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La sessualita degli italiani, Sintesi del corso di Sociologia Del Mutamento

Capitolo 1: LE PRIME FASI DELLA VITA SESSUALE , Capitolo 2: VITE DI COPPIA ,Capitolo 3: SESSUALITA' E CONTRACCEZIONE ,Capitolo 4: IL POSTO DEL SESSO: DALL'ATTESA ALLA SPERIMENTAZIONE ,Capitolo 5: DESIDERI E IDENTITA' OMOSESSUALI ,

Tipologia: Sintesi del corso

2015/2016

Caricato il 12/09/2016

frafry949
frafry949 🇮🇹

4.5

(13)

5 documenti

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Scarica La sessualita degli italiani e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia Del Mutamento solo su Docsity! LA SESSUALITA' DEGLI ITALIANI (di Barbagli) Introduzione Nell'ultimo mezzo secolo la ricerca scientifica ha mostrato che i sentimenti e i comportamenti erotici non dipendono solo dai geni, dagli ormoni e dai processi biologici, ma anche e soprattutto da fattori culturali, dal patrimonio di norme e di credenze condivise da un determinato gruppo umano che definiscono i sentimenti, gli atti e le identità come "naturali" o "innaturali", approvati o vietati. Questo patrimonio di credenze varia nello spazio e nel tempo, dunque un atto o un sentimento possono essere definiti e interpretati in modo diverso a seconda della cultura sessuale dominante. Vi sono 3 dimensioni della cultura sessuale dominante: 1) il significato attribuito all'attività sessuale; 2) i copioni di comportamento previsti per gli uomini e per le donne; 3) le credenze sulla natura, sulle cause e sulle conseguenze delle varie forme di attività erotica. Per quanto riguarda la prima dimensione, possono essere attribuiti 4 significati al sesso: -ascetico: si rinuncia volontariamente alla sessualità perché il corpo viene considerato la prigione dello spirito; -procreativo: il fine esclusivo dell'attività sessuale è mettere al mondo figli; -affettivo: l'attività sessuale è espressione reciproca di amore fra i partner e serve a consolidare il legame esistente fra loro; -edonistico: lo scopo principale dell'attività sessuale è il piacere fisico, per cui non è necessario il coinvolgimento emotivo fra i partner. Per quanto riguarda la seconda dimensione, la concezione storicamente dominante è quella della "doppia morale", che prevede norme diverse per gli uomini e per le donne: la donna deve giungere vergine al matrimonio e non può tradire il marito, mentre l'uomo deve avere esperienze sessuali prematrimoniali con una prostituta, una serva o una donna più anziana, e inoltre le sue scappatelle vengono accettate socialmente. Alla base della doppia morale vi sono due idee: 1. L'adulterio femminile provoca la confusione della progenie; 2. La donna è una proprietà sessuale del marito, e dunque il suo valore diminuisce se ha rapporti con qualcun'altro. Infine vi sono diverse credenze riguardo al corpo degli uomini e delle donne, alla forza dei loro desideri, alle cause e alle conseguenze dei diversi atti erotici. Per molto tempo nell'Europa cristiana si è ritenuto che le donne avessero desideri erotici più forti ed inappagabili degli uomini. Questa credenza tuttavia perse a poco a poco di rilievo e alla fine del 700 fu sostituita dall'idea opposta: le donne vennero desessualizzate, cioè si pensava fossero prive di bisogni sessuali e passive. Questo rovesciamento di prospettiva fu in parte provocato da un profondo mutamento della concezione del corpo e dell'orgasmo maschile e femminile. In Europa dominavano due tesi opposte sull'orgasmo, nate entrambe nella Grecia antica: la prima risaliva ad Ippocrate e a Galeno, e affermava che affinché avvenisse il concepimento era necessario che sia l'uomo che la donna raggiungessero l'orgasmo; la seconda tesi invece risaliva ad Aristotele, il quale pensava che le donne non eiaculassero e che la