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La sociologia alla prova dell'arte, Appunti di Sociologia

Riassunto dettagliato per il secondo parziale di sociologia del dipartimento di scienze politiche a cura del professore Luca Martignani

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 12/04/2023

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Scarica La sociologia alla prova dell'arte e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! martedì 25 gennaio 2022 La sociologia alla prova dell’arte Capitolo 1: La formazione IL SUO PERCORSO • Nasce nel 1955 a marsiglia in francia , durante il liceo rimane affascinata sociologia grazie al libro di Pierre Francastel. • In seguito si iscrisse a filosofia. L’unico corso di suo interesse era “questione degli universali” ed era delle idee dei nominalisti, coloro che credevano che i concetti non avessero una propria esistenza reale ma un esistenza nominale e che fossero costruzioni dello spirito. —> idee di sinistra • Seguii dei corsi di linguistica: era interessata da una linguistica pragmatica quindi concretezza e contestualizzazione. • Seguii poi il corso di semiotica con il professore Claude Pichevin che le proporre di fare un elaborato sulla articolo del giornale Le Monde di Pierre Bourdieu, fu grazie a quell’articolo che fu introdotta alla sociologia in maniera empirica. —> oggetto della tesi dell’anno seguente era “la critica della sociologia linguistica” • Nel 1976 andò a Parigi dove lavorò come giornalista pubblicista per i Cahiers • Fece una tesi all’EHESS —> TESI SULLA SEMIOTICA DELL’ARTE: progetto “dell’ellittica elitaria” • Dottorato nel 1981 , ha realizzato tanti piccoli lavori di ricerca essendo una precaria. Mentre lavorava lei imparava a fare il mestiere da sociologa —> sperimenta la varietà degli approcci metodologici e insegna sociologia all'infuori dell’accademia. Studia sociologia per poterla insegnare e riutilizza ciò per la pratica. • Nel 1977 fu in tesi con Bordieu: tesi sui collezionisti francesi del XVII secolo —> tesi nello spirito della sociologa critica, l’arte non è che una costruzione storica e l’artista è ridotto ad una nozione creta in un epoca quindi è collocabile in una prospettiva culturale e non naturale • 1981 diventa un dottore in sociologia • Nel 1986 ottiene un posto di lavoro presso il laboratorio di Sociologia politica e morale delll’Ecoledes Hautes Étudesen Sciences Sociales(EHESS) del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique) PERCHÉ LA LINGUISTICA? Disciplina che le permette di trovare una comparazione che l’aiuta a comprendere qualcosa ELLITTICA ELITARIA 
 In tutti gli ambiti dell'espressione artistica, l'evoluzione va sempre verso un processo 
 che disegna un'elissi semiotica al livello del modo d'espressione e verso un processo elitario dal punto di vista del pubblico capace di interessarsi a questa forma che esige di essere accuratamente coltivata e dunque va di pari passo con una selezione sociale dei suoi estimatori . —> L’avanguardia estetica sembra procedere con l’avanguard ia politica, gli artisti più innovativi sono dalla parte del popolo (idea illusoria per Natalie) SOCIOLOGIA DELL’ARTE: disciplina che crea legami tra società e arte Si basa sull’idea che bisogna partire dalle opere per metterle in relazione con lo stato attuale di una società e che si possa leggere nelle opre un riflesso della società —> in linea con l’estetica marxista: rapporto di casualità tra tra le opere d’arte la società in cui vengono create e ricevute 1 PIERRE BOURDIEU: fu un sociologo francese e ha rielaborato le tesi durkheimiane e marxiane . Fondamentali sono stati i suoi lavori sui concetti di habitus(insieme delle disposizioni costruite socialmente condivise dai soggetti appartenenti, per cultura e status economico, a un gruppo sociale omogeneo) e di capitale sociale (insieme di risorse materiali e immateriali di cui può disporre un individuo mediante la rete sociale in cui è immerso).Si è dedicato allo studio dei fondamenti epistemologici delle scienze sociali unito alle ricerche sociologiche empiriche. Fu allieva di bordieu per 5 anni e condividevano una prospettiva secondo la quale il pensiero sociologico ha come fare il fare politica sostenendo i dominati dai dominanti. Sociologia dell'arte significava affermare l'esistenza di alcune gerarchie , profondamente ingiuste e che le arti minori sono importanti quanto quelle principali. Negli anni 80 si allontana da Bordieu . ARTE E SCIENZE Legame tra arti e scienze in una tesi. In un capitolo si concentra sull’utilizzo della matematica e della prospettiva come strategie di legittimazione del mestiere di pittore nel contesto accademico. In un articolo invece dimostrò che dal medioevo arte e scienza hanno seguito un percorso incrociato, spostando l’arte dal collettivo all’individuale mentre la scienza dall’individuale al collettivo. SOCIOLOGIA QUALITATIVA: cosa fa si che noi percepiamo qualcosa nei termini del brutto e del bello piuttosto che non vederlo o percepirlo secondo altre griglie o piani di lettura (morali, funzionali, economici)? Perché all'interno di un registro estetico amiamo più o meno questa o quella cosa? NH studia l’attitudine alla percezione formale delle cose. L'estetica sociologica si basa sull'idea che si debba partire dalle opere per metterle in relazione non con altre opere ma con lo stato attuale di una società che si possa leggere nelle opere un certo riflesso della società . In linea con l'estetica marxista proposta anche da francastel : quella di un rapporto di casualità o di omologia tra le opere d'arte e la società i cui vengono create . La sociologia dell'arte dunque è quella disciplina che mostra il legame tra sociale ed estetica anche se secondo una logica marxista dovrebbe contare sulla dimensione sociale . LA CORRIDA Nel 1982 Le Monde dedica una pagina alla corrida, un articolo scritto da un sostenitore e un da un oppositore. Oppositori divisi in: • chi parla i termini di etica, la corrida è immorale • Chi parla in termini di estetica, la corrida è bella ed è un aspetto della cultura. Oppositori non si capiscono perché non stanno nello stesso registro argomentativo —> La corrida rappresenta una questione altamente problematica per questa opposizione tra etica ed estetica= oggetti di frontiera. Bisogna fare una scelta di registro di valori dimenticando l’altro. OGGETTI DI FRONTIERA In un articolo in cui spiega il conflitto intorno alla corrida mostra l’esistenza di tante frontiere diverse. Oggetti di ricerca problematici perché si collocano tra più universi di valori e categorie di percezioni (in particolare per il caso della corrida l'opposizione tra