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La società e le istituzioni primarie., Appunti di Istituzioni Di Sociologia

le società e le istituzioni primarie...sociologia!!

Tipologia: Appunti

2011/2012

Caricato il 05/06/2012

morena15
morena15 🇮🇹

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Scarica La società e le istituzioni primarie. e più Appunti in PDF di Istituzioni Di Sociologia solo su Docsity! La società e le istituzioni primarie 1.Premessa Le attività nelle quali siamo continuamente coinvolti sono attività sociali. Questo non facciamo fatica a crederlo quando trascorriamo del tempo in gruppo ,magari tra amici o in un aula universitaria. La situazione di partecipazione alle relazioni sociale è ancora più intensa quando per esempio la nazionale gioca una partita; sentiamo dei legami di appartenenza che,come se fossimo un unico organismo, ci fanno sussultare o imprecare contemporaneamente contro l’avversario. È proprio in queste situazioni che sentiamo di appartenere a una collettività. Stentiamo invece a crederlo quando siamo soli nel chiuso di una stanza (es ultima delusione d’amore). In questi momenti stiamo dentro a una fitta rete di relazioni con altri che ,anche se non è evidente,sono presenti nella nostra mente,nei nostri ricordi. È quindi difficile trovare una situazione in cui possiamo dire di essere davvero soli. Eppure posti di fronte alla domanda “che cos’è la società?” abbiamo delle difficoltà a rispondere. La ragione è perché siamo talmente immersi nella società che tendiamo a non vederla. Uno dei padri fondatori della sociologia è Georg Simmel. ogni individuo è immerso in un reticolo di relazioni[queste relazioni possono essere di lunga durata (famiglia) o incontri fugaci,quotidiani] si è talmente immersi che si tende a non vederli . Per concepire la società quindi dobbiamo fermarci,astrarci dalla nostra esperienza quotidiana e porci da un punto di vista più elevato (metafora della città vista dall’alto). Infatti A meno che noi non facciamo come mestiere i sociologi ,ci è inusuale riconoscere persone che fanno parte nella nostra quotidianità come amici più o meno intimi,parenti,come “pezzi di società”. In generale la società attrae l’interesse delle persone quando essa si trasforma, modificando le basi tradizionali. 2.La sociologia e il nuovo mondo La sociologia nasce ufficialmente in Francia nel XIX secolo. Il contesto storico nel quale prende forma questa nuova disciplina è caratterizzato da processi e conflitti che trasformano in maniera radicale il “vecchio ordine” vale a dire quella società tradizionale e preindustriale identificata come Medioevo. Ci si avvicina a una nuova epoca che i sociologi chiamano modernità (termine usato per prima de Boudeleire epoca del nuovo,delle trasformazioni). Fino al XVIII secolo l’economia prevalente in Europa era quella agricola,basata sull’autoconsumo e le attività mercantili non erano ancora in grado di imporre i loro ritmi nell’economia [cit.BRAUDEL chi si reca nel borgo per vendere piccole quantità di merce ricavando denaro necessario al pagamento delle imposte sfiora il limite del mercato e resta all’interno dell’autoconsumo]. A partire dal XVIII secolo si dischiude un nuovo mondo,si innescano processi di crescita che accelerano gli scambi e con essi la crescita economica. Proprio la diffusione della ricchezza connessa a questa crescita economica ha favorito l’incremento della popolazione e innescato ulteriori circoli virtuosi. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la disponibilità di nuove fonti energetiche e di nuove possibilità tecniche ,favorite dagli sviluppi del sapere scientifico. Si è passati da un’economia basata sull’agricoltura a un modello economico basato sull’industria. C’e anche da sottolineare che è maturato gradualmente il modo di intendere la conoscenza (un tempo affidata a filosofi legati al dogma) come in stretta relazione con Sociologia 1 i fatti concreti,con l’esperienza. Parallelamente a queste trasformazioni cambiano la politica,il modo di pensare delle persone e gli stili di vita( rivoluzione francese) si va incontro a una trasformazione culturale. comincia a consolidarsi l’idea che le persone detengono una particolare posizione nella società sulla base di ciò che hanno saputo fare e conquistare per mezzo delle proprie capacità; si passa quindi da una società che riconosce status ascritti a una che riconosce status acquisiti. Si trasforma il concetto di lavoro che si svolge all’interno di un processo produttivo organizzato nella fabbrica. Nasce la figura dell’operaio che, a differenza del contadino, è sottoposto a ritmi più frenetici dove il tempo è scandito da sirene e l’alternarsi dal giorno e della notte è scandito dalla luce artificiale. Scenario di questo nuovo modello di vita sono le città che crescono intorno alle fabbriche. Le persone iniziano a condividere spazi più stetti con gente di diversa cultura e origine. È PROPRIO IN QUESTO CLIMA CHE LA SOCIOLOGIA MUOVE I PRIMI PASSI. nasce appunto come curiosità critica sul nuovo mondo. Le vecchie spiegazioni concentrate sullo stato di natura e sulla volontà di Dio,risultano insufficienti. 