIPROPOSTA DELLA CLAUSURA E IL RIPRISTINO DEI VOTI PERPETUI (RITORNO INSOMMA ALLE FORME CLASSICHE DI VITA RELIGIOSA) ALLA FINE SECOLO PERO’… VEDI P.67 IN BASSO!! UNITA’ NAZIONALE E INTRANSIGENZA Nella seconda metà del secolo, se da un lato si è consolidata la figura della Superiora generale, come già detto vi è un ritorno alle forme classiche della vita religiosa con la riproposta della clausura e il ripristino dei voti perpetui. L’insegnamento del catechismo è visto come un’invasione da parte delle suore verso un campo che non è loro poiché “solo al prete è stata affidata la condotta dei fedeli”. Come reagisce la Chiesa di fronte il processo di secolarizzazione? “ELABORAZIONE COLTA, E RECEZIONE ELEMENTARE”: - Da un lato la nuova spiritualità assume una funzione politica legata al sesso maschile legato allo scontro tra Stato e Chiesa, dovuto alla forza di nuove culture politiche nettamente laicizzanti. - Dall’altro si fa interprete delle esigenze popolari, femminili, e dei ceti più deboli, per bloccarne la scristianizzazione. Legato a questo secondo ambito del Clero, vi è la proclamazione del dogma dell’Immacolata concezione (dogma mariano) del 1854 e il tema della Regalità di Cristo. Entrambi resi popolari attraverso il culto dei Sacri Cuori. Il dogma mariano, affermando che tutti gli uomini tranne Maria sono nati con il peccato originale, conferma il ruolo di mediazione della Chiesa per la salvezza dal peccato stesso; l’ aspetto della devozione di Gesù è tutta segnata al maschile, è una “devozione militante, di combattimento, virile”, occasione di impegno per una borghesia non tutta schierata per i principi dell’ 89. Ma il tema del Cuore di Gesù risponde anche all’intensificazione dell’attività della Chiesa fra i ceti deboli e ignoranti, e dunque anche fra le donne… Per loro poi, il tema del Cuore, era anche gioca anche un controllo sulla sessualità, un controllo che gioca non tanto sulla repressione quanto su un amore che non si esaurisce in piaceri fugaci ma che sublima gli affetti “a fronte della mollezza moderna”. La campagna per l’inclusione della devozione del Sacro Cuore di Gesù nelle famiglie costituirà una forma di valorizzazione dell’influenza religiosa femminile in famiglia. UNA PASTORALE FORTEMENTE DIFENSIVA: La devozione mariana (portata avanti con il dogma dell’Immacolata concezione), sembra piuttosto servire a tener lontane le donne dalle tentazioni di una autovalorizzazione eccessiva, attraverso una strategia che centrandosi tutta sul sentimento, fa sì che le donne rinuncino al mondo della ragione e della cultura, quel mondo che tante donne inizieranno ad immaginare come buono anche per loro. Altra strategia utilizzata dalla Chiesa, è la diffusione dei libri di devozione destinati esplicitamente alle donne. Il più famoso di tutti è il “Manuale di Filotea”, il quale moltiplica le pratiche devozionali proposte: Accanto a Via Crucis, Sacro Cuore, Visite al Santissimo Sacramento (pratiche cristologiche) si aggiunge la pratica del rosario, novene in onore di Maria, devozioni particolari per i Santi.. Insomma, con queste pratiche devozionali, l’obbiettivo è quello di tener fuori dalla modernità donne e ceti subalterni. Da un lato quindi alle donne viene affidato il radicamento sociale della Chiesa e la trasmissione familiare della fede, dall’altro però, proprio la Chiesa continua sulla linea della tradizione sul ruolo della donna vista come inferiore, incapace, passiva, e sottomessa. Insomma, questa caratterizzazione femminile della trasmissione della fede non assicura affatto alle donne autorevolezza. ISTRUZIONE FEMMINILE Nel primo periodo della seconda metà dell’ 800, sono ancora fondatrici di congregazioni (donne colte) ad essere citate per l’iniziativa educativa alle fanciulle. Le donne laiche attive nella vita sociale faranno infatti comparsa solo negli ultimi decenni del secolo. Quest’ attenzione all’istruzione si sviluppa soprattutto entro l’area cattolico-liberale, che apprezza il valore della libertà interiore, di cui la cultura è valore essenziale. Resta comunque significativo che ancora, chi sostiene il nuovo ruolo delle donne punti su di loro per altre finalità, non per la loro crescita culturale. (ex. Don Leonardo Murialdo). Ecco alcune donne partecipi dell’istruzione e divulgazione culturale: Marietta Bianchini : nel 1888 fonda “La madre cattolica”, la più antica rivista italiana per donne, attiva tutt’oggi con il nome “La madre”. La rivista propone: - una più attenta responsabilità educativa associazioni per un’azione comune in difesa dei diritti della Chiesa e degli