sostanza attiva nel processo di fecondazione fosse unicamente lo sperma. Quest'ultima tesi si diffuse alla fine del '700, quando si iniziò a considerare l'orgasmo femminile irrilevante per il concepimento e per l'amplesso coniugale. Alcune norme dello stato italiano si ispiravano all'approccio procreativo e alla doppia morale. Il codice penale considerava con la massima indulgenza l'uxoricidio per onore (3 anni di carcere, riducibili a 2 con le attenuanti generiche), e prevedeva sanzioni contro chiunque incitava pubblicamente a pratiche contrarie alla procreazione. Il Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza vietava di mettere in circolazione scritti o disegni che divulgavano i mezzi diretti ad impedire la procreazione o a procurare l'aborto. Negli anni 50 e 60 la cultura sessuale del popolo comunista e delle organizzazioni e dei partiti che lo rappresentavano non si allontanavano molto da quella dominante: era accettata la doppia morale e l'infedeltà maschile, mentre si rifiutava il mondo omosessuale. Alla fine del '900 gli articoli del codice civile e penale che più si ispiravano all'orientamento procreativo e alla doppia morale sono stati abrogati, inoltre è stato riconosciuto il diritto di divorziare e di abortire. Anche nella posizione della Chiesa c'è stato qualche cambiamento: è stato dichiarato ammissibile il piacere sessuale e si è affermata la dignità di tutti gli atti con cui i coniugi si uniscono in intimità, in quanto la fecondità non è il solo fine del matrimonio. Ma nonostante ciò, la Chiesa è rimasta ferma sulle sue idee e ha continuato a condannare la masturbazione, l'omosessualità, l'aborto e il divorzio. Capitolo 1: LE PRIME FASI DELLA VITA SESSUALE 1. La prima volta Negli ultimi decenni in Italia l'età mediana al primo rapporto delle donne passa da 22 anni negli anni Cinquanta, a 18 anni nel 2000. Questo cambiamento è legato al lento dissolvimento dello schema rigido che guidava la prima volta di uomini e donne: per le donne, fino a pochi decenni fa, il primo rapporto si aveva dopo il matrimonio o qualche mese prima; mentre gli uomini spesso avevano rapporti con donne più anziane o con prostitute. Oggi maschi e femmine più giovani vivono le prime esperienze sessuali ben prima del matrimonio, in maggioranza all'interno di una storia di coppia. Inoltre tra gli uomini e le donne che hanno avuto il primo rapporto con un partner stabile si riduce il tempo tra l'inizio della relazione e il primo rapporto. Tra i nati attorno al 1930 passava in media un anno e mezzo, mentre tra i nati all'inizio degli anni 80 passa poco più di mezzo anno. 2. Chi prende l'iniziativa In Italia le donne che propongono al partner di fare sesso sono poche. In genere sono gli uomini che prendono l'iniziativa, e spesso la donna accetta dopo un po' di tempo, mentre nel caso della donna proponente in genere l'uomo acconsente subito. Questa dinamica non è naturale ma solo culturale, in quanto negli altri paesi non avviene (x es. in Australia le donne proponenti sono più del 50%). Bisogna dire che alla fine degli anni '80 aumentano le donne italiane che chiedono e quelle che accettano subito, ma comunque sono ancora una percentuale bassa rispetto alle altre nazioni. 