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Sintassi: Struttura delle Frasi, Schemi e mappe concettuali di Linguistica

Linguistica GeneraleLinguistica applicataLinguistica teoricaSintassi Comparata

Una introduzione alla sintassi, il livello di analisi linguistica che studia la struttura delle frasi. Viene discusso come le parole vengono combinate in unità superiori e come le unità minime della sintassi vengono identificate attraverso la prova di commutazione. Inoltre, vengono presentate le differenze tra frasi semplici e complesse e il concetto di valenza dei verbi. Il documento include anche una breve discussione sulla segmentazione e la dislocazione a sinistra.

Cosa imparerai

  • Che differenza c'è tra frasi semplici e complesse?
  • Come vengono identificate le unità minime della sintassi?
  • Come funziona la prova di commutazione in sintassi?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 23/05/2022

marta-venier
marta-venier 🇮🇹

4.8

(5)

7 documenti

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Scarica Sintassi: Struttura delle Frasi e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Linguistica solo su Docsity! La Sintassi Livello di analisi linguistica che studia la struttura delle frasi Si occupa delle modalità di combinazione delle parole in unità di livello superiore Unità di analisi: sintagma, frase In analogia con quanto accade in fonologia e morfologia, il procedimento di analisi che consente di identificare le unità minime della sintassi è basato sulla prova di commutazione: analisi in costituenti immediati. “Il principale aspetto della struttura di un enunciato è il fatto che esso, a dispetto della sua linearità, ha una struttura gerarchica, nella quale cioè esistono costituenti sopraordinati (rappresentati dai nodi che ‘dominano’ qualcosa) e costituenti sottordinati (rappresentati dai nodi dominati da un altro nodo)” (R. Simone) • Sintagmi=piu piccola unita sintagmica. • Frase=l’altra sintassi. - Semplice con un solo predicato verbale - Complessa piu predicati verbali Le frasi appaiono LINEARI ma in realta vi e struttura complessa-> rappresentazione ad albero. É una struttura formale ma non ci dice nulla dei rapporti della frase. FRASE esprime una struttura predicativa. La caratteristica che rende una sequenza di parole una frase è il fatto di esprimere una struttura predicativa (o predicazione). Criteri che una stringa di parole deve soddisfare per essere definita frase: - deve contenere almeno un predicato - deve rappresentare uno stato ( mio padre sta), un evento o un processo oppure descrivere la qualità di un'entità ( mio padre e un medico) - deve poter entrare a far parte di una struttura sintattica più estesa, ottenuta per coordinazione o subordinazione. ( penso che mio padre sia simpatico ). LA FRASE SEMPLICE Il linguista francese Lucien Tesnière (1959) ha chiamato il significato di una frase processo e lo ha paragonato a un 'piccolo dramma', alla cui struttura contribuiscono in modo caratteristico tutte le parti principali della frase. In una frase della forma più tipica, il verbo rappresenta il canovaccio che contiene le caratteristiche essenziali del processo, fornendo un'indicazione sul numero e sulla natura dei personaggi richiesti, chiamati argomenti. Costruire Porta con se gia un significato, qualcuno che costruisce e cosa viene costruito. Al centro della frase semplice troviamo un nucleo di relazioni grammaticali (soggetto complementi del verbo), la cui architettura sintattica è rigida e non negoziabile. Il bimbo costruisce la casetta NELLA SUA CAMERA ( non e necessario- margini) -bimbo e casetta sono invece necessari Tutte le espressioni che si collocano alla periferia del nucleo, e che chiameremo 'margini', hanno la funzione di esprimere relazioni concettuali accessibili indipendentemente: per esempio le coordinate spaziali e temporali o del processo, il modo o lo strumento con cui l'azione viene compiuta. A partire da un evento o proprietà della realtà extra-linguistica, il parlante isola alcuni elementi e/o partecipanti prominenti, mettendoli in relazione; tale 'codifica cognitiva' può ricevere varie realizzazioni linguistiche