interessi religiosi e sociali degli Italiani.) FRA I DUE SECOLI A inizio del secolo le donne coglieranno tutte le nuove occasioni di lavoro ed affolleranno negli uffici postali, nelle scuole, nei negozi e nelle segreterie. La secolarizzazione ormai attraversa le coscienze. Le nuove congregazioni religiose laiche cattoliche, si ha una nuova coscienza religiosa, con molti dubbi a cui il classico rimando alla tradizione non può più far tacere: i mutamenti sono troppo profondi per non essere affrontati, ma va ripetuto che tutto questo muoversi all’introspezione fa parte delle donne laiche. Non delle congregazioni religiose già affermate nell’assistenza o nell’istruzione. Queste ultime infatti, non avevano potuto accedere all’istruzione laica, e quindi non potevano avere una coscienza di sé “nuova”; esse infatti subiscono il peso dell’intransigenza delle novità in area femminile, e vi reagiscono con maggior controlli e divieti ecclesiali, con una concezione estremamente ristretta di “decoro e decenza” delle donne. (Le eccezioni più significative non a caso, si realizzano nel contesto dell’assistenza all’emigrazione, in cui le donne, si sottraggono al controllo in patria e sono così più flessibili, più aperte all’adattamento al nuovo. Ex: Maria Mazzarello e Francesca Cabrini) UNA NUOVA RELIGIOSITA’ Alla fine del secolo si passa ad una nuova sensibilità religiosa, di cui le donne si riveleranno protagoniste: si passa dal positivismo a una nuova sensibilità religiosa che vede emergere la teosofia, il ritorno alle religioni orientali, e al misticismo. Anche se la maggior parte delle donne resta vincolata alla fede tradizionale. Nel 1901, nasce l’azione muliebre, generata dal Terz’ordine francescano, si fa partecipe della ricerca spinta dalla nuova sensibilità delle donne cattoliche verso il mondo; dà coraggio alle donne, e ne esprime la condizione di dolore cui tutt’ora sono costrette a vivere, le incita ad una speranza, a un conforto, con parole che si dimostrano coscienti della condizione della donna di allora. E’ questo anche il tempo della donna che inizia a scrivere, spinta a trovare un modo per esprimersi, come quello di una piccola autonomia redditizia. Riflesso di quell’ antifemminismo e conservatorismo cui la Chiesa si stava mano a mano spogliando, ed in generale delle nuove possibilità che la modernità inizia a offrire alle donne, è anche l’idea del nuovo celibato femminile, che introduce come nuovo valore l’autonomia e l’indipendenza. Ex. Antonietta Giacomelli : materno si, matrimonio no. Si apre una nuova via alla realizzazione sociale della donna: se questa infatti era stata sempre identificata nella figura di sposa, o di suora, adesso nasce la figura della donna autonoma e indipendente (la “terza via”, secondo l’azione muliebre), che non è più la zitella di una donna, fallita e di peso per la famiglia. E se fino a prima le protagoniste di una collaborazione nella pastorale della Chiesa erano soprattutto nobili dame, adesso si affacciano altri tipi di donne di altri ceti sociali. Ciò che le accomuna è il desiderio di esprimere la propria maternità sul terreno sociale. Esse si riconoscono poi entro il contesto di responsabilità collettive, come per esempio accade per le maestrine dell’ Associazione Niccolò Tommaso e le sindacaliste della prima Democrazia Cristiana. Ma l’evoluzione della spiritualità femminile è legata non solo alla scoperta delle responsabilità sociali, ma anche di quelle politiche. Nel contesto sociale complessivo, segnato dalla nascita dello Stato liberale, nasce un nuovo tipo di spiritualità, in cui il cristiano non cerca più la propria salvezza fuori dal mondo e in un separarsi dalla vicenda storica, ma anzi riconosce in essa, il proprio terreno di testimonianza. E’ attraverso questo canale che la secolarizzazione si traduce nella spiritualità cristiana come valore delle realtà terrene e quindi delle responsabilità dirette del laicato. (Cerca la democrazia cristiana, che a quanto ho capito è intransigente a tutto questo perché il libro dice: nel momento in cui si avviano tutti questi processi, la parte più intransigente dell’Opera dei Congressi sul piano sociale, segnato dalla Democrazia Cristiana, le donne non sono assenti. Vedi anche De Felice Lancellotti.) La crisi del movimento cattolico del ’98, la crescita dell’intsnsigenza di sinistra, l’emergere di una nuova leva femminile di maestre e intellettuali spesso formate nella scuola pubblica, l’evidenza delle condizioni di lavoro femminile in fabbrica e la bassezza della vita operaia. Tutto questo porta a maggior consapevolezza