3. Alla scoperta della sessualità: il ruolo della famiglia Negli ultimi decenni si è assistito all'avvio di un dialogo genitori-figli sulle tematiche del sesso, prima assente nella quasi totalità delle famiglie. Per i giovani nati fino a metà degli anni 60 è stato difficile o impossibile parlare di sesso durante l'adolescenza con i genitori. Dunque la scoperta della sessualità era demandata ad attori esterni al nucleo familiare. A partire dalle generazioni degli anni 70 la quota di adolescenti che parla di tematiche sessuali con i genitori raddoppia. Tuttavia anche tra i più giovani il dialogo con il padre su questi temi resta spesso difficile: molti padri con le figlie restano chiusi nell'imbarazzo, mentre con i figli si limitano a qualche battuta o scherzo. E' invece più facile il dialogo con la madre, la quale è molto più aperta al tema della sessualità, soprattutto se nata in una famiglia molto chiusa. Il cambiamento nella comunicazione sulla sessualità non è stato uniforme: nel Centro-Nord esso si è avviato già alla fine degli anni 60, mentre al Sud il dialogo tra genitori e figli inizia a diffondersi con una generazione di ritardo. Anche il modello affettivo proposto dai genitori si evolve: negli anni 50, 60 e 70 gli adolescenti non assistevano mai o quasi mai a scambi di gesti di affetto tra i loro genitori, ciò comincia ad accadere negli anni 80. 4. Il ruolo degli amici Ancora oggi, nonostante la maggiore apertura delle famiglie, il gruppo dei pari resta per molti giovani la prima fonte di informazioni sul tema della sessualità. Esistono però due modelli distinti, uno per i maschi e uno per le femmine. Per i primi la sessualità è sempre stata presente nelle 5. Il preservativo e la pillola fra richieste della donna e disimpegno maschile Per la donna la scelta del profilattico è meno impegnativa rispetto a quella della pillola. Le donne che usano la pillola ne apprezzano soprattutto la comodità e la sicurezza. La scelta della pillola è effettivamente dettata dal desiderio di controllare al meglio la riproduzione. 6. Il rifiuto della sterilizzazione La sterilizzazione è avversata dagli italiani senza particolari differenze di sesso, età o condizione sociale, perché considerata irreversibile e disumanizzante, in quanto evoca il trattamento cui sono sottoposti gli animali. In Italia troviamo dunque una cultura che resta ostile alla perdita della possibilità di generare. Nei paesi ricchi dove è molto praticata, la sterilizzazione si è diffusa negli anni '70 e '80 ma adesso sta perdendo terreno, perché l'età al secondo e al terzo figlio è quasi sempre superiore ai 35 anni, e perché i metodi contraccettivi disponibili (in particolare la pillola) sono molto meno pesanti per la salute rispetto al passato. 7. Contraccezione, stile di vita sessuale e piacere sessuale La pillola è più diffusa fra chi ha più spesso rapporti sessuali, mentre fra le coppie giovani non conviventi (che in media fanno l'amore meno di una volta a settimana) prevale l'uso del preservativo. Tuttavia anche fra le coppie stabili sposate e conviventi di 30-40 anni i metodi puntuali a responsabilità maschile (condom e coito interrotto) sono più utilizzati rispetto ai metodi a responsabilità femminile (pillola e spirale). Molte donne dichiarano che la pillola inibisce la libido, gonfia e fa passare totalmente il desiderio sessuale; mentre il coito interrotto spesso è richiesto dalla donna stessa perché permette l'instaurazione di una vera e propria complicità di coppia. Inoltre molte donne sottolineano l'interferenza negativa fra condom e piacere sessuale, in quanto l'interruzione necessaria per applicare il profilattico fa passare il desiderio. Capitolo 4: IL POSTO DEL SESSO: DALL'ATTESA ALLA SPERIMENTAZIONE C'è stato un profondo mutamento sul versante degli atteggiamenti e delle rappresentazioni della sessualità. 1. Il valore dell'esperienza sessuale La sessualità ha assunto una grande importanza nel definire una persona socialmente attiva. Il contenimento della vita sessuale viene associato ad una condizione problematica, di mancato sviluppo personale. Uno dei cambiamenti più rilevanti che si è prodotto è il passaggio dall'imperativo del <<conservarsi>> (= sessualità attiva solo dopo il matrimonio) a quello dello <<sperimentarsi>> (= ricerca del piacere non riconducibile ad un progetto di vita matrimoniale). Oggi il 93% degli uomini e l'86% delle donne ritiene perfettamente accettabile avere rapporti sessuali con una persona con cui non si vuole trascorrere il resto della propria vita. Si è affermato dunque un nuovo modello culturale (il modello dei rapporti pre-prematrimoniali) secondo cui le esperienze sessuali sono qualcosa di totalmente sganciato da una relazione di lunga durata. 