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La Seconda rivoluzione industriale, Appunti di Storia

seconda fase dell'industrializzazione Grande depressione nuovo sistema monetario, finanziario e industriale borghesia e Positivismo Prima e Seconda internazionale pensiero sociale della Chiesa cattolica

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 16/04/2021

_giovanna_lambiase
_giovanna_lambiase 🇮🇹

4.3

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Scarica La Seconda rivoluzione industriale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! CAPITOLO 13 La Seconda rivoluzione industriale La seconda fase dell'industrializzazione A partire dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai primi anni del Novecento, lo sviluppo industriale raggiunse la propria maturità tecnologica e produttiva. Gli storici chiamano questo periodo Seconda rivoluzione industriale. Le innovazioni tecnologiche ebbero un impatto maggiore sulla società, sull’economia e sulla cultura, tanto da rivoluzionare lo stile di vita della maggior parte della popolazione. Inoltre la seconda fase dell’industrializzazione ebbe tempi e modalità differenti in ciascun Paese e vide emergere nuove potenze come la Germania e gli Stati Uniti. La grande depressione La seconda fase dello sviluppo industriale viene indicata come Grande depressione, poiché tra il 1873 e il 1896, l’Europa assistette ad una sovrapproduzione dei prodotti industriali e agricoli. La sovrapproduzione agricola fu causata dall’enorme quantità di grano importato a basso costo, che determinò in Europa una caduta dei prezzi dei cereali. A scatenare la sovrapproduzione industriale fu un eccessivo squilibrio tra la domanda e l’offerta dei beni di consumo. L’enorme quantità di merci invendute fece diminuire la produzione, che a sua volta determinò una forte disoccupazione. Ne derivò quindi il fenomeno della migrazione, migliaia di europei abbandonarono il Paese di origine in cerca di fortuna altrove. Nonostante la Grande depressione, lo sviluppo industriale non si fermò, infatti, superato il momento di crisi, la crescita economica riprese. (industrializzazione e imperialismo industriale) Con la Seconda rivoluzione industriale si assistette all’affermazione del sistema economico capitalistico. Si verificarono due eventi contemporaneamente: le persone, i capitali e le merci cominciarono a spostarsi più agevolmente; si creò un legame tra lo sviluppo industriale e il consolidamento degli Stati nazionali. L’espansione territoriale ed economica dei grandi gruppi industriali coincise con il rafforzamento politico degli Stati e la crescita degli imprenditori con quella dei governanti diedero luogo all’imperialismo. Il progresso diede origine ad una differenza tra i Paesi che trainavano l’industrializzazione e i Paesi che ne rimasero esclusi. Si affermò quindi lo sviluppo disuguale. (settore industriale) I tre settori che guidarono lo sviluppo industriale furono il siderurgico, il chimico e l’energetico, con la produzione dell’elettricità e lo sfruttamento del petrolio. (settore siderurgico) Nella siderurgia furono ideati nuovi metodi di lavorazione del ferro, che fecero moltiplicare la produzione dell’acciaio. Nel 1856 venne introdotto il convertitore, con cui si poteva ottenere acciaio direttamente dalla ghisa fusa. La produzione dell’acciaio si rivelò fondamentale per l’affermazione delle grandi potenze: esso poteva essere impiegato nell’industria bellica, nella costruzione di macchine e motori e nello sviluppo delle reti ferroviarie. Un ulteriore progresso si ebbe nel 1878 con l’introduzione del processo Thomas, ciò rese possibile l’impiego anche di minerali di ferro con alta percentuale di fosforo. Furono proprio la rapidità e l’economicità del processo di defosforazione a trasformare la Germania da Paese agricolo a Paese industriale. Venne introdotto poi il forno Siemens-Martin. Questo forno riusciva ad abbassare ancora di più i costi di produzione, mescolando ferro e ghisa a