che sfocia in maggior azione: nel 1900 Radini Tedeschi, invita a far nascere una organizzazione femminile cattolica. Progressivamente, quindi, nascono: - Protezione della Giovane - Fascio femminile democratico cristiano - Movimento cattolico femminile - Associazione dei maestri cattolici di Niccolò Tommaseo Per quanto riguarda il tema della organizzazione operaia femminile, si assiste ad un salto di qualità: se è vero che le congregazioni religiose già dagli anni ’70 si erano impegnate per una riduzione delle ore lavorative, il divieto del lavoro notturno, per i congedi per il parto ecc., saranno i giovani e le giovani donne della Democrazia Cristiana a impegnarsi nelle iniziative sindacali sul terreno delle riforme sociali. IL CONFLITTO MODERNISTA L’intera società è coinvolta ormai nel “chi sono le donne”? E a questa domanda è strettamente legata la domanda.. “Possono le donne votare”? Il conflitto sul voto femminile segna un passaggio epocale che mette in discussione ciò che sino ad allora era stata la spiritualità femminile. (emblematico lo scontro fra la Coari - a favore, e la De Persico - contraria, in quanto si rivela lo scontro fra l’idea di soggettività personale e tradizionale obbedienza all’autonomia della coscienza). Nel diritto di voto il femminismo cristiano si trova a dover affrontare la componente moderna , il diritto della propria partecipazione storica. La seconda fase dell’asimmetria di genere della secolarizzazione si individua proprio qui, in cui è lo schierarsi delle donne in difesa della fede ad ispirare il riconoscimento dei valori della modernità, e a mutare quindi il senso spirituale tra Chiesa e Stato moderno. Tutto questo nuovo processo investe l’identità profonda della donna, mettendo in questione il nucleo del rapporto fra il sé e la coscienza religiosa. Ma nel 1912, le donne vengono escluse dall’approvazione del suffragio universale, elemento determinante alla sconfitta dell’emancipazione. N.B. Se nell’ 800 il no ai diritti delle donne eran ancorato al buon senso della tradizione, ciò adesso non è più possibile; ma è comunque ostacolato dalle nuove culture dell’esaltazione della virilità guerriera, della donna come riposo e rifugiata una concezione darwiniana della Le donne partecipano alla prima guerra mondiale. Chi a favore, chi contro, chi neutrali, le donne si esprimono. E fanno valere il loro impegno non solo verbalmente ma con attività concrete: le infermiere volontarie della Croce Rossa, è solo un esempio. Moltissime lavoreranno in fabbrica per la prima volta, o nei vari servizi urbani in città al posto degli uomini. Quando la guerra sarà finita, il taglio di capelli e l’uso dei pantaloni, dimostrerà la rottura degli schemi e della nuova percezione di sè, dell’identità femminile. Per alcune cattoliche, l’impegnarsi nell’attività sociale di aiuto ai soldati, significa, sancisce, una spiritualità aperta e che si riscontra nel mondo. LA SPIRITUALITA’ DI GIOVENTU’ FEMMINILE La Barelli capisce che le masse sono ormai entrate nella storia, per cui tutta la sua organizzazione si concentra su attività quali: - Diffusione delle parrocchie - Attenzione alla psicologia collettiva - Struttura organizzativa La GF spinge le giovani a lasciare la casa per seguire l’apostolato cristiano (vera e propria opera d’emancipazione): le donne venivano istruite per parlare in pubblico, facevano pellegrinaggi spostandosi per tutta Italia, distintivi, riunioni, seminari, tutti strumenti che dinamizzano il tempo privato e quotidiano. La sua spiritualità è tutta segnata dall’obbedienza, dall’esaltazione della figura papale e dalla simbologia del materno. Riguardo ai temi emergenti sulla sessualità e corpo femminile, saranno diffidenti. Ciò che bloccherà le iniziative e le attività di GF sarà l’ascesa del fascismo, ma non solo. Inciderà anche una politica gravante per l’intera europa, ed è quella della famiglia, del sostegno alle madri, del ruolo della donna come garante della necessaria crescita demografica, di cui gli Stati hanno bisogno dopo la guerra. Per cui l’investimento femminile viene meno alla rivendicazione dei diritti, per concentrarsi di più sui rapporti interni alla coppia. Vi è infatti un rinnovamento nelle pratiche di vita di coppia. In ambito cattolico questo ripensamento della figura femminile è espresso nel libro di Gertrude Von le Fort, “ La donna eterna”: (donna come spiritualità) è il terreno della mistica quello proposto alle donne, nel segno del velo, del silenzio, in opposto alla cultura moderna della soggettività esasperata, e della ricerca personale di sé