Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Seconda rivoluzione industriale, la Prima e Seconda Internazionale, Appunti di Storia

Argomenti trattati: - i caratteri della Seconda rivoluzione industriale - la Grande depressione - il fenomeno migratorio - lo sviluppo demografico e l'urbanizzazione - la borghesia - il nuovo sistema monetario, finanziario e indutriale - le innovazioni scientifiche e tecnologiche - la Prima e Seconda Internazionale - il pensiero sociale della Chiesa - approfondimento sul 1° Maggio

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 04/10/2021

ludovicaberini
ludovicaberini 🇮🇹

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La Seconda rivoluzione industriale, la Prima e Seconda Internazionale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La Seconda rivoluzione industriale 1870S-1900S I caratteri della seconda fase dell'industrializzazione La Seconda rivoluzione industriale fu diversa dalla Prima, poiché “più rapidi furono i suoi effetti. più prodigiosi i risultati che determinarono una trasformazione rivoluzionaria nelle vite e nelle prospettive dell'uomo” (Geoffrey Barraclough, 1908-1984, storico inglese). A differenza della Prima rivoluzione industriale, che ebbe soprattutto effetti negativi, la seconda ebbe un impatto positivo (v. lampadina di Edison, 21/10/1879). Inoltre, emersero nuove potenze industriali, come la Germania e gli Stati Uniti. Importante fu il legame con la scienza: le grandi industrie chiamavano e assoldavano tecnici + legame industria-scienza +» tecnica strutturale, non casuale. Im Francia, a metà dell'Ottocento, Auguste Comte (filosofo), fondò la corrente di pensiero del positivismo + l'uomo è in grado, grazie alla sua razionalità, di conoscere le leggi del mondo mediante l'applicazione del metodo scientifico, in quanto espressione oggettiva di esse. Nacquero nuovi settori produttivi, ci furono innovazioni tecnologiche dettate dall'ingresso dell'elettricità, della chimica e dell'acciaio e si organizzarono grandi masse operaie in unioni sindacali. La Grande depressione (1873-1896, Se prima della Seconda rivoluzione industriale la crisi era dovuta alla penuria di prodotti (+ carestie), durante questo periodo ci furono erisi di sovrapproduzione » venivano prodotti più prodotti industriali e agricoli di quanto il mercato riuscisse ad assorbire. Tra le principali cause della ovrapproduione agricola ci fu l'ingente importazione di grano a basso costo dalla Russia e dagli Stati Uniti, che determinò in Europa una caduta dei prezzi del grano di circa il 30%. Tra le principali cause della sovrapproduzione industriale, invece, ci fu un eccessivo squilibrio tra la domanda e l'offerta dei beni di consumo » l'offerta dei prodotti del mercato si fece sempre più ricca e variegata, soprattutto grazie al potenziamento dei nuovi mezzi di trasporto, senza che vi fosse una reale domanda di questi prodotti. La crisi di sovrapproduzione è una erisi di crescenza » è temporanea, non strutturale, di sistema + superato il momento di crisi, la crescita economica riprendeva vigore. Il fenomeno migratorio Le crisi portarono ad un significativo fenomeno migratorio (soprattutto 1870-1914 + con lo scoppio della Prima guerra mondiale le migrazioni furono bloccate), con una media di emigranti che andava dai 700.000 al milione annuo. Solo nel 1913, dall'Italia emigrarono verso gli Stati Uniti circa 900.000 persone. Le migrazioni non erano più stagionali (v. italiani in Francia), ma definitive e nella maggiorparte dei casi transoceaniche, soprattutto negli Stati Uniti, in Sudamerica e Canada. I “fattori di espulsione” furono principalmente le difficili condizioni dei paesi di provenienza + ad emigrare erano infatti soprattutto contadini poveri e analfabeti, oppure persone prima benestanti e poi cadute in miseria (v. Grande Depressione » la caduta delle rendite agricole andò a colpire in particolare i salariati e piccoli proprietari terrieri). Un fattore che facilitò