2. L'ideale della verginità Il 36% degli uomini e il 26% delle donne ritengono ancora oggi preferibile sposare una donna vergine. Le coorti più anziane sono quelle più conservatrici (il 62% degli uomini e il 47% delle donne nate negli anni '40 danno importanza alla verginità femminile prima del matrimonio), mentre per i più giovani la norma della verginità diventa obsoleta (solo il 30% degli uomini e il 17% delle donne nate negli anni '80 la ritiene importante). 3. I tempi del sesso L'idea di una rapida traduzione delle relazioni in scambi sessuali è oggi condivisa dal 40% degli italiani, ma il restante 60% continua a ritenere che il rapporto sessuale abbia senso solo all'interno di un rapporto di coppia consolidato, non dopo una breve frequentazione. In generale, gli uomini sono più propensi a tradurre più rapidamente un incontro in contatto sessuale, mentre le donne risultano maggiormente ancorate ad un'idea di sesso legato ad un coinvolgimento affettivo e relazionale. L'ideale della sperimentazione sessuale si manifesta anche in una maggiore accettazione dell'instabilità delle esperienze affettivo-sessuali: la convivenza prima del matrimonio è accettata dall'80% della popolazione, il divorzio è accettato dai due terzi degli italiani. La diffusa tolleranza verso queste pratiche sociali segna il fatto che la sfera delle relazioni intima viene riconosciuta come un'area di sperimentazione, e quindi considerata più esposta ai rischi del fallimento. 4. La sessualità come fonte di autorealizzazione Si è passati da una sessualità procreativa ad una sessualità edonistica, la cui funzione centrale non è più la riproduzione, ma l'espressione dell'intesa profonda tra i partner. Il sesso assume oggi un ruolo di primo piano nella vita di coppia per il 71% degli italiani. Per le donne tale importanza tende a diminuire con l'arrivo dei figli, in quanto il tempo dedicato alla sessualità si riduce. 5. Una sessualità a più dimensioni Oggi più del 90% degli italiani ha una concezione multidimensionale della sessualità, ossia le riconosce molteplici funzioni e significati di uguale valore: il darsi piacere reciproco, la comunicazione, la cura della relazione e l'espressione di sé. Il 43% degli italiani (soprattutto quelli di 20-30 anni) attribuisce al sesso una funzione ludica e ricreativa, lo ritengono uno strumento per fare nuove esperienze e conoscere nuove persone. Questa visione della sessualità è diffusa soprattutto tra i giovani maschi. 6. Il tradimento Nonostante la maggiore apertura degli italiani nei confronti della sessualità, su alcune questioni (come il tradimento e il sesso a pagamento) la riprovazione morale prevale. Più dell'80% degli italiani condanna il tradimento, inteso come la rottura del patto di fiducia interno alla coppia su cui si regge la vita affettiva e sessuale. Si distingue comunque la "scappatella" (= l'aver ceduto occasionalmente ad una tentazione) dal tradimento ricorrente o continuativo: la prima viene maggiormente tollerata in quanto si riconosce la debolezza umana e quindi la possibilità di sbagliare, mentre il secondo viene condannato. 