Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La serenissima repubblica di Venezia, Guide, Progetti e Ricerche di Storia

Ricerca su ordinamento dello stato, ordinamento sociale nel periodo rinascimentale della repubblica di Venezia

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2021/2022

Caricato il 18/01/2024

michela-cerutti-2
michela-cerutti-2 🇮🇹

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica La serenissima repubblica di Venezia e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia solo su Docsity! Lavoro a cura di Michela Cerutti e Federico Bondonio La serenissima repubblica di Venezia ORDINAMENTO DELLO STATO Sul finire del VII secolo, ai tribuni bizantini che governano le isole maggiori, si sostituisce la figura del dux: il futuro doge, politico con carica a carattere elettivo e vitalizio. Il Doge era il capo di Stato della Repubblica di Venezia, e il suo nome figurava sulle monete, le bolle ducali, le sentenze giudiziarie e le lettere inviate ai governi stranieri. Il suo potere maggiore era quello di promulgare le leggi, inoltre comandava l'esercito durante i periodi di guerra.  La Serenissima Signoria era l'assemblea di maggior dignità del sistema governativo veneziano ed era composta dal Doge, dal Minor Consiglio e dai tre capi della Quarantia Criminale.  La Signoria aveva il compito fondamentale di presiedere le maggiori assemblee dello stato: il Collegio dei Savi, il Maggior Consiglio, il Senato e il Consiglio dei Dieci, istituito nel 1310 al fine di limitare il potere del doge. ORDINAMENTO SOCIALE A partire dal XIII, seppur con modificazioni nel secolo successivo, la società veneziana distinse in modo ben definito in due classi:  I patrizi erano originariamente discendenti dei primi tribuni e magistrati, ma in seguito iniziò a far parte di questa classe anche il ricco ceto mercantile. Si può ben dire che l’atto creativo del patriziato fu la Serrata del Maggior Consiglio [1] (1297), un provvedimento che aumentò il numero dei membri del Maggior Consiglio lasciando invariato il numero delle famiglie e quindi precludendo l'ingresso ad altri. Le famiglie patrizie erano iscritte al Libro d’oro [2];  I cittadini, divisi a loro volta in tre categorie: cittadini originari (nativi di Venezia che potevano aspirare a cariche politiche e aggregarsi in corporazioni di mestiere), cittadini de intra (cittadini per merito che potevano svolgere mestieri interni alla città) e cittadini de extra (cittadini per concessione, a cui era concesso navigare e commerciare come cittadino veneziano). La categoria dei cittadini assorbiva anche uomini di scienza e di legge, letterati, medici, funzionari amministrativi e commercianti, formando una classe borghese talvolta ricca, sempre agiata, che aveva comunque una propria rappresentanza politica. Alle classi privilegiate va aggiunta la classe ecclesiastica, che corrispondeva a circa l'1% della popolazione. [1]Daron Acemoğlu e James A. Robinson identificano nella serrata del Maggior Consiglio la principale causa del declino di Venezia e quindi l'esempio paradigmatico del "fallimento" di uno stato. La potenza e la ricchezza di Venezia crebbero finché le istituzioni della repubblica consentirono un’ampia partecipazione dei cittadini; quando l’aristocrazia veneziana restrinse tali diritti, e quindi la Repubblica da “inclusiva” si trasformò in “estrattiva”, iniziò la decadenza della città. (Perché le nazioni falliscono, traduzione di Marco Allegra e Matteo Vegetti, Milano, Il saggiatore, 2013, pp. 169-170) [2] Fra i registri ufficiali dell'antica repubblica di Venezia molti, di diversa contenenza, portano il nome di Libro d'oro. Ma per antonomasia con tale nome è indicata la raccolta, che era tenuta dall'Avogaria de Comune, per la registrazione dello stato civile dei patrizi, delle nascite e dei matrimoni. (Bibl.: Romanin, Storia documentata della Repubblica di Venezia, II, III, IV, passim; Ferro, Dizionario del diritto amministrativo veneziano, Venezia 1893, s. v. Nascite, Matrimoni; Maranini, La costituzione di Venezia dopo la serrata del Maggior consiglio, Firenze 1932, p. 45 segg.) pagina del Libro d’oro VENEZIA: UNA POTENZA SU MARE E TERRA Dopo l’esempio di Genova e