le migrazioni fu il calo dei prezzi del trasporto navale transoceanico. petti positivi Aspetti negativi © Rimesse (i migranti mandano soldi alle ® Perdita sociale (non vengono riconosciuti i loro famiglie) > aumento del Pil e valuta pregiata diritti); (dollari); e il denaro delle rimesse non viene utilizzato per e sicapisce l'importanza dello studio +» attività produttive, ma, per esempio, acquistare istruzione = possibilità di cambiare. Nascono un podere e costruire una casa; delle società per diffondere l'istruzione (v. © malavita. società Dante Alighieri, fondata nel 1889 da Giosuè Carducci) e la lingua e cultura italiana nel mondo. Lo sviluppo demografico e l'urbanizzazione Se nei primi anni del XIX secolo la popolazione mondiale non raggiungeva il miliardo, a fine Ottocento essa toccava quasi un miliardo e 650 milioni (+65%). L'incremento demografico interessò principalmente l'Europa (compresa la Russia), mentre in alcuni caso ci fu il fenomeno inverso (v. Irlanda + calo demografico dovuto ad una gravissima carestia). L'incremento demografico più sorprendente si verificò nel continente americano che, nell'arco di 100 anni (1800-1900) passò da meno di 30 milioni di abitanti a oltre 160 milioni (v. migrazioni). L'aumento demografico fu determinato da: © l'alto tasso di natalità, soprattutto nelle società rurali; © il basso tasso di mortalità, che si raggiunse, a partire dal 18 urbanizzazione. Minori furono le carestie e delle epidemie (v. vaccini), e le condizioni migliorarono La borghesia L'Ottocento fu il secolo di affermazione della borghesia. Contrapponendosi all'inattività e alla conservazione dei privilegi dell'antica aristocrazia e di tutti quei ceti che vivevano di rendita, la borghesia costruì la sua identità sui valori dell'impegno. operosità. parsimonia. sobrietà e dell'investimento al fine di far fruttare il talento individuale. A favorire la crescita della classe borghese fu anche l'esigenza dell'amministrazione pubblica e dell'industria di avere a disposizione un grande numero di impiegati che si facessero carico della gestione burocrazia statale e dei servizi all'individuo » il lavoro impiegatizio ebbe così un'importanza sempre crescente, che si estendeva a diversi settori (sanità, istruzione, trasporti, amministrazione pubblica). Il nuovo sistema monetario, finanziario e industriale Durante la Seconda rivoluzione industriale molti Paesi si trasformarono in grandi potenze industriali (Germania, Francia e Stati Uniti) mentre altre iniziarono il processo di industrializzazione (Italia, Giappone, Russia, Canada, Australia, Argentina e Brasile. Nonostante ciò, l'Inghilterra mantenne il suo primato (riuscendo anche ad attenuare gli effetti della Grande Depressione), grazie al cosiddetto gold standard ("sistema aureo"), adottato nel 1821, che rappresentò il sistema di riferimento degli scambi internazionali fino al 1914 + le monete di tutti i Paesi dovevano essere convertibili in oro secondo un rapporto di cambio fisso; in questo modo il valore della sterlina fu ancorato esclusivamente all'oro (1 sterlina = 31,1 grammi di oro fino). Ancorare le varie monete al valore dell'oro, e quindi stabilire un rapporto fisso tra di loro, permise la costruzione di un sistema internazionale relativamente stabile. La sterlina divenne la moneta di riferimento del mercato mondiale e ciò permise di creare le condizioni per Imificazione dei mercati e facilitò la rete dei commerci internazionali. L'ingente crescita che attraversò lindustria soprattutto pesante non poteva essere sostenuta esclusivamente da capitali privati » c'era bisogno di investimenti molto elevati, che gli imprenditori non avevano a disposizione + a soddisfare la continua richiesta di capitali furono le banche, in particolare le “banche d'affari”, che si caratterizzarono proprio per la loro forte disponibilità al prestito per gli investimenti industriali, e le società organizzativa di potere, e vedevano nella rivoluzione un fenomeno che avrebbe