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La sindrome di Down, Sbobinature di Pediatria

Descrizione genetica della sindrome di Down e del come influisce sulla vita del bambino

Tipologia: Sbobinature

2020/2021

Caricato il 22/06/2022

giovanni-cella-1
giovanni-cella-1 🇮🇹

4

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Scarica La sindrome di Down e più Sbobinature in PDF di Pediatria solo su Docsity! La Sindrome di Down La sindrome di Down (SD), denominata anche trisomia 21 o mongolismo, è una sindrome polimalformativa dovuta ad una aberrazione cromosomica di tipo numerico. Etiologia e patogenesi. L’aberrazione cromosomica è rappresentata dalla pre¬senza di un cromosoma 21 soprannumerario, che può ritrovarsi in forma libera (tri¬somia libera) ovvero sovrapposto ad un altro cromosoma (trisomia con traslocazione). La trisomia libera, di gran lunga più frequente, rappresentando il 95% dei casi, è legata ad una non- disgiunzione, cioè ad una mancata separazione della coppia 21 durante una delle divisioni meiotiche, che conducono normalmente alla formazione dei gameti. In conseguenza di tale errore, uno dei gameti diverrà portatore di un numero aberrante di cromosomi per la presenza di un 21 in più. Come tale, se va incontro a fecondazione, esso dà luogo ad uno zigote patologico con trisomia 21. In merito alle cause della non-disgiunzione cromosomica, esistono ancora oggi notevoli perplessità. Sono state formulate varie ipotesi, molte delle quali si basano su dati emersi dalle numerose indagini epidemiologiche effettuate. Sulla base di tali indagini sono stati valorizzati i seguenti fattori: a) età materna avanzata; b) predisposizione genetica; c) fattori ambientali. a) Età materna. E stata ormai ampiamente dimostrata una correlazione positiva fra età materna all’epoca del concepimento ed incidenza di nascite di bambini affetti da sindrome di Down: con l’aumentare dell’età della madre, aumenta cioè proporzio¬nalmente il numero di nascite di soggetti affetti da sindrome di Down. Il motivo di tale correlazione non ha ancora trovato un’esauriente interpretazione. Certamente bisogna far riferimento al peculiare ciclo biologico che caratterizza il processo di maturazione dell’ovulo. Predisposizione genetica. L’analisi degli alberi genealogici di pazienti af¬fetti da sindrome di Down ha permesso di rilevare, la presenza di più casi di sindrome di Down e/o di altre sindromi da aberrazione cromosomica nella stessa famiglia. Ciò ha indotto diversi ricercatori a prendere in considerazione l’ipotesi dell’esistenza di una predisposizione genetica alla non-disgiunzione cromosomica. Esisterebbe cioè un gene responsabile della normale disgiunzione cromosomica durante la gametogenesi, che sarebbe carente nelle famiglie di pazienti affetti da trisomia 21. b) Fattori ambientali. La possibilità di scoprire un agente esterno (virus, radia¬zioni, farmaci), che possa interferire sulla disgiunzione cromosomica, determinando così l’insorgenza della sindrome di Down, ha da sempre stimolato i vari ricercatori, soprattutto per le notevoli implicazioni di carattere preventivo che la verifica di tale ipotesi avrebbe comportato. Le numerose indagini svolte in tal senso non hanno, tuttavia, apportato alcun contributo determinante. La non disgiunzione del cromosoma 21 è stata attribuita finora quasi esclusivamente al gamete femminile. Ricerche recenti tendono invece a riconoscere una sempre maggiore frequenza della non disgiunzione nel gamete paterno. Ci sono tre tipologie della sindrome di Down: • Trisomia 21 da non disgiunzione • Sindrome di Down a mosaico • Sindrome di Down da traslocazione 1) Trisomia 21 da non disgiunzione: di solito è provocata da un errore nella divisione cellulare, chiamato proprio ‘’non disgiunzione’’. Questo errore comporta l’origine di un embrione con tre copie del cromosoma 21 al posto delle classiche due copie. Succede che prima del concepimento o nel momento del concepimento, una coppia di cromosomi 21 nello spermatozoo o nell’uovo, non riesce a separarsi. Durante lo sviluppo dell’embrione, il cromosoma extra viene quindi replicato in ogni cellula del corpo. Questo tipo di sindrome di Down, che costituisce circa il 95% dei casi, è detto trisomia 21. 2) Sindrome di Down a mosaico: si manifesta quando la non disgiunzione del cromosoma 21 avviene in una, ma non in tutte, le divisioni iniziali della cellula dopo la fecondazione quando questo accade, si va incontro a un miscuglio di due tipi cellulari, alcuni contenenti i normali 46 cromosomi e altri invece che ne contengono 47. Le cellule con 47 cromosomi contengono un cromosoma 21 extra. La sindrome di Down a mosaicismo rappresenta circa l’1% di tutti i casi. 3) Sindrome di Down da traslocazione: rappresenta circa il 4% di tutti i casi di sindrome di Down. Nella traslocazione, parte del cromosoma 21 si rompe durante la divisione cellulare e si attacca ad un altro cromosoma. Mentre il numero totale dei cromosomi nelle cellule rimane 46, la presenza di una parte extra di cromosoma 21 provoca le caratteristiche della sindrome di Down. Questo è importante perché è l’unica condizione in cui la sindrome di down può essere geneticamente ereditata. Quale che sia il particolare assetto cromosomico, il quadro clinico è abbastanza tipico, tanto da consentire in genere un’agevole diagnosi già nei primi giorni di vita. La gravidanza è generalmente normocondotta. Il peso alla nascita è in genere bas¬so per l’età gestazionale, a causa di un insufficiente accrescimento intrauterino. Il viso risulta piatto e alquanto slargato. La radice del naso è appiattita. La rima palpebrale è di ampiezza ridotta ed obliqua dall’interno all’esterno e dal basso verso l’alto; essa è sede frequente di infiammazioni (blefariti); l’angolo interno delle palpebre infine appare ricoperto da una plica cutanea, il cosiddetto epicanto; la bocca è piccola, ge¬neralmente semiaperta; la lingua, di dimensioni aumentate, tende a protrudere dalla bocca e, dopo il 3°-4° anno di vita. Altro tratto dismorfico, che frequentemente caratterizza la sindrome, è l’impianto basso dei padiglioni auricolari, spesso malformati. Il collo è tozzo; Il tronco è generalmente di forma e volume normali; l’addome è globoso per ipotonia muscolare; frequente risulta la diastasi dei muscoli retti addominali con ernia ombelicale. Gli arti sono tozzi, particolarmente le estremità. Costanti sono l’ipotonia muscolare e la lassità legamentosa. La cute è ruvida, secca, con tendenza alla desquamazione.
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