piuttosto che del dono di sé. Tuttavia, quello che a partire dalla fine degli anni ’20 va a costruire l’identità cristiana dei giovani, (ragazzi e ragazze), è la battaglia per la purezza, respingendo così tutte le suggestioni che il mondo moderno stava in realtà offrendo: la scoperta del corpo e della sessualità, il ballo, il cinema, la moda, le vacanze al mare ecc. Il messaggio della Vol le Fort arrivò anche alle giovani della Federazione Universitaria Cattolica Italiana, unico ambiente di incontri misti per ragazzi. Itala Mela, rappresenta una delle più forti esperienze mistiche del tempo: durante l’università (FUCI) sperimenta un’intensa conversione, la sua è una fede resa fortissima dal fatto che tutto dipende in lei dalla presenza della grazia. Il prevalente riferimento teologico d’ Itala è la trinità, intesa come abitazione (o in-abitazione) trinitaria in noi che si realizza con il battesimo. E’ un Dio misterioso, che si scopre nella relazione tra gli uomini, nel dinamismo degli eventi, non è un Dio razionale. ALCUNE FIGURE ESEMPLARI DI FRONTE AL TOTALITARISMO Queste donne, che vivono una ricerca spirituale personalissima; anticorpi di fronte la generale omologazione cui porta il fascismo. Simone Weil : Questa donna è nata e cresciuta in una colta famiglia cristiana, ma vivendo in maniera estrema la questione sociale operaia, compirà azioni che le porteranno a confrontarsi con la realtà quotidiana dei più umili. Per conoscere in tutti e con tutti i sensi la vita dei poveri lavoratori in fabbrica, lei stessa ci lavorerà, arrecando danni permanenti alla sua salute. Pur restando dentro “l’ ispirazione cristiana” tutta la vita, Simone Weil si fa portatrice anche di due temi chiave della spiritualità contemporanea: 1) la ricerca della salvezza anche fuori dalla Chiesa, 2) voler far coincidere libertà di pensiero e fede cristiana. Di fatto, non avrà mai piena appartenenza alla Chiesa. ADRIENNE VON SPEYR: lavora con Baltasar ad un progetto di teologia mistica, e la mistica, diventa il mezzo cui vivere per lei la spiritualità. Una preghiera mistica che la condurrà anche ad una teologia dell’obbedienza alla Chiesa. Nella sua spiritualità, c’è una laicità della vita spirituale, per cui non vi è alcuna separatezza fra Dio e il Mondo. Per lei preghiera e visioni non indicano esperienze spirituali straordinarie ma una necessità tutta terrenale, che viene dal basso. Riguardo all’esclusione delle donne dal sacro, per Adrienne, la risposta non sta nel forzare l’ingresso delle donne nel sacro tradizionale, ma in un approccio laico che superi la separatezza fra sacro e profano. EDITH STAIN: è la figura più emblematica delle donne durante il totalitarismo. Anche lei, come la Weil, nasce in una famiglia ebrea, si convertirà poi al cattolicesimo grazie alla lettura di Teresa D’Avila e baserà il suo impianto filosofico su Tommaso D’Acquino. Per lei l’intelligenza ha un compito limitato: e lì dove l’intelletto non può arrivare è la fede che abbassando l’orgoglio, porta ad essere coscienti di realtà circostanti. La Stein ebbe sempre una grande attenzione per la pedagogia e per la didattica, in chiave moderna, ed affronterà il problema dell’istruzione delle ragazze nella chiave di un antropologia delle differenze. Dalla lettura di santa Teresa nasce in lei la nostalgia del Carmelo, intesa come abbandono di sé a Dio. Un desiderio ostacolato da quello che sarebbe stato il suo abbandono all’università, ed anche dal dolore che avrebbe inflitto alla madre. Ma sarà l’affermazione nazista che farà decidere a Edith di entrare nel Carmelo. Nel ’44 sarà comunque prelevata dai tedeschi. SOPHIE SCHOLL : fondatrice delle Rosa Bianca, a causa dei nazisti, la sua grandezza è tutta racchiusa nella brevità della sua giovinezza. Il suo lavoro venne tutto centrato sulla libertà personale, che sia di parola, di espressione, o di movimento. Una libertà contrapposta alla società di massa, del consenso obbligato e spersonalizzato. I volantini della Rosa Bianca sono resistenza culturale e polemica politica. GUERRA E RESISTENZA Il ruolo delle donne nella resistenza, le vede incentrate in una ricostruzione storica in cui memoria personale e lettura storiografica si intrecciano. I primi gesti dell’attività sociale femminile rientrano in un contesto tradizionale: popolane, intellettuali, borghesi, laiche o credenti che forniscono abiti ai soldati, li nascondono insieme agli ebrei e ai soldati I SEGNALI DEL NUOVO Nonostante ciò, ci sono comunque due segnali positivi, forti, per valutare il ruolo svolto dalle leadership femminili cattoliche. (primo segno) 1) la nuova militanza politica , con cui il tema del diritto è affrontato senza incertezze dalle nuove dirigenze politiche espresse dalle donne cattoliche (movimento femminile DC, ACLI femminili, CIF, tutti i loro documenti espressano il diritto della donna a lavoro, la parità del salario ecc.). 