dovuto verificarsi spontaneamente tra la popolazione per eliminare completamente ogni autorità statale; essa, inoltre, avrebbe dovuto coinvolgere non solo la classe operaia industriale, ma anche il sottoproletariato (contadini poveri, lavoratori occasionali e disoccupati). Abolita l'istituzione politica, la società si sarebbe caratterizzata, secondo gli anarchici, come un insieme di piccoli aggregati di persone autonomi tra loro, senza il bisogno di alcuna forma di gestione centralizzata. Espulsi, i bakuniani fondarono una loro Internazionale anarchica antiautoritaria, che operò solo fino al 1877. costituzione in Europa di partiti operai, che solitamente si chiamarono “socialdemocratici” (esemplare di questo tipo di partiti fu il Partito socialdemocratico di Germania, SPD, nato nel 1875). Anche la Prima Internazionale non sopravvisse a lungo + nel congresso tenuto a Philadelphia nel 1876 fu infatti anch'essa sciolta. Come stabilito dal Congresso dell’Aia del 1872, i partiti continuarono a svolgere la loro attività » nel 1889 a Parigi venne costituita una Seconda Internazionale, con ufficio permanente a Bruxelles. Prima Internazionale (1864) Seconda Internazionale (1889) Si era occupata principalmente di promuovere la diffusione del movimento operaio in Europa. Rappresentò un vero e proprio strumento di coordinamento tra i partiti nazionali autonomi, che si riunivano periodicamente per discutere le linee politiche da seguire, senza però imporre vincoli di azione alle singole organizzazioni. Ben presto, però, insorsero delle divergenze, e la questione più problematica riguardò le modalità attraverso le quali si sarebbe dovuto attuare il passaggio dalla società capitalista a quella socialista: Riformisti e il “programma minimo” Massimalisti e il “programma massimo” Revisionisti e “socialismo evoluzionistico” In attesa dello scontro definito con la borghesia, era necessario agire per obiettivi intermedi + riforme graduali per perseguire conquiste progressive che avrebbero migliorato le condizioni dei lavoratori (assicurazioni, aumenti salariali, diritto di sciopero) e avrebbero permesso loro una più attiva e allargata partecipazione alla vita politica (suffragio universale) » basi per il “riformismo” di stampo socialista. La rivoluzione del proletariato avrebbe dovuto attuarsi il più presto possibile, portando con sè l'abolizione del capitalismo e della borghesia » programma sostenuto dai più rivoluzionari » anima “rivoluzionaria” che sarebbe andata a convergere nei partiti comunisti nei primi anni del Novecento. Il pubblicista socialdemocratico tedesco Eduard Bernstein teorizzò quello che fu chiamato “revisionismo”, proprio per sottolineare il suo carattere di totale revisione della teoria marxista » criticò Marx e il suo obiettivo di abolizione del capitalismo e della borghesia attraverso la lotta di classe e la dittatura del proletariato + in questo modo venivano negate le libertà individuali » necessario perseguire riforme che avrebbero portato al socialismo, senza passare per quanto teorizzato da Marx. Per Bernstein, la società socialista sarebbe sorta grazie all’applicazione delle riforme (socialismo evoluzionistico) e mediante la collaborazione della borghesia più progressista. Come la Prima, anche la Seconda Internazionale fu caratterizzata per il suo spiccato pacifismo. Nel Congresso di Zurigo del 1893 tutti i convenuti furono messi in guardia dal pericolo di una guerra europeo, affermando che i proletari non avrebbero mai dovuto aderire al nazionalismo e al militarismo patriottico, opponendo a queste forze il proprio rifiuto di battersi contro i “fratelli” proletari di altri Paesi (“Proletari di tutto il mondo unitevi. non avete da perdere che le vostre catene!”, frase conclusiva del Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx e Friedrich Engels, 1848). L’internazionalismo pacifista crollò proprio con l’inizio della Prima guerra mondiale: nel fragore della guerra sparì anche la Seconda Internazionale. Il pensiero sociale della Chiesa Preso atto della crescita del movimento operaio e della secolarizzazione, anche la Chiesa non poté più ignorare la centralità del problema sociale. Questo fu un forte cambiamento perla Chiesa cattolica, che aveva ferocemente criticato le idee liberali e democratiche » Pio IX nell’enciclica Quanta cura del 1864 aveva condannato il liberalismo, il socialismo, l’ateismo e il positivismo, considerati errori e inseriti nel Sillabo allegato all'enciclica. Nel 1875 i cattolici “intransigenti” organizzarono, sotto il controllo del clero, l’Opera dei Congressi, con lo scopo di contrastare il liberalismo, la democrazia e il socialismo; questo però non fermò certe tendenze che cercavano strade di conciliazione tra Stato e Chiesa, tra modernità e Chiesa +» nel 1891 Leone XMI pubblicò l’enciclica Rerum Novarum, divenuto il documento di riferimento del “cattolicesimo sociale” » veniva sancito il definitivo riconoscimento da parte della Chiesa della modernità e dei problemi sociali; nacquero in Francia e italia una serie di reti sociali cristiane tese ad intervenire nella società, attraverso l'intervento dello Stato, mediante la cosiddetta “democrazia cristiana” (diversa da quella che sorgerà in seguito in Italia).Nel sillabo: © pur condannando le dottrine socialiste e la secolarizzazione, il papa demmciò lo sfruttamento salariale; e sostennela proposta di riduzione delle ore di lavoro; © affrontò il tema della “giusta mercede” (dell’equa retribuzione); © pur condannando lo sciopero, il papa indicava, tra i doveri dello Stato, quello di tutelare le classi più deboli per garantire armonia tra le diverse classi sociali +» operai e imprenditori dovevano collaborare + modello corporativo. A fine Ottocento, in Italia, sorsero società operaie e sindacati cattolici che, sotto lo spirito di don Romolo murri, si batterono in difesa dei diritti degli operai. Inoltre, si sviluppò anche un pensiero economico interno del cattolicesimo sociale, definito dal testo di Giuseppe Toniolo, economista e sociologo, Programma dei cattolici di fronte al socialismo del 1894. Infine, l'enciclica pose i presupposti per la formazione del movimento “modernista”, con lo scopo di collegare il cristianesimo a “tutte le conquiste dell'epoca moderna nel dominio della cultura e del progresso sociale” (Programma dei modernisti, 1908). In Italia fu sviluppato da Ernesto Buonaiuti, in francia da Alfred Loisy. Il movimento fu tollerato da Leone XIII, ma condannato come eresia nell’enciclica Pascendi del 1907 da Pio X. I° maggio Il 20/7/1889, la Seconda Internazionale approvò la risoluzione che indiceva per il 1/5/1890 una grande manifestazione europea in favore della riduzione della giornata lavorativa a 8 ore e di migliori condizioni di vita per i lavoratori. A rendere permanente la ricorrenza fu la Seconda Internazionale, riunitasi a Bruxelles nel 1891. La data trae origine da una presa di posizione della Federazione americana del lavoro (Federation of Organized ‘Trades and Labour Unions), che indicò nel 1/5/1886 la data limite dopo la quale gli operai non avrebbero più accettato una giornata lavorativa superiore alle 8 ore. Per quella data era stata indetta una giornata di sciopero, che ebbe un grande successo, soprattutto a Chicago (gli Stati Uniti erano più avanti con l’industrializzazione). Essa però si concluse con un eccidio di operai e con l'impiccagione il 20/8/1886 di quattro lavoratori falsamente accusati di aver lanciato una bomba contro la polizia. A differenza della Costituzione italiana (art. 13), che stabilisce che la libertà corrisponde al divieto dello Stato di, per esempio, privarci del domicilio, essere arrestati ingiustamente (ispirata alla Magna Charta e scritta dopo il fascismo), la Costituzione americana stabilisce che la libertà corrisponde alla libertà di parola, di ribellarsi... (i puritani in nghilterra non potevano esprimersi).
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved