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Sintassi: Obiettivi e Regole della Struttura di Frasi in Linguistica, Dispense di Linguistica Generale

Linguistica applicataSintassi ComparataLinguistica teoricaSintassi generativa

Una introduzione alla disciplina della sintassi, che studia le regole di formazione e struttura di frasi e dei loro costituenti. Vengono presentati tre obiettivi dell'analisi sintattica: l'accettabilità e grammaticalità, la formalizzazione delle proprietà sintattiche, e l'organizzazione di elementi nominali intorno a un predicato. Vengono inoltre discusse le completive o frasi argomentali, la struttura argomentale, e la classificazione pragmatica dell'enunciato.

Cosa imparerai

  • Che cos'è la sintassi e quali sono i suoi obiettivi?
  • Quali sono le completive o frasi argomentali?
  • Come si organizza la struttura argomentale?
  • Come si formalizzano le proprietà sintattiche?
  • Come si classifica pragmaticamente un enunciato?

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 03/12/2021

Michela.demarchi
Michela.demarchi 🇮🇹

4.5

(42)

119 documenti

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Scarica Sintassi: Obiettivi e Regole della Struttura di Frasi in Linguistica e più Dispense in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! LA SINTASSI LA FRASE E IL SINTAGMA Che cos'è la sintassi? Una definizioni semplice è: la disciplina della lingua che studia le regole di formazione e struttura delle frasi e dei loro costituenti 3 obiettivi dell'analisi sintattica 1. Accettabilità & grammaticalità > esplicitare le regole che determinano le regole dell’accettabilità sintattica da parte dei parlanti, capire e formalizzare le regole con cui i parlanti nativi di una lingua costruiscono enunciati accettabili e quali violazioni dei costituenti sono reputate agrammaticale (non rispetta le regole grammaticali prescrittive della lingua, es. la maggior parte degli studenti stanno scrivendo: accettabile ma non grammaticale, concordanza di senso) o non accettabile. 2. Formalizzare le proprietà sintattiche > rendere il più manifeste possibile con regole e formule di riscrittura, ovvero individuare le regole strutturali che agiscono su livello sintattico e rendono possibile creare frasi nuovi partendo da frasi stimolo. Questo nasce dalla riflessione chomskiana e un’evidenza empirica semplice: il bambino non è esposto a tutte le possibili frasi conosciute, ha un numero limitato di frasi da cui deduciamo delle regole di struttura ricorsiva per creare enunciati nuovi (produttività e ricorsività, l’unico limite è la capacità di tenere in memoria un numero limitato di pezzi prima di perdersi nella frase) 3. Comparazione interlinguistica (sint. Comparativa) > Comparare le varie lingue del mondo tra di loro per vedere se è possibile creare tipi sintattici. La ricerca di proprietà presenti di tutte le lingue ha dato vita alla grammatica universale + sorta di fantasma generativo secondo cui tutte le lingue umane riflettono una serie di macro principi comuni esplicitati poi con parametri specifici di ogni lingua. * Esempio: tuttele lingue hanno un verbo e soggetto, come poi le diverse lingue le dispongono tra di loro è un parametro di disposizione. * Esempio: parametro di grimbech: tutte le lingue hanno vocali e consonanti, l'ampiezza poi varia Per i detrattori c'è un problema nell'approccio accecato dalla volontà di dimostrare la correttezza della teoria: si dà per scontato che sia possibile ricondurre tutte le differenze linguistiche a una serie di regole formali variabili tra di loro, ha il vantaggio di riuscire a rendere la complessità del reale con delle formule di tipo matematico ed eleganti come tipo di spiegazione che riescono a interfacciarsi con dei computer. Un approccio di tipo funzionalista non riesce a spiegare questa variazione della realtà senza cadere in una tautologie (le lingue sono diverse perché sono diverse). LA FRASE Oggetto di studio della sintassi > Frase (proposizione): elementi nominali organizzati attorno a un operatore detto predicato, che determina la struttura dell'insieme Primo obiettivo sintassi: categorizzare il reale * Ricondurre aun numero finito di classi, le infinite possibilità di creazione di frasi * Individuare dei principi di classificazione di tutte le frasi a seconda di vari parametri (es. posizione nell’enunciato, funzione, significato ecc.) Tipi di frase: principale, dipendente, coordinata. Es. Ho visto Luca e gli ho detto che va bene sabato per cena Costituiscono una nozione a parte le completive o frasi argomentali > una frase come ‘ho detto a luca che sabato ci si trova’, se dico ‘ho detto a luca' manca un pezzo, ci sentiamo di poter dire che non è completa e non può stare da sola senza la sua frase dipendente: la nozione di frase completiva per molto tempo mette in crisi la definizione teoria di frase principale, la realtà risulta più sfumata e le categorie non così direttamente divise La struttura argomentale Idea di una struttura argomentale che si correla in parte alla nozione di marcatezza strutturale. Frasi marcate vs. non marcate + Marcatezza = distribuzione contraria all'ordine naturale dei costituenti Una distribuzione contraria è ‘la mela mangia Luca’: questo tipo di costruzione sintattica è marcata, il complemento oggetto si sposta alla dx del verbo ed è stato messo in prima posizione. La marcatezza può essere segnalata dal punto di vista sintattico o ricorrendo ad altri sistemi linguistici > enfatizzo con un accento maggiore e una pausa la prima parola, tutte le volte che si scombina l'ordine non marcato dei costituenti si parla di frase marcata Perché abbiamo la marcatezza? Ciascun verbo ha una sua struttura interna detta struttura argomentale: ogni verbo proprio per la sua struttura semantica può reggere un numero limitato di argomenti di nomi perché il suo significato sia completo, non vuol dire che non ce ne possano essere altri, ma questi sono i fondamentali. Quanti argomenti può reggere il predicat Non argomentali o argomento zero (es. verbi metereologici) + non hanno nessun argomento, si presentano in una forma personale (3 persona singolare) e non sono declinabili per persona * Monoargomentali (es. intransitivi) > hanno bisogno solo del soggetto che può essere anche implicito, ovvero il soggetto sottointeso. Esempio: corriamo, si può omettere il soggetto che è un pronome personale * Biargomentali (es. transitivi, ogg. Diretto) + devono avere le posizioni di soggetto e complemento oggetto, posso dire ‘Luca mangia’, ma è un uso marcato del verbo mangiare (uso intransitivo di un verbo transitivo) * Triargomentali (es. transitivi + ogg. Indiretto) + non sono molti, es. dare: dai qualcosa a qualcuno, sia l'oggetto diretto sia un oggetto indiretto che nella classificazione semantica è detto beneficiario. Gli argomenti dei verbi non sono proposizioni, ma sono sintagmi tendenzialmente nominali che si strutturano attorno al sintagma verbale dando origine a una frase (il verbo proietta una struttura che gli elementi devono andare a riempire). Concezione sintattica del parlato > quando pensiamo a una frase da dire, la prima cosa a cui pensiamo è il verbo, quello che selezioniamo proietta una serie di elementi perché la frase di accettabile, nella struttura profonda abbiamo ‘celle’ che si aprono e da riempire. Argomenti & Verbo Il rapporto tra gli argomenti e il verbo può essere di tipo: * Morfologico > marche di caso, accordo tra gli elementi verbali e nominali In lingue con casi sia per il soggetto che per l'oggetto diretto o indiretto avremo nominativo, accusativo e dativo, in alcune lingue anche il verbo prende una flessione diversa a seconda del fatto che sia transitivo o intransitivo, quindi che marca il complemento oggetto o meno. Es. Er hat mir dich gegeben ‘mi ha dato te" Er = PP3ps Nom. Mir = PP1ps Dat Dich = PP2ps Acc. Le marche morfologiche ci fanno capire le dipendenze dei vari argomenti * Sintattico > ordine dei costituenti (no marche morfologiche) Es. it. Luca uccide Paolo vs. Kling. QellS HoH woîriv Se dico ‘Luca uccide Paolo', Paolo è il morto, mentre in klingon il soggetto è a dx e l'oggetto a sx (OVS). Di solito si dice che le lingue che marcano con dei casi; quindi, usano la morfologia per marcare l'accordo con il verbo, hanno una sintassi più libera (es. latino: si capisce il soggetto, oggetto... per le marche), ma per esempio il tedesco ha una sintassi molto precisa nell'ordine dei costituenti e Semantico * Pragmatico-informativo Tipi frasali Frase verbale & frase nominali * Verbali: sehannoun verbo coniugato a un modo finito * Nominali: senzaun verbo coniugato. Ci forza a creare le periferie epistemologiche alla teorie della sintassi: le frasi si definiscono in base al verbo coniugato, ma il fatto che possano esistere frasi senza il verbo coniugato è un'eccezione alla regola, le frasi nominali sono marcate e poco frequenti, (es. titoli dei giornali, ‘la dichiarazione del premier’ + è una frase, ha un ordine dei costituenti ben definito ma non c'è un verbo). Polarità delle frasi * Affermative vs. negative Le regole di negazione differiscono da lingua a lingua, ma tutte le lingue finora conosciute hanno strumenti di qualsiasi tipo prevalentemente morfo sintattici per esprimere il contrario di qualcosa detto Jean n'a pas fait ces devoirs Friedrich macht das nicht. I don't see anyone -> la negazione influenza il lessico Non ho fatto nessuna torta. Modalità della frase 1. Dichiarativa + detta piana o normale 2. Interrogativa > totale (prevede una risposta si-no) oppure parziale (chiede di rispondere con un enunciato o pezzo della frase) 3. Imperativa (iussiva) Lingue diverse realizzazione le modalità in modo diverso in modo sintattico, morfo-sintattico o lessicale (oppure un misto di queste > la sintassi si interfaccia in maniera indivisibile con gli altri elementi del sistema. I sintagmi Analisi dei costituenti: individua i sintagmi, le unità minime di articolazione della frase Analisi in costituenti immediati ( parsing ): ogni unità maggiore viene analizzata in unità immediatamente inferiore fino ai costituenti sintattici ultimi, le parole. Dobbiamo trovare le relazioni all'intemo di una frase tra le diverse unità sintagmatiche e a livello intrasitagmatico (come le parole di combinano tra di loro), si parte dall'unità più alta arrivando poi alle singole parole. Come definire i costituenti * Rapporti sintagmatici * Rapporti paradigmi e. Provadi commutazione Rapporti tra costituenti | costituenti sono definibili in base ai rapporti sintagmatici e paradigmatici. | costituenti sono unità: * Sintagmatiche + una sequenza di parole regolata nel suo ordine interno da parametri; es. l'ordine sintagmatico prevede che vi sia prima l'articolo e poi il nome in italiano, * Paradigmatiche + ogni costituente può essere commutato con un altro appartenente alla stessa categoria lessicale con gli stessi tratti (es [+anim ato] [+umano]) Es. la mela, se volessi cambiare ‘la’ con un’altra parola posso dire ‘una’, ‘quella’, ma non ‘il’ perché non ha più un rapporto sintagmatico (modificatore del nome, femminile, singolare). Se tengo fisso ‘la’ non si hanno altre restrizione di prendere un nome femm sing C'è una questione di tratti morfologici che vengono intercambiati dai componenti del sintagma, ci muoviamo nel dominio di analisi della morfologia. All’interno di ogni sintagma ci deve essere la TESTA del costituente: l'elemento che svolge il ruolo centrale nel costituente 1. Sintagma Nominale (SN) 2. Verbale (SV) 3. Preposizionale (SP): da alcuni non è riconosciuto come sintagma, ma aveva uno statuto particolare: a diff degli altri sintagmi che possono stare anche da soli, ha sempre bisogno alla sua dx di un sintagma nominale. 