2) Ma non solo, lo stesso significato della conquista del voto si esprimerà anche nella critica all’insufficienza degli spazi aperti alle democristiane nella politica. Una linea confermata dalle nove Costituenti democratiche cristiane, e lo faranno insieme alle nove comuniste e alle due socialiste, in nome delle donne. Maria Federici : il suo contributo al lavoro della Costituente è decisivo su temi quali: -la parità femminile -le garanzie per la famiglia -l’accesso alla magistratura Maria Jervolino : (presidente della FUCI) , fonda un’Opera ispirata al metodo Montessori per la diffusione degli asili Laura Bianchini : (fucina) , intervento sui temi della scuola privata nel segno dell’autonomia della società piuttosto della difesa dei privilegi. (secondo segno) Il secondo segno verrà dalle presidenti di tre rami di AC: - Carmela Rossi per l’Unione Donne - Alda Miceli per la Gioventù femminile - Maria Badaloni per i maestri cattolici Queste donne intervengono al momento della cosiddetta “operazione sturzo”, e cioè il tentativo, nelle elezioni amministrative del 1951, di una lista in comune con la destra fascista a Roma. Queste donne esprimono la loro solidarietà a De Gasperi, e con questo atteggiamento, segnano di fatto un’evoluzione della spiritualità di riferimento, passata da un’enfasi sull’obbedienza e la guida papale come riferimento fondamentale di ogni giudizio, a una spiritualità laicale distaccata da essa, e perciò autonoma. In questo periodo, la Chiesa scomunica i comunisti. Molti permasero nella fede, convinti della fedeltà tanto alla propria militanza politica, quanto religiosa; ma per molti ciò significò l’abbandono della pratica e della fede religiosa. LA SCOMUNICA COSTITUì LA PRIMA SPINTA AL PROCESSO DI SECOLARIZZAZIONE E DI LAICIZZAZIONE, IN PARTICOLARE PROPRIO PER LE DONNE DI SINISTRA. GLI INIZI DEL MUTAMENTO Il processo di modernizzazione politicamente guidato dai cattolici, non ha prodotto una riconquista cristiana ma anzi, ha portato a un processo di scristianizzazione. Perchè? Innanzitutto perché il concentrarsi su la lotta anticomunista ha portato a trascurare processi determinanti nel cambiamento della personalità individuale, come hanno fatto il consumismo e i nuovi media in generale, secondo poi il problema fu quello del rimanere con un’amministrazione organizzativa centrale e verticale. Il consumismo parte dalla seconda metà degli anni ’50, anche se è già da prima che l’universo femminile è coinvolto da mutamenti epocali che ne modificano il rapporto con lo spazio esterno (ascolto radio, frequenza cinema, rottura dell’isolamento grazie a strade e telefoni.) Le donne si sentono legate oltre dal fatto stesso di esser donne, ancor più dal fatto che appartengono alla stessa generazione.. è che per la prima volta sono presenti nelle avventure, nei luoghi, dentro una generazione che si affaccia alla storia! La scolarizzazione aumenta, e in particolare modo dopo il prolungamento dell’obbligo scolastico nel 1963. Le donne di campagna cercano un matrimonio cittadino, così come la possibilità di avere un reddito proprio, che porterà alla diffusione del lavoro a domicilio. La questione femminile comincia ad vere spazio nella stampa. L’evoluzione è anche interna al movimento cattolico organizzato, ed entra in crisi uno dei pilastri della GF, quello dell’ “educazione per modelli”,cedendo il posto ad un educazione “all’autonomia”. Tante sono le cose che spingono verso questa direzione, come il lavoro come vocazione, l’importanza che assume il lavoro nello sviluppo della personalità femminile. Ma qual’è questa evoluzione? Quali sono questi cambiamenti? - La nuova percezione della sessualità, di cui si inizia a parlare negli anni ’60, discutendo il dibattito sul costume sessuale e sulle relazioni sessuali. Il tema della sessualità ha avuto un peso crescente sia nei documenti papali, sia nella cura sociale delle persona come manifestano i primi consultori degli anni ’50. - Viene superata la secolare convinzione del fatto che la santità era raggiungibile sono con la fuggita dal mondo, con la rinuncia al matrimonio e alla sessualità. - La rivalutazione cristiana della sessualità, è certo ben diversa dalla rivoluzione sessuale moderna. - In pratica il processo di modernizzazione + la nuova