etica ed estetica). Sono incarnati dalle controversie della vita quotidiana. Una controversia, un disaccordo tra due parti significa che si stanno scontrando due sistemi di valori diversi o due rappresentazioni dell’oggetto. —> CONTROVERSIE = REGISTRI DI VALORI DIVERSI TEMA DEI CONFINI: cosa è arte e cosa non lo è, quale è il confine che colloca il pubblico «profano» tra arte e non arte, cosa può diventare arte? 2 RIFIUTO DELL’ARTE CONTEMPORANEA In una serie di articoli sull’arte contemporanea indagò il rifiuto dell’arte contemporanea. Nel suo studio collezionò manifestazioni di rifiuto (scarabocchi, lettere di protesta, commenti dei visitatori sui registri delle mostre+ interviste a restauratori delle opere vandalizzate, avvocati che hanno seguito le cause, guide turistiche) e ne studiò sia la reazione che le giustificazioni del rigetto. —>l'oggetto è stata La manifestazione di rifiuto perché segnala in maniera più evidente l’adesione a specifici valori e produce reazioni più esplicite dell'adesione che possono limitarsi a silenziose manifestazioni o aggettivi LE TRIPLE JEU DE L’ART CONTEMPORAIN Il libro pubblicato nel 1980 è diviso in tre parti: • Prima parte: comincia dalle trasgressioni ed era un lavoro sui commentari dell’arte in cui lei trovava un modo di descrivere le opere capace di tenere conto degli effetti che hanno sul pubblico e sul mondo dell’arte in generale; è una descrizione sociologica delle opere categorizzate come A.C • Seconda parte: si concentra sul rifiuto e studia la forma di tale reazione ritrovando i registri di valore che sostengono gli argomenti che le persone propongono per difendere la loro concezione dell’arte; • Terza parte: analizza il lavoro svolto dagli intermediari e ha analizzato lavori di ricerca, i verbali delle aste; ciò le ha permesso di spiegare quali sono i criteri utilizzati dagli specialisti dell’A.C per capire se si tratti di A.C —> è libro internazionalista strutturalista INTENZIONALISMO STRUTTURALE In sociologia internazionalismo e strutturalismo sono opposti, per NH sono due modi differenti di affrontare lo stesso oggetto. Interazione e struttura sono suddivise nell’esperienza e ciò che fa un esperienza è mettere in relazione tipi di rapporti strutturati per schemi. Si basa su due livelli : • livello interazionista: - empirico o micro, tra attori che dibattono attorno a un’opera, nelle situazioni concrete; - teorico o macro, il gioco che funziona tra artista che propone, pubblico che reagisce e intermediari che mediano per aprire la proposta all’interno dei confini dell’arte e dunque le interazioni . • livello strutturalista, le grandi determinazioni soggiacenti gli attori (interne ed esterne) permettono di interpretare il fenomeno, considerando come vengono concepite le opere, cosa rappresentano per i diversi attori, quali registri di valore sono coinvolti, i tipi di interazione proposti dagli intermediari per introdurre le opere, i tipi di azione prodotti dalle opere. mettendo in evidenza come le grandi strutture concepiscono i criteri dell'arte . PARADOSSO PERMISSIVO Alla fine del libro ha aggiunto una conclusione dove ha sviluppato tale nozione: logica alla quale l’istituzione di un museo integra una esposizione trasgressiva che va contro i criteri • esempio: l’Orinatoio di Duchamp mette alla prova i criteri tra un opera da museo e un oggetto ordinario • Esempio: la giovane artista marsigliese che ha esposto oggetti quotidiani rubati; nessuna galleria si sarebbe assunta la responsabilità. Il fatto che un museo l’esponga fa parte in se della composizione. Museo e curatore sono stati indagati per furto e ciò trasgredisce le frontiere giuridiche che produce l’arte contemporanea NEUTRALITÀ IMPEGNATA Posizione di NH secondo cui il sociologo mantiene la sospensione di giudizi di valore, non prende posizione nelle controversie, ma permette agli attori coinvolti di comprendere meglio il perché le controversie hanno luogo, quali sono i registri di valore coinvolti, sia rispetto alla propria posizione che quella altrui. 5 PERCHÉ L’AC PONE COSÌ TANTI PROBLEMI? 1) Perché lavora su trasgressioni che non rinviano solo al gusto o a convenzioni formali, ma alla definizione delle cose come oggetti d’arte 2) Tradizionalmente essendo un ambito ricco di valori e contrassegnato da una gerarchia molto forte , le classi superiori/élites si sentono più vicine alla comprensione dell’arte. E chi ne è escluso elabora un sentimento di indignazione e di rifiuto. Ma la AC azzera la frontiera tra classe sociale e comprensione dell’arte, quindi scatena il rifiuto di chi se ne sente escluso. 3) Le trasgressioni dell’AC sono provocazioni che sfociano nel blasfemo, nella pornografia, nell’immoralità, nell’illegalità, nel non politically correct, ecc. capaci di scioccare sia gli intenditori che il pubblico profano che rimane interdetto di fronte a opere in cui la committenza è pubblica 4) Toccano questioni che vanno al di là del campo artistico , parliamo di valori comuni e limiti di un campo che vengono oltrepassati e gli effetti danno luogo a contrasti . IL PARADIGMA L'autrice sviluppa una differenza tra arte moderna e contemporanea con un nuovo paradigma : un passaggio da un paradigma moderno ad uno contemporaneo applicabile a tutti i contesti non solo quello artistico. ANEDDOTI Sono leggende che contribuiscono alla creazione di arte contemporanea ed è ciò che rompe con la normalità e segna qualcosa di atipico. Ciò ci porta nella dimensione della nazione che utilizza storie raccontate dagli attori, e lei si limita a raccogliere aneddoti perché rivelano ciò che sta più a cuore o crea problemi agli attori Capitolo 3: identità dell’artista e singolarità Nel 1985, Pollak fa uno studio sull’identità nei campi di concentramento e NH collabora leggendo le autobiografie di donne sopravvissute a Auschwitz in Fra, En e Ita. Il lavoro di ricerca è confluito in un articolo pubblicato sugli “actes de la recherche “ ed è intitotato le “temoignage” . —> ciò porta ad una nuova direzione di ricerca per NH: la problematica dell’identità nei campi di concentramento Metodo: approccio qualitativo alle fonti di archivio scritte, cui applicare analisi tematica induttiva in cui il materiale suggerisce al ricercatore il modo migliore per trattarlo (senza un protocollo di ricerca stabilito a priori) Pollak parla di sentimento di identità e NH esplora questo concetto ulteriormente; generalizzazioni su tipi simili, procedendo dal particolare al generale. —> Esempio: potrei dedurre dal fatto che tutti i miei vicini parlano italiano che tutti gli umani lo parlino. Questa inferenza non è logicamente conclusiva, ma ha una certa probabilità di essere corretta. 