4. Aggettivale (SA). Ci sono poi modificatori della testa, ma come si capisce quali sono i tratti della testa? Possiamo provare a commutare la testa con prove per capire qual è l'elemento che proietta i tratti sull'altro. In alcune lingue fusive diventa difficile usare lo schema sopra, ma la prova di commutazione permette di uscire dal dominio del singolo sintagma e proiettarci su una prospettiva intersintagmatica. Un passo successivo è vedere qual è l'elemento che regola ciò, ovvero gli accordi tra i vari sintagmi così costituiti, l'elemento principe che unisce i sintagmi è l'accordo: sintagma verbale e sintagma nominale. Prova di commutazione Ogni costituente può essere commutato SOLO all’interno della sua classe distribuzionale Questi costituenti rispondono a principi morfo sintattici * Accordotra sintagmi (es. SV e SN, ma anche SP SN) > implica una serie di tratti morfologici proiettati dal verbo a cui il nome deve conformarsi, non solo la categoria di genere, numero, tempo, modo, ma anche altri tratti. * Tratti morfologici che limitano la scelta tra costituenti lessicali Es.ted . Essen anim , uman ] vs. fressen anim ., uman | costituenti sono formati da: * 1testa(asxperlelingue come l'italiano) * 14determinante (adx della testa) * 1 eventuale modificatore (+ per il principio di ricorsività posso unire a sintagmi di partenza altri sintagmi (posso attaccare a un sintagma nominale un modificatore ovvero un sintagma preposizionale con poi un sintagma nominale e così via) Come capire quali sono i costituenti e come si dispongono? + Test di costituenza 1. T.di movimento > | costituenti sintattici possono essere spostati nell'enunciato Molte lingue ammettono un certo grado di libertà nell'ordine dei costituenti Es. Lo zio mangia la torta > La torta , mangia lo zio Ma *lo mangia la torta zio 2. T. dell’isolabilità > un costituente può essere usato in isolamento (test interrogative parziale) Es. Lo zio mangia la torta > Lo zio ? / La torta ? / Mangia ? Vs. *lo 3. T. della scissione > trasformare una frase semplice in una frase scissa: È X che.. Es. Lo zio mangia la torta > È lo zio che mangia la torta 4. T. della coordinazione + solo i costituenti e solo i costituenti della stessa classe lessicale possono essere coordinati (con ‘e’ / ‘0’) Es. Lo zio e la zia mangiano la torta MA *Lo zio e zia la mangiano la torta *Lo zio e con la zia mangiano la torta: violazioni che sono state utilizzate nell'ambito della psicolinguistica nei casi di degenerazioni celebrali per vedere quali aspetti del sistema linguistico sono più soggetti a percezioni di violazione. Le violazioni intrasintagmatiche sono quelle più forti: il parlante che non ha più questa percezione è messo male (la costituzione tra i sintagmi avviene prima all’interno e poi tra i sintagmi) 5. T. dell’ellissi > solo i costituenti in certi possono essere omessi nell’enunciato senza che questo perda significato; non avviene con i gruppi di parole. ES. Lo zio mangia la torta e la zia mangia la focaccia. Lo zio mangia la torta e la zia la focaccia. MA *Lo zio mangia torta e la zia I rapporti intra sintagmatici sono più stretti e inscindibili 6. T. della sostiti ità (pro forma) > i costituenti possono essere sostituiti da pro forme, tipicamente i pronomi. Es. Lo zio mangia la torta --> Lo zio la mangiò Gli alberi sintattici Rappresentare i sintagmi 3 Schema X-barra SN Nodo & rami SN Nodo: unità analizzabile in una ZN ZI o più unità di rango inferiore . Rami: i segmenti che Determ. SN Det N Modif. provengono da un nodo e che DA rappresentano le sequenze analizzate (costituenti di grado N: Testa Modif. Versione semplificata più basso, linee blu nello schema) C'è una struttura superficiale, che è la frase, e c'è un struttura profonda, ovvero l’organizzazione degli elementi della frase in costituenti: l’organizzazione in costituenti non è lineare come la frase, ma gerarchica perché alcuni elementi avranno un rapporto più stretto rispetto ad altri elementi, si costruisce pe livelli successivi di astrazione Es. la mela del bambino + abbiamo la frase lineare che è la struttura superficiale, ma le parole tra loro hanno relazioni diverse: la mela sono il primo costituente legate dal fatto che sono femminile e singola, del bambino sono un'altra cosa. Stabiliamo quindi 2 primi blocchi con un primo livello di astrazione con 2 sintagmi. A un secondo livello di astrazione leghiamo i 2 tra di loro La teoria chomskiana pura permette la binarità dei rami: ogni nodo proietta solo 2 rami, una versione semplificata dalla teoria prevede che ogni nodo proietti almeno 2 rami, non meno di 2, ma anche eventualmente 3 (versione tripartita) Rappresentazione dei sintagmi > Come la struttura si riflette sui sintagmi? Sintagma Nominale: Nomi & Pronomi Determinati: art. det ., art. indeterm ., agg .Indefiniti, dimostrativi, possessivi (classe chiusa, non un aggettivo in senso prototipico del termine) Distinzione sintattica tra 2 tipologie di lingue 1. Pro drop: il soggetto pronominale può essere omesso (es. italiano, spagnolo) 2. Non pro drop : il soggetto pronominale NON può mai essere omesso (es. francese, inglese, I SN SA SP. modificatori del SN sono altri sintagmi (es. / N / Xx y Xx SA SP) > Alla dx del sintagma nominale ci può essere un modificatore, per esempio Det. N Det A p SN un sintagma aggettivale (può avere un / N determinante che è un avverbio di quantità, Det N es. molto buono, abbastanza buono...) o preposizionale (sempre associato a un Il Cane Molta Bravo sintagma nominale SN perché non c'è mai Un Gaîto Piuttosto Bello un determinante, ma sempre un Sig PMI NESS ce luelo modificatore che è un sintagma nominale) Questo Per la pizza Quello Din {I suo Di In pratica Quando si individua un sintagma si devono mettere subito 2 rami > il SN e SA hanno il determinante a sx e la testa a dx, nel SP la testa è a sx (unica eccezione), poi vi sarà l'SN diviso a sua volta in determinante e N Si deve capire qual è il nodo primario: es. la ragazza molto ; n Ire q P 9 La ragazza | molto intelligente intelligente. * Articolo: determinante, deve avere un nome, nome: SN SA ragazza > la ragazza è un sintagma nominale, t viaggiano assieme. * Molto: aggettivo o avverbio, intelligente: aggettivo 3 _ SN molto intelligente sono un altro costituente immediato, E il nodo principale, perché da.lui-dipende l'SA la testa del sintagma è intelligente (SA). * Sideve vedere se il SA si collega al costituente di sx SN ed è un modificatore oppure sono 2 unità divise. * Daragazzadipende anche il SA: il SN è la testa TT Det. N suprema che regge tutti gli altri. Si mette il nodo principale SN: poi i 2 rami e poi il ramo SA con a sua SA volta 2 rami N Importante + la struttura superficiale (frase) deve essere Det. allo stesso livello, perché ha un senso teorico: la struttura | riflette il fatto che la struttura superficiale è lineare, la La ragazza molto bella struttura profonda è gerarchica e fatta a scalini SP. Il cane — di — paolo: * Il primomovimento da fare è da x sxadx L6° sN Esempio 2: Il cane di Paolo + 2 SN e 1 N sP SN * Si procede poidadx a sx: Paolo SN deve stare con il SP, relazione Di Xx Det. N SP trai 2, il nodo più alto è il sintagma a sx quindi il SP. * II SP ‘di paolo' si collega al SN “il L NG ATTENZIONE cane’ P SN Se non c'è un Determinante a Se non c'è un determinante si mette la CN livello superficiale si segna come freccia lo stesso, è previsto dal sistema Det. N ‘vuoto’ ma rimane nella struttura ma non è realizzata nella frase, quindi si profonda, perché quel posto mette uno 0 (il determinante si può | | potrebbe essere riempito riempire) 1 SS ac ‘dal Banla/ Esempio 3: Il cane di un bambino bravo: Da N SE e * Ilcane > SN {N * Di> SP, legatoa SN P * unbambino > SN, legato aSP n “n DEI N ] \ IL CANC DI UN BAMBINC 0 BRAVO mangia? Cosa è un complemento oggetto, per la rappresentazione formale teoria si deve tener conto del fatto che quando il parlante enuncia ciò con oggetto marcato, quello che l'interlocutore fa è sciogliere la struttura marcata e ripone gli elementi nell'ordine ‘normale’ I movimenti più frequenti sono il movimenti di relativa (se è complemento oggetto), di interrogativa e di passivo + strutture marcate nella formazione della frase perché vanno contro l'ordine lineare non marcato dei costituenti primari. In alcune teorie viene presupposto un sopra-nodo, ovvero il nodo di congiunture: è quello che di solito è vuoto, ma può essere pieno se serve per reggere una congiunzione subordinante e coordinando oppure pronominale Sintassi dell'enunciato I movimenti dei costituenti Passivizzazioni > passaggio da attivo a passivo Topicalizzazioni > messa in rilievo di un componente tramite strategie fonologico sintattiche * Spostamento ainizio frase di un costituente ® Assegnazione di un accento contrastivo per rimarcare la funzione di topic (Tema) Es. Chiesa è un buon calciatore . Vs. CHIESA è un buon calciatore (implicito : non qualcun altro) Frasi scisse + scissione di una frase semplice in due enunciate per mettere in rilievo l'informazione saliente (di solito con innalzamento prosodico ). Struttura “È X che ...”, X = costituente saliente Es. Chiesa è un buon giocatore --> È Chiesa che è un buon giocatore Le dislocazioni ® A sinistra: si sposta nella prima posizione il costituente da mettere in rilievo, di solito contrassegnandolo da una pausa prosodica Es. La frutta , provala con Nutella. [pubblicità vera ® A destra:si sposta in ultima posizione il costituente da mettere in rilievo, anche qui con una pausa prosodica Es. Provala al forno, la pizza Lo mangio io il formaggio La ripresa anaforica/cataforica del clitico: nelle dislocazioni c'è un pronome dlitico che riprende il sintagma dislocato nella proposizione principale. Il clitico accorda in genere e numero con l'elemento dislocato. Riempie uno degli argomenti del verbo (di solito, C. oggetto) Tema sospeso & Tema libero Tema sospeso + un costituente è dislocato a sinistra, ma non vi è ripresa pronominale; non è sempre chiaro il ruolo sintattico del costituente dislocato nella frase pronominale. Es. Giacomo spesso ci parlo assieme. Tema libero + il costituente spostato non ha nessun elemento di ripresa all’interno della frase, tanto da risultare spesso agrammaticale. Costruzione puramente pragmatica. Ne è molto ricco l'italiano popolare (= ‘varietà imperfettamente appresa dai madrelingua dialetto’) Es. Noi ora la stagione è cambiata (lettera di soldato al fronte nella 1 guerra mondiale) Noi = tema --> «per quanto riguarda la nostra condizione» La stagione è cambia = rema Alcuni esempi di prova Non lo mangio tutto, il salame + Dislocazione a destra (con ripresa del clitico) Sono i leoni che dormono tutto il giorno > Frase scissa GIOVANNI è davvero bravo + Topicalizzazione Cornacchie non ne vedo > Tema sospeso VARIANTI SULLO SCHEMA A seconda del paradigma teorico di riferimento, l'albero sintattico può mostrare alcune differenze nel suo modo di organizzare la STRUTTURA Cosa non cambia mai * L'idea di una organizzazione strutturale profonda vs. struttura superficiale * Lapresenza di un rapporto tra i costituenti, di cui uno è la TESTA del sintagma * Lanecessitàdispiegare a livello di struttura profonda alcune variazioni attestate nelle lingue del mondo e alcuni fenomeni intra linguistici (es. movimenti, v. slide successiva) Cosa può cambiare * Lastruttura Determ . + Testa vs. Testa + modificatore * Lastruttura poli ramificata vs. struttura rigidamente binaria Come facciam pratica? * Sceltadiun paradigma teorico e mantenimento di una costanza all’interno dell'esercizio * Il paradigma poli ramificato con struttura Det .+Testa è quello utilizzato nel libro (consigliato!) * Il paradigma rigidamente binario è però quello più utilizzato a livello internazionale I movimenti L'albero sintattico non serve solo per rendere conto delle frasi lineare ma anche per rappresentare la struttura profonda di frasi superficialmente marcate Si parla di ‘movimenti’ sintattici quando un elemento si muove in superficie in una posizione diversa da quella che occuperebbe nella sua posizione profonda. I movimenti più frequenti che si incontrano sono e M.direlativa (oggetto) e M.Whodi interrogativa e. M.di passivo Si risolve con la ‘ riproiezione ’ del nodo superiore in un nodo inferiore con la stessa etichetta i Esempio: Mangia la mela > frase non marcata SN [F] Cosa mangia? (movimento WH) + Luca: Sogg . / mangia: Verbo N I Cosa: Movimento di relativa > Luca mangia TEMERE TESS rese la torta che Paolo cucina un sopra-nodo tel P-IINIACeI CI (elsa tte Cie talelat Sai ETTalToraiSe più subordinate, non solo relative! I Che Luca mangia la {oag.) ,F90lo cucino (c. ogg.)
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