cultura della sessualità = nuova sfida per la chiesa, a cui i cristiani rispondono in doppi modi: A) con un’idea di sessualità sempre più indipendente dalla propria realizzazione religiosa B) Con un riconoscimento del profondo valore tra la relazione sessuale e il disegno di Dio LA SECOLARIZZAZIONE DELLE DONNE Secolarizzazione = assunzione dei caratteri profani, laicizzazione, dal potere ecclesiastico al potere civile. La rivoluzione femminista degli anni ’70 segna la terza fase della secolarizzazione delle donne. Alla vigilia dello scoppio della rivoluzione femminista, ci sono tutti i segni di un processo di secolarizzazione interno alla Chiesa, intesa come l’emergere di una nuova responsabilità comunitaria, di dovere di crescita culturale, e di scoperta della propria coscienza la coscienza individuale. Le donne, dopo la rivoluzione francese hanno rappresentato un argine al processo di scristianizzazione; ma ciò non toglie che alcune di esse abbiano introdotto elementi di novità ai quali, seppur con ritardo e difficoltà, la Chiesa alla fine ha ceduto. (ex. Sistema generalizzato di dell’autoreferenzialità propria delle organizzazioni della nuova sinistra. Di fatto alla fine il movimento diventerà anticostituzionale) E) Parte la denuncia esplicita dello storico conflitto tra i sessi. Dopo esser stata esclusa dalle decisioni, dalla parola, dalla cultura, adesso la donna vuole autoridefinirsi, ed è da qui che parte il separatismo. F) La conquista di uguali diritti formali fa emergere il tema della disuguaglianza, in cui centrale è anche il tema del corpo I DUE SEGNALI POLITICI DELLA RIVOLTA SONO: 1) Carattere antiautoriatario e antipatriarcale, che portano a un voler ritrovarsi come soggetto autonomo. 2) Questione del rapporto donne - libertà, in cui è fondamentale il rapporto con la maternità. Libertà o schiavitù? - è una secolarizzazione totalmente altra rispetto quella borghese. La seconda opera infatti solo nel rapporto politca-religione, questa invece punta all’intero quadro delle relazioni interpersonali. È una secolarizzazione che punta alla soggettività autonoma, che domanda autenticità personale e che non aspetta più legittimazioni per riconoscersi ma se li dà da se. -L’emergere di nuovi saperi femminili, è poi, un altro sviluppo interno al femminismo a partire dagli anni ’80, e va sotto il nome comune di “Woman’s Study”. Si tratta di contributi che confluiranno nel nuovo protagonismo femminile programmato dall’ ONU a partire dalla Conferenza del 1975 fino a quella di Pechino del 1995. Emergeranno come valori della figura femminile la doppia presenza tra famiglia-lavoro, il riconoscimento femminile come forza, l’investimento su una globalizzazione che si identifichi con la pace e con la responsabilizzazione nel governo sul territorio, sul mondo. Di fatto quest’ultima riflessione interna al neo femminismo riapre una critica alla modernità, una critica all’onnipotenza tecnologica e scientifica dell’individuo. -La seconda forma dello sviluppo del femminismo è il ritorno di molte donne al femminismo diffuso : quel senso di sfruttamento, di disagio femminile, che era stato proprio dei primi sensi femministi, viene ora sentito dalla maggioranza delle donne, che scoprono come improvvisamente l’insopportabilità di subalternità e di comportamenti prima inavvertiti. Ed è x questa via che la secolarizzazione delle donne muterà il quadro sociale e culturale complessivo, a partire dai referundum sull’aborto e sul divorzio. Ma verso la fine degli anni ’80 questo femminismo s’intreccerà con un’altra secolarizzazione, quella spregiudicata, basata sulla banalizzazione consumistica del sesso, sul ritorno alle donne come oggetto, sull’esaltazione della competizione individuale. LE CREDENTI FRA MORAL MAJORITY E RIVOLTA La chiesa sembra non percepire la questione esistenziale della rivoluzione femminista, né l’emergere di antiche sofferenze e umiliazioni rimosse. Presto però arriva un fenomeno mondiale di molta importanza. Fra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 si assiste alla fine dell’età dell’oro del Novecento. La svolta di destra mondiale (Thatcher e Reagan), nel cui contesto, si presenta quella che viene definita la “moral majority” a significare lo sconcerto per le nuove forme di vita giovanile. In America è Betty Friedan a rendersene conto, e a proporre un disegno innovatore per far si che le donne non si dividano tra rivoluzionarie e conservatrici. La Chiesa tenterà di ridefinire se stessa, e l’unità verrà sempre più rivendicata come necessaria di fronte la secolarizzazione. Essa ha