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la seconda guerra mondiale, Appunti di Storia Contemporanea

Nell’estate del 39 lo scoppio di una nuova guerra era inevitabile, molte delle cause sono state scaturite dalla prima e dal trattato di Versailles, dalla crisi di Wall Street e dalla crisi dei sistemi liberali e democratici. Vi era la necessità delle definizioni dei territori, i totalitarismi volevano una guerra in cui potessero ottenere il prestigio internazionale.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 07/06/2023

qxboh
qxboh 🇮🇹

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Scarica la seconda guerra mondiale e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! LA SECONDA GUERRA MONDIALE (capitolo 8) Nell’estate del 39 lo scoppio di una nuova guerra era inevitabile, molte delle cause sono state scaturite dalla prima e dal trattato di Versailles, dalla crisi di Wall Street e dalla crisi dei sistemi liberali e democratici. Vi era la necessità delle definizioni dei territori, i totalitarismi volevano una guerra in cui potessero ottenere il prestigio internazionale. Hitler nel 1938 si impossesserà dell’Austria, in cui vi era già un partito filo-Hitler, in seguito il führer deciderà di creare una sottospecie di annessione con la regione dei Sudeti, che faceva parte della Repubblica cecoslovacca. Il 28 settembre 1938 Regno Unito, Francia, Italia e Germania si riunirono per discutere di questo tema e raggiunsero un accordo. Questo appeasement, portato avanti dal Regno Unito, prevedeva che Hitler poteva occupare la regione dei Sudeti, era una sottospecie di accordo con il più forte e richiedeva una Vallo internazionale. In futuro molti riterranno quest'accordo come una prudenza ragionata, altri come una mossa sbagliata. Questo non fu sufficiente per contenere le mire espansionistiche della Germania. Il nuovo obiettivo dei progetti di Hitler era il possesso di Danzica e il diritto di passaggio attraverso il corridoio che univa la città al territorio polacco. Ed è così che nel marzo del 1939 vi fu stretta l'alleanza tra Inghilterra, Francia e Polonia, costituiva una risposta a questa minaccia e significava che le potenze occidentali erano disposte ad affrontare la guerra pur di impedire che la colonia subisse la sorte della Cecoslovacchia. Mussolini si accorge che a livello internazionale c'era una debolezza, nell'aprile del 39 l'Italia occupa il Regno di Albania e inizia la sua mira espansionistica. Nel maggio del 39 Mussolini era convinto che l'Italia non potesse restare neutrale nello scontro che si andava profilando era sicuro della superiorità della Germania, decise di accettare le pressanti richieste tedesche di trasformare il generico vincolo dell'asse Roma-Berlino in una vera e propria alleanza militare, che fu chiamato PATTO D’ACCIAIO. Il patto stabiliva che se una delle due parti si fosse trovata impegnata in un conflitto per qualsiasi causa (anche in veste aggressore) l'altra sarebbe stata obbligata a scendere in campo al suo fianco. Mussolini e il ministro degli Esteri pur sapendo che l'Italia non era preparata militarmente a un conflitto europeo, accettarono un impegno così gravoso, fidandosi delle assicurazioni verbali di Hitler circa la sua intenzione di non scatenare la guerra prima di due o tre anni. La principale incognita era costituita a questo punto dall'atteggiamento dell'unione sovietica. Un'adesione sovietica alla coalizione antitedesca avrebbe probabilmente bloccato i piani di Hitler che temeva il ripetersi dello scenario della Prima guerra mondiale. Il 23 agosto 1939 i ministri degli esteri tedesco e sovietico, Molotov e Ribbentrop, firmarono a Mosca un patto di non aggressione fra i due paesi. L’ annuncio dell'accordo fra i due regimi contrapposti rappresento uno dei più grandi colpi di scena nella storia della diplomazia di ogni tempo e fu accolto in tutto il mondo con un misto di stupore e indignazione. Questo patto in realtà aveva una duplice funzione, era un patto di non aggressione (dichiarato), e la Polonia veniva divisa a metà (estromesso), come disse Machiavelli nel principe: “bisogna temporeggiare con gli avvenimenti” Il 1° settembre 1939 le truppe tedesche attaccarono la Polonia, due giorni dopo Gran Bretagna e Francia dichiararono guerra alla Germania, mentre l'Italia, il giorno stesso dello scoppio delle ostilità sì affrettò a proclamare la sua non belligeranza. La Seconda guerra mondiale cominciava così come una continuazione o una replica della prima. Questa voi guerra però era diversa, non era più una guerra di eserciti, ma adesso si disponeva anche di tecnologia più avanzata. La Polonia resiste per circa un mese intero e l'intera popolazione viene smantellata. Nell’ aprile del 1940 Hitler attacca la Danimarca e la Norvegia, La Danimarca si arrese senza combattere, La Norvegia oppose una certa resistenza, ma anche in questo caso l'azione tedesca si rivelò incontenibile. Nella primavera del 1940 la Germania occupava l'Europa dell'est e l'Europa nordoccidentale. La Germania per una seconda volta invade il Belgio che era neutrale. L'attacco di disco alla Francia ebbe inizio il 10 maggio 1940 e si risolse nel giro di poche settimane in un nuovo travolgente successo. La Francia fu divisa a metà: Pétain, comandante dell'esercito francese, filonazista, ottiene il sud della Francia, mentre il nord andò alla Germania, questo gli consentiva di fare il prossimo passo invadere il Regno Unito. Il generale de Gaulle lancia, da Londra, il 18 giugno, un appello ai francesi per incitarli a continuare a combattere a fianco dei loro alleati. Dal giugno 1940 la Gran Bretagna era rimasta sola a combattere contro la Germania e i suoi alleati. A questo punto Hitler sarebbe stato disposto a trattare, a patto di vedersi riconosciute le sue conquiste. Ma la Gran Bretagna resisteva, Interprete e ispiratore di questa linea inflessibile fu il primo ministro conservatore Winston Churchill, nemico giurato di Hitler, che dichiarava: “guerra ad oltranza”. Nell’ Estate del 1939 l'Italia colta di sorpresa dal precipitare della crisi internazionale, allo scoppio della guerra, non poter fare altro che annunciare la propria non belligeranza, espressione usata per evitare il termine neutralità. Nel maggio del 1940 di fronte al crollo della Francia, Mussolini penso che l'esito del conflitto costi ormai decisivo e vinse le resistenze di quei settori della classe dirigente che fino ad allora si erano mostrati meno favorevoli all'entrata in guerra. Il 10 giugno 1940, dal balcone di palazzo Venezia, il Duce annunciò ad una folla plaudente l'entrata in guerra dell'Italia contro Francia e Gran Bretagna. Nel discorso, possiamo notare l’entusiasmo del popolo, la voce era prevalentemente degli uomini, le donne erano ai margini, afflitte perché avevano capito che i loro figli sarebbero morti al fronte. Mussolini era sicuramente un leader carismatico e un grande oratore. La propaganda gioca un ruolo fondamentale perché il messaggio deve arrivare, innescando una guerra nella guerra, vi era un entusiasmo di vincere. Una vera opposizione in Italia è strisciante, mancano i luoghi e nella clandestinità emergeranno i movimenti antifascisti. ES: Carabiniere che aveva sorvegliato il duce a campo imperatore, soldati tedeschi che avevano liberato Mussolini (completamente tranquillo, lui ripeteva: “verranno a prendermi”) senza sparare un colpo. Nell'ottobre 1940 l'esercito italiano attaccava improvvisamente la Grecia. Questa offensiva, decisa senza adeguata preparazione senza giustificazione plausibile, si scontrò con una resistenza molto più dura del previsto. L’ esito fallimentare della campagna della Grecia provocò un terremoto nei vertici militari e suscitò nel paese una diffusa crisi di sfiducia. Nel dicembre del 1940 i britannici passarono al contrattacco sul fronte libico, in poche settimane conquistarono l'intera parte orientale della Libia infliggendo agli italiani la perdita di 140.000 uomini fra morti, feriti e prigionieri. Per evitare la definitiva cacciata dalla Libia, Mussolini fu costretto questa
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