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La sindrome di Rett: caratteristiche e diagnosi, Schemi e mappe concettuali di Psicologia Generale

La sindrome di Rett è una patologia caratterizzata da tratti autistici e ritardo mentale grave. le principali differenze con il disturbo autistico e le fasi di sviluppo della sindrome. Viene inoltre spiegato come la diagnosi precoce possa evitare una scorretta diagnosi di autismo. La sindrome sembra essere a prevalenza femminile ed è dovuta principalmente alla mutazione del gene MECP2.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 16/09/2023

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Scarica La sindrome di Rett: caratteristiche e diagnosi e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! SINDROME DI RETT nome di colui che per primo la descrisse, la sindrome di Rett, pur essendo caratterizzata da tratti autistici associati a ritardo mentale grave, richiede di essere differenziata dal disturbo autistico principalmente per: • Uso non intenzionale delle mani. • Atassia (andatura a scatti). Il DSM IV nel 1994 la inserisce tra: • I disturbi pervasivi dello sviluppo • insieme ad Autismo • Sindrome di Asperger • Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia. la sindrome sembra essere a prevalenza femminile ed è dovuta principalmente alla mutazione del gene MECP2. Nel 60\80% dei casi la diagnosi è confermata dagli esami di genetica molecolare, in questo modo è possibile evitare una scorretta diagnosi di autismo. Si possono individuare 4 fasi di sviluppo: 1. 6/18 mesi: Precoce decelerazione dopo una fase iniziale apparentemente normale, con ipotonia e scarso interesse per l’apprendimento e le attività ludiche. 2. 18 mesi/3 anni: Rapida regressione, rallentamento della crescita del cranio. Compaiono problemi nell’alimentazione, disturbi del sonno, crisi di pianto, urla, le prime difficoltà nello sviluppo motorio anche fine e i movimenti stereotipati delle mani (che possono essere portate alla bocca oppure serate, strofinate cc.). Cominciano ad esserci l’isolamento tipicamente autistico e gli atti autolesivi. 3. 3/10 anni: Fase apparentemente stazionaria, in cui diminuiscono anche i tratti autistici. 4. Dopo i 10 anni circa: Fase di deterioramento motorio (debolezza fisica, scoliosi), nonostante sia buono il livello della comunicazione, dello sviluppo sociale e delle autonomie.
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