infatti paura del nuovo, timore per il calo delle vocazioni, e per l’aumento delle crisi sacerdotali. Ora, se è vero che le donne dentro e fuori l’orizzonte dei credenti, segnano questa fase della secolarizzazione, è anche vero che la loro visibilità resta debole, dovuta come già detto, all’indebolirsi delle strutture associative tradizionali e al permanere di una direzione politica e tradizionale tutta segnata al maschile, troppo spesso estranea ai processi che stanno caratterizzando il mondo femminile. Sul terreno democristiano il massimo sforzo di ricerca del gruppo democristiano è tentato da Maria Eletta Martini e Rosa Jervolino, ma saranno poco ascoltate dalla Chiesa. Le credenti ebree riusciranno invece ad avere ben altra visibilità. PIA BUZZICHELLI E WILMA PRETI Pia Buzzichelli entra nel 1921 nella comunità fondata ad Assisi Pro Civitate Cristiana, e farà della cittadella d’Assisi la sede di una serie di incontri x femministe laiche e credenti. Al centro dell’impegno di Pia sembra esserci la denuncia della difficoltà della comunicazione tra Chiesa e donne. La critica di Pia alla Chiesa riguarda proprio il discorso sulla secolarizzazione: è l’accusa di aver assunto l’appartenenza religiosa come fatto collettivo e non come conversione personale, “l’uomo poteva non credere, ma la donna doveva essere donna di fede”. Pia dice alla Chiesa che il risveglio delle donne è una grande opportunità x la Chiesa x rinnovarsi. Sottolinea il peso positivo delle suore che per vocazione studiano la teologia, capace di darle un’identità più vera e aperta. Nella questione aborto si esprime non con le proibizioni ma con l’impegno x la prevenzione. In generale, denuncia molto l’uso del sesso femminile anche all’interno della. Chiesa. Alla fine degli anni ’80 si attiva un gruppo di cattoliche che si chiamerà Progetto Donna e di cui Wilma Preti rappresenterà una forte leadership intellettuale. Gli assi portanti della sua riflessione sono: - riconoscimento della rilevanza del fenomeno femminista - Ma anche una critica ai suoi errori - La proposta di un femminismo di seconda fase - Il bisogno x farlo, di una nuova socializzazione delle donne. Il neo femminismo lo definisce come una ricerca etica, ma la critica, denuncerà proprio l’etica intransigente della Preti come il suo unico limite. Wilma ha chiara la consapevolezza che sull’elaborazione femminista rischia di prevalere la secolarizzazione grossolana dei media al posto della vera essenza femminista, che invece rischia di restarne vittima. Secondo Wilma nel femminismo di prima fase, il personale non ha trovato transito al politico, da cui, dichiara la necessità di costruzione di una seconda fase che appunto dice “a dimensione politica”. Esprime la necessità di una risocializzazione del ruolo femminile attraverso quindi una transizione politica segnata da una secolarizzazione vista come indebolimento del radicamento cristiano. ESERCITATO LO STESSO PROTAGONISMO DI QUANTE SI BATTEVANO PER LA LAICIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ. ROBERTA FOSSATI - LA NUOVA PASSIONE ETICA DEL RIFORMISMO RELIGIOSO Fine ‘800, ci sono nuove aperture sociali con Leone XIII, si andava affermando una religiosità tesa a scoprire il vangelo delle origini, una religiosità definita infatti “neocristiana”. Punto cruciale di questa esperienza è la religione vissuta come azione concreta, aiuto sociale, aiuto al prossimo. Ne sono un esempio l’Unione per il bene Italiana del 1894, apre asili, scuole serali, case-prestito per la lotta all’usura. Molte donne parteciparono all’iniziativa di “religiosità pratica”, portando contemporaneamente un impegno nel “femminismo pratico emancipazionista”; ed in generale si creò una felice convergenza di intenti etico-sociali tra donne cattoliche, laiche, e socialiste. Le azioni pratiche cattoliche, erano nuovo modo di intendere la ricerca spirituale. Allo stesso tempo, da parte di studiosi laici come del clero, iniziano a combattere in campo religioso il preconcetto e il pregiudizio, condannandoli come un ostacolo alla vera fede. E questa ricerca porterà in prima linea il tema delle donne e della loro partecipazione alla vita della società e della Chiesa. L’emarginazione sociale della donna deriva infatti dal preconcetto che ella sia inferiore all’uomo. La lotta contro la superstizione e la ricerca dell’essenza religiosa, chiama per forza in campo la questione delle donne visto che loro da sempre erano state vittime di una fede banalizzata, tutta centrata sul sentimento. Alla ricerca di una religiosità forte, autentica, come risposta alla crisi della modernità, non si arriva più attraverso la devozione o la mistica (che hanno caratterizzato la religiosità femminile dei secoli precedenti), ma attraverso l’azione e l’intervento reale nella società. Per quanto riguarda la teologia, questa verrà toccata solamente nel secondo dopoguerra, e la maggior parte degli interventi femminili rimane quindi sul piano dell’etica e della spiritualità. Tuttavia, vi sono alcune riflessioni sulla liturgia interessanti: ex Antonietta Giacomelli - al centro del suo interesse c’è la riscoperta del valore del culto all’interno della chiesa, propone la compartecipazione dei fedeli al rito della messa, sostiene che è fondamentale per i credenti la lettura diretta del nuovo testamento, sostiene l’importanza del laicato nella vita della Chiesa e difende la libertà del credente di fronte al sacerdotalismo ecclesiastico. Fu la donna che più si scontrò in modo diretto con le autorità ecclesiastiche, ricevendo una scomunica nel 1909. UNIVERSITA’ CATTOLICA E TENDENZE INTERCONFESSIONALI La teologia dalle donne non viene quindi presa in considerazione in quanto disciplina specifica; nondimeno si interessano di combattere i detrattori della fede. Antonietta giacomelli : con il suo adveniat regnum tuum, si propone di combattere tutti quei pregiudizi che “sporcano” la fede, come il fatto che solo chi è fisicamente battezzato è membro della chiesa, e che solo per mezzo di essa si può raggiungere la salvezza. (per cui difende l’universalità della salvezza cristiana anche fuori dalla Chiesa giuridica). Alice Franchetti : la sua è un’esperienza interconfessionale. Nella sua spiritualità ricorrono in particolare due temi : il tema francescano (basato sulla semplicità, e sull’armonia fra individuo e mondo/natura ; e il rivestimento importante dell’aspetto intellettuale-critico nella ricerca religiosa. Per lei s. Francesco rappresenta la sintesi dtra valori laici e trascendenza. (Fu Paul Sabatier nel 1894 con il suo “La vita di S.Francesco di Assisi” a far diffondere le idee francescane. E fui il primo a intraprendere uno studio programmatico sulle prime fonti francescane). (agiografia = letteratura riferita ai santi) La natura per lei è esaltata in modo quasi panteistico e a volte teosofico. SCRITTURA, LETTERATURA E SPIRITUALITA’ Nel periodo otto-novecentesco diventa esplosivo il fenomeno della donna che scrive e contemporaneamente si allarga il numero delle lettrici. E’ molto letto e amato Antonio Fogazzaro, scrittore cattolico vicino però al modernismo! Il santo (1905), ed anche Leila (1910), vennero messi all’indice dei libri. ETICA E ARTE Nella vita quotidiana si opta per un’austerità dei costumi, contro il lusso e la frivolezza che aveva caratterizzato l’ élites della Belle Époque LA BELLEINZER : LA SPIRITUALITA’ DELLE DONNE NELLE ORGANIZZAZIONI LAICALI Con il novecento iniziano forme prettamente laicali di associazionismo femminile, prima si esistevano aggregazioni femminili che testimoniavano Dio attraverso il servizio al prossimo, ma comportavano una qualche sorta di voto. Nascono tutte nel dopoguerra, e partono da due richiami diversi : l’invito della chiesa, bisognosa di loro per la difesa dei valori cristiani e per l’esigenza di contrastare l’anticlericalismo; e l’esigenza di una formazione spirituale personale da parte delle stesse donne. 1) L’UNIONE DONNE CATTOLICHE , 1909 , approvata da Pio X Il suo programma prevedeva una scuola di propaganda con l’istruzione religiosa e un programma di ritiri spirituali. Ha il compito di formare donne cristiane consapevoli per il compito di difesa dei valori cristiani. Tutte le associate venivano coinvolte con la stampa associativa, le campagne annuali e gli incontri nazionali o di zona. L’associazione si vede ricettiva (ricezione = capacità di risposta) al Concilio Vaticano II, i suoi documenti venivano presi in esame e discussi dalla stampa associativa, ne veniva apprezzata la rivalutazione del laicato dentro un ottica di possibilità di sviluppo di una spiritualità propria, altra dai tradizionali modelli clericali. LA GIOVENTÙ FEMMINILE DI AZIONE CATTOLICA (L’Unione Donne accoglieva solo adulte e anziane, restava quindi scoperto il mondo femminile delle giovani, mentre quello maschile vi era già dalla fine dell’800 con “la gioventù maschile di azione cattolica”. Nel 1917 il cardinal Ferrari chiede ad Armida Barelli, che stava già operando con padre Gemelli per la nascita dell’Università del sacro cuore, di dedicarsi all’istruzione giovanile cristiana : nasce la GF nel 1918.
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