3. Che cosa significa guardare la società … dai sociologi “La società è quell’insieme di relazioni tra individui che danno vita, nel loro corso, a un linguaggio, a forme più o meno stabili di convivenza e a espressioni culturali che ne garantiscono un certo livello di coesione nel tempo e che rispondono a meccanismi di funzionamento propri” La sociologia deve far propria l’idea che siano possibili più tipi di società senza che sia identificabile alcun modello unico. MONTESQUIEU È tra i primi che evidenzia il fatto che è possibile identificare diverse forme di società caratterizzate da differenti costumi e sistemi giuridici. scrive a riguardo due opere divenute presto molto popolari. La prima “lettere persiane” dove l’autore si mette nei panni di un viaggiatore partito dalla propria realtà per intraprendere un viaggio in un mondo per lui esotico. L’idea geniale ,soprattutto per l’epoca in cui scrive, sta nel fatto che costringe il lettore ad assumere lo sguardo di chi osserva la nostra società dall’esterno. Con Montesquieu impariamo a fare nostra la facoltà tipica del sociologo, ossia guardare noi stessi con curiostà. Con l’altra opera “Lo spirito delle leggi” risalta la possibilità di studiare le differenti civiltà e dentro a esse i sistemi giuridici prendendo in considerazione le condizioni in cui esse prendono forma. La società viene vista come società sui generis dotata di caratteristiche sue proprie che non sono riconducibili all’aggregato delle relazioni sociali che la costituiscono. Si tratta quindi di stabilire una disciplina che si configura come fisiologia della società. SAINT-SIMMON Era convinto,sul piano di una morale terrestre ,che non si poteva lottare contro l’avvento di una società di tipo nuovo, detta industriale, in cui fossero proprio gli industriali e gli uomini di scienza a rappresentare la nuova classe dirigente. Da buon Sociologia 2 dimensioni ben diverse rispetto al villaggio contadino. Si va incontro a un cambiamento nei ritmi di vita e nelle relazioni tra le persone. Nei villaggi contadini dell’Europa preindustriale la vita aveva un ritmo più lento:le persone si relazionano alle altre in maniera molto intensa. Si tratta di relazioni che è possibile definire calde e profonde dette anche comunitarie . L’uomo moderno invece ha bisogno di stringere un elevato numero di relazioni fugaci che servono per definire scopi ben definiti. Tanto più queste relazioni sono appunto strumentali tanto meno sono importanti dal punto di vista affettivo (es medico,colleghi lavoro) sono sentimentalmente fredde e sono definite societarie. Ferdinand TONNIES A introdurre la divisione in questione è stato il sociologo tedesco Tonnies che intitolò appunto la sua opera maggiore “Comunità e società”. Li considerava come strumenti che servono alla mente per far meglio capire le relazioni concrete degli individui. È possibile affermare che lo scrittore abbia in mente un modello concreto,quel villaggio prussiano che ancora sopravviveva ai suoi tempi,fortemente integrato e chiuso verso l’esterno. MAX WEBER Anche Weber distingueva questi due temi. In una delle sue opere più importanti “economia e società”,egli afferma che la comunità è tenuta assieme dall’appartenenza mentre la società dall’interesse reciproco. Naturalmente vivere nella società moderna non vuol dire rinunciare a relazioni profonde;infatti ciascuno è in grado di distinguere relazioni di tipo comunitario(famiglia, amici di vecchia data) da quelle di tipo societario(lavorativo). 6. La società come intrico formale Il sociologo può studiare la società da un’altra prospettiva cioè guardando le relazioni che un individuo mette in atto con un altro o con altri individui. Ne esce fuori un vasto reticolo di relazioni che vede gli individui coinvolti, a vari livelli di profondità e secondo differenti modalità. Insomma è possibile considerare la società come un groviglio di relazioni che si fanno e che si disfanno costantemente. Quest’idea ci viene data da un’immagine di una città vista dall’alto; se dapprima cogliamo solo un movimento caotico sarà compito del sociologo far emergere alcune regole in cui quel brulichio prende forma. Esempio è il traffico: pur caotico a una visione superficiale è possibile identificare dei flussi che seguono regole ordinate. Il sociologo tedesco Simmel pone al centro della sua riflessione il termine traducibile in italiano “influenza reciproca” . Il suo oggetto di studio è l’insieme delle relazioni reciproche facendo appunto emergere come il fluire di queste relazioni possano dar vita a forme di sociazione. Le forme di sociazione sono relazioni che vengono istituzionalizzate,ossia che prendono una forma tale che permette loro di durare nel tempo e riprodursi. Proprio in conseguenza di questa attenzione la sociologia si Simmel viene definita Formale. Egli è portatore di una visione tragica (termine Grecia antica che significava situazione senza soluzione il cui unico arbitrio è il destino) 7. Sistemi strutture e funzioni Sociologia 5 Il primo a proporre nel’ambito delle scienze sociale un sistema di tipo astratto improntati a modelli matematici e logici è il sociologo italiano Pareto . questi considerava la società come un sistema le cui relazioni possono essere esprimibili in forma logica. Secondo Pareto le azioni umane sono in parte razionali mentre in parte non lo sono affatto. Esse sono un insieme di azioni logiche e non logiche ed è proprio la loro l relazione che la sociologia deve studiare. Lo schema più elaborato di maggiore successo nella tradizione sistematica è quello del sociologo statunitense Parson. Detta struttural-funzionamento, Parson indica la possibilità di studiare la società a partire dall’identificazione di alcune funzioni fondamentali a cui devono corrispondere altrettanti elementi strutturali. Così facendo individua 4 funzioni che chiama imperativi funzionali. Si tratta del cosiddetto scema AGIL A ( ADAPTATION) il sistema sociale deve adattarsi all’ambiente al quale è immerso. Gli elementi strutturali sono le istituzioni economiche. G ( goals attainment) il sistema sociale deve assolvere alla funzione di orientare le proprie energie verso obiettivi coerenti con il sistema stesso. L’elemento strutturale è l’elemento politico I (INTEGRATION) Ogni sistema sociale deve garantire che tutte le sue parti,ossia i 2 sottoinsiemi considerati vale a dire l’elemento politico ed economico, agiscano in maniera integrata. In questo senso si parla di integrazione che ha come corrispettivi strutturali la religione e i sistemi giuridici. L (latency) ogni sistema sociale deve garantire che la struttura della società venga e riprodotta da generazione in generazione attraverso l’interiorizzazione del linguaggio,dei valori e delle norme,ossia dalla propria cultura. Famiglia e scuola costituiscono il sottoinsieme. 8. La famiglia, la sua classificazione e le sue trasformazioni La struttura dei raggruppamenti familiari muta nel corso del tempo; considerando poi aree geografiche differenti è possibile incontrare modelli familiari differenti dal nostro in maniera più o meno marcata. Secondo la definizione generica dell’ISTAT per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio,parentela,affinità,tutela o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora nella stesso Comune. I modelli familiari appartenenti alla modernità avanzata vengono definiti come nucleari. Se prendiamo in esame le esperienza che hanno avuto di famiglia i nostri bisnonni notiamo già differenza; non solo erano presenti pià membri erano anche caratterizzate da legami decisamente più stabili tra differenti coppie imparentate tra di loro,queste vengono definite multiple. Nel 1972 il demografico Leslett propose una classificazione dei gruppi familiari: • Persone sole entità familiare costituita da un solo individuo che vive solo o per propria scelta oppure quelle che rimangono in solitudine (es perdita compagno) • Famiglie senza struttura composte da quei gruppi al cui interno non vi è alcun nucleo coniugale (esempio fratelli non sposati che vivono insieme) Sociologia 6 • Famiglie semplici o nucleari prevedono un nucleo coniugale,con o senza figli:in questo caso sono dette complete. Se invece si è in presenza di genitore più figlio sono dette monoparentali • Famiglie complesse o di tipo multiplo prevedono la convivenza di più nuclei familiari (due o più coppie di famiglie con figli) • Famiglie complesse di tipo esteso prevedono l’esistenza di un nucleo familiare insieme ad altri livelli di parentela (es un fratello del capofamiglia) 9. Famiglie,gruppi primari e socializzazione È al sociologo statunitense Charles Horton Cooley che si deve la definizione di famiglia come gruppo primario. Nel suo volume (social organizazion) sono definiti gruppi primari quelli che svolgono una funzione fondamentale nella formazione della natura sociale e degli ideali degli individui. Oltre alla famiglia sono gruppi primari i gruppi amicali. Essi non sono finalizzati ad alcun scopo preciso. Ai gruppi primari è possibile contrapporre i gruppi secondari che sono invece basati sulla strumentalità,ossia comunanza di interessi. La famiglia dunque, essendo un gruppo primario,rappresenta la connessione tra l’io individuale e quello sociologico. Il processo che governa questo passaggio viene definito socializzazione: è un processo che dura per tutto il corso della vita ,decisivo soprattutto durante l’infanzia, attraverso il quale gli individui fanno propri gli elementi culturali (valori,ruoli) di una società rendendoli parte della loro personalità. 10. Talcott Parson e la trasformazione della famiglia Per il sociologo statunitense la famiglia svolge un ruolo essenziale di garantire la strutturazione della personalità individuale all’interno di un sistema sociale dato. Definisce quattro fasi che associa allo schema agil: la prima fase è detta dipendenza orale (latenza); la seconda attaccamento amoroso (integrazione), terza fase concide fase edipica e l’assunzione di sistemi familiari (conseguimento scopi) fase della maturità ( adattamento). Secondo Parson il modello familiare diffuso in nel mondo occidentale è il risultato di un processo di differenziazione e di specializzazione. Per differenziazione si intende la proliferazione di istiruzioni che prima non esistevano e che vanno ad assolvere funzioni sempre più specializzate. La famiglia perde funzioni che erano sempre state proprie e queste vengono assolte da istituzioni (es famiglia preindustriale cura la salute che ora sono svolte da istituzioni specializzate che costituiscono il sistema sanitario). L’esito di questo sarebbe una famiglia coniugale con figli dove il padre è il cosiddetto leader strumentale (persona che si occupa delle risorse economiche) e la madre leader affettivo ( persona che si occupa dei processi di socializzazione). Sociologia 7
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