7. Il sesso a pagamento Esso è oggetto di grande riprovazione (è condannato da 2 italiani su 3), ma comunque il 30% degli italiani lo ritiene accettabile, con una percentuale di uomini quasi doppia rispetto alle donne. Per i più giovani (specialmente maschi) ricorrere al sesso a pagamento significa avere problemi sessuali o delle difficoltà relazionali (chi va a prostitute è un poveretto). Rispetto alle coorti più anziane nei confronti del sesso a pagamento i soggetti più giovani sono meno tolleranti. La forte riprovazione di cui sono oggetto il tradimento e il sesso a pagamento, segnala il fatto che tra gli italiani (anche quelli più giovani) la sessualità ha senso solo in una cornice affettivo-relazionale. Capitolo 5: DESIDERI E IDENTITA' OMOSESSUALI 1. Orientamenti sessuali L'esperienza sessuale degli uomini e delle donne presenta tre diverse dimensioni: 1. I sentimenti, che a loro volta includono sia i desideri che gli affetti: l'attrazione erotica che si ha verso una persona e l'amore che si sente nei suoi confronti. Tali sentimenti possono essere omo, etero, bi o asessuali, a seconda che si sia attratti da persone, dello stesso sesso, di sesso diverso, sia dalle une che dalle altre o da nessuno. 2. I comportamenti, ossia l'attività erotica. Anche sotto questo aspetto, si può scegliere di fare l'amore con una persona dello stesso sesso, dell'altro sesso, sia con l'una che con l'altra o con nessuna. 3. L'identità, ossia l'insieme di significati che ciascuno di noi attribuisce ai suoi sentimenti e alle sue azioni. Questi significati variano nello spazio e nel tempo. 2. Sentimenti Oggi l'11,6% degli italiani non si sente attratto solo da persone dell'altro sesso: il 5% dichiara che gli capita prevalentemente ma non esclusivamente; il 4% dichiara di non provare alcun desiderio erotico né per gli uomini né per le donne; il restante 2,3% dichiara si essere attratto (prevalentemente o anche esclusivamente) da persone dello stesso sesso. La quota degli asessuali varia a seconda dell'età e del genere: cresce con l'età, è più frequente tra le donne, ed è più frequente tra chi non si sposa e tra i divorziati e i vedovi (arriva al 21% fra le nubili e al 36% fra le divorziate). Anche la quota degli omosessuali varia a seconda dell'età e del genere: cresce passando dai più vecchi ai più giovani ed è più alta fra gli uomini che fra le donne (l'1,9% degli uomini si sente attratto sessualmente da persone dello stesso sesso, contro lo 0,8% delle donne). La popolazione femminile prova più spesso di quella maschile un'attrazione erotica nei confronti di entrambi i sessi (l'1% delle donne contro lo 0,9% degli uomini). Il 6,3% degli italiani in passato ha provato un desiderio omoerotico, soprattutto prima dei 30 anni (le donne più degli uomini). 3. Comportamenti Il 3% degli italiani (4% degli uomini e il 2% delle donne) ha avuto almeno una volta nella vita un rapporto completo omoerotico (meno della metà di quelli che hanno provato desideri omoerotici). 4. Identità Il 2,6% degli italiani si definisce non eterosessuale: l'1,2% si dichiara omosessuale, l'1,4% bisessuale. In Italia è in media a 18 anni che si giunge a definire se stessi omo o bisessuali, ed è a 19 anni che si trova la forza di dirlo a qualcun altro (coming out). Molte volte però né i sentimenti né i comportamenti omoerotici segnano l'inizio del processo di coming out. Su 100 italiani che hanno provato attrazione nel corso della loro vita per una persona dello stesso sesso, solo 31 si considerano oggi omosessuali o bisessuali. 5. Il ruolo dei fattori sociali Questa discrepanza tra sentimenti, comportamenti e identità è riconducibile a fattori sociali e culturali. Il patrimonio culturale dominante spinge coloro che hanno desideri e comportamenti omoerotici a interpretarli in maniera diversa, attribuendoli non al proprio orientamento sessuale, ma alla situazione in cui si sono trovati, ad un incontro casuale con una persona speciale o ad una fase particolare della propria vita. 6. Molti partner per capire
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