e tradursi in una pluralità di forme semantico-sintattiche. Funzioni sintattiche : Lilly abbaia - Il SN Lilly ha la funzione di soggetto - Il SV abbaia ha la funzione di predicato - Il SN e il SV sono categorie definite per la loro forma, il soggetto e il predicato sono categorie definite per la loro funzione (categorie funzionali) Ruolo che i sintagmi assumono nella struttura sintattica della frase. Nel caso del predicato, l'identificazione è immediata perché il predicato coincide con il SV, che è unico per ogni frase. Nel caso del soggetto, invece, l'identificazione è più complessa perché nella struttura di una frase possiamo trovare tanti SN, che hanno tutti la stessa forma, ma funzioni diverse. FUNZIONI SINTATTICHE • Quello che caratterizza il soggetto non è la forma, ma la posizione nella struttura: la sua relazione da un lato con la struttura della frase, dall'altro con il predicato • Il soggetto è il SN che occupa la posizione di costituente immediato della frase, controparte del predicato • Complementi Grammatica tradizionale: definizione su base semantica Specificazione, termine, mezzo o strumento, modo o maniera, argomento,tempo, stato in luogo, moto a luogo, moto da luogo, moto per luogo, secondo termine di paragone, ecc. Nella posizione di complementi del verbo (cioè dei suoi argomenti diversi dal soggetto) si trovano sia relazioni puramente grammaticali, a legame diretto (complemento oggetto diretto) o indiretto (oggetto preposizionale o oggetto indiretto), sia relazioni concettuali (relazioni di tempo, di luogo) -> In alcune lingue le funzioni grammaticali non sono segnalate da nulla, se non dall'ordine degli elementi; in altre lingue possono esistere marche formali esplicite per indicare la funzione dei diversi elementi Morfologia di caso-Preposizioni LA VALENZA Verbi zerovalenti: verbi che denotano fenomeni atmosferici (es. piovere, nevicare, grandinare, ecc.) - Verbi MONOVALENTI: richiedono un solo argomento (es. dormire,correre, ecc.)I - Verbi BIVALENTI: richiedono due argomenti (es. guardare, mangiare, ecc.) - Verbi TRIVALENTI: richiedono tre argomenti (es. regalare, mandare, ecc.) - Verbi TETRAVALENTI: richiedono quattro argomenti (es. tradurre, spstare ecc.) I CIRCOSTANZIALI > Non rientrano nello schema valenziale del verbo Tempo, luogo, modo, ecc. -Frasi semplici: soggetto, oggetto ~Frasi complesse: completive soggettive, oggettive -Frasi semplici: circostanziali ~Frasi complesse: subordinate avverbiali o circostanziali. Il soggetto può avere nel processo descritto dal verbo un ruolo: agente (es. Giovanni corre), paziente (es. Giovanni soffre), esperiente (es. Giovanni sente una sinfonia), oppure può funzionare come supporto di una proprietà (es. Giovanni è biondo) o di una classificazione (es. Giovanni è uno studente). Tra funzioni sintattiche e ruoli semantici non c'è corrispondenza biunivoca (in esami non da alberi) > Un SN non viene riconosciuto come soggetto perché è agente o paziente o esperiente, ma perché gode di certe proprietà grammaticali formali indipendenti e viene interpretato come l'espressione dell'agente, del paziente o dell'esperiente sulla base della semantica del verbo e in quanto è stato riconosciuto come soggetto. Tradizionalmente • Soggetto: colui che compie l'azione, non sempre. • Predicato verbale: l'azione • Oggetto: chi subisce l'azione -La DISLOCAZIONE a sinistra e la frase scissa sono due dini degli elementi della frase che sono marcati es. Stefano legge il libro frase non marcata. Il libro lo legge Stefano è una frase marcata ed ha una dislocazione a sinistra. Lo = pronome anaforico. Nell’ultimo livello di linguistica nella pragmatica il livello di frequenza ha una PRAGMATICA. TIPOLOGIA SINTATTICA *vedi i tipi morfologici* La morfologia= branca linguistica che si occupa di vedere se vi sono somiglianze tra lingue non imparentate geneticamente. In morfologia I tipologia hanno individuato somiglianze nella struttura delle parole, vi sono lingue isolanti, tipi aglutinanti ( ovvero unenti). Nel compito domada morfologica La classificazione si può fare a livello morfologico ed a livello sintattico guardando gli elementi della frase. Es. Lo