Scarica La Seconda Rivoluzione Industriale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Seconda rivoluzione industriale Trasformazione che investe economia e società industriale tra il 19esimo e il 20esimo secolo. Questo periodo chiamato seconda rivoluzione industriale. Un periodo caratterizzato da un progresso che investe la società stessa, lo sviluppo industriale e nel campo della medicina fanno aumentare il numero della popolazione, crescono le città. Cambia la società, nuovi lavori e nuove classi sociali. Le masse si affermano, si affermano nuove idee politiche come il socialismo o il nazionalismo. La prima rivoluzione aveva avuto luogo tra la fine del 700 e l’inizio dell’800, che aveva avuto come protagonisti il carbone e la macchina a vapore, erano nate le fabbriche, erano miglioriate le tecniche agricole ed i trasporti, la prima rivoluzione industriale aveva interessato solo una parta dell’Europa; Gran Bretagna, Francia, Germania. La seconda rivoluzione industriale tocca tutta l’Europa e anche gli Stati Uniti. Seconda rivoluzione industriale dal 1870 al 1900. Scoperte scientifiche cominciano ad essere applicate sempre più spesso. Viene utilizzato l’acciaio, invece che il ferro. La lavorazione dall’acciaio e resa possibile dallo sviluppo della chimica, proprio in questo periodo viene inventata la dinamite. Anche l’industria alimentare si avvantaggia dalle scoperte della chimica, nuovi concimi, nuove tecniche per conservare i cibi. Anche il settore energetico e dei trasporti cresce, viene inventato il motore a scoppio. Realizzate le prime automobili. L’invenzione del motore a scoppio provoca un miglioramento nell’industria petrolifera. L’energia elettrica è quella che si sviluppa maggiormente, si diffondono centrali elettriche. Grazie all’elettricità nascono il tram, il telefono e il cinematografo. 900 nascita del cinema. Produzione di merci più veloce a prezzi minori, i prezzi calano, si abbandona il liberismo, ovvero l’economia che si regola da sé, ma le piccole imprese collaborano per reggere la concorrenza con altre grandi imprese. Un’impresa magari è talmente grande da non avere rivali sul mercato e questa la porta ad avere il monopolio, questa cosa permette all’impresa di imporre i prezzi, concetto opposto al liberismo. Se imponi i prezzi non c’è più concorrenza. La crisi del liberismo porta ad un cambiamento economico, i governi dei vari stati intervengono a sostenere con dei soldi le imprese del proprio stato. Questa politica economica viene chiamata protezionismo, ha lo scopo di proteggere le imprese dello stato, aumento delle tasse sui prodotti importati dall’estero. In Italia favorire le imprese italiane, rispetto a quelle straniere. Bisogna fermare la crisi agraria, l’Italia è uno stato poco industrializzato. Agricoltura poco moderna, poco produttiva rispetto agli altri stati, con la seconda rivoluzione industriale le imprese agricole italiane non sono in grado di competere con le imprese agricole straniere, quindi falliscono. Il calo dei prezzi è tra le cause dell’emigrazione, molti italiani non hanno prospettive di lavoro quindi abbandonano il paese, migrando verso le Americhe, più di 3 milioni d’italiani lasciano l’Italia alla fine del 800, il governo interviene, inserendo dei dazi doganali, tasse sulle merci che provengono dall’estero. In tutta Europa si fa strada il protezionismo. In questi anni nuove norme igieniche, prodotte nuove medicine, nuovi ospedali, si allunga la vita media delle persone, aumento popolazione europea. La popolazione si sposta dalle campagne alle città, nasce la società di massa, più persone in città. Crescita dei consumi, aumentano i negozi, l’industria segue il progresso. Nasce la catena di montaggio, ogni operaio ha uno specifico ruolo. Nasce il taylorismo, gestione scientifica, tuti gli operai coordinati per non perdere tempo; aveva come obbiettivo quello di produrre il più possibile in minor tempo e con la minor fatica da parte degli operai, facendo compiere sempre lo stesso lavoro a ognuno di essi e premiando chi fosse stato molto veloce. Inoltre i lavoratori erano tenuti a stare alle regole, obbedire senza chiedere spiegazioni. Riprese il taylorismo anche herny Ford, che diede inzio al così detto