partire da rottami ferrosi e combustibili a bassa resa. Si scoprirono anche nuovi usi e proprietà dei metalli e si approntarono tecniche innovative per la creazione di nuove leghe. (settore chimico) I progressi scientifici più impressionanti si ebbero nella chimica. Nel 1856 William Perkin scoprì l’anilina, un colorante simile alla porpora, che permise l’avvio dell’industria dei coloranti chimici. La Germania dimostrò una grande capacità di innovazione anche nel settore farmaceutico. Nel 1850 fu proprio un’industria tedesca a sintetizzare l’aspirina. (settore energetico) Per quanto riguarda le fonti energetiche, le maggiori novità furono rappresentate dal petrolio e dall’elettricità. Nel 1799, Alessandro Volta aveva ottenuto il primo generatore statico di energia, la pila, e nel 1831 Michael Faraday aveva introdotto la dinamo, ma solo dal 1870 iniziò lo sfruttamento dell’energia elettrica. L’invenzione della lampada a incandescenza, dovuta a Thomas Alva Edison, rese possibile l’illuminazione elettrica delle grandi città. Sempre Edison e George Westinghouse consentirono la diffusione della corrente dalle centrali di produzione ai luoghi di consumo, grazie all’introduzione delle reti elettriche. Nel giro di pochi anni, l’elettricità fu applicata ai mezzi di trasporto, con l’invenzione dei treni e dei tram elettrici. Nel 1859 fu inaugurato un nuovo metodo di estrazione del petrolio mediante torre di trivellazione. Inizialmente il petrolio venne utilizzato per l’illuminazione (lampade a cherosene) e successivamente se ne riuscirono a ricavare derivati più leggeri come la benzina. Il nuovo sistema monetario, finanziario e industriale Nell'ambito finanziario, si impone il primato mondiale del Regno Unito. Sul modello britannico, alla fine dell'800, le maggiori potenze aderiscono al Gold Standard, che lega il valore delle diverse valute a quello dell'oro e fa della Sterlina la moneta di riferimento del mercato globale. La crescita economica e la richiesta di capitali portano alla nascita delle banche d'affari, casse di risparmio (raccoglievano i risparmi della classe media costituiti da depositi), società per azioni (quando si voleva dar vita ad una società si creavano dei particolari titoli di proprietà che venivano vendute a privati, il capitale accumulato veniva poi investito nell’azienda e diventava proprietà di tutti gli acquirenti) e della Borsa Valori, ovvero un mercato azionario internazionale in cui sono quotate le maggiori società. Si diffonde l'uso della cartamoneta, il cui valore veniva garantito dalle banche centrali degli stati in base al principio di convertibilità. La concentrazione dei capitali portò la nascita di cartelli (accordi tra imprese affini) e Trust, cioè la coalizione o fusione di più società attraverso patti fiduciari. Per contrastarle, negli Stati Uniti vennero emanate le prime leggi antitrust. Borghesia e positivismo Con la seconda rivoluzione industriale si realizza il primato socioeconomico della borghesia. Accanto all'alta borghesia industriale e finanziaria si afferma una classe media, composta di impiegati e funzionari statali. Dal punto di vista culturale, la borghesia trova il proprio riferimento nel positivismo, una corrente di pensiero laica che esalta la scienza e il progresso tecnologico. In questo quadro si inseriscono le ricerche di Darwin e la sua opera rivoluzionaria sull'origine della specie (espose una teoria rivoluzionaria riguardo l’evoluzione degli esseri viventi). In pochi decenni si assiste a scoperte e invenzioni straordinarie (onde elettromagnetiche, raggi-x, telefono e Cinematografo, conservazione degli alimenti, celle frigorifere), che mutano l'orizzonte delle attività e del pensiero umani. La prima e la seconda Internazionale Al Trionfo del capitalismo si oppone l'attivismo del proletariato, unito nel rivendicare maggiori diritti ed equità. Ispirata dalle teorie marxiste sulla lotta di classe, nel 1864 nasce a Londra la Prima
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