studente legge gli appunti ordine S.V.O.Classificazione in base agli ordini. costituenti. (Ogni livello si analisi linguistica non è svincolato da tutti gli altri quindi tra morfologia e sintassi è stretto rapporto es. In latino vi è grande libertà nell’ordine poiché vi era la categoria del caso del nome, la finale della parola indicava la funzione. Nell’italiano è andato perso. Dunque una ricca morfologia d cas permetteva grande flessibilità nell’ordine). L’italiano è una lingua S.V.O. Soggetto-verbo-oggetto -> la sintattica studia il loro comportamento nella frase. Gli ordini più diffusi S.O.V e S.V.O. e V.S.O. Mentre gli altri ordini sono poco diffusi. Lo studioso che si occupa dell’ordine dei costituenti è Greenberg da cui deriva il testo importante del 1966 nel quale studiava le IMPLICAZIONI tra ordini costituenti della frase è altre caratteristiche delle lingue. -I tipologia cercano somiglianze. Due tipi di universali, ASSOLUTO (es. vocali) ed IMPLICAZIONALI (rapporto tra due elementi se x allora y, mette in correlazione due fenomeni). G. Individua che con frequenza si gran lunga superiore ci sono determinate caratteristiche: Ma perché tali sono gli ordini più diffusi? I l sintagma che ha la funzione grammaticale di soggetto, posizione strutturale molto spesso occupata da entità che rivestono il ruolo di agente nella struttura dell'evento, si trovano prima per la loro prominenza cognitiva Molto importante è poi la reciproca Perché ciò ? Nelle lingue che hanno un ordine V.O. La testa del sintagma è il verbo-> testa + modificatore. La sintassi nello sviluppo • Primo anno di vita: enunciati olofrastici ( utilizzo di un singolo nome per indicare una frase intera) • Due anni circa: unione di due o più parole, prime semplici frasi La capacità di produrre combinazioni di unità lessicali è strettamente dipendente dall'ampiezza del repertorio lessicale: la soglia minima per la comparsa di fenomeni combinatori di natura sintattica è di circa 100 parole. Il passaggio dagli enunciati olofrastici a forme più complesse è mediato da alcune forme di transizione: le combinazioni cross-modali gesto-parola e le strutture verticali. Le combinazioni cross-modali gesto-parola Il conseguimento dell'abilità di combinare simboli manuali e verbali è una tappa obbligatoria nello sviluppo della competenza comunicativa Combinazioni equivalenti: il gesto e la parola veicolano, dal punto di vista semantico, lo stesso significato Combinazioni complementari: il gesto specifica e disambigua il significato della forma verbale prodotta Le costruzioni verticali: Il bambino è il caregiver condividono l'argomento del discorso e lo espandono nei turni dialogici Enunciati 'telegrafici', fortemente ancorati al contesto in cui vengono realizzati. LO SVILUPPO DELLA MORFOSINTASSI Quattro fasi nel percorso di acquisizione delle strutture sintattiche: - fase presintattica (19-26 mesi): enunciati telegrafici, il più delle volte privi di verbo; con frequenza minore frasi nucleari, spesso con valenza non saturata - fase sintattica primitiva (20-29 mesi): si riduce la produzione degli enunciati telegrafici a favore delle frasi nucleari, spesso ancora incomplete; compaiono i primi esempi di frasi complesse, anch'esse incomplete - fase di completamento della frase nucleare (24-33 mesi): le frasi semplici nucleari in questo stadio non solo sono complete, ma vengono espanse con elementi circostanziali esterni alla valenza; le frasi complesse aumentano per numero e tipologia e appaiono morfologicamente complete - fase di consolidamento e generalizzazione delle regole in strutture combinatorie complesse (27-38 mesi): compaiono nuovi connettori interfrasali Agrammatismo: deficit severo di elaborazione grammaticale, che comporta un impoverimento della struttura sintattica della frase. Le manifestazioni sono: - stile telegrafico - mancanza di subordinazione - tendenza ad utilizzare le forme flesse più semplici e non marcate - errori nell'ordine canonico delle parole all'interno della frase - assenza di strutture grammaticali complesse - frequente omissione di morfemi grammaticali liberi
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