 LA TEMATICA DELL'IDENTITA' 
 Modello tripartito basato su tre momenti distinti : 
 1. Auto-percezione: il modo in cui la persona percepisce se stessa; 2. Rappresentazione: la maniera in cui si presenta agli altri; 3. Designazione: il modo in cui viene indicata dagli altri (persone e istituzioni). 
 —> Finché c’è coerenza tra le 3 dimensioni, si dà per scontato il tema dell’identità (non sorge il problema dell’identità). Quando c’è una incoerenza tra una di queste 3 dimensioni, emerge un problema di identità. Esempi: • gli omosessuali, prima che diventasse oggetto di rivendicazione collettiva, quindi quando erano sottomessi a notevoli stigmatizzazioni: 6 - molto spesso non avevano la consapevolezza di esserlo - o può verificarsi incoerenza tra l'auto percezione e la rappresentazione laddove chi sa di esserlo non vuole mostrarlo, una strategia di protezione mediante dissimulazione . - O incoerenza tra rappresentazione e designazione laddove ci si presenta come eterosessuali ma si viene percepiti come omosessuali. - o incoerenza con autopercezione come omosessuale e la definizione degli altri di eterosessuale —> Sono momenti di crisi identitaria • Gli ebrei, che se si identificavano come tali rischiavano la morte ! La costruzione di un legame comunitario è un modo per gestire questi problemi di identità personale : il ruolo del collettivo è evidentemente centrale per la costruzione dell'identità personale. 
 L'IDENTITA' DELLO SCRITTORE Nel 1988 il “centre national des lettres" commissiona un lavoro sugli scrittori lasciando allo sociologa carta bianca. Volle realizzare il lavoro in due tempi: • prima di tutto un'indagine di sfondo dedicata essenzialmente alle commissioni che destinano le sovvenzioni agli scrittori per i romanzi, la poesia e il teatro • in seguito l'indagine vera e prorpia sull'identità dello scrittore. Cronologia della sua ricerca: • 1982-3, analizza la storia sociale della nozione di autore • 1988, svolge un lavoro sugli scrittori: NH assiste ai lavori delle commissioni che selezionano gli scrittori cui destinare le sovvenzioni per romanzo, poesia e teatro • 1998, studio sugli effetti dei premi letterari sugli scrittori • 2000, studio sugli effetti dei premi assegnati a biologi famosi; assiste alle commissioni secondo un rapporto di ricerca di pluralità dei principi di valutazione : ispirato al lavoro di boltanski e thevenot sui regimi di giustificazione(1) e gli ordini di grandezza(2) . 
 —> (1) Boltanski e Thevenot: le persone qualificano altre persone o oggetti, attribuiscono loro un valore, una gerarchia, in base ad un certo ordine socialmente condiviso. —> (2) *= Il regime di singolarità (o personale) e il regime di comunità (o collettivo) (2° lezione) Conclusioni: - il riconoscimento è una sfida fondamentale della vita sociale (spesso invece trattata come forma di vanità). - è necessario affrontare delle prove per misurare il proprio valore. Un interesse generale: In una società democratica, la questione dell’ineguaglianza di fatto, contrapposta alla parità dei diritti, è estremamente problematica. PROFESSONALIZZAZIONE DELL’ARTE
 NH elabora una ricostruzione storica e sociale della nozione di autore e di artista. - La nozione di artista è socialmente costruita: non è esistita per tantissimo tempo e domani potrebbe cambiare radicalmente (es. Christo è un artista?)
 Studia la storia per comprendere l’evoluzione del fenomeno in passaggi, spesso sovrapposti: 
 - Prima: status artigianale (es. pittori)
 - Poi: status professionale (es. sceneggiatori e registi)
 - Infine: status vocazionale (improvvisazione e ispirazione individuale)
 E' solo negli anni 50 che ci si inizia a incamminare verso lo status di autore secondo un modello vocazionale .
 Esempio del cinema: ha un handicap che ne condiziona l'accesso allo status dell'arte ovvero gli oneri economici e tecnici che gravano sulla sua produzione lo collocano 7 É una scema generale che può essere usato in contesti differenti, che non sta nell’idea teologica che tutto parte dalla religione per per poi perdersi in altri contesti I PREMI LETTERARI NH si domanda perché un uomo possa diventare irriconoscibile dopo aver vinto un premio. Ottenne tra studi per analizzare tale fenomeno: un intervista a Claude Simon, l’autobiografia di Jean Carrièr e un intervista a Jean Rouaud + interviste a una dozzina di premi letterari. Il libro era strutturato come una sorta di racconto dedicato a cos’è capitato ad ogni singola persona intervistata. Fece un analisi tematica e a partire da ciò ha organizzato il lavoro di comprensione intorno a quattro grandi temi: carenza di se, motivazione, giustizia e pluralità dei registri e degli organi di grandezza. I capitoli parlano: • il primo, il problema dell’identità; • Il secondo, si basa sul libro “L’envie, une histoire du mal” di Helmut Schoek; • Il terzo, parla del problema della giustizia e i differenti criteri di equità che permettono di considerare che una disuguaglianza possa essere giusta • Ultimo, tratta la pluralità della grandeur, cioè pluralità dei sitemi di valore che permettono di attribuire le grandeur alle persone; • Conclusione, ritorna sul tema del riconoscimento. Il titolo del libro è “L’eprouve de la grandeur”, e il termine éprouve si rifa alla teoria di Boltanski e Thévenot: ida che non ci sia una grandeur senza prove per misurarla; quindi i premi sono una forma di prova emblematica in quanto rappresenta un esperienza difficile da superare. ETRE ECRIVAIN 2001 Considerare la scrittura non solo da una prospettiva di attività ma di identità: il modo in cui l'attività creativa permette di creare non solamente un'opera ma uno status per il proprio autore un modo di rappresentare se stesso e di presentarsi agli altri . In questa problematica dello status eccede abbondantamente la questione fattuale abitualmente ricondotta alla sociologia : sicurezza sociale, fiscalità , redditi ecc. tocca temi più intimi che spesso sono collettivamente condivisi e strutturati attraverso logiche ricorrenti e puntualmente riscontrabili. —>i suoi studi dimostrano che esiste un altro modo di costruire la grandeur, non per generalizzazione ma per singolarizzazione IL DEBITO CON WEBER 1) Neutralità assiologica perché non si tratta di difendere questa o quella categoria di scrittore 2) il metodo tipologico, intero libro strutturato intorno a idealtipi 3) Prospettiva comprendente: la sociologia ha il ruolo di comprendere l’agire sociale = La volontà di esplicitare i sistemi soggiacenti e impliciti di rappresentazioni e di valori che gli scrittori stessi sviluppano al cospetto della loro attività e di mettere in evidenza il senso che puo avere per essi il fatto di essere scrittori .
 —> Ciò permette di articolare meglio la tripartizione dell’identità (Auto-percezione, Rappresentazione e Designazione) perché esplora come l’attività creativa permette di creare l’opera ma anche lo status per il proprio autore, il modo di rappresentare se stesso e presentarsi agli altri. L’ELITE ARTISTE Il soggetto è l’artista come creatore che fanno parte di una sola categoria creata all’improvviso per una serie di ragioni: economiche, demografiche, istituzionali, gerarchiche, ecc. Tale categoria possiede caratteristiche dell’élite soprattutto dell’aristocrazia. L’analisi del XX secolo si concentra intorno a tre idealtipi che costituiscono la categoria di artista: • artista privilegiato; 10 • Artista singolare, fuori dal comune; • Artista impegnato in cause politiche. Gli artisti, a partire dal 19° secolo, sono il compromesso democratico tra due regimi di valori contrapposti:
 -da una parte il valore dell’uguaglianza tra individui
 - dall’altra il bisogno di eccellenza, di riconoscere che qualcuno sia superiore agli altri. —> come conciliare questi due sistemi di valori? Gli artisti sono come gli aristocratici, sono stati dotati di un dono dalla nascita, il talento artistico, ma non possono diventare artisti senza sviluppare il proprio talento mediante il lavoro, quindi mendiate il merito. Inoltre ricoprono un ruolo marginale, per cui non danno «fastidio». La stessa marginalità però può rappresentare come un beneficio senza apparire privilegio . ! Il libro è un trattato di scienza politica ARTIFICAZIONE Processo attraverso il quale un performer diventa un artista o un’attività diventa un’opera (es. videogiochi, murales - street art). Non coinvolge solamente l’aspetto estetico di un’attività o di un oggetto ma anche la dimensione relazionale all’interno del contesto sociale (es. riqualificazione urbana mediante murales, identificazione di una figura professionale) . —> Non indica solo l’ascesa a una scala di qualità o la legittimazione, ma anche un cambiamento sulla natura dell’attività e degli oggetti. Viceversa: fenomeni di disartificazione, ovvero attività che in precedenza erano considerate artistiche e che ora non lo sono più. Per l’artista questo processo non intacca solo la sua legittimità o di status nella gerarchia sociale, ma lo stato di arte nel suo complesso e quella attività tornerebbe ad essere artigianato, produzione, o semplice divertimento (es. circo) . Capitolo 4: L’identità femminile La nozione di identità può essere osservato (almeno) da 2 prospettive: 1. psicologica, inerente il sentimento di identità 2. sociologica, riguardante i processi di identificazione, etichettamento e categorizzazione. —> Sono due prospettive di ingressi differenti per la medesima esperienza : l'esperienza umana. DEFINIZIONE «L’identità è la risultante dell’insieme delle operazioni attraverso le quali un predicato* è attribuito a un soggetto.» IDENTITÀ= è un qualcosa di dinamico che si costruisce. RISULTANTE= utilizzare tale termine significa già farla finita con la casa convinzione secondo la quale si trarrebbe di qualcosa di assegnato a priori INSIEME = l’identità non è riconducibile a una sola dimensione (es. sessuale, etnica, professionale , religiosa ) ma va contestualizzata
 OPERAZIONI = l’identità scaturisce da atti concreti di denominazione, assegnazione, presentazione di sé, ecc. PREDICATO = (proposizione che definisce un'attività, condizione o qualità di un soggetto) Nel concetto di identità è importante la dimensione linguistica della modalità con cui si qualifica una persona (es. negri-neri vs black lives). ATTRIBUITO = l’assegnazione del predicato può avvenire sia da parte del soggetto stesso che da altre persone.
 SOGGETTO = persona (o animale o oggetto) cui tutte queste azioni sono riferite , che 11 hanno capacità riflessive e di azione molto diverse a seconda dei case , rispetto al lavoro di assegnazione identitaria. FICTION (es. il romanzo) come materiale empirico, documenti su cui fare ricerca • Si rivolge al pubblico che la segue, parlando lo stesso linguaggio, rappresentando i valori e gli attori in cui ci si riconosce. • Milioni di persone possono riferirsi a un solo personaggio interpretato da un attore in una fiction. • Potenziale euristico: strumentale per la rilevazione di rappresentazioni collettive e valori • È materiale che non è stato costruito dal ricercatore. • È un prodotto collettivo che si presta all’analisi sociologica e antropologica. • Ha un carattere documentale e permette accesso al reale, alle rappresentazioni, all’immaginario. • il reale non è la sola dimensione che viviamo. La realtà sociale è costituita dal reale ma anche dall'immaginario e dal simbolico. STRUTTURA DELLE STORIE 1) Situazione iniziale: si apparecchia la situazione (status quo) 2) Si introducono i personaggi e che relazioni hanno tra di loro 3) Si identifica il protagonista: è una storia su chi, di chi? 4) PROBLEMA/CRISI 5) Svolgimento/azione 6) Conclusione: risoluzione del problema/della crisi ÉTATS DE FEMMES Emerse dalla lettura di Rebecca di “Daphnè du maurier” di una donna che era la seconda moglie di un uomo anziano che non riesce a ricoprire il suo posto legittimo perchè ossessionata dalla prima moglie, credendo di non esserne all’altezza. La giovane donna aveva un problema di identità —> sembrava un complesso di edippo e dunque è stato definito il complesso della seconda: • La condizione di prime mogli rimanda a donne che dipendono economicamente da un uomo e hanno una vita sessuale inquadrata nel loro status coniugale. • La seconda corrisponde ad un determinato stato del modo di essere di una donna in competizione con altri stati della medesima identità. La seconda ha lo status giuridico della prima ma la condizione affetiva e psichica della seconda la cui sussistenza sul piano economico dipende dalla loro vita sessuale con un numero indeterminato di uomini . • La terza posizione rimanda a una donna economicamente indipendente che paga questa indipendenza con l'assenza di vita sessuale esempio cardine è la donna anziana vedova. —> Vi sono oscillazioni tra uno stato e l'altro . NH legge le rappresentazioni delle figure femminili attraverso una matrice antropologica strutturata basata su 3 criteri:
 - la dipendenza economica, - la disponibilità sessuale e - il livello di legittimità del legame tra i due criteri precedenti (es. la moglie il massimo di legittimità e la prostituta il minimo )
 L’ultima parte del libro riguarda il periodo moderno dove si esce dall’ordine tradizionale degli stati femminili per la nascita della donna slegata: la donna è economicamente indipendente e può avere una vita sessuale senza essere esclusa dalla società. —> la donna della società occidentale !NH descrive le strutture mentali che condizionano la sua rappresentazione, NON descrive la realtà della condizione femminile. 12 Nel 2012 pubblica “De la visibilité” e tratta gli artisti non come creativi ma come interpreti; sempre concentrandosi sulla nuova elité. Termina il libro spiegando che la viabilità è il fatto sociale totale (considerazione di Marcel Mauss) che ingloba tutti gli aspetti della vita sociale. Come ha iniziato a lavorare sul tema? L'idea di base che configura il tema è il capitale di visibilità . La visibilità di capitalizza producendo vantaggi , prestigio e privilegi da considerare sullo stesso piano del capitale economico, culturale e sociale. Le persone che dispongono di questo capitale sono coloro i quali vengono riconosciuti e quindi identificati da persone che loro stessi non possono riconoscere ed è questa asimmetria tra riconoscitori e riconosciuti a costituire il capitale . —> la quantità di capitale sta nella quantità di persone che riconoscono l’attore senza che qualcuno lo riconosca La visibilità produce anche emozioni secondo il cosidetto effetto referenziale: quando guardiamo una cosa attraverso le immagini e ci imbattiamo nell’originale che produce un effetto emotivo secondo un ragionamento semiotico caratterizzato da 4 punti: referente, immagine , l'incontro e l'emozione . Vi è poi una gerarchia di celebrità e il suo fondamento è legato alla differenza tra ciò che chiamiamo: • celebrità accessoria: creata dall'esposizione di strumenti della visibilità; • celebrità endogena: creata dalla visibilità stessa. —> La seconda è più facilmente squalificabile perché non costruita secondo nessun merito, le celebrità endogene sono fragili e figlie dei reality show e saranno limitate al tempo ma anche allo spazio dato che la televisione nazionale incontra dei limiti nell'internazionale . Capitolo 6: La costruzione di una sociologia Lo sviluppo della sociologia dell’arte attraversa 4 momenti: 1. Storia culturale dell’arte (XIX secolo): contestualizza le produzioni artistiche con ambizione generalista. 2. Estetica sociologica (tra le due guerre mondiali): mostra come le opere riproducano il contesto di riferimento. In particolare, l’approccio marxista mette in relazione la produzione culturale con la società. «L’arte e la società» 3. Storia sociale dell’arte ed estetica sociale (dopo la seconda guerra mondiale): si analizza la storia dell’arte per evidenziarne i contesti di produzione concreti (economico, materiale, culturale, ecc.). «L’arte nella società» 4. Sociologia dell’arte propriamente detta (a partire dagli anni ‘60): ricerche empiriche, indagini sulle opere, la ricezione da parte dei pubblici, il ruolo di mediazione da parte delle istituzioni e lo status de gli artisti. «L’arte come società». SOLTANTO il quarto momento attiene alla sociologia dell’arte in senso stretto la quale riferisce i suoi metodi : alla stratificazione sociale, all’autonomia , la legittimizzazione , la mediazione , la percezione . —> Hanno in comune l’oggetto, ma non il metodo né l’esplorazione delle tematiche. In particolare, cambia l’approccio alle opere, che passano dall’essere gli oggetti della ricerca al materiale documentale e sono lo spunto per osservare ciò che fanno anziché descrivere ciò che sono e quanto valgono. La sociologia per l’autrice si definisce a partire dai suoi metodi prima di essere definita dai suoi contenuti. Una partizione in grandi 4 temi: le opere, i pubblici (ricezione) , le istituzioni ( mediazione ) e lo status dei creativi ( degli artisti ). Approccio di NH: afferma che la sociologia delle opere ha poche chances di essere ritenuta interessante e occorre un notevole sforzo di elaborazione della problematica perché essa 15 diventi interessante. Occorre considerare le opere non come oggetti di ricerca ma come materiali documentari osservando quello che fanno. STACCARSI DALLE OPERE Per lei nella sociologia dell’arte è presente una presa di distanza della sociologia delle opere e ciò influenza NH. Le discipline artistiche ed estetiche tendono a focalizzarsi sulle opere perché sono gli oggetti valorizzati dalla nostra cultura basandosi su una normatività implicita mettendo le opere in primo piano. Questo privilegio di principio è tipicamente precostituito. Questo preconcetto conduce a posizioni ( partendo dall’arte per giungere alla problematica società): l’arte e la società che si mostra una proposizione non sociologica in quanto l’arte è un fenomeno sociale. ROMPERE LA NORMATIVITÁ È il rifiuto di una posizione normativa , la cui ambizione è quella di valorizzare o criticare il proprio oggetto di analisi . L’approccio critico è stato certamente più utilizzato da Marx e Bourdieu. La sociologia critica si mostra contraddittoria perché consiste sia nel tentativo di ridimensionare l’arte ( dichiarando che si limita a riflettere gli interessi di un gruppo sociale particolare ) e di sovrastimarla ( imputando alle opere la capacità di esprimere l’essenza della società nella quale sono state concepite ). —> é un doppio movimento: se da un lato le opere d’arte sono idealizzate non più in funzione estetica ma come portatrici di valori sociali allo stesso tempo vengono de- idealizzate mostrandosi come prodotto di determinati interessi sociali . La necessita di rompere la normatività ritorna nel tema della singolarità. Il sociologo non deve considerare a priori la singolarità come una proprietà oggettiva ne però come una non-proprietà (illusione degli attori) deve descrive come quest’ultimi si impegnano per far esistere qualcosa che ritengono espressione di singolarità, che senso le conferiscono e quali valori le attribuiscono. ! Il grande problema della sociologia dell’arte si mostra quello di essere impregnata di valori e ideologie piu o meno consce che mettono in grossa difficoltà l’operato di una cesura epistemologica ( passare dal normativo al descrittivo e dalla valutazione all’indagine ) . MULTIDISCIPLINARIETÁ Le discipline sono definite in base all’oggetto di loro competenza e dal tipo di prospettiva che si assume nella loro analisi. Il trattamento disciplinare di un oggetto, pertanto, deriva dall’incontro tra la formazione del ricercatore (risorse intellettuali) e i valori e le caratteristiche che quell’oggetto presenta.
 Vi sono nella sociologia i sostenitori di un essenzialismo dell’oggetto fautori di una sociologia positivista e sostenitori di una teoria costruttivista che afferma che nell’oggetto non c’è nessuna essenza e che tutto sta nella costruzione sociale operata dalla cultura è dunque tutto artificiale e relativo. —> Il lavoro di multidisciplinarietà sta nel giudicare queste due prospettive in modo articolato in una co-costruzione reciproca . Qual’è il senso del lavoro del sociologo? Per il ricercatore il lavoro non è terminato fin quando non l’ha sottoposto alla lettura degli attori coinvolti e fino a che non ha integrato all’interno del proprio oggetto di analisi il modo in cui essi hanno percepito ciò che è stato scritto su di loro. Due dimensioni: A. I risultati devono essere pertinenti per gli attori protagonisti del lavoro osservato. Pertanto il lavoro non finisce con la pubblicazione dei risultati di una ricerca, ma dall’analisi delle reazioni degli attori a quei risultati. Cosa se ne fanno gli attori? È un lavoro utile per loro? Come percepiscono ciò che è stato scritto su di loro? Si rispecchiano nell’analisi? Sono d’accordo con le conclusioni? Se non sono d’accordo, perché? 16 B. I risultati devono poter essere generalizzati, ovvero valere per un gruppo più ampio di persone o in altri ambiti. Ci sono tre posizioni per un sociologo: • posizione del ricercatore neutrale, sospende ogni giudizio sia sull’oggetto di ricerca che sugli attori; • Posizione dell’esperto, propone soluzioni su commissione; • Posizione dell’intellettuale che decide di fornire soluzioni coerenti con i propri valori ad un problema etico o politico Una teoria generale sociologica è possibile? Più che una teoria comune, si tratta di avere strumenti comuni. Vi sono quattro sociologie organizzate lungo due assi principali: • Il primo contrappone una sociologia descrittiva ed una sociologia normativa .E’ l’opposizione dunque tra la tradizione humanities che porta a costruire posizioni normative e una prospettiva più scientifica nel senso delle scienze della natura che privilegia la descrizione e l’analisi: - SOCIOLOGIA NORMATIVA: Esprimere giudizi di valore sugli oggetti di studio, elaborare posizioni su un problema etico o politico, segnalare le soluzioni a una situazione. - SOCIOLOGIA DESCRITTIVA: Privilegia la descrizione analitica dei fenomeni per spiegarne le cause o esplicitare il rapporto tra gli attori e l’oggetto studiato. • il secondo è costituito dall’opposizione tra ciò che chiamiamo una sociologia del sociale e una dell’esperienza: - SOCIOLOGIA DEL SOCIALE: l’obbiettivo è chiarire cos’è la società o il sociale (lavori teorici). - SOCIOLOGIA DELL’ESPERIENZA ← NH: Considerare un fenomeno sociale e chiarirne il funzionamento. Molto piu fondamentale per NH dal momento che non crede al funzionamento del sociale e alla sua esistenza credendola una condizione prettamente teologica. Secondo l’autrice i due assi sono 4 poli e non sono categorie discontinue ma polarizzazioni continue; le categorie discontinue non esistono ma sono il prodotto degli sforzi di categorizzazione. L’individuale e il collettivo, il particolare e il generale sono polarizzazioni astratte e siamo nel perenne movimento tra le due ed è compito del sociologo individuare in quale punto dell’asse ci si trova e come ci si può spostare . NH ha creato un nuovo campo della sociologia? Si rispetto allo status dell’artista ed è grazie al metodo, cioè la fiction: è un materiale preesistente non creato dal ricercatore, è un prodotto collettivo e rappresenta un materiale per l’analisi sociologica e favorisce l’accesso al reale attraverso il suo carattere immaginario e a tutto ciò che la sociologia classica trascura. L’EREDITA’ DI ELIAS NELLA SOCIOLOGIA DI NH 
 Elias non parla di società, ma di questa o quella società, ben delimitata nello spazio e nel tempo, come una forma di configurazione spazio- temporale. C’è un contesto di interdipendenza tra le persone, le cui identità si costituiscono nella relazione.
 —> Quindi la società è il prodotto delle relazioni strutturate tra individui interdipendenti (posizione nominalista: Le entità astratte non esistono di per sé, ma si risolvono nei nomi che le rappresentano, i quali sono designati dalle persone). La società non è una entità suprema e l’identità delle persone non è costituita ex ante rispetto alla relazione. ! Questa prospettiva permette di superare il mito del soggetto razionale e indipendente dal contesto ed evidenziare i modi dati per scontato dell’agire e del pensare. Per leggere i fenomeni sociali conviene utilizzare le tipologie (caratterizzate dalla continuità tra i poli, posizioni di confine e oscillazioni) piuttosto che le categorie (caratterizzate dalla discontinuità). 17 animali (es. distanziamento sociale durante primo lockdown). Inoltre, la sociologia può essere messa al servizio di applicazioni pratiche, politiche, etiche, ecc. Conclusioni di Luca Martignani Commenta il testo, critica alcuni passaggi ed evidenzia i tratti distintivi e innovativi dal punto di vista teorico e metodologico. —> Come?: seleziona uno stralcio per ciascun capitolo. Ogni stralcio è considerato rappresentativo del tema affrontato da N.H. e della posizione dell’autrice in quel capitolo. MOMENTO N0 LOGICA DEL PENSIERO ( impressione, aneddoto, interpretazione , induzione )
 • IMPRESSIONE: Qualsiasi forma di esperienza conoscitiva o emotiva, in quanto capace di suscitare una reazione anche intensa, ma sempre soggettiva o provvisoria). Osservando alcune opere di Mario schifano si ha l’impressione di trovarsi davanti delle opere di Andy Warhol. L’impressone è errata per due ragioni: - estetica e politica ( l’interesse per gli oggetti è caratterizzato dalla critica al potere della marca e del capitalismo ) mentre Warhol opera una pura rappresentazione della pubblicità nelle nostre vite mediante il ripetersi di immagini dal carattere persuasivo —> la differenza risiede nei diversi valori della società di riferimento , cosi a significati simili corrispondono significati differenti : penetrazione del messaggio pubblicitario Warhol e smascheramento della propaganda di schifano. - La seconda ragione è storica-culturale , un personaggio come schifano negli usa non sarebbe accolto calorosamente. Facendo riferimento all’opera «Propaganda» di Mario Schifano, L. Martignani esemplifica: 1. La comprensione dell’intento di un artista, che assegna significati diversi a prodotti simili, utilizzati da altri autori (Schifano rielabora gli oggetti di consumo e i brand al fine di criticare i poteri capitalistici, mentre Warhol rappresenta l’ingresso della pubblicità ripetendo immagini dal carattere pervasivo). 2. Il ruolo degli intermediari (la gallerista Sonnabend) nell’introdurre un artista sulla scena e far sì che gli intendi dell’artista siano comprensibili al largo pubblico. ! NB Gioco a tre di NH Conclusione: l’affermazione “Schifano è il nuovo Warhol” è falsa perché perché l’arte per manifestarsi socialmente necessita di creazione, ricezione e mediazione • ANEDDOTO L’episodio fa riferimento al 2009 all’Ara Pacis in occasione della mostra di ceramica di Alessandro Mendini architetto italiano che collaboro con Luigi Ontani negli anni 80. Ontani distrugge in mille pezzi un vaso firmato con il suo nome ma da lui mai realizzato , fu per l’artista lo strumento portatore di una suggestione negativa di un’autenticità . Classificabile come un gesto di insofferenza etica . • INTERPRETAZIONE Se ad un primo impatto il gesto segnala un comportamento impulsivo di temperamento narcisista sottolinea invece la necessità normativa in base alla quale l’autenticità è un requisito essenziale perché un’opera circoli propriamente nel mondo dell’arte . Un gesto simbolico dello spirito conservatore ispirato dalla necessità di conservare le forme che in questo caso sono rappresentate dalla cornice normativa in cui l’oggetto artistico assume il proprio significato condiviso. L’opera poi in pezzi è stata esposta in mostra trasformata mediante questa logica performativa collettiva in un nuovo oggetto artistico mediante una negoziazione collettiva del significato dell’incidente . 20 —> Quei cocci diventano un’opera d’arte perché sono rappresentativi dell’identità dell’artista, del suo status e del suo riconoscimento, della levatura etica, ma suscitano anche una certa reazione nel pubblico, che fa da eco. NB: Processo di artificazione. Ontani ne ha messo in chiaro il funzionamento. Un manufatto non autentico per diventare un’opera d’arte deve seguire una serie di regole e specifiche. Ci deve essere un riconoscimento sociale e una negoziazione simbolica. —>Tuttavia, tale processo deve essere condiviso da tutti gli attori (di nuovo, gioco a tre). • INDUZIONE: concetto ci informa del superamento tra struttura e Agency recepito dall’arte contemporanea e dimostrato mediante l’affermazione della dimensione sociale degli oggetti artistici. Ancora una volta ci fa riflettere sui limiti del soggettivismo e oggettivismo: - Bourdieu contro l’oggettivismo ha sottolineato che esistono determinate strutture sociali e gli agenti interni interiorizzano determinati condizionamenti riproducendoli attraverso le loro azioni. —> Ne è un esempio l’atto di ontani che attraverso la firma recupera la propria posizione di autore operante in un mondo dell’arte e conforme alle regole del campo artistico, del soggettivismo. - Bourdieu contro la fenomenologia, critica l’eccessiva enfasi sul punto di vista soggettivo in quanto le azioni dei singoli sono condizionate dall’habitus e delle dimensioni differenziate di capital di cui si dispone ne è un esempio il vaso. Si agisce sempre nel quadro di norme specifiche che caratterizzano i differenti campi in cui la società contemporanea è articolata. L’artista è dunque considerato come un prodotto culturale ( dimensione dell’agency ) che opera in un contesto ( dimensione della struttura ) che ne condiziona le influenze stilistiche, la possibilità di ricezione , distribuzione e fruizione delle opere. Gli oggetti artistici hanno una dimensione sociale e riconoscere questo spetto è importante soprattutto se si intende indagare l’arte contemporanea che intende provocare lo spettatore sul carattere riproducibile delle opere e ridefinire i parametri stessi dell’arte come autenticità, unicità e armonia formale. —> aneddoti: - Hirst impone il ritiro di un’opera a lui attribuita ma falsa, poi decide di validarla e riconoscerla. Rimessa nel mercato, tale opera, arricchita dal curioso aneddoto, ha un valore elevato. —> Il falso divenne dunque vero attraverso un atto performativo di validazione che le conferisce un nuovo riconoscimento sociale. - Spoerri, invece, è stato condannato da un giudice a risarcire un collezionista che ha acquistato una sua opera materialmente realizzata da un’altra persona, dopodiché l’opera ha seguito lo stesso percorso di quella di Hirst. Il giudice aveva applicato la legge e letto l’opera come arte moderna e non contemporanea, applicando il concetto di proprietà intellettuale e di autenticità, anziché cogliere l’intenzione comunicativa/di critica dell’artista. Il tema dell’autenticità delle opere nell’arte contemporanea verte sulla definizione plurale ( a volte collettiva ) della creazione come negoziazione simbolica ( tra chi idea, realizza e interpreta ) e come suggestione del fatto che l’autori ispira un principio , un modo di vedere l’oggetto mentre l’autenticità è data dal riconoscimento di quella forma espressiva come artisticamente riconducibile a uno stilema. MOMENTO N1 Introduzione e annotazione (Metodo, struttura e tesi fondamentali) • METODO: metodo dell’intervista 21 La metodologia della critica invece si basa sulla curiosità indotta dal concetto di impressione , sull’utilizzo dell’aneddoto come spunto di ricerca e sull’interpretazione del suo significato simbolico a livello sociale e sulla sua possibilità di essere ricondotto a riflessioni di carattere generale . Gli oggetti culturali rappresentati sono considerati elementi testuali nei quali la grammatica delle relazioni sociali viene sottoposta a critica , fino ad essere de-costruita ed a subire tentativi di successiva teorizzazione. —> Questa post-fazione è dunque un esercizio di sociologia pragmatica della critica • STRUTTURA: il libro è diviso in 6 capitoli, dedicati alle fasi principali della carriera di NH. LM seleziona e commenta un frammento del discorso affrontato nel capitolo specifico per comprender la posizione di NH rispetto al macro-tema del rapporto tra arte e società. —> Capitolo 1: tappe della sua formazione Temi di ricerca a cui si appassiona: - La rappresentazione: differenze tra arte classica, moderna e contemporanea. - Frontiera e confine e le logiche sociali in base alle quali l’arte contemporanea si sviluppa e può essere studiata sotto il profilo estetico, storico ed empirico. - Arte contemporanea: non è l’espressione dell’interiorità dell’artista ma del mondo ordinario e del contesto. - Suoi «Maestri»: Bourdieu (studio dell’arte per far emergere le logiche di dominio e arte come strumento politico), Weber (neutralità assiologica + idealtipo + prospettiva comprendente). - Metodo della ricerca sociologica: intuizione e interesse per l’oggetto, lavoro empirico, estrinsecazione di una forma di modellizzazione, ritorno alla dimensione empirica per sottoporre il modello all’onere della prova e renderlo più sofisticato, astrazione ulteriore del modello per estenderlo ad altri fenomeni/casi. - Corrida = opposizione tra regimi di valori diversi + rilevanza dell’aneddoto come fondamento della comprensione sociologica —> Capitolo 2: l’arte contemporanea e le sue specifiche logiche distintive - A. Moderna: espressione dell’interiorità dell’artista. È una rottura formale con le convenzioni figurative, di rappresentazione tradizionali (moderna = novità). - A.Contemporanea: L’A.C. trasgredisce il senso estetico/artistico comune, cioè la definizione di arte per come la percepisce la gente. Così facendo, l’A.C. amplifica i confini dell’arte. - Logiche distintive dell’A.C. (la modellizzazione di NH – il gioco a tre) - N.H. va oltre le convenzioni estetiche e si interroga sull’oggettività artistica, sulla definizione dell’oggetto rappresentato nell’ambito di una specifica configurazione sociale. - Autenticità, statuto di autore, ambiguità definitorie di alcune performance (es. Christo, Hirst, Cattelan). - Mediante le suggestioni create sul pubblico che co-produce l’opera, l’opera è una forma culturale che include la configurazione sociale di quel contesto. NH si interroga sugli effetti che provocano le opere. L’oggetto d’arte non è l’opera o l’installazione ma ciò che provoca in chi la guarda o assiste alla sua esibizione. Nelle reazioni emergono i valori del contesto sociale di riferimento. Inoltre, permette di evidenziare il rapporto tra struttura sociale e azione.
 —> Capitolo 3: identità dell’artista e tema della singolarità Modello tripartitico per l’identificazione della identità (auto-percezione, rappresentazione e designazione). —> Identità dell’artista: indeterminatezza dei confini tra professionale e amatoriale, che produce tensioni e contraddizioni non presenti in altri ambiti + riconoscimento come sfida sociale. Definizione del proprio percorso individuale, anche come sociologa.
 —> Singolarità: una singola persona, considerata fuori dalla norma, ma il cui valore è riconosciuto da parte di un largo pubblico. 22
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