Pisa, le repubbliche marinare concorrenti, anche Venezia si impegnò nelle crociate: flotte veneziane intervennero ad Aifa, Tirone e Tiro nel corso della quarta crociata, dando vita a una florida stagione commerciale. Sotto il comando del doge i veneziani conquistarono Costantinopoli, dando vita all’impero latino d’Oriente sotto la tutela veneziana. I quattro cavalli, che ancora oggi fanno mostra di sé sulla terrazza maggiore che sovrasta la chiesa di San Marco, provengono da Bisanzio e simbolicamente sono i frutti dell’impegno della quarta crociata. É indubbio che gli ultimi due secoli del medioevo rappresentino per Venezia l’apogeo della sua potenza, che diventa anche una potenza continentale: se nel XIII secolo la potenza di Venezia su tutto il Mediterraneo e il mar Nero si basava su colonie commerciali marittime, a partire dal XIV secolo, ha inizio l'espansione via terra. Già nel 1345 il Maggior Consiglio aveva autorizzato i nobili ad acquistare territori nell'entroterra, portando a una moderata espansione verso il Friuli e l’Istria. Nel momento di massimo ampliamento territoriale, verso la fine del XV secolo, i possedimenti della Serenissima includono territori del Veneto, del Friuli, dell'Istria, della Dalmazia e anche parte della Lombardia; sfortunatamente il periodo di massima estensione territoriale coincide anche con l’inizio del declino lento e inarrestabile, conseguente anche alla scoperta dell’America. Di particolare rilevanza nel delineare le future strutture politiche ed economiche all’interno del contesto signorile italiano, furono le guerre di Lombardia, intraprese dalla Repubblica di Venezia nei confronti del Ducato di Milano, per determinare la propria egemonia sul Nord Italia. Da questo conflitto iniziato nel 1423 emersero cinque grandi potenze [3]: l'economia lombarda ne uscì devastata, come anche il potere della Serenissima, che ne fu di fatto indebolito. Questa occasione è un esempio di come l’autorità del doge possa di fatto essere sovrastata da quella dell’aristocrazia veneziana: i dirigenti non avevano preso in considerazione l'avvertimento del Doge di Venezia Tommaso Mocenigo [4] prima di iniziare lo scontro. La guerra terminò con la Pace di Lodi del 1454, che portò 40 anni di relativa pace nel Nord Italia, mentre Venezia concentrò il suo interesse altrove. MECENATISMO A VENEZIA Le diverse realtà politiche nelle quali l’Italia era allora suddivisa si servivano dell’arte per provare a prevalere le une sulle altre. [3] Queste cinque potenze, la Repubblica di Venezia, il Ducato di Milano, i Medici di Firenze, lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli, modellarono la carta della penisola italiana sino alle guerre d'Italia. Inoltre, importanti centri culturali della Toscana e del nord Italia, come Siena, Pisa, Urbino, Mantova e Ferrara furono politicamente emarginati.  [4] Tommaso Mocenigo è stato un politico, diplomatico e militare italiano, doge della Repubblica di Venezia dal 7 gennaio 1414 alla morte. Nella sua lettera d'addio del 1423: "Attenzione al desiderio di prendere ciò che appartiene agli altri e portare guerre ingiuste per cui Dio ti distruggerà." [5] CRONOLOGIA DELLE OPERE (fonte: basilicasanmarco.it) 1343-1354- Costruzione del Battistero e della Cappella di Sant’Isidoro (doge Andrea Dandolo).; 1394 - Costruzione dell’iconostasi e delle sculture che la decorano di Jacobello e Pierpaolo dalle Masegne; 1400 ca. - Decorazione gotica della facciata con cuspidi, edicole, sculture di angeli e di santi. 1419 - Incendio sulla parte anteriore del tetto della basilica; Prima metà del Quattrocento - Intervento di artisti toscani (Maestro Nicolò e Pietro Lamberti e forse Jacopo della Quercia) e artisti fiorentini nei mosaici della basilica (Paolo Uccello è documentato nel 1425); Metà Quattrocento - Ornamento musivo della Cappella dei Mascoli; 1486 - Costruzione della Sacrestia a fianco dell’abside (a cui segue la ricostruzione della chiesetta di San Teodoro a opera di Giorgio Spavento, proto della basilica); 1496 - Documentazione dell’esterno della basilica nel quadro di Gentile Bellini: Processione della reliquia in Piazza San Marco.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved