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Trasformazione del Potere in Inghilterra e Francia: Hobbes e Assolutismo, Appunti di Storia

La situazione politica in Inghilterra e Francia durante il XVII secolo, con un focus particolare sulla teoria dello stato di Hobbes e la sua influenza sulla politica inglese e francese. la differenza tra l'assolutismo francese e il sistema politico inglese basato sull'equilibrio tra Parlamento, Corona e Giudici. Vengono discusse le idee di Hobbes sulla natura dello stato, il suo pessimismo antropologico e la sua concezione discendente del potere. Inoltre, vengono presentati i sostenitori di Carlo II, i Tories e i Whigs, e la loro opposizione all'assolutismo. Il documento conclude con la fine del principio di regalità per diritto divino e l'ascesa di Guglielmo III d'Orange.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 21/11/2022

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Scarica Trasformazione del Potere in Inghilterra e Francia: Hobbes e Assolutismo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Seconda Rivoluzione Inglese. Negli stessi anni in cui in Francia dominava l’assolutismo di Luigi XIV, in Inghilterra si sviluppò in maniera diversa la situazione, soprattutto dal punto di vista politico. L’evoluzione della situazione politica Inglese è dovuta in particolare a due pensatori particolarmente influenti per le teorie politiche del tempo. Questi due pensatori sono inglesi: Hobbcs e Locke. Hobbes è importante soprattutto per le vicende della prima Rivoluzione Inglese. Locke è importante per le vicende della seconda Rivoluzione Inglese. - Hobbes cercò di basare la teoria dell’assolutismo su dei fondamenti nuovi. - Locke invece viene ritenuto il fondatore del Liberalismo. Hobbes nel 1651 pubblica la sua opera principale, “il Leviatano”, dove espone la sua teoria sullo stato assoluto, in un’epoca in cui l’Inghilterra stava cercando di uscire da una guerra civile e che vedeva contrapposti il sovrano e il parlamento. Il testo di Hobbes fu quindi influenzato dalla situazione che c’era, anche se lui comunque nella sua opera parlava a livello generale e non nello specifico dell’Inghilterra. Lui parlava di stato di natura➜ situazione in cui gli uomini sono privi di leggi, non esiste lo stato. Ma il principio fondamentale dell’opera di Hobbes è un pessimismo antropologico➜ pessimista nei confronti dell’uomo. Hobbes era convinto che l’essere umano fosse prevalentemente egoista e che cercasse solo il proprio interesse anche a costo di violare i diritti del prossimo. Partendo da ciò, egli si chiese quale fosse l’origine dello stato ma senza andare a “scomodare” la divinità, nel senso che non ricorse alla tradizione secondo cui i sovrani avevano ricevuto il potere direttamente da Dio. Questa si chiamava concezione discendente del potere➜ che arriva dall’alto. La concezione politica di Hobbes quindi era diversa da questa, era laica, cioè non aveva nulla a che fare con la religione, bensì era una concezione ascendente➜ deriva dal basso, dal popolo. Hobbes si ispirò in parte ai Levellers, perchè anche loro avevano parlato di sovranità del popolo. Quindi secondo Hobbes lo stato era il risultato di un “libro contratto” che i cittadini avevano stipulato tra di loro, visto che non potevano andare avanti con uno stato di natura. Si erano accordati in modo tale da non distruggersi a vicenda, dando il compito di gestire tutto il potere e tutti i loro diritti ad un sovrano. L’opera di Hobbes però era troppo radicale in quel periodo per essere sostenuta pubblicamente, infatti i sovrani di quel periodo avevano approvato il Leviatano e cercarono di seguirne gli insegnamenti, però non in modo pubblico, proprio perchè erano ancora legati al fatto che il potere del sovrano derivasse da Dio. Un esempio ne era Carlo II che preferiva fondare la sua legittimità sul classico potere derivante da Dio, egli sale al trono nel 1660 alla fine della 1^ Rivoluzione Inglese. IL REGNO DI CARLO II: Il regno di Carlo II va dal 1660 al 1685, non fu un periodo tranquillo perchè l’Inghilterra era spaccata in due, da una parte i sostenitori del Re, dall’altra c’erano le Teste Rotonde. I sostenitori del Re vennero chiamati Tories I sostenitori del Parlamento dal punto di vista popolare vennero chiamati: Whigs Carlo voleva essere un sovrano assoluto ma in Inghilterra non può esserlo poichè vincolato dal Parlamento. Il Parlamento inglese era spezzato in due: - I Cavalieri o Tories➜ erano conservatori - Teste Rotonde o Whigs➜ erano liberali e progressisti, democratici I Tories pur essendo conservatori erano ostili ad un assolutismo completo come quello che c’era in Francia, quindi anche se conservatori erano anche un po’ progressisti, ma comunque in conflitto con i Whigs perchè temevano l’anarchia. I Whigs invece pensavano che il Parlamento fosse superiore al sovrano, quindi per esempio essi affermavano che lo stato dovesse concedere la totale libertà di culto ai Calvinisti, concedendo ai cittadini tutti i diritto che meritavano. I Whigs ottennero nei confronti dei Tories un’importante vittoria perchè imposero al sovrano un provvedimento legislativo chiamato “Habeus Corpus Act”, questo provvedimento fissava dei limiti alla libertà, cioè al potere del sovrano. Giacomo II e Guglielmo III d’Orange. Alla morte di Carlo II salì al trono il fratello Giacomo II nel 1685, egli era dichiaratamente Cattolico e quindi non era ben visto come sovrano, soprattutto dai Tories poichè sostenevano la Chiesa Anglicana. L’elezione di un sovrano cattolico quindi inizia a creare un malcontento in Inghilterra. Giacomo II inoltre era in buoni rapporti con Luigi XIV (re di Francia), e quindi in Inghilterra si temeva che si potesse passare all’assolutismo come quello in Francia. Giacomo aveva anche formato un esercito permanente, il che avveniva per la prima volta perchè in Inghilterra non era obbligatorio. Nominò all’interno dell’esercito un grande numero di ufficiali cattolici, andando contro una norma del Parlamento che aveva stabilito che tutte quante le cariche pubbliche avrebbero dovuto essere affidate soltanto a membri della Chiesa Anglicana, poichè i Cattolici erano discriminati. Per placare le ostilità dei Tories Giacomo II nel 1687 emanò un documento: la dichiarazione di Indulgenza. Questo documento prendeva dei provvedimenti a favore dei Cattolici, quindi questo concedeva completa libertà di culto e pari diritti politici. C’è però un aspetto discutibile, perchè con questo provvedimento si metteva l’autorità del sovrano sopra quella del Parlamento poichè il parlamento emanava delle leggi, toccava a lui farle, quindi visto che il sovrano aveva fatto uNel 1688 c’era il pericolo di un assolutismo, si temeva che il sovrano calpestasse i diritti e poteri del Parlamento, Giacomo proclama quindi che l’unica legge era la volontà del Re, in modo simile a quello che aveva fatto Luigi XIV in Francia. Tutto questo però non andava bene né ai Tories ne ai Wighs: i Tories pur essendo Anglicani accettavano il principio dell’origine divina del potere del Re, e i Wighs sostenevano il principio della superiorità del Parlamento rispetto al sovrano, quindi entrambi si accordarono e decisero ricorrere alla sostituzione del sovrano ➜ il Parlamento scavalca il Sovrano stesso sostituendolo. La Seconda Rivoluzione Inglese consiste proprio in questo: una decisione del Parlamento di sostituire il sovrano. Giacomo II viene sostituito con Guglielmo III d’Orange ➜ capo di Stato delle province unite, dell’Olanda. Venne scelto lui perchè aveva sposato Maria Stuart che era la figlia di Giacomo II, in modo tale che ci fossero ancora dei legami con la famiglia reale. Guglielmo il 5 novembre del 1688 sbarca in Inghilterra con circa 12 mila uomini, l’esercito inglese all’inizio non sapeva cosa fare ma poi decise di non opporre resistenza, quindi non ci furono spargimenti di sangue. Dopo di ciò Giacomo II è costretto a scappare e fugge a Parigi alla corte di Luigi XIV. Guglielmo III quindi per mettere a posto il caos che si era creato, convoca un’assemblea di deputati, non convocò il Parlamento perchè non era ancora sovrano e quindi non poteva. L’assemblea dei deputati prende il nome di “Convenzione”, con il compito di designare Guglielmo e sua moglie come i legittimi sovrani Inglesi. Questo episodio segna la fine del principio di regalità per diritto divino, perchè Gugliemo non era salito al trono per volere di Dio quindi non si tratta di potere discendente, egli è sovrano per il semplice volere del Parlamento, si tratta quindi di potere ascendente. Nel 1689 diventarono ufficialmente sovrani d’Inghilterra, dopo che però ebbero stipulato dei patti con il Parlamento ed ebbero approvato un importante documento ➜ La Dichiarazione dei Diritti. Questo documento metteva dei limiti ai poteri del sovrano, in modo tale che il Parlamento assumesse al 100% il potere legislativo (il Parlamento aveva in mano qualsiasi tipo di potere). In questo modo in Inghilterra nasce un nuovo tipo di Governo ➜ Monarchia di tipo Parlamentare. Ovvero c’è un regime monarchico, c’è un sovrano che però non ha nessun tipo di potere assoluto poichè vincolato dal Parlamento. L’unico potere del sovrano era esecutivo➜ doveva far rispettare le leggi. A livello religioso invece, Guglielmo concede completa libertà di culto a tutti i gruppi di tipo Protestante. Questo però non si trattava di una completa tolleranza, perchè i Protestanti e i Cattolici erano ancora esclusi dalle cariche pubbliche. Un anno dopo la fine della 2^ Rivoluzione Inglese, nel 1690, Locke pubblica un’opera chiamata: “Due trattati sul Governo”, il principale intento era di giustificare la monarchia parlamentare che si era creata in quel periodo, fonda quindi il nuovo modello di Potere Ascendente. L’assolutismo in Francia: il Re Sole. Alla morte di Mazzarino nel 1661, Luigi XIV salì al trono e assunse tutti i poteri, abolì il ruolo del primo ministro e concentrò nelle sue mani il controllo totale dello Stato. Il suo regno dura 77 anni, il regno più lungo della storia francese, va dal 1661 al 1715 e rappresenta in Francia il momento di maggior forza dell'assolutismo ➜ sistema di governo in cui il sovrano accentra su di sé tutto il potere politico. L’assolutismo però cambia rispetto a come era nel medioevo ➜ la tradizione era un fattore determinante nella politica, aveva un valore di legge, il re non faceva la legge ma la faceva rispettare. Invece a partire dal 600 si iniziò ad affermare che il sovrano era “absolutus” ➜ sciolto da ogni vincolo, senza condizionamenti da tradizioni o assemblee. Ma nonostante ciò in Francia esistevano diversi organi che impedivano al sovrano di trasformarsi in un tiranno, il più importante era: l’assemblea degli stati generali: venne introdotta nel regno di Francia nel 1302 da Filippo il bello, essa era composta da: il clero - la nobiltà guerriera - il terzo stato (lavoratori). Questa teoria dei tre ordini o stati venne elaborata nell’ XI secolo e questa teoria sosteneva che la società umana dovesse dividersi sul modo divino in tre parti come la trinità. Secondo questa teoria i 3 ordini svolgono attività che tra di loro dovevano essere complementari: 1. La preghiera del clero permetteva salvezza. 2. I cavalieri proteggevano la chiesa e i lavoratori. 3. I lavoratori permettevano ai membri dei due ordini di svolgere le loro funzioni. Gli stati generali vennero convocati pochissimo, il loro compito primario era: approvare l'introduzione di nuove tasse e tra il 1614 e il 1689 non vennero mai convocati dalla monarchia. I nobili provarono a limitare il potere del sovrano e poterlo condividere con lui ma dal 1649 al 1653 l'alta nobiltà francese diede vita a una ribellione, “La Fronda”, i nobili ribelli vennero sconfitti da Mazzarino e da lì la nobiltà non fu più un pericolo per il potere del re, infatti vennero sempre più emarginati dalla vita politica. Inoltre Luigi XIV si fece costruire una reggia a Versailles e invitò gli aristocratici e nobili più potenti della Francia, così li distolse dagli impegni a livello politico e delle loro terre, in questo modo Luigi XIV tolse sempre più potere ai nobili e li tenne sempre sotto controllo fermando ogni proposito di cospirazione. Quando venne incoronato nel 1654, fece un rituale tradizionale che lo trasformava in un soggetto diverso dagli altri uomini perché ebbe il compito di far rispettare in terra le leggi del cielo. L'INTOLLERANZA RELIGIOSA: Luigi XIV voleva anche che la Chiesa gli fosse ubbidiente in modo da poter continuare il suo progetto di assolutismo, la Chiesa però era già molto indipendente, sia dalla Chiesa di Roma che dalla corona. Ma visto che l’assolutismo era visto dalla Chiesa come un volere di Dio, Luigi riuscì a calpestare anche lei. La sua politica religiosa mirò ad utilizzare la religione cattolica come elemento per unificare la popolazione. Questo portò Luigi XIV a scontrarsi contro il Giansenismo ➜ corrente del Cattolicesimo che però predicava il ritorno alla semplicità spirituale, alla povertà dell’uomo. L’intolleranza in Francia era un problema perché ci vivevano circa 1 milione di Ugonotti che erano benestanti, si erano integrati nella società francese ed erano protetti dall’editto di Nantes ➜ prevedeva il libero culto per gli Ugonotti tranne che per qualche zona come Parigi. Un tempo il clero francese cattolico aveva chiesto ai Re di Francia di ritirare l´editto di Nantes ma Richelieu e Mazzarino erano alleati dell’Olanda protestante dunque non potevano combattere gli Ugonotti. Luigi XIV si convinse che la presenza di una minoranza religiosa come quella degli Ugonotti costituisse una minaccia sulla sicurezza del Re, e vietò agli Ugonotti alcune professioni particolari, come per esempio il libraio e lo stampatore, perchè stampare e vendere libri erano considerate attività delicate da affidare a dissidenti religiosi, aveva paura che si diffondessero opere che andavano contro la ragione Cattolica. Venne anche imposto agli Ugonotti di condurre dei funerali di rito protestante solo alle 6 i mattina o di sera, poi si giunse nel 1685 alla revoca dell'editto di Nantes ➜ con questa sospensione i Protestanti venivano visti come fuorilegge e Luigi, essendo consapevole che gli Ugonotti erano importanti per l'economia francese, voleva far convertire loro al Cattolicesimo, e inoltre vietò agli Ugonotti di uscire dal paese e quelli che ci provavano andavano in carcere e le donne venivano frustate. A seguito di ciò dai 100000 ai 200000 si rifugiarono in Olanda o Inghilterra e portarono la loro ricchezza e le loro competenze a livello tecnico, per questo la Francia si impoverì notevolmente. Mercantilismo. A livello globale nel 600 il paese più florido è l'Olanda che ha uno sviluppo industriale e commerciale intenso. Nella seconda metà del XVII Francia e Inghilterra adattarono la loro economia e contrastarono l’Olanda. L’Inghilterra promulgò gli atti di navigazioni dal 1651 ➜ erano provvedimenti che volevano limitare la supremazia olandese in campo marittimo e le merci importate in Inghilterra potevano essere importate solo da navi inglesi. Inoltre l'inghilterra non comprò più navi olandesi e mise su un industria navale. In Francia si occupò dell’economia il ministro delle finanze Jean Baptiste Colbert, nonostante l’assolutismo c’era un ministro delle finanze perchè Luigi XIV non aveva competenze in quell’ambito. Colbert istituì una politica economica che prende il nome di mercantilismo sinonimo di protezionismo, è un sistema economico che è diverso o si oppone al liberalismo. Il protezionismo tende a proteggere i prodotti locali dalla concorrenza per non rovinare l'economia del paese. Se vengono importate merci che costano meno prodotte in altri paesi esse vengono tassate, queste tasse vengono dette: dazi doganali. Il liberalismo economico è la teoria politica in cui vengono salvaguardate le libertà, è una politica del libero commercio adottata da paesi democratici in cui lo stato non deve tassare imprenditori e privati, non c’è limite alla libertà di scambio, si crea un sistema di libera concorrenza. Colbert attraverso i dazi doganali bilanciò l'economia Francese che produceva parecchio ma era danneggiata dalla concorrenza Olandese e Inglese. La Francia si riprese l'economia mediante la produzione di panni di lana, seta, e materiali di lusso. L’Olanda venne colpita da questa guerra commerciale ma reagì e si rivolse ad altri fornitori delle importazioni, prima acquistava vino dalla Francia ma poi lo acquistò dal Portogallo. Le tasse in Francia danneggiavano notevolmente i lavoratori francesi. Inoltre Luigi XIV era anche preoccupato per la libertà di pensiero in Olanda essendo che si poteva pubblicare qualsiasi tipo di libro, dove lo si poteva anche criticare. Per questo entrò in conflitto con l’Olanda dal 1672 al 1678, gli olandesi però non erano preparati a combattere contro la Francia, così per fermare l'avanzata Francese fu necessario allargare le regioni Olandesi aprendo le dighe, fu una misura estrema. Nel frattempo ci fu una rivoluzione popolare ad Amsterdam che affidò pieni poteri a Guglielmo III D´orange. Fu il momento più difficile per l'Olanda che venne soccorsa dalla Spagna, dall’Austria e dalla Germania che la aiutavano perché temevano un rafforzamento di Luigi XIV. Qua intervenne l'Inghilterra perchè la Francia sarebbe stato un rivale ancora più pericoloso dell Olanda. Alla fine del conflitto Luigi XIV venne sconfitto e costretto a ritirare le tariffe doganali. Nonostante ciò l’ Olanda si malconcia dallo scontro e la sua prosperità economica iniziò a decadere mentre tutti i mercati dell'Europa, Asia e America iniziarono a commerciare più con l'Inghilterra, e la concorrenza più forte si